Denti sensibili

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Denti sensibili

Nel linguaggio corrente la sintomatologia dolorosa, di breve durata ma quasi sempre molto intensa e pungente, che si avverte quando pietanze o bevande eccessivamente calde, fredde, acide o dolci, vengono al contatto con i denti è nota come ?denti sensibili?. In realtà, utilizzando il linguaggio tecnico, più correttamente, si dovrebbe parlare di ?sensibilità dentinale?.I denti sensibili procurano dei dolori che possono essere semplici fitte che si avvertono sporadicamente, fastidi durante l'igiene orale, dolori continui che si protraggono per diversi giorni. Le cause sono varie ma quasi sempre correlate all?accumulo di placca e tartaro, e pertanto la cura migliore è una corretta igiene orale.

Avere denti sensibili è la reazione dolorosa, e quindi di difesa, che è conseguenza di una stimolazione dei sensori nocicettivi di uno o più denti nei quali risulta esposta la dentina. La dentina è quella parte del tessuto del dente compresa tra la polpa interna e lo smalto, nella porzione di dente che fuoriesce dalla gengiva, e tra cemento e polpa nella radice. I ricettori nocicettivi sono invece le terminazioni nervose specializzate nel riconoscere stimoli potenzialmente pericolosi che segnalano con una sensazione dolorosa. Quindi in parole più semplici i denti sensibili sono correlati alla sintomatologia dolorosa che si scatena per segnalare al corpo una stimolazione delle terminazioni nervose del dente riconosciuta come potenzialmente dannosa. Gli stimoli che possono attivare detta sindrome dolorosa sono:

Epidemiologia della sindrome dei denti sensibili.

Anche se non vi sono dati certi in merito, si stima che circa l’80% della popolazione soffra almeno una volta nell’arco della vita di sensibilità dentinale. Il disturbo interessa in egual misura uomini e donne ed è frequente negli individui di età compresa tra i 40 ed i 50 anni e raramente interessa bambini ed adolescenti. Con la vecchiaia l’incidenza della malattia, stranamente, declina nonostante i denti tendano a perdere la loro fisiologica protezione costituita dallo smalto.

Le possibili cause ovvero l’eziologia dei denti sensibili.

Affinché i denti risultino sensibili è necessario che vi sia esposizione nella bocca della dentina. Esposizione che può avvenire o per deterioramento e consunzione dello smalto dentale o per retrazione della gengiva al disotto della linea del colletto dentale che è la demarcazione tra corona e radice del dente.

Esaminiamo separatamente le due possibilità.

Le cause che possono determinare assottigliamento e deterioramento dello smalto con conseguente esposizione della dentina sono:

Le cause che invece possono determinare esposizione della dentina per retrazione della gengiva sono:

La dentina quando rimane scoperta, poiché è in stretta relazione con la polpa dentaria che è la sede delle terminazioni nervose, può divenire ipersensibile agli stimoli elencati e scatenare la sintomatologia dolorosa.

Il motivo per cui tutto ciò accade non è ancora del tutto chiarito. Si ipotizzava e qualche autore ancora lo sostiene che la responsabilità sia da attribuirsi alla placca batterica che in qualche maniera altererebbe le caratteristiche della dentina e la renderebbe iper conduttiva. Ma si è constatato che possono esistere denti sensibili completamente privi di placca e non tutti i denti che hanno dentina scoperta sono soggetti a sensibilità.

Una ulteriore ipotesi sostenuta da molti autori coinvolgerebbe nel processo la pressione dei fluidi contenuti nei tubuli dentinali. Secondo tale ipotesi infatti le variazione della pressione idrodinamica di detti fluidi prodotte dagli stimoli esterni indurrebbero sollecitazioni sulle terminazioni nervose contenute nella polpa e quindi provocherebbe la reazione dolorosa. In accordo con tale supposizione ci sarebbe la constatazione che la sensibilità dentinale è tanto maggiore quanto più è profonda l’esposizione della dentina scoperta e quindi quanto maggiore è il numero ed il calibro dei tubuli che permeano l’area scoperta.

Diagnosi della sensibilità dentinale.

La diagnosi di denti sensibili viene effettuata dall’odoiatra che esclude con una visita ed eventualmente con una ortopantomografia (radiografia panoramica delle arcate dentarie) che i sintomi non siano correlati ad altre cause.

Servendosi della pistola ad aria compressa delle apparecchiature dello studio si indirizza un getto d’aria su ciascun dente da una distanza di qualche centimetro. Dalla reazione del paziente si identifica il dente sensibile e si classifica il dolore in lieve, moderato, severo, insopportabile.

Come si può prevenire il fastidioso disturbo?

La prevenzione dei disturbi correlati alla sindrome dei denti sensibili prevede semplici norme di igiene con strumenti adeguati che evitano l'eccessiva formazione di placca e tartaro che possiamo così riassumere:

Come risolvere il problema dei denti sensibili?

La cura dei denti sensibili si effettua innanzitutto praticando una corretta igiene orale con un buon dentifricio al fluoro ed un buon spazzolino dotato di setole di media durezza coadiuvati dall'uso di filo interdentali ed eventualmente di scovolini, ma anche con rimedi omeopatici e con semplici rimedi fai da te. Comunque se nonostante tutto ciò il fastidio dopo qualche settimana non sparisce è necessario rivolgersi al dentista per lenire il disturbo.

Trattamento professionale.

La sensibilità dentinale per quanto fin qui detto è causata da una esposizione della dentina per la perdita della fisiologica protezione: smalto, cemento e gengiva e da una iperconduttività di questa legata al numero ed al calibro dei tubuli che la attraversano e la pongono in comunicazione con la polpa. Quindi, per ovviarla bisogna :

Ostruire il lume dei tubuli. La cosa si può ottenersi con l’uso di svariati prodotti i più usati sono:

Rendere le fibre nervose della polpa ossia i ricettori algici meno eccitabili. Tale effetto si ottiene utilizzando speciali dentifrici contenenti sali di potassio come : nitrato, cloruro e bicarbonato di potassio. Il meccanismo con cui agiscono è il seguente. L’elevata concentrazione degli ioni potassio inibisce la ripolarizzazione delle cellule responsabile dello stimolo algogeno ed impedisce la propagazione dell’impulso.

Ionoforesi.

Molti dei prodotti sopra indicati possono essere applicati con la ionoforesi ovvero l’assunzione attraverso l’epidermide grazie ad una corrente generata da un apposito generatore, che ne aumenta l’efficienza dato che riesce a veicolare il principio attivo nel sito di azione con una maggior efficienza.

Rimedi naturali e fai da te.

Il trattamento descritto al punto precedente è quello che di norma viene prescritto quando ci si rivolge al dentista ma se la sintomatologia è lieve possono bastare anche bastare i rimedi casalinghi e naturali facilmente reperibili in erboristeria. Ne riportiamo qualcuno.

Innanzi tutto una corretta igiene orale con attrezzi adeguati e di buona qualità.

L’utilizzo di un dentifricio specifico per denti sensibili, in commercio ne esistono un discreto numero.

Un rimedio omeopatico efficace è costituito da uno spray contenente estratti di numerose piante tra cui Hypericum perforatum e Hamamelis virginiana.

Denti sensibili e gravidanza.

Durante la gestazione gli scompensi ormonali possono variare composizione e ph della saliva è quindi favorire l’insorgere di problemi di sensibilità dei denti, perciò bisogna porre grande attenzione alla prevenzione.

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