Epatite C: sintomi, contagio, diagnosi, cura, vaccino e conseguenze

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Epatite C: sintomi, contagio, diagnosi, cura, vaccino e conseguenze

Come avviene il contagio dell'epatite C, con quali sintomi si presenta l'infezione e quali sono i rimedi? Trattiamo nell'articolo le diverse tipologie di epatite C fornendo informazioni utili su prevenzione, conseguenze della malattia e prospettive future aperte dalla ricerca.

L’epatite C è un’infiammazione delle cellule epatiche causata dall’infezione dello Hepatitis C virus (HCV). Una volta che l’infezione è stata contratta, il virus si lega ai recettori e si evolve, nella maggior parte dei casi, in maniera asintomatica e per tale motivo difficilmente il soggetto non si rende conto del contagio e di conseguenza non cura la malattia in maniera adeguata.

Tipologie di epatite C.

L’epatite C può essere acuta se ha breve durata o cronica quando si protrae per oltre sei mesi. L’epatite C cronica a sua volta può essere persistente se non causa danni epatici, attiva se danneggia il fegato. Inoltre l’epatite da HCV può essere di origine virale o di origine non virale causata da abuso di alcol o di alcuni farmaci.

Infografica sul virus che provoca l'epatite C.

Come si trasmette il virus HCV.

Nel mondo occidentale molti contagi di Epatite C sono avvenuti prima degli anni novanta per trasfusioni/emoderivati/vaccini infetti. Infatti prima di tale data non venivano ricercati sul sangue acquistato o proveniente dalle donazioni i marker dell’epatite. Attualmente l’epatite C solo raramente segue questa via di trasmissione.

Il virus HCV si trasmette per via "parenterale" ovvero attraverso ferite con aghi o strumenti infetti (siringhe, forbici) o per contatto con sangue/emoderivati contaminati.

Per via "parenterale inapparente", ossia attraverso microtraumi provocati da spazzolini o rasoi infetti.

Trasmissione del virus attraverso rapporti non protetti. Il contagio in questo caso avviene per contatto di sangue: non sono infatti agenti di contagio né liquido seminale, né saliva, né secrezioni intime femminili pertanto la probabilità di infezione è più elevata nei rapporti dove ci siano possibili fuoriuscite di sangue.

Raramente l'epatite C si trasmette da una donna in gravidanza al feto, meno del 5%, e non si trasmette con l’allattamento. La madre trasmette al feto gli anticorpi anti HCV ma non l’infezione, più importante diventa il rischio di trasmissione in presenza di HCV e HIV.ù

Quali sono i sintomi dell’epatite C.

L’epatite C in forma acuta, dopo un’incubazione di 6-9 settimane, si manifesta in modo asintomatico.

In caso di epatite C cronica può presentarsi ritenzione idrica, un ingrossamento splenico (della milza) e lo sviluppo dei vasi sanguigni a forma di ragno.

Diagnosi dell’epatite C.

La diagnosi della epatite da HCV viene effettuata in base ai sintomi ed il medico può riscontrare un ingrossamento del fegato.

I test di funzionalità epatica evidenziano la presenza di anticorpi all’epatite C. La presenza di tali anticorpi chiamati HCV A, nulla, però, dice sulla data del contagio e se l’infezione è ancora in atto (rimarranno per tutta la vita nel sangue dell’infetto).

Esistono test detti PCR per individuare la tipizzazione genomica del virus HCV (i genomi sono di sei specie diverse suddivisi per area geografica, il più comune in Italia è quello di tipo 1b). Attraverso lo studio del materiale genetico del virus è possibile controllare l’andamento della malattia.

In caso di epatite C cronica può essere necessaria una biopsia epatica per determinare la gravità dell’infiammazione e l’eventuale insorgere di fibrosi o cirrosi.

Prevenzione e profilassi.

Per prevenire l’epatite C occorre evitare l’uso di sostanze stupefacenti e tutti i comportamenti a rischio:uso promiscuo di aghi, trasfusioni non certe, tatuaggi o piercing in strutture non perfettamente sterilizzate e rapporti non protetti.

Buona norma è anche lavarsi le mani ogni volta prima di toccare un cibo.

Ad oggi non sono disponibili vaccini per l’epatite C e le immunoglobuline sieriche sono inutili.

Cura e farmaci per l’epatite C.

L’ epatite C acuta non richiede alcuna terapia specifica. Sicuramente è necessario evitare l’assunzione di sostanze alcoliche, ma non è necessaria alcuna dieta specifica. E’ tuttavia consigliabile una alimentazione semplice e facilmente digeribile ricca di frutta, verdura e di sostanze antiossidanti. Anche alcuni alimenti quali uova e verdure come i cavoli, un tempo ritenuti proibitivi, possono essere assunti senza preoccupazione.

Vanno invece evita alcuni farmaci che il fegato non è in grado di metabolizzare. L’epatite C cronica viene invece trattata con terapia farmacologica. La cura che risulta di maggiore efficacia è quella con associazione di interferone alfa e ribaverina.

Possibili conseguenze e complicazioni dell'epatite C.

Su scala mondiale gli infetti da epatite C sono stimati intorno ai 200.000.000. Solo il 15% degli infetti riesce a debellare il virus col solo aiuto del sistema immunitario, l’80% dei casi di Epatite C cronicizza.

Molti soggetti possono convivere per anni con il virus HCV senza sviluppare danni epatici, diventando portatori cronici ed in tal caso, pur non presentando sintomi, sono infetti e possono trasmettere ad altri il virus.

Degli ammalati cronici di epatite C una percentuale stimata intorno al 17%, in un tempo che va dai 10 ai 30 anni, sviluppa la cirrosi epatica ed una percentuale del 2 % il carcinoma epatocellulare.

Nei soggetti con infezione HIV l’epatite C si evolve più rapidamente in cirrosi sia per il deficit immunitario che per il sopraccarico epatico causato dai farmaci per la cura di tale infezione.

Si può guarire dall’epatite C?

Le cure attualmente a disposizione della medicina consentono la guarigione completa dal virus HCV solo nel 40 % dei casi. L’interferone, infatti, non elimina il virus, ma aumenta le difese immunitarie ed inoltre ha molti effetti collaterali per cui non può essere somministrato ad alcuni pazienti quali donne in gravidanza perché può provocare alterazioni nel feto, soggetti con disturbi ansiosi depressivi, soggetti con malattie autoimmuni o gravi patologie cardiache e renali.

Vaccino ricerca medica e nuove cure per l’epatite C.

L’epatite da HCV è tra le forme più insidiose di epatiti perché non esiste vaccino e neanche una terapia definitiva. Tuttavia la ricerca ha oggi individuato nuovi farmaci approvati dall’UE quali:

Broceprevir e Telaprevir che sono antivirali inibitori della proteasi serinica, rivelatisi particolarmente efficaci nella cura di pazienti affetti da epatite C cronica del genotipo 1, associati all’interferone alfa ed alla ribavirina.

Questa nuova classe di farmaci inibisce la sintesi della proteasi, l’enzima che scinde le catene delle proteine responsabile della replicazione del virus, in particolare la la serin-proteasi NS3, assicurando ai pazienti maggiori possibilità di guarigione rispetto alla cura tradizionale a base di interferone e ribavirina anche se non ha ancora dimostrato una completa scomparsa del virus.

La ricerca ha fatto anche grandi passi avanti nella produzione di un vaccino per l’epatite C, ma non è stato ancora raggiunto un traguardo poiché il virus è in grado di mutare in continuazione.

Terapie naturali ed omeopatiche.

Alcuni trattamenti naturali possono essere un supporto valido per eliminare gli effetti collaterali dell’interferone assunto in caso di epatite C cronica, ma non esistono cure naturali in gradi di combattere il virus HCV.

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