Epatite virale acuta e cronica: sintomi, trasmissione e prevenzione

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Epatite virale acuta e cronica: sintomi, trasmissione e prevenzione

Quali sono i virus dell'epatite virale e come si trasmettono? Indaghiamo sui sintomi di quest'infezione del fegato che può essere acuta o cronica e durare perfino decenni.

Cosa è l'epatite virale?

L’epatite virale è una patologia infiammatoria che provoca necrosi delle cellule epatiche. Essa può essere causata da vari tipi di virus che presentano un quadro clinico generale molto simile, e perciò viene classificata in maniera diversa al variare del ceppo virale responsabile dell’attacco.

I virus dell'epatie.

Attualmente, anche se in circa il 20% dei casi non si riesce a identificare l’agente virale, sono noti e codificati ben cinque tipi di virus  epatotropi (che attaccano le cellule del fegato) che causano cinque tipi di epatite virale e precisamente:

Secondo l’istituto Superiore della Sanità oggi le epatiti virali sono ancora un problema sanitario, infatti i casi di epatite si sono notevolmente ridotti, ma sono ancora elevati i casi di infezioni croniche dovute ad epatiti B e C contratte in passato. L’epatite A è diffusa maggiormente nei paesi sottosviluppati con scarse condizioni igieniche. In Nord America ed i Europa è limitata alle categorie a rischio quali i tossicodipendenti.

Come si trasmettono.

L’epatite A si trasmette per via oro/fecale da individuo a individuo o attraverso cibi crudi o non abbastanza cotti (tipico esempio i molluschi contaminati per via fecale e consumati crudi).

L’epatite B si trasmette attraverso il sangue e pertanto da madre a figlio, per via sessuale, per trasfusioni, via parenterale ovvero per uso promiscuo di aghi per il consumo di stupefacenti, o per tatuaggi etc. L’epatite B può essere trasmessa da soggetti sani portatori cronici del virus.

L’epatite C si trasmette con trasfusioni. Fino al 1992 l’80% di casi di epatite è stato determinato da trasfusioni, oggi viene contratta da persone che usano aghi promiscui. Raramente si trasmette al feto.

L’epatite D colpisce soggetti che usano gli stessi aghi per iniettare stupefacenti.

L’epatite E è molto simile a quella A e si trasmette per via oro-fecale.

L’incubazione dura a seconda del virus dalle 4 alle 12 settimane. Il decorso della malattia segue tre fasi distinte: iniziale, itterica e di guarigione. Se dopo tale periodo il male non regredisce completamente (30% dei casi) si parla di “epatite virale cronica”.

Epatite Acuta o cronica.

L'epatite causata da uno dei cinque virus sopra descritti può avere un diverso tipo di decorso:

Epatite virale acuta.

L'infezione causata da uno qualsiasi dei cinque virus inizia all'improvviso e dura poche settimane. 

I sintomi sono generalmente lievi nelle epatiti A e C tanto da passare a volte inosservate, mentre possono essere gravi nelle epatiti B, D ed E.

L'epatite acuta generalmente non richiede terapie particolari, basta osservare una dieta e un periodo di riposo.

I soggetti colpiti da epatite acuta di tipo C e B possono diventare portatori cronici e sviluppare un'epatite cronica.

Epatite virale cronica.

L'epatite virale cronica è un'infezione che si protrae per oltre sei mesi e può persistere per anni.

Non è ancora nota la causa per cui l’epatite cronicizza solo in alcuni soggetti e non in altri, ma probabilmente dipende dal funzionamento del sistema immunitario.  L'epatite cronica generalmente si sviluppa in soggetti che hanno avuto un attacco di epatite acuta, soprattutto di tipo C,  ma può anche svilupparsi in modo graduale.

Alcuni soggetti convivono con l’epatite cronica per anni, senza sviluppare danni epatici, in altri invece la malattia peggiora gradualmente, trasformandosi in cirrosi o in Tumore epatico.

Solo con una biopsia epatica è possibile determinare la gravità dell’infiammazione.

Nei pazienti con insufficienza epatica grave può essere preso in considerazione il trapianto del fegato. Il trapianto non è indicato però per i soggetti con epatite B perché essa recidiva e si manifesta in forma grave anche nel fegato trapiantato.

Anche nell’epatite C l’infezione recidiva, ma in forma lieve e pertanto, il trapianto assicura una sopravvivenza abbastanza lunga.

Sintomi dell'epatite.

Come già detto nonostante i diversi agenti virali responsabili dell’infezione il quadro clinico è simile in tutti i casi di epatite acuta e pertanto simile è la sintomatologia.

I sintomi possono essere lievi simili all’influenza fino all’insufficienza epatica mortale. I più comuni sono scarso appetito, nausea, vomito e febbre.

Dopo alcuni giorni le urine diventano gialle e può comparire l’ittero a causa dell’accumulo di bilirubina nel sangue.

La gravità dei sintomi varia in base al tipo di virus ed alla risposta del soggetto all’infezione.

Prevenzione e profilassi.

Contro l’infezione dai virus dell’epatite si possono adottare diverse misure preventive quali:

I soggetti non vaccinati possono avere una protezione immediata con le immunoglobuline che offrono però una protezione transitoria.

Solo nei casi di epatite cronica di tipo C e B viene somministrato farmaci antivirali, quali l’Interferone alfa associato a Ribavirina, per bloccare l’infiammazione.

Vaccinazione.

Diagnosi: i marker per identificare il virus.

La diagnosi dell’epatite si effettua anzitutto in base ai sintomi. Generalmente il medico riscontra ingrossamento del fegato e dolorabilità. Gli esami di laboratorio indicano concentrazione di bilirubina e transaminasi. Mentre un prolungamento dei tempi di protrombina indica una forma grave di epatite.

Sono invece gli esami sierologici detti marker epatici che identificano il virus specifico responsabile dell’epatite e gli anticorpi prodotti dall’organismo per combatterlo:

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