Frattura malleolo tibiale: tipi, sintomi, e riabilitazione
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La frattura del malleolo tibiale coinvolge un osso dell’articolazione della caviglia, localizzato sulla porzione distale della tibia. È conseguenza di un trauma fisico determinato da sport, incidenti stradali o cadute accidentali. La frattura può essere composta o scomposta ed interessare diverse parti del malleolo e si presenta con diversa sintomatologia. La terapia può essere di tipo coservativo, con applicazione di tutori o gesso e successivamente ricorso a riabilitazione motoria e fisioterapia, oppure può essere di tipo chirurgico.
Frattura del malleolo tibiale: caratteristiche.
La frattura malleolo tibiale è un trauma che interessa uno dei malleoli tibiali che sono le sporgenze ossee che si trovano nella porzione distale della tibia, quella cioè più vicina all'articolazione della caviglia. Tale articolazione è molto importante in quanto sostiene il peso del corpo durante la deambulazione e pertanto è oggetto di numerose e forti sollecitazioni che, in alcuni casi, possono essere talmente forti da dare origini a traumi che determinano la rottura dell’osso. Una frattura malleolo tibiale, sebbene nella maggior parte dei casi abbia una prognosi favorevole, talvolta può determinare conseguenze permanenti che in alcuni casi danno la possibilità di richiedere l’invalidità (sebbene la percentuale riconosciuta sia molto bassa, intorno al 10%).
Tipologie di trauma: gravità e localizzazione.
Le fratture del malleolo tibiale possono essere di diverse tipologie in base al tipo di frattura, ed alla posizione.
In base al tipo, possiamo avere una frattura del malleolo:
Composta.
La frattura del malleolo è, come ogni frattura, composta quando le due porzioni di osso mantengono la loro sede anatomica e la frattura presenta margini netti e delimitati.
Scomposta.
La frattura è invece scomposta quando le due porzioni di osso presentano margini non regolari, vi sono più punti di frattura, e le ossa fuoriescono dalla loro sede anatomica.
In base alla posizione in cui si verifica, la frattura malleolo tibiale può essere:
Apicale.
La frattura è detta apicale quando interessa la porzione superiore del malleolo tibiale.
Mediale o interna.
E' detta mediana interna quando è localizzata nella porzione terminale della tibia.
Posteriore.
E' posteriore la frattura se è localizzata a livello della sporgenza posteriore della tibia.
Laterale o esterna.
La frattura è laterale o esterna quando è più vicina al malleolo del perone (un altro osso della porzione inferiore della gamba).
Le possibili cause di frattura.
Le cause di una frattura al malleolo tibiale sono solitamente di natura traumatica.
In particolare la frattura può derivare da:
- distorsione della caviglia, che può verificarsi ad esempio quando la caviglia ruota accidentalmente verso l’esterno (quando ad esempio non si vede un gradino mentre si cammina, o si atterra in modo errato dopo un salto).
Approfondisci le caratteristiche della distorsione alla caviglia.
- Caduta sulla caviglia, con conseguente scarico del peso corporeo sull'articolazione.
- Cambio di direzione repentino, come quelli che avvengono in alcuni sport quali calcio, tennis o rugby.
- Incidenti stradali.
- Stress da sovraccarico, che può determinarsi quando si eccede in alcuni sport.
I sintomi e le conseguenze del trauma al malleolo tibiale.
Il principale sintomo che accompagna la frattura malleolo tibiale è il dolore, che si manifesta, in forma acuta, subito dopo il trauma.
Altri sintomi possono essere:
- Gonfiore dell’articolazione.
- Arrossamento o comparsa di un ematoma.
- Fuoriuscita dell’osso dalla sede anatomica con conseguente deformità articolare.
Complicanze.
Se ben curata la frattura del malleolo tibiale non comporta alcuna conseguenza, ma se la frattura è grave e se non è trattata nel modo giusto può comportare:
- artrosi alla caviglia.
- Infezioni (in caso di fratture esposte, cioè con lacerazione della cute e fuoriuscita dell'osso).
- Lesioni muscolari che possono aversi quando a causa di un trauma molto violento oltre alla lesione ossea si ha anche una lesione dei muscoli.
Come si esegue la diagnosi?
La diagnosi si esegue mediante tecniche di diagnostica per immagini quali ad esempio:
- radiografia dell’articolazione per accertare la presenza della frattura.
- Tac o risonanza magnetica per visualizzare più nitidamente le ossa fratturate e comprendere sia la tipologia di frattura che l’eventuale coinvolgimento di altre strutture quali i legamenti.
Come si cura la frattura del malleolo tibiale.
In assenza di complicanze la guarigione della frattura malleolo tibiale avviene in circa 40 giorni. Per favorire la corretta guarigione è necessario intervenire con la terapia più appropriata che può essere di tipo conservativo o chirurgico, in base ai singoli casi.
Terapie conservative: tutore o gesso.
La terapia conservativa delle fratture malleolo tibiali è un tipo di trattamento riservato alle fratture composte.
La terapia consiste nell' applicazione di un tutore o del gesso, per mantenere i due frammenti ossei in sede e favorire la rigenerazione ossea.Il gesso viene applicato al piede e buona parte della gamba e va tolto dopo circa 6 settimane.
Terapia chirurgica: in caso di frattura scomposta.
Quando siamo in presenza di frattura scomposta o in tutti quei casi in cui il medico ortopedico lo ritiene necessario, il trattamento può essere di tipo chirurgico. L’intervento chirurgico viene eseguito solitamente dopo 24 – 48 ore dal trauma che ha determinato la frattura e si esegue:
- riposizionando le due porzioni di osso che sono fuoriuscite dalla loro sede anatomica.
- Applicando delle viti, dei perni e dei filamenti per garantire la stabilità delle ossa e la posizione corretta in cui si salderanno.
- Applicando, non appena terminato l’intervento, un gesso o un tutore per garantire l’immobilità della caviglia.
È bene sottolineare che l’intervento chirurgico non accelera i tempi di guarigione ma serve più che altro a garantire che le ossa si saldino nella posizione corretta.
Riabilitazione e fisioterapia.
In ogni caso per la ripresa della corretta funzionalità dell'arto è necessaria una riabilitazione motoria e di sedute fisioterapiche per il mantenimento della postura e il potenziamento dei muscoli indeboliti dopo il periodo di inattività. Anche dopo l’intervento chirurgico è necessario procedere con tecniche di fisioterapia e riabilitazione motoria.
- Esercizi di riabilitazione motoria dopo aver tolto il gesso o il tutore, a cui associare dei massaggi drenanti o un bendaggio compressivo per ridurre il fisiologico gonfiore alla caviglia. Gli esercizi di riabilitazione sono all'inizio di tipo passivo, cioè è il fisioterapista a muovere delicatamente l’articolazione, successivamente diventano di tipo attivo e sarà il paziente a coordinare il movimento. Le tipologie di esercizi variano in base ai casi.
- Sedute di fisioterapia, in particolare risultano particolarmente indicate la magnetoterapia (una tecnica di fisioterapia che sfrutta i campi elettromagnetici per guarire o migliorare alcune patologie) ed il trattamento con le onde d’urto, poiché entrambe le tecniche favoriscono il consolidamento dell’osso.
Tempi di recupero: dopo quando si cammina?
Ci vogliono circa 6 – 8 settimane di immobilità affinché la caviglia si saldi correttamente.
La ripresa è graduale, e diventa completa dopo 3-4 mesi.
Naturalmente questo in via generale, ma i tempi variano da soggetto a soggetto ed in base alla gravità della frattura.