Raffreddore: sintomi, cause, prevenzione, cure, farmaci e rimedi naturali

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Raffreddore: sintomi, cause, prevenzione, cure, farmaci e rimedi naturali

Quali sono le cause del raffreddore comune? Come avviene il contagio e quali sono i sintomi della rinofaringite? Quali sono i rimedi più efficaci per curare il malanno? Quando bastano le cure della nonna o i rimedi naturali e quando invece è necessario ricorrere ai farmaci? Rispondiamo a queste ed altre domande sul disturbo.

Cosa è il raffreddore?

Il raffreddore o anche rinofaringite acuta è un’infezione virale dell’epitelio delle mucose delle vie respiratorie superiori e con più precisione di: naso, seni paranasali, gola, laringe e faringe che compare sistematicamente all'inizio di ogni stagione autunnale.

Il raffreddore è la più diffusa e comune malattia dell'apparato respiratorio e si manifesta attraverso la produzione molto abbondante di muco che ostacola il movimento dei peluzzi di cui è rivestita la cavità interna dell'apparato respiratorio, che hanno il compito di trattenere la polvere ed i minuscoli corpi estranei presenti nell'aria in modo da non farli giungere agli alveoli polmonari, compromettono il rifornimento di ossigeno a tutte le cellule del corpo.

Il raffreddore si trasmette per via aerea attraverso starnuti o semplicemente parlando per cui il contagio è rapido e può avviene in ogni ambiente. E’ stato stimato che in media, in un anno, un adulto si ammala di raffreddore dalle 2 alle 4 volte ed un bambino anche dalle 10 alle 12 volte.

Il raffreddore è la conseguenza di una infezione che può essere causata da svariati agenti infettivi. Infatti nonostante i ceppi virali siano sono solo tre e precisamente:

E come se non bastasse alla lista dei microorganismi capaci di provocare il raffreddore si aggiungono anche i virus Sinciziali e Parainfluenzali e sembra anche alcuni batteri come le Chlamidia ed i Mycoplasma. E' evidente che un numero di agenti infettivi così imponente è tutt'altro che semplice da curarsi.

Come avviene il contagio?

IL contagio avviene per contatto diretto con un soggetto infetto. I virus sono contenuti nelle secrezioni nasali e salivari dell’ammalato, questi toccandosi naso e bocca e poi toccando altre persone o oggetti diffonde l’infezione. Più difficile è la diffusione attraverso le microscopiche particelle di saliva e muchi diffuse negli ambienti da starnuti e colpi di tosse. Il fatto che la malattia sia contagiosa nei primissimi giorni in cui si sviluppa, e quindi quando la sintomatologia è blanda, favorisce ulteriormente il diffondersi dell’epidemia perchè non impedisce all'ammalato di recarsi a scuola o al lavoro. Il clima, i colpi di freddo, l’alimentazione ed anche lo stato di salute generale non influenzano la predisposizione al contagio.

La constatazione che le epidemie si scatenano quasi sempre in inverno dipende semplicemente dalle abitudini di questi periodi a soggiornare più a lungo in luoghi chiusi ed affollati dove il virus ha un ottimo terreno di coltura. In estate dove gli ambienti sono areati i maniera più che adeguata il contagio è più difficile.

Pericolosi se non dotati di appositi sistemi di filtraggio antibatterici sono gli impianti di area condizionata centralizzati. Questi possono divenire terreno di coltura di svariati agenti patogeni e quindi anche dei virus del raffreddore. Famigerato è il caso dell’albergo di Filadefia in cui nel 1976 durante un congresso dell’ American Legion si sviluppò attraverso le tubazioni dell’impianto di condizionamento la famosa infezione di Legionella che provocò 34 morti.

Per prevenire il raffreddore comune è consigliabile dunque rinnovare periodicamente l'aria negli ambienti per evitare che vi si accumuli troppa anidride carbonica. Sempre per preservare gli organi respiratori non è conveniente passare da un ambiente ad un altro che abbia una temperatura molto diversa, così come è bene non respirare aria troppo secca.

Quali sono i sintomi del raffreddore?

La sintomatologia della malattia esordisce in maniera blanda dopo 1 o 2 giorni dal momento in cui il virus è penetrato nell'organismo e procede aggravandosi. I sintomi più comuni sono:

La guarigione e quindi la completa remissione della sintomatologia avviene in un periodo che va dai 4 ai 10 giorni. La sola tosse può perdurare anche per più di 2 settimane.

Diagnosi e possibili complicanze.

La diagnosi della rinofaringite non richiede normalmente alcuna analisi particolare. Ed il medico la effettua basandosi su: analisi di sintomi e segni, visita medica del paziente.

Il raffreddore è una malattia di per se innocua, ma può portare complicazioni seri quali bronchiti e polmoniti.

Le complicanze fortunatamente sono abbastanza rare e comunque sono più comuni in bambini ed anziani perché i primi hanno il sistema immunitario non ancora formato ed i secondi perché hanno spesso problemi di immuno compressione. Le complicanze più comuni possono così riassumersi:

Come fare per evitare il contagio.

La miglior prevenzione come sempre sarebbe costituita da una vaccinazione. Purtroppo a tutt’oggi per il raffreddore non esistono ancora vaccini. Nonostante la ricerca medica sia giunta ad un punto tale da conoscere quasi tutto sulla malattia non si è ancora riusciti a mettere a punto un vaccino. Le difficoltà sono notevoli. Le tipologie virali come visto sono numerose ed inoltre ogni anno si evolvono mutando e perciò risulta problematico mettere a punto un vaccino che riesca a contrastarli tutti. Si potrebbe tentare di individuare una porzione dei vari genomi virali che risulti comune a tutti e che attaccarla attaccarla con un solo vaccino universale. Purtroppo si è stimato che la somma che bisogna investire per lo sviluppo di un farmaco supera abbondantemente i 700 milioni di dollari e le aziende farmaceutiche perciò non sono propense ad investire una somma così rilevante per una malattia tutto sommato banale e che dura pochi giorni. Il rischio è che il ritorno economico potrebbe non garantire l’investimento iniziale. Pertanto la prevenzione consiste ancora nel tentativo di minimizzare i fattori di rischio:

Come curare la rinofaringite?

La cura per il raffreddore serve in effetti a curare i sintomi, per cui consisterà in medicinali per alleviare la tosse, e nell'assunzione di liquidi per combattere la disidratazione.

Se i sintomi sono blandi non occorre chiamare il medico. La miglior cura consiste nel rimanere a casa in ambiente caldo ma non eccessivamente (20/22°C) correttamente umidificato (umidità relativa del 60% circa se necessario ricorrere ad un umidificatore) e lontano dagli altri in modo da non diffondere l’infezione. Importante è una adeguata assunzione di liquidi meglio se caldi e dolcificati con miele e quindi te tisane per facilitare la fluidificazione delle secrezioni.

Di notte se il naso ostruito rende difficoltoso il sonno e la respirazione provocando secchezza del cavo orale è possibile aiutarsi con cerotti nasali: il riposo è essenziale per il buon funzionamento del sistema immunitario.

Terapia farmacologica.

Se la sintomatologia è severa occorre invece contattare il medico per escludere eventuali complicanze. Questi prescriverà dei farmaci che come abbiamo già detto servono solo a contenere i sintomi e non a combattere l’infezione. Essi possono così essere riassunti:

Rimedi della tradizione popolare per il raffreddore.

Esiste una miriade di rimedi naturali o pseudo tali e comunque appartenenti alla tradizione popolare per la cura della malattia. Ne riportiamo i più comuni notando in maniera esplicita che per molti di essi non esiste alcuna evidenza scientifica sui loro benefici ed anzi per alcuni di essi studi condotti su campioni consistenti di ammalati col sistema del doppio cieco hanno evidenziato la loro assoluta inutilità.

Trattamenti omeopatici e rimedi naturali.

Anche le medicine naturali ed omeopatiche propongono numerosi rimedi per curare il raffreddore o meglio i suoi sintomi, rimedi a base di erbe o sostanze naturali quali:

Raffreddore in gravidanza.

Durante la gravidanza c’è la possibilità di contrarre il raffreddore con maggior frequenza. Le cause vanno ricercate nella minor efficienza del sistema immunitario durante la gestazione e conseguente aumento delle probabilità di contrarre infezioni e quindi anche il raffreddore. Ovviamente molta attenzione va prestata in tali condizione ai farmaci assunti perchè potrebbero arrecare seri pregiudizi al feto. Eguale attenzione bisogna usare durante l’allattamento perchè i farmaci dalla madre passano al neonato attraverso il latte. Quindi in entrambi i casi prima di assumere qualunque medicina è buona norma contattare il proprio medico curante.

Per approfondire leggi l'articolo dedicato ad i rischi e le cure possibili in caso di raffreddore durante la gravidanza.

Raffreddore nei bambini e nei neonati

Nei neonati il raffreddore può trasformarsi facilmente in otite, congiuntivite, sinusite, in quanti i bimbi piccoli non si soffiano il naso e quindi il muco, non solo rende più lunga la risoluzione del raffreddore, ma può procurare ulteriori patologie.

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