Stitichezza: sintomi, cause, cure e rimedi naturali per la stipsi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Si parla di stitichezza quando vi è un’evacuazione delle feci molto diradata nel tempo e difficoltosa. Questo disturbo Può avere diverse cause, sia di natura patologica che non. Scopriamo come curare la stipsi e quali sono i rimedi naturali, di tipo alimentare, o farmacologici che aiutano il transito delle feci e consentono di svuotare l’intestino senza incorrere in spiacevoli conseguenze.

Cos'è la stitichezza?

La stitichezza è un disturbo che si manifesta con una ridotta frequenza delle evacuazioni, si parla di stitichezza per evacuazioni che avvengono minimo ogni tre giorni. Alla ridotta frequenza delle evacuazioni si accompagnano anche feci di consistenza dura e difficoltose da espellere e una vasta gamma di sintomi che possono essere di tipo intestinale o extraintestinale.

Si stima che oltre 10 milioni di italiani soffrano di tale disturbo a causa del tipo di vita e della dieta sempre più povera di fibre. La stitichezza, comunque, è più frequente nelle donne che negli uomini a causa degli sbalzi ormonali che si verificano durante il ciclo mestruale, ma ne possono soffrire tutti.

Le diverse tipologie del disturbo.

La stitichezza può essere suddivisa in primaria o idiopatica che non è determinata da cause organiche, e secondaria che rappresenta il sintomo di patologie organiche e può avere diverse cause.

Funzionale.

E’ chiamata anche “stipsi da rallentato transito” poiché si ha un rallentamento del transito delle feci nell'intestino, a causa di una ridotta attività peristaltica, le cui cause però non sono ancora ben chiare. Questa tipologia di stipsi presenta feci molto ridotte di volume e dure come consistenza in quanto il rallentato transito fa sì che esse restino per molto tempo nel colon, tratto dell’intestino in cui avviene il riassorbimento dell’acqua, per cui viene riassorbita più acqua e le feci risultano dure e piccole. Inoltre in questa tipologia di stipsi vi è la mancanza di stimolo alla defecazione.

Ostruttiva.

E’ chiamata anche “stipsi da ostruita defecazione”, in questo caso vi è sia un normale transito intestinale che un normale stimolo a defecare ma le feci arrivate nel retto non riescono ad essere espulse. La mancata espulsione delle feci può essere determinata da alterazioni funzionali e strutturali dei muscoli rettali e dell’ampolla del retto, ed è un problema più femminile che maschile, probabilmente perché nelle donne a causa degli sforzi durante il parto si possono avere alterazioni a carico del retto (un esempio classico è il prolasso del retto).

La stitichezza inoltre può essere divisa in:

Acuta o improvvisa.

Questo tipo di stitichezza è temporanea, si manifesta cioè come immediata conseguenza di interventi chirurgici, per esempio dopo una laparoscopia, dopo un periodo di assunzione di farmaci o in caso di eventi particolarmente stressanti come un cambiamento di abitudini o di orari. Questa stitichezza non ha una grande durata, solitamente non appena si ripristinano le normali condizioni di vita si riprende anche la regolarità nelle evacuazioni.

Cronica o ostinata.

E’un tipo di stipsi persistente dovuta a diverse cause come patologie, abitudini alimentari scorrette, stile di vita scorretto. Questa stitichezza può avere una durata piuttosto lunga se non si interviene sulle cause che l’hanno scatenata.

I sintomi che accompagnano il ristagno feci nell'intestino.

La stitichezza, oltre all'evacuazione ridotta e alla durezza delle feci, presenta anche altri sintomi. Inoltre può portare all'insorgenza di alcune fastidiose conseguenze.

I sintomi associati alla stitichezza sono:

Conseguenze.

Le conseguenze della stitichezza possono essere più o meno gravi.

Possiamo avere:

Emorroidi.

In seguito alla stitichezza può aversi sviluppo di emorroidi e ragadi anali a causa dello sforzo per riuscire ad evacuare. Spesso quando si riesce ad evacuare appare sangue nelle feci come conseguenza dello sforzo.

Cistite.

La cistite può insorgere a causa dell’eccessiva proliferazione batterica dovuta al ristagno delle feci. Questo è frequente principalmente nelle donne in quanto hanno anatomicamente l'uretra più corta e questo facilita il passaggio dei batteri dall'ano alla vescica.

Approfondisci le tipologie di cistite e le relative cause.

Appendicite.

Le infiammazioni intestinali, come per esempio l’appendicite, possono essere causate dal ristagno delle feci nell'intestino e dalla proliferazione batterica.

Gli esami per effettuare la diagnosi.

La stitichezza può essere un fenomeno passeggero di cui non ci si deve preoccupare.

Tuttavia quando si notano improvvisi cambiamenti non legati a situazioni acute, come lo stress, o quando si nota che i sintomi permangono per un periodo molto prolungato senza che vi sia una causa apparente, è bene preoccuparsi e rivolgersi al medico. Questo potrà formulare una diagnosi iniziale sulla base dell’anamnesi, cioè dei dati che il paziente riferirà come per esempio caratteristiche dei sintomi, insorgenza e loro durata, abitudini alimentari o stile di vita. Successivamente potrà richiedere esami specifici come:

Approfondisci come si esegue la colonscopia.

Cause patologiche e non della stitichezza.

La stitichezza può avere diverse cause sia di natura non patologica, come per esempio cause legate alla fisiologia dell’individuo, all'età e al sesso, sia di natura patologica, come le patologie proprie dell’apparato intestinale.

Alimentazione scorretta.

Sicuramente una causa importante è data da un’alimentazione scorretta in cui si consumano poca frutta, poca verdura, poche fibre e si beve poco. Inoltre l'alimentazione odierna contiene farine lavorate industrialmente con l’eliminazione completa della tunica fibrosa dei cereali. Questo tipo di alimentazione porta ad una diminuzione della massa fecale ed ad una conseguente diminuzione della stimolazione fisiologica ai movimenti dell’intestino e conseguente stipsi. Anche alcune diete del momento, che si avvalgono dell’utilizzo di prodotti sostitutivi dei pasti, come la dieta Herbalife o la tisanoreica, o diete che prediligono il consumo di proteine e la limitazione di frutta e verdura, come la dieta proteica, possono causare stitichezza.

Stress.

E’ ormai risaputo che lo stress influisce fortemente sulla motilità gastrointestinale. Ma lo stress non va inteso soltanto come condizione di vita stressante, anche affrontare un viaggio, che comporta il cambiamento dei propri ritmi di vita, o l’esposizione ad un clima troppo freddo, determinano per l’intestino uno stress che si traduce nell'insorgenza di stitichezza.

Farmaci.

Alcuni farmaci possono influenzare e modificare la motilità del colon causando stitichezza. Tra questi vi sono gli antidepressivi, alcuni anestetici e alcuni analgesici, gli anticolinergici, gli ansiolitici, alcuni farmaci antiipertensivi e alcuni antinfiammatori. L’effetto comune è il rallentamento del transito intestinale con la comparsa di stipsi.

Psicosomatica.

Alcuni esperti, tra cui Groddeck (psicanalista tedesco), hanno individuato una stitichezza psicologica o psicosomatica, derivante da cause inconsce. Secondo la teoria psicosomatica l’essere pessimisti, disfattisti, chiusi verso il mondo esterno e avere mancanza di fiducia provocherebbe una ripercussione sul fisico a livello del tratto intestinale causando stitichezza.

Bambini.

La stitichezza può presentarsi in momenti diversi della vita, può essere provocata nei neonati in allattamento dall'utilizzo di latte artificiale, durante lo svezzamento, dal passaggio dal latte ai cibi solidi, nei bambini più grandi da una cattiva alimentazione o da episodi di stress fisico o stress psicologico.

Anziani.

Negli anziani è frequente l’insorgenza di stitichezza, dovuta al fatto che la motilità intestinale tende a ridursi man mano per cause fisiologiche legate all'invecchiamento degli organi.

Gravidanza.

Nei primi mesi di gravidanza si assiste ad una modificazione ormonale, che prevede un aumento dei valori di progesterone. Questo ormone ha un’azione miorilassante che agisce su tutta la muscolatura, compresa quella dell’intestino, causando quindi un rallentamento del transito intestinale che provoca stitichezza. Inoltre, man mano si procede con la gravidanza, l’aumento di dimensioni dell’utero provoca una pressione a livello intestinale che può rappresentare un ostacolo al transito fecale.

La stitichezza può essere anche post parto, infatti dopo il parto i muscoli addominali, a causa della distensione provocata dall'aumento di volume dell’utero, risultano allungati e quindi svolgono meno la normale pressione sull'intestino che consente alle feci di progredire senza ostacoli.

Interventi chirurgici.

Dopo l’esecuzione di un intervento può verificarsi stipsi, sia a causa degli anestetici somministrati, che rallentano il transito intestinale, sia a causa dell’utilizzo di alcuni strumenti. Dopo un intervento eseguito in laparoscopia per esempio si può avere stipsi dovuta al fatto che la parete addominale viene distesa introducendo aria al fine di poter realizzare l’intervento.

Sindrome del colon irritabile.

Chi soffre di questa sindrome ha un’alterata motilità del colon dipendente da cause diverse e concomitanti. Nella sindrome del colon irritabile si alternano frequenti episodi di stitichezza e di diarrea, proprio perché la motilità intestinale non è regolare ma procede a fasi alterne, a volte è molto rallentata, e si ha stipsi, altre volte è molto veloce, e si ha diarrea.

Tumori intestinali.

Un tumore del tratto intestinale, come per esempio il tumore del colon retto, può manifestarsi con un cambiamento improvviso della motilità intestinale, come stitichezza ostinata.

Morbo celiaco.

La celiachia è una patologia legata all'intolleranza al glutine. Chi non sa di essere celiaco e assume glutine fa si che nel proprio organismo si attivi una reazione immunitaria, che attacca e distrugge le cellule intestinali. Sebbene uno dei sintomi più comuni è la presenza di diarrea persistente, la celiachia può anche manifestarsi con stitichezza persistente e non trattabile.

Patologie tiroidee.

Le patologie che causano un rallentamento dell’attività della tiroide, come l’ipotiroidismo, possono provocare stitichezza poiché si ha una diminuzione del metabolismo e della motilità intestinale.

Patologie neurologiche.

Le malattie come il Parkinson o altri tipi di degenerazione neurologica possono portare ad un’alterazione della motilità intestinale legata al non corretto funzionamento della trasmissione dei segnali nervosi.

I rimedi e le cure per combatterla.

La stitichezza non causata da patologie può essere affrontata con rimedi alimentari, casalinghi, naturali e, nei casi più gravi farmacologici. Vediamo a quali rimedi possiamo ricorrere in caso di attacchi di stitichezza.

Dieta.

Tra i rimedi per la stitichezza primaria l’alimentazione rappresenta sicuramente il primo passo per riuscire a risolvere il problema. La dieta, infatti, rappresenta un ottimo rimedio per questo fastidio ed è quindi importante conoscere quali alimenti vanno mangiati e quali invece vanno evitati:

Sono da evitare:

Sono da preferire:

La stitichezza va quindi curata nella maggior parte dei casi con l’adozione di un regime alimentare adeguato e con semplici regole igieniche. Un uomo medio di circa 70 kg, deve ingerire scorie pari a 20-30 grammi al giorno.

Farmaci lassativi.

Nei casi di stipsi ostinata si può ricorrere all'uso di lassativi come cura per la stitichezza. I lassativi possono essere sia farmaci di origine sintetica, sia sostanze di origine naturale. I lassativi si dividono in:

In presenza di stipsi cronica, l’uso dei lassativi si rivela più dannoso che utile, in quanto irritano l’intestino peggiorando la situazione.

Rimedi casalinghi.

Alcuni rimedi immediati per la stitichezza sono i rimedi casalinghi, o fai da te, che possono essere usati anche come pronto intervento come rimedio per la stitichezza nei bambini o in gravidanza.

Glicerina.

Uno dei rimedi veloci per combattere la stitichezza è utilizzare delle supposte di glicerina, una sostanza che, inserita nel retto, agisce sia innescando lo stimolo della defecazione, sia ammorbidendo il materiale fecale. Sono indicate sia per gli adulti che in gravidanza e per i bambini in quanto sicure e prive di effetti collaterali ma in questi ultimi due casi vanno utilizzate per brevi periodi di tempo e comunque sempre sotto il controllo del medico.

Oli per via orale o rettale.

Oli a base di vaselina, paraffina, o anche il semplice olio di oliva possono essere utilizzati per contrastare la stitichezza. Si assumono per via orale o rettale. Fanno parte dei lassativi lubrificanti o emollienti.

Clismi e microclismi.

I clismi e microclismi prevedono l’inserimento di una miscela di acqua e olio direttamente nel retto attraverso una piccola pompa, al fine di innescare il riflesso della defecazione e ammorbidire le feci. Questo è un classico rimedio per rimuovere il famoso tappo fecale che si forma nella stitichezza.

Massaggio addominale.

Un aiuto contro la stitichezza può essere il massaggio addominale. Si effettua esercitando una leggera pressione sull'addome e muovendo la mano in senso orario e antiorario alternativamente al fine di stimolare la motilità intestinale. Il massaggio va eseguito per almeno 5 minuti ed è un rimedio anche per i bambini. Da evitare invece in gravidanza specialmente nei primi mesi per evitare di schiacciare l’utero.

Acqua calda.

Un rimedio casalingo e più che altro preventivo per la stitichezza è bere ogni mattina appena alzati un bicchiere di acqua calda. Sembra infatti che assumere acqua calda a digiuno aiuti a ripristinare la motilità intestinale e pulisca il colon.

Rimedi naturali.

I rimedi naturali contro la stitichezza prevedono l’utilizzo di sostanze omeopatiche e fitoterapiche da assumere sotto forma di tisane o di estratti contenuti in compresse. Le erbe che si utilizzano sono di due tipologie principali:

Tisana ai semi di lino.

Mettere ad infusione un cucchiaio di semi di lino in un bicchiere di acqua bollente.

Lasciare in infusione i semi per circa 12 ore, poi filtrare e bere una tazza al mattino.

Infuso di frassino.

Unire 15 g di foglie di frassino ad 1 litro di acqua bollente. Lasciare riposare per 10 minuti , filtrare e bere due tazze al giorno.

Come prevenire la stipsi? I consigli.

La stitichezza non causata da patologie può essere prevenuta seguendo alcune semplici regole comportamentali:

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