Fibrosi cistica: cos'è? Sintomi, diagnosi e terapie per la malattia genetica

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Dottore Vincenzo Giuseppe Pio Cordone (Farmacia) Consulente Scientifico:
Dottore Vincenzo Giuseppe Pio Cordone
(Specialista in farmacia)

La fibrosi cistica è una malattia genetica recessiva che coinvolge principalmente l’apparato respiratorio, digestivo e riproduttivo. Alcuni dei sintomi con cui si manifesta sono bronchiti, pancreatiti, infertilità, ma come si effettua la diagnosi? E quali sono le terapie attualmente disponibili per il trattamento di questa malattia genetica? Approfondiamo il tema.

La fibrosi cistica e i geni mutanti: cos'è?

La fibrosi cistica, o mucoviscidosi, è una malattia genetica ereditaria che determina l’alterazione delle secrezioni di alcune ghiandole .

E’ causata da un difetto ad un gene presente sul cromosoma 7; finora sono note più di 1800 mutazioni di tale gene, anche se la mutazione più frequente resta la F508 (ossia quella causata dalla delezione della fenilalanina, un aminoacido, in posizione 508).

Il gene in questione, reca l’informazione genetica per la sintesi della proteina CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator), una proteina canale che regola il trasporto di cloro e sodio attraverso la membrana cellulare. L’alterazione del trasporto di sodio e cloro porta disidratazione e un aumento della viscosità delle secrezioni.

Il gene responsabile di questa malattia fu identificato nel 1989 e, i portatori sani di esso sono in proporzione di 1 ogni 25 soggetti. Solo in Italia si diagnosticano in media 200 nuovi casi ogni anno, quindi circa 4 nuovi malati a settimana. Tale patologia affligge all'incirca un centinaio di migliaia di persone in tutto il mondo.

Approfondisci le caratteristiche e come si classificano le malattie genetiche

Come si trasmette?

La fibrosi cistica è una malattia autosomica (ossia dovuta ad un gene difettoso presente su un cromosoma non sessuale o autosomica, dal momento che i cromosomi si dividono in sessuali e non sessuali), recessiva (ossia i genitori sono portatori sani) che colpisce un individuo ogni 2500-3000 nuovi nati sani.

Affinché si manifesti la malattia, bisogna ereditare un gene difettoso da ciascuno dei genitori, portatori sani. Una coppia di portatori sani ad ogni gravidanza ha:

Ammalati di fibrosi cistica si nasce e il contagio non può avvenire per contatto diretto o indiretto con persona ammalata.

Organi interessati dalla malattia.

Questa malattia genetica, porta ad un quadro clinico complesso costituito da sindromi gravi, a carico di vari organi e quasi tutte le ghiandole che secernono liquidi, in particolare a livello polmonare e gastrointestinale, oltre che a livello riproduttivo e delle ghiandole sudoripare.

Polmoni.

Nel malato di fibrosi cistica, il difetto genetico comporta a livello polmonare:

Tutto ciò conduce ad una secrezione di muco più denso e ad una maggiore adesione di tale muco sulle pareti delle vie aeree che si ostruiscono favorendo la moltiplicazione batterica.

Apparato gastrointestinale.

A livello digestivo, il difetto genetico porta a insufficienza pancreatica (questa condizione si verifica nell’85% dei malati), in quanto il dotto tramite il quale il pancreas riversa gli enzimi che produce nell'intestino (enzimi che serviranno per la digestione), è ostruito (da calcoli provenienti dalla cistifellea o da bile maggiormente densa). Se tale condizione si protrae inoltre, gli enzimi si attivano nel pancreas portando ad episodi ricorrenti di pancreatite (infiammazione del pancreas).

Apparato riproduttivo.

A livello riproduttivo, la fibrosi cistica può comportare ostruzioni dei canali che portano lo sperma verso l’esterno dell’organismo e, nelle donne, irregolarità del ciclo mestruale e la comparsa di cisti ovariche.

Ghiandole sudoripare.

Le ghiandole sudoripare e le ghiandole salivari delle guance secernono liquidi con contenuto di sale superiore al normale.

Riconoscere la malattia: i sintomi caratteristici.

I sintomi caratteristici del malato di fibrosi cistica, che si manifestano in genere già nei primi mesi o nei primi anni di vita, sono:

In alcuni casi, vi può essere una sintomatologia più lieve (limitata ad esempio solo ad alcuni organi) o addirittura mancanza di sintomi; queste condizioni portano a forme di fibrosi cistica dette atipiche.

Complicanze.

La fibrosi cistica è una malattia che porta molte complicazioni.

Osteoporosi ed altre malattie delle ossa.

A causa della perdita di nutrienti che si ha in seguito alla malattia dell’apparato digerente, ma anche in seguito a trattamenti antinfiammatori pesanti e continuativi, anche le ossa ne risentono in quanto elementi, quali il calcio, possono essere perduti prima di essere assimilati. Questo si traduce in una maggiore fragilità ossea e in un maggior rischio di osteoporosi e altre malattie delle ossa.

Sterilità.

L’ infertilità negli uomini è dovuta all'ostruzione dei dotti deferenti che non consente il passaggio dello sperma . I malati di fibrosi cistica presentano, quindi, una conta spermatica bassa che porta alla sterilità. Nelle donne, invece, la densità elevata delle secrezioni della cervice uterina determina infertilità.

Diabete.

Nei malati in fase avanzata o comunque se non viene trattata, l’insufficienza pancreatica dovuta alla fibrosi può condurre a blocco della produzione di insulina con sviluppo di diabete.

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Cirrosi epatica e calcoli alla cistifellea.

In alcuni malati invece, possono essere colpiti in misura maggiore fegato e colecisti e, a causa della permanenza di bile molto più viscosa all'interno delle vie biliari, può insorgere cirrosi epatica (una grave malattia terminale del fegato) e formazione di calcoli alla cistifellea.

Ritardo della crescita.

Altre manifestazioni a carico dell’apparato digerente consistono in diarrea, disidratazione, perdita e mancato assorbimento di nutrienti che quando si è bambini possono condurre a ritardo della crescita, anemia e gonfiore agli arti dovuto ad un malassorbimento proteico.

Aspergillosi broncopolmonare ed altre infezioni croniche.

Il muco è la causa principale di infezioni dovute a batteri che nidificano proprio all'interno di esso. Questa situazione, oltre a stimolare un processo infiammatorio che diventa man mano sempre più severo e dannoso, è causa di bronchiti e broncopolmoniti, e porta poi a dispnea (difficoltà nella respirazione in quanto il muco occlude i bronchi) ed altre affezioni respiratorie tra cui l’aspergillosi broncopolmonare (infezione da fungo Aspergillus fumigatus).

Pneumotorace.

Le difficoltà respiratorie possono determinare la rottura degli alveoli polmonari che permette all'aria di penetrare causando un accumulo di aria nelle cavità pleuriche con conseguente dolore, insufficienza respiratoria e collasso polmonare.

E’ importante specificare che ad oggi, la principale causa di morte per fibrosi cistica è dovuta alla malattia polmonare causata da infezione ed infiammazione cronica che affliggono le vie aeree dei malati. Queste due condizioni provocano danni così ingenti che alla fine si rende necessario il trapianto polmonare.

Puoi approfondire le possibili cause di pneumotorace.

Screening e test: come diagnosticare la fibrosi cistica.

Come abbiamo già detto, oltre lo screening prenatale, è possibile diagnosticare la malattia tramite i seguenti esami:

Screening prenatale.

Lo screening prenatale viene effettuato in corso di gravidanza attraverso villocentesi o l'amniocentesi; più nello specifico si tratta di un’analisi dello stato di salute del feto attraverso la quale è possibile fare, tra le altre, la diagnosi di fibrosi cistica.

Lo screening neonatale si effettua attraverso un test (test della tripsina immunoreattiva – TIR) per il quale è necessaria una goccia di sangue del neonato. Se il valore che viene fuori da questo test è superiore al valore considerato normale, è possibile che il soggetto sia affetto da fibrosi cistica. Sul sangue prelevato per il TIR-test viene effettuato anche il test genetico, che consiste in uno screening del corredo cromosomico dell’individuo per studiare la presenza o meno della mutazione.

Test genetico.

In ogni caso per quel che riguarda la fibrosi cistica, è consigliabile, prima di effettuare uno screening prenatale, un test genetico dei genitori in quanto la negatività di uno dei due esclude la possibilità di manifestazione della malattia.

Test del sudore.

Per confermare però la diagnosi di fibrosi cistica si ricorre al test del sudore. Questo test consiste nell'analisi del sudore del soggetto. In generale un individuo affetto da fibrosi cistica possiede un’elevata quantità di sali nel sudore (in genere superiore a 50 milliequivalenti/litro fino a sei mesi di vita e a 60 milliequivalenti/litro dopo i sei mesi di vita) quindi questo parametro potrà confermare la diagnosi di malattia.

Ma esiste una cura per guarire da questa malattia?

Ad oggi non esiste una vera e propria cura che porta a guarigione dalla malattia. Vi sono però dei trattamenti che, se integrati e seguiti con rigore, allungano la durata della vita dei pazienti e ne migliorano la qualità. Il programma di terapia deve essere seguito da un team di specialisti quali un pediatra o un internista, un dietologo, e terapisti fisici e respiratori.

I bambini affetti da fibrosi cistica richiedono anche il supporto socio psicologico.

Tra le terapie a cui un soggetto affetto da fibrosi cistica deve sottoporsi vi sono:

Vaccinazioni di routine.

Tutte le vaccinazioni, più il vaccino antinfluenzale sono necessarie per evitare che le infezioni virali possano danneggiare ulteriormente i polmoni.

Terapia respiratoria.

La terapia respiratoria è costituita da drenaggio posturale, percussione vibrazioni della mano sulla parete toracica e incitamento a tossire. Grazie a questo approccio è possibile aiutare il malato a respirare, dato che uno dei problemi ai quali il soggetto affetto da questa malattia va incontro è proprio la dispnea, quindi la difficoltà a respirare. Sono necessarie anche tecniche per liberare le vie aeree dal muco.

Aerosolterapia.

L'aerosolterapia a base di Rh DNase (enzima che degrada il DNA) ha lo scopo di rendere maggiormente fluide le secrezioni presenti a livello bronchiale; infatti,le secrezioni contengono quantitativi maggiori di DNA che è il responsabile della maggior viscosità (in quanto il DNA è proprio un polianione viscoso); la somministrazione di questo farmaco porta alla fluidificazione delle secrezioni e ne rende più semplice l’espettorazione con la tosse.

Farmaci.

Dato che i malati di fibrosi cistica sono affetti da presenza di secrezioni dense a livello bronchiale, tali secrezioni possono essere nido di infezione da patogeni, nello specifico Staphylococcus aureus nei primi anni di vita e Pseudomonas aeruginosa superati i cinque anni di vita; bisogna essere particolarmente attenti a tali infezioni, che vanno trattate con gli antibiotici il prima possibile dal momento che queste possono cronicizzare facilmente e portare ad un aggravamento della malattia polmonare che può condurre alla morte il malato.

Anche l’uso di farmaci antinfiammatori è utile per combattere l’infiammazione polmonare.

La somministrazione di enzimi pancreatici serve per trattare l’insufficienza pancreatica che interessa circa l’85% dei malati di fibrosi cistica; essi vanno somministrati in corrispondenza dei pasti in modo da essere disponibili nell'intestino al momento della digestione.

Oltre alla terapia farmacologica i bambini malati di fibrosi devono seguire una dieta ricca di grassi e vitamine per assicurare una crescita adeguata.

I bambini che non riescono ad assorbire le sostanze nutritive dal cibo, richiedono un’integrazione alimentare mediante un sondino introdotto nello stomaco o nell'intestino tenue.

In casi particolarmente gravi può essere necessario un intervento di trapianto del fegato o dei polmoni.

La ricerca sulla fibrosi cistica: la terapia genica.

La ricerca, volta sia a trovare una cura per “guarire” la fibrosi cistica, ma anche tesa allo sviluppo di nuovi farmaci per trattare le manifestazioni cliniche alle quali il difetto genetico conduce, è molto attiva.

Possiamo, infatti, sostenere che attualmente la ricerca, sia di base che clinica, è all'opera per:

Terapia genica.

La terapia genica è un tipo di terapia attraverso la quale è possibile introdurre all'interno di un organismo con l’ausilio di un vettore, un acido nucleico ricombinante, ossia una sequenza genetica priva della mutazione che causa la fibrosi cistica allo scopo di correggere il difetto genetico.La tecnica consiste nel modificare un virus in provetta in maniera che divenga capace di trasportare nelle cellule un gene sano che possa poi sostituire quello malato responsabile della fibrosi.

Fino ad oggi tutti i tentativi che si sono compiuti si sono, però, rivelati un clamoroso insuccesso. La causa di questa lunga serie di fallimenti va ricercata nell'efficienza del sistema immunitario che uccide il virus, riconoscendolo come intruso, prima che riesca a compiere la sua missione.

E’ degli ultimissimi mesi la notizia pubblicata su importanti riviste mediche internazionali, che ricercatori di un'Università californiana siano riusciti a modificare il virus vettore in maniera tale che questo riesce a penetrare nelle cellule malate dei polmoni. Si attendono nei mesi a venire i primi studi su campioni più ampi per un collaudo definitivo della possibile cura.

Nonostante la gravità di questa malattia ed anche la sua alta diffusione (è la malattia genetica più diffusa nella popolazione caucasica), il fatto che la ricerca sia molto attiva e che già in poco più di 50 anni si sia riusciti a fare passi da gigante nel settore farmacologico, ci fanno ben sperare in ulteriori miglioramenti.

Prognosi. Qual è ad oggi la sopravvivenza per un malato di fibrosi cistica?

Possiamo sostenere che rispetto agli anni ’50, in cui un malato di fibrosi cistica arrivava a malapena a 8-10 anni, oggi si vive di più e buona parte dei malati sopravvive fino a circa 40 anni. Tuttavia la gravità della fibrosi cistica è molto variabile nei diversi soggetti soprattutto è determinata dall' interessamento polmonare. Nei soggetti con fibrosi cistica spesso la morte sopraggiunge per insufficienza respiratoria dopo molti anni di peggioramento progressivo della funzione polmonare.

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