Vaccino per la rosolia: quando farlo? Effetti e controindicazioni

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Il vaccino per la rosolia è fatto con virus disattivati, e comporta la totale immunità della malattia. Quando farlo? Scopriamone gli effetti ed i rischi.

Vaccino per la rosolia: caratteristiche.

Il vaccino per la rosolia è costituito da virus della rosolia disattivati e quindi privi totalmente della loro capacità di riprodursi. La loro inoculazione è perciò priva di qualsiasi rischio, ma consente al sistema immunitario di classificarli e di generare anticorpi specifici. Una volta che tale processo è avvenuto il sistema immunitario ne conserva memoria ed in presenza di una successiva infezione ha già pronte contromisure ed armi adeguate. La vaccinazione consente così di ottenere l’immunità alla malattia.

Il vaccino può essere preparato:

La rosolia è una malattia esantematica a decorso benigno e con contagiosità relativamente contenuta. E per tali motivi, nel nostro paese, fino al 1999 la vaccinazione per la rosolia veniva praticata obbligatoriamente alle sole fanciulle in età pre puberale. Lo scopo era, essenzialmente, di prevenire la grave Sindrome della rosolia congenita. Ossia infezione del feto, attraverso la placenta, da virus della rosolia. Infezione successiva a quella primaria della madre in gravidanza.Le conseguenze della detta sindrome che spesso procede in maniera asintomatica per la madre possono così riassumersi:
  • Aborto spontaneo.
  • Ritardo di crescita intrauterina.
  • Morte intrauterina.
  • Malformazioni ed anomalie del nascituro. Anomalie che possono presentarsi anche a distanza di tempo e che sono: cataratta, retinopatia, glaucoma, sordità, microcefalia (diametro del cranio inferiore alla media a pari età), difetti di atri e ventricoli, ritardo mentale, stenosi della valvola cardiaca polmonare, etc.

Quando fare la vaccinazione per la rosolia: l’MPR.

Poiché la strategia descritta non è servita ad arginare la malattia e negli anni si sono avute ricorrenti epidemie il 13 luglio del 1999, recependo una istanza dell’OMS, la vaccinazione per la rosolia entrava a far parte del calendario delle vaccinazioni obbligatorie. Con la speranza di limitare definitivamente con tale provvedimento la diffusione e circolazione del virus e i gravi problemi correlati alla sindrome di rosolia congenita.

Attualmente la vaccinazione della rosolia viene effettuata iniettando sottocute, generalmente sul braccio, il vaccino trivalente MRP.

Vengono somministrate 2 dosi:

Come già detto, ma è importante sottolinearlo, dal 1999 tale vaccinazione è obbligatoria per tutti.

L’immunità che così si ottiene è del 100% e dura tutta la vita.

A chi è consigliata la vaccinazione per la rosolia.

Chi non deve effettuare la vaccinazione per la rosolia.

Chi deve procrastinare la vaccinazione per la rosolia.

Vaccino per la rosolia e gravidanza.

Le donne prima di intraprendere una gravidanza dovrebbe effettuare un test del sangue per verificare la presenza degli anticorpi specifici alla rosolia. Se questi sono presenti l’immunità è assicurata e non esistono problemi di sorta. Altrimenti bisognerebbe vaccinarsi e adottare seri provvedimenti anticoncezionali per almeno 3 mesi prima di intraprendere la gravidanza. Come infatti si è già detto non è possibile vaccinarsi contro la rosolia in gravidanza: si esporrebbe il feto a rischio di gravi complicanze. Se si porta avanti una gravidanza senza l’immunità alla rosolia è importante vaccinarsi al termine della medesima. La vaccinazione non arreca pregiudizio al neonato durante l’allattamento.

Puoi approfondire i rischi della rosolia in gravidanza.

Effetti e controindicazioni del vaccino per la rosolia.

Il vaccino per la rosolia da un’immunità del 100% e dura tutta la vita.

E’ assolutamente sicuro e non provoca quasi mai problemi e complicanze.

Nel bambino gli effetti collaterali sono molto blandi e possono riassumersi così:

Nell’adulto gli effetti collaterali sono più severi ma comunque sopportabili e possono comprendere dolori e artrite temporanea alle articolazioni.

Solo in casi rarissimi valutabili nell’ordine di 1 su un milione si possono avere reazioni allergiche violente al vaccino (shock anafilattico).

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