Antibiotici in gravidanza: dannosi e consentiti. Rischi e controindicazioni.

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Dottoressa Jessica Zanza (Farmacia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

Una delle preoccupazioni maggiori, durante la gravidanza, é l’eventualità di dover assumere dei farmaci, per gli effetti che possono avere sul nascituro. Concentriamo la nostra attenzione sugli antibiotici. Quali usare? Quali, invece, sono assolutamente da evitare? Scopriamolo.

Gli antibiotici in gravidanza sono pericolosi?

Gli antibiotici rappresentano una delle classi farmacologiche più diffuse, e vengono utilizzati al fine di sradicare infezioni di natura batterica. Sebbene la gravidanza rappresenti un momento critico, per la donna e per la vita che porta in grembo, talvolta si è costretti a ricorrervi in modo da scongiurare il contagio madre-figlio (sia durante la gestazione, sia durante il parto) e, quindi, conseguenze ben più gravi rispetto a quelle dovute al farmaco stesso. Nonostante vi sia carenza di studi circa la pericolosità di questi farmaci (non è possibile, infatti, effettuare studi controllati su donne incinte)

gli esperti dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sostengono che, se necessari, vi sono alcuni antibiotici che possono essere assunti anche in gravidanza.

Comunque gli antibiotici in gravidanza vanno assunti sempre dietro prescrizione del medico e seguendo scrupolosamente il dosaggio consigliato.

Le variabili da considerare, infatti, sono numerose.

Sensibilità individuale: la risposta al trattamento varia da paziente a paziente.

Epoca gestazionale in cui avviene l’assunzione:

Oltre agli effetti immediati, si possono avere anche effetti a distanza (sul neonato), come disturbi comportamentali e dell’apprendimento.

Cinetica del farmaco: si tratta dei processi cui viene sottoposto il farmaco all'interno dell’organismo (assorbimento, distribuzione ai tessuti, metabolismo ed eliminazione) che risultano modificati per via dei cambiamenti fisici che comporta la gestazione. La lipofilia del farmaco (ovvero l’affinità per i lipidi) e le caratteristiche della placenta (spessore ed estensione) influenzano la quantità di farmaco che giunge all'embrione/feto, che non potrebbe difendersi in quanto non dispone del corredo enzimatico necessario per inattivarlo.

Dose del farmaco: il rischio di effetti tossici cresce con la dose;Durata del trattamento: il rischio cresce con la durata;

Associazioni farmacologiche: due o più farmaci possono influenzare, reciprocamente, la cinetica e portare a fenomeni di accumulo e, quindi, tossicità.

Quali usare?

La Food and Drug Administration (FDA) ha suddiviso i farmaci in categorie di rischio in base alla loro pericolosità, e in base a tali categorie è possibile distinguere gli antibiotici in gravidanza in:

E’ quindi chiaro che l’uso degli antibiotici in gravidanza dev'essere limitato a quelli consentiti, mentre l’uso di quelli sconsigliati deve essere riservato a casi di stretta necessità, e, in ogni caso occorre evitare di usarli nel 1° trimestre.

Inoltre è fondamentale che:

Antibiotici consentiti ed indicazioni terapeutiche.

Gli antibiotici di prima scelta da utilizzare in gravidanza sono gli antibiotici β-lattamici. Come dice il nome stesso, si tratta di farmaci caratterizzati dalla presenza del nucleo β-lattamico, la cui integrità è fondamentale per l’attività farmacologica. L’effetto antibatterico é attribuibile alla capacità di inibire la sintesi del peptidoglicano, un costituente fondamentale della parete cellulare (una struttura che conferisce rigidità e protezione alla cellula batterica). La resistenza batterica a questi farmaci è dovuta, spesso e volentieri, alla produzione di enzimi chiamati β-lattamasi, in grado di “aprire” l’anello β-lattamico e porre fine all’attività farmacologica. Fanno parte di questi antibiotici quattro classi.

Penicilline.

Tra le più usate in gravidanza, abbiamo le aminopenicilline (ampicillina e amoxicillina), caratterizzate da un ampio spettro d’azione e buone caratteristiche farmacocinetiche (sono ben assorbite per via orale e si distribuiscono molto bene ai tessuti, raggiungendo concentrazioni terapeutiche efficaci). Nonostante tendano a raggiungere concentrazioni elevate anche nel feto/embrione, dalla pratica clinica non sono emersi effetti tossici sul nascituro.L’associazione con inibitori delle β-lattamasi fa sì che queste non vengano inattivate; in particolare, l’associazione tra amoxicillina e acido clavulanico si è dimostrata sicura nella pratica clinica.

La ricerca.

Secondo uno studio condotto da Czeizel AE, Rockenbauer M, Sørensen HT, Olsen J. nell' agosto 2001, è improbabile che il trattamento con amoxicillina nelle donne in gravidanza aumenti il rischio di anomalie congenite nei neonati.

Tuttavia sono necessari ulteriori studi per la valutazione del rischio.

Indicazioni terapeutiche.

Tra le indicazioni delle aminopenicilline abbiamo:

Sono controindicate in caso di allergie alle penicilline.

Cefalosporine.

Vengono classificate in generazioni, a seconda dello spettro d’azione. Tra quelle sicure in gravidanza abbiamo farmaci di 2° generazione (cefuroxima) e di 3° generazione (ceftriaxone e ceftazidima). Quelle di 4° generazione sono di recente immissione in commercio, dunque non vi sono ancora dati clinici riguardanti la loro sicurezza in gravidanza.

Indicazioni terapeutiche.

Tra le indicazioni delle Cefalosporine abbiamo:

Sono controindicate in caso di allergie alle cefalosporine.

Monobattami.

Il farmaco che rappresenta questa classe di antibiotici è l’aztreonam selettivo nei confronti di una categoria batterica (quella dei Gram negativi) e particolarmente attivo su Enterobacteriaceae e Pseudomonas aeruginosa.

Indicazioni terapeuriche.

Viene usato, per via endovenosa o intramuscolare, per trattare infezioni molto gravi da Gram negativi, soprattutto in pazienti allergici alle penicilline e alle cefalosporine.

Macrolidi.

Si tratta di farmaci in grado di inibire la sintesi delle proteine batteriche. Le più indicate, in gravidanza, sono l’eritromicina, la spiramicina e l’azitromicina.

Indicazioni terapeutiche.

Tra le indicazioni dei macrolidi abbiamo in particolare:

Puoi approfondire le terapie della toxoplasmosi in gravidanza.

Antibiotici sconsigliati: i rischi per madre e feto.

Si tratta di farmaci utilizzati in caso di assoluta necessità, solitamente a causa del fallimento dei farmaci consentiti. Nella tabella riportiamo i principali.

Aminoglicosidi : inibiscono la sintesi proteica.

Gli Aminoglicosidi (gentamicina e simili) sono antibiotici che inibiscono la sintesi proteica ed hanno una potente attività battericida utilizzati in caso di Infezioni urinarie, respiratorie o gastrointestinali.

Rischi.

Aumentano il rischio di effetti tossici nella madre e nel feto (a causa di fenomeni di accumulo):

Fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina).

Questi antibiotici utilizzati in caso di infezioni urinarie, infezioni da Chlamydia o i infezioni gastrointestinali da Shigella, inibiscono la proliferazione batterica.

Rischi.

Aumentano il rischio di malformazioni ossee e articolari.

Glicopeptidi (Vancomicina).

I glicopeptidi inibiscono la sintesi della parete batterica e vengono utilizzati per infezioni da strepto e stafilococchi resistenti a penicilline, cefalosporine e macrolidi.

Rischi.

I Glicopeptidi sono associati a:

In studi effettuati sui ratti, con fosfomicina sodica e calcica, sono stati evidenziati effetti tossici sul feto solo dopo la somministrazione di dosi 25 volte superiori a quelle terapeutiche.

Claritromicina.

E’ un antibiotico appartenente al gruppo dei Macrolidi utilizzato per Infezioni respiratorie, del cavo orale e otite.

Rischi.

La Claritromicina umenta il rischio di effetti teratogeni e aborto.

Antibiotici da evitare: effetti tossici.

Le categorie che hanno mostrato i maggiori effetti tossici (in gravidanza) sono le tetracicline e i sulfamidici.

Tetracicline.

La doxiciclina e simili sono inibitori della sintesi proteica. La tossicità si manifesta sia nella gestante (a carico di fegato, pancreas e reni), sia nell'embrione, con effetti teratogeni a carico di sistema nervoso, apparato cardiocircolatorio e sistema scheletrico. Nei neonati si osserva una colorazione marrone dei denti da latte.

Effetti tossici.

Effetti tossici nella gestante:

Nell'embrione:

Nel neonato: colorazione marrone dei denti da latte.

La ricerca.

Tuttavia secondo alcune recenti ricerche eseguite utilizzando PubMed, SciELO (Scientific Electronic Library Online), non è stata trovata alcuna correlazione tra l'uso della doxiciclina e gli effetti teratogeni durante la gravidanza.

Sulfamidici.

Sono in grado di inibire la sintesi dell’acido tetraidrofolico nei batteri, fondamentale per la produzione di DNA ed RNA. Il cotrimossazolo (un’associazione sulfametossazolo-trimetoprim) é particolarmente tossico per l’embrione, avendo marcati effetti teratogeni (apparato cardiocircolatorio, sistema urinario e sistema scheletrico). Inoltre, se somministrato prima del parto, si lega all’albumina (impedendole di legarsi alla bilirubina, il pigmento della bile) provocando la comparsa di ittero, la colorazione giallastra della cute e della sclera oculare (il “bianco” dell’occhio).

Effetti tossici.

Effetti tossici nell'embrione:

Nel neonato: ittero.

Antibiotici naturali.

Rimedi a base di erbe e sostanze naturali dotati di proprietà antibiotiche, possono essere usati anche in gravidanza?

Qualora il medico curante sia d’accordo, potete avvalervi del loro impiego per la prevenzione e il trattamento di infezioni delle vie respiratorie e del cavo orofaringeo.

Aglio.

Può essere utilizzato in gravidanza per lenire le otiti, le faringiti e gli ascessi a denti e gengive. Esso infatti, è ricco di allicina, un composto solforato che ha azione antibiotica e riesce a contrastare numerosi tipi di batteri.

Echinacea.

Grazie agli echinacosidi che hanno blanda azione antibiotica, la pianta aiuta a trattare e a prevenire le infezioni delle vie respiratorie ed urinarie. Può essere assunta in gravidanza dal terzo mese di gestazione per precauzione in quanto il primo trimestre è il più sensibile e il più a rischio.

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