Depressione: cause genetiche, fisiologiche ed ambientali

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Anche per la depressione, come per la quasi totalità dei disturbi psichici non sono ancora perfettamente note le cause. Studi recenti hanno ipotizzato che alcuni geni predispongono maggiormente alcuni individui all'ansia il che li rende anche più vulnerabili nei confronti della depressione. Secondo quindi tale teoria la depressione deriverebbe da un mix di fattori: genetici causati da problemi di ereditarietà, fattori fisiologici legati agli ormoni, a cui si uniscono fattori ambientali.

Quali sono le cause della depressione?

Le cause della depressione, fin dal momento in cui essa è stata codificata come una patologia (il primo a parlarne è stato il greco Ippocrate circa nel 460 A. C.), sono sempre state oggetto di disquisizione.

Inizialmente, poiché i processi biologici del cervello erano assolutamente sconosciuti, venivano ritenuti responsabili della malattia gli stati d’animo, come ad esempio lo scoramento, da cui discendeva poi la sintomatologia fisica.

Con Freud agli inizi del 900 l’attenzione fu invece puntata sui problemi psicologici che scaturivano dalla perdita o interruzione di un rapporto sia di parentela che amoroso.

Solo nella seconda metà del secolo scorso (1950 circa) con la scoperta di neurotrasmettitori (composti chimici che fungono da messaggeri tra le cellule del sistema nervoso) si è iniziato finalmente a considerare l’ipotesi che la depressione potesse avere anche delle cause biologiche come deficit di alcuni di questi ultimi. Deficit che potevano anche dipendere da predisposizione scritta nel patrimonio genetico della persona. Nasceva così una annosa e non ancora sopita diatriba con chi invece continuava a considerava la malattia come conseguenza di condizioni ambientali e psicologiche.

Allo stato odierno delle cose le precise cause della depressione non sono state ancora ben del tutto chiarite, quantomeno non si conosce una causa unica ben precisa.

Vi sono diverse teorie che comunque colgono solo una parte del problema. Con buona probabilità quindi la vera causa della malattia è un mix di varie condizioni.

Su una base di predisposizione genetica (che aumenta la probabilità di sviluppare la malattia) e sulla compromissione del funzionamento di alcuni processi biologici si innestano dei fattori strettamente correlati con la malattia e che,in determinate situazioni, possono scatenarla.

Prima di analizzare tali fattori consigliamo una lettura della scheda di approfondimento su significato di depressione e sue caratteristiche che risulterà utile per una miglior comprensione di quanto si dirà.

Approfondimento: depressione e sue caratteristiche.

Depressione è il termine usato nel linguaggio comune per indicare la malattia psichiatrica conosciuta come Depressione maggiore.

Ricordiamo che una malattia psichiatrica è una patologia che compromette la sfera: cognitiva, affettiva e di relazione di un individuo provocandone disadattamento di portata notevole tanto da essere in grado di compromettere e rendere difficile l’integrazione sociale e lavorativa del soggetto.

La depressione è essenzialmente un disturbo (alterazione) del tono dell’umore e precisamente un abbassamento del suo livello di tale entità da indurre il paziente a perdere interesse, anzi a sviluppare addirittura avversione, per qualunque attività che prima gli procurava piacere.

I sentimenti che predominano nel depresso sono: malinconia, tristezza, ansia, incapacità ed inadeguatezza ad affrontare gli eventi, bassa stima nelle proprie capacità, senso di colpa, inquietudine, pensieri suicidi.

Naturalmente il tutto è riferito non ad un singolo o ad isolati episodi ma ad una condizione che permane costante per un certo periodo di tempo.

La reazione del paziente ad una siffatta situazione è uno sconvolgimento delle sue abitudini di vita con: bulimia, abuso di alcol, insonnia, ma anche perdita di appetito, sonno eccessivo. Anche la salute fisica viene minata con: affaticamento, mancanza di forze, scarsa memoria, incapacità di concentrarsi, problemi cognitivi, dolori, problemi digestivi, etc.

La formulazione della diagnosi di depressione non è sempre semplice e può causare problemi allo specialista incaricato in quanto non esiste, fino ad oggi, alcuna indagine clinica in grado di confermare in maniera inequivocabile la malattia.

Per tale motivo, al fine di uniformare quanto più è possibile le diagnosi di depressione, l’American Psychiatric Association e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno elaborato dei criteri diagnostici standard della malattia

Secondo tali manuali per poter diagnosticare Depressione Maggiore devono verificarsi almeno 5 dei sintomi di seguito descritti e tra essi devono obbligatoriamente esserci: calo dell’umore e perdita di interesse per le attività consuete per un lasso di tempo che supera almeno le 2 settimane. Inoltre la sintomatologia che di seguito riportiamo deve essere di intensità tale da compromettere la vita sociale e l’attività lavorativa.

I sintomi sono:

  • Abbassamento dell’umore.

  • Diminuzione di consistente entità dell’interesse per attività prima coltivate e comunque piacevoli per la media degli individui.

  • Perdita/aumento di peso immotivato.

  • Insonnia/sonnolenza eccessiva.

  • Iperattività/ deficit di motilità e delle attività.

  • Facile affaticamento e mancanza della necessaria energia per compiere anche modesti lavori.

  • Sfiducia nelle proprie capacità, disistima e senso di colpa.

  • Mancanza cronica della capacità di concentrarsi, difficoltà di elaborazione ed indecisione continua.

  • Ricorrente pensiero di morte ed elaborazione di ipotesi suicide.

Cause genetiche della depressione.

Dalle numerose, e spesso contrastanti ricerche scientifiche è emerso che esiste una predisposizione familiare alla depressione. Sembra che alcuni geni (gene MKP-1) siano responsabili della malattia. Il dato comunque può però non essere del tutto corretto perché se è vero che un bambino con un padre depresso è molto più probabilmente un bambino a rischio della malattia, è anche vero che può avere maggiori probabilità di contrarla per l’osservazione dei comportamenti paterni.

Cause biologiche. 

Cause ambientali: i fattori socio economici che condizionano la psiche.

Sicuramente vivere in ambiente socio economico degradato può costituire una situazione che amplifica il rischio di sviluppare problemi psicologici e quindi depressione. Non vi è però un nesso di causalità diretta tra la condizione e la malattia. Altrimenti non si comprenderebbe come solo alcuni individui che vivono in ambienti socio economici degradati sviluppano la patologia ed altri no. Ed ancora perché solo alcuni individui che hanno tenore di vita elevato e situazioni sociali idilliache risultino protetti dalla depressione. Evidentemente la condizione di degrado sociale ed ambientale da solo non basta a determinare l’insorgere della malattia, ma esistono altri fattori che concorrono con essa nel determinarne lo sviluppo. Chiariamo in maniera esplicita che il termine degrado sociale raggruppa un insieme molto ampio di condizioni in cui i diritti dell’individuo vengono negati e calpestati (dall’abuso/violenza sessuale alle angherie in ambito lavorativo, al bullismo tra adolescenti e così via). Va chiarito inoltre che anche un ambiente familiare ostile o comunque non idoneo a comprendere le esigenze/necessità del soggetto può far scatenare sentimenti di solitudine ed inadeguatezza e quindi depressione.

Cause psicologiche: relazionali e cognitive.

Puoi approfondire le cause che fanno innalzare i valori di cortisolo.

Cause fisiologiche: le patologie che condizionano l'umore.

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