Endometrio ispessito: cause e cure dell'iperplasia endometriale

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Esaminiamo le cause dell'endometrio ispessito, noto come iperplasia endometriale, le cure per questa patologia che può essere benigna o pre-cancerosa e a cui bisogna prestare particolare attenzione.Sebbene l?endometrio vada incontro fisiologicamente a iperplasia durante il ciclo ovulatorio, vi sono alcuni casi in cui questa crescita cellulare si rivela anomala e può portare alla formazione di cisti, di polipi, o essere causa di tumore endometriale.

Cosa significa avere l’endometrio ispessito?

L'endometrio indica la mucosa interna che riveste l’utero ed è formata da uno strato superficiale composto da cellule e da uno strato più profondo vascolarizzato, composto da cellule e ghiandole. Normalmente lo spessore dell’endometrio è intorno a 1 – 7 mm, sebbene durante le diverse fasi del ciclo mestruale questo valore subisca delle modifiche fisiologiche. Il medico ginecologo deve porre particolare attenzione alla misurazione dello spessore endometriale, perché se questo supera gli 8 -10 mm (in alcuni casi si possono avere anche valori superiori come 11 – 13 mm o, in casi più gravi, 15 – 18 mm se stiamo parlando di pazienti in età fertile) si potrebbe essere di fronte ad una patologia chiamata iperplasia endometriale. L’iperplasia endometriale è una proliferazione eccessiva delle cellule della mucosa endometriale e non è necessariamente sinonimo di tumore.

Se l’iperplasia non manifesta atipie - ovvero alterazioni strutturali e funzionali delle cellule che caratterizzano invece l’iperplasia ad alto rischio - ci troviamo di fronte ad un caso di iperplasia a basso rischio o benigna, che deve comunque essere tenuta sotto controllo medico.

La classificazione OMS delle tipologie di iperplasia endometriale.

Nel 2003 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha distinto l’iperplasia endometriale in semplice (con o senza atipie) e complessa (con o senza atipie) in base alle caratteristiche istologiche della patologia. Al fine di questa classificazione è fondamentale basarsi sul grado di proliferazione cellulare, delle strutture coinvolte e sulla capacità di progressione o meno verso la cancerogenesi.

I casi di iperplasia endometriale semplice e complessa hanno delle caratteristiche specifiche, relative alla loro struttura cellulare. In particolare possiamo osservare che:

Iperplasia semplice.

L’iperplasia ghiandolare semplice è caratterizzata dalla proliferazione delle cellule della mucosa endometriale e, se non è atipica, è considerata benigna in quanto è raro che evolva in una forma tumorale. Viene chiamata semplice perché non coinvolge le strutture ghiandolari o comunque le coinvolge in maniera lieve, mentre può essere considerata atipica nel momento in cui si osservano variazioni strutturali e architettoniche nelle cellule. Se l’iperplasia è priva di atipie, all'esame istologico lo specialista noterà un rapporto alterato tra ghiandole e stroma, oltre all'eventuale presenza di ghiandole cistiche il cui epitelio di rivestimento risulta essere cubico piuttosto che cilindrico. Inoltre, lo stroma risulta abbondante e pieno di cellule, vi sono molte divisioni cellulari (mitosi) e la polarità delle cellule rimane inalterata.

Iperplasia complessa.

L’iperplasia ghiandolare complessa è invece caratterizzata dalla presenza di numerose ghiandole con un rapporto fra queste e lo stroma di 3:1 (quando normalmente il valore è di 1:1). In questo caso le ghiandole risultano tortuose, mentre lo stroma è meno rappresentato, diversamente che nell'iperplasia semplice. La polarità delle cellule rimane normale tranne nel caso in cui l’iperplasia sia complessa e atipica. Anche questo tipo di iperplasia è benigna, sempre se non atipica.

Sebbene l’OMS abbia suddiviso l’iperplasia ghiandolare in due grandi categorie, esistono diverse sotto-categorie definite in base alla situazione istologica della mucosa endometriale.

Tali sotto-categorie possono appartenere sia all'iperplasia di tipo semplice che a quella di tipo complesso, anche se spesso il confine tra i due tipi di iperplasia non è strettamente marcato e quindi sarà il medico che, caso per caso ed in base alle alterazioni presenti e non, potrà dire a che tipo di iperplasia siano riconducibili.

Iperplasia fisiologica.

l'iperplasia fisiologica si verifica durante il normale ciclo mestruale di una donna e non necessita di alcun trattamento. L’ispessimento fisiologico dell’endometrio si ha solitamente dall'ovulazione (durante o subito dopo) fino alla fine del ciclo e alla comparsa delle mestruazioni, per effetto dell’azione combinata di estrogeno e progesterone. Durante il ciclo, l’iperplasia endometriale si verifica per fare in modo che l’utero diventi un ambiente accogliente per l’eventuale impianto dell’embrione e l’endometrio risulta quindi ispessito e di tipo secretivo. Se non si verifica la fecondazione dell’ovulo, l’endometrio si sfalda e compaiono le mestruazioni.

Iperplasia cistica.

L'iperplasia cistica viene definita anche glandulo-cistica e si verifica nel momento in cui le ghiandole aumentano di numero e subiscono un cambiamento morfologico in termini di dilatazione. Questo cambiamento morfologico delle ghiandole è determinato dalla proliferazione dello stroma endometriale e la mucosa risulta disseminata di piccole vescicole traslucide (cisti) diverse per forma e dimensioni. L’iperplasia può avere due forme: una forma attiva quando lo stimolo che ne ha determinato la comparsa è ancora presente e quindi l’iperplasia tende a progredire, e una forma regressiva in cui lo stimolo non è più presente e si va progressivamente incontro ad atrofia delle cisti.

Iperplasia adenomatosa.

E' un tipo di iperplasia complessa che si verifica con un aumento per numero e volume delle ghiandole e con una riduzione dello stroma. Le ghiandole risultano polimorfiche e sono disposte molto vicine tra loro, con un sottile strato di stroma che le separa e che può risultare a volte poco visibile tanto da confondere l’iperplasia adenomatosa con un adenocarcinoma. È un tipo di patologia benigna che, se non presenta atipie, non evolve in tumore.

Iperplasia polipoide.

In questo tipo di iperplasia oltre alla proliferazione dell’epitelio mucoso dell’endometrio abbiamo anche la formazione di polipi o pseudo polipi (e in questo caso si parlerà di iperplasia pseudopolipoide). I polipi sono definiti come neo-formazioni mucose rivestite da epitelio che hanno dimensioni variabili e che possono essere sessili, peduncolati, singoli o multipli. Sebbene la maggior parte dei polipi sia di origine benigna, questi possono comunque evolvere in tumore e quindi quando si riscontra una patologia di questo tipo è bene intervenire chirurgicamente.

Iperplasia atipica.

L’iperplasia endometriale viene definita atipica quando si osserva un cambiamento di forma, architettura e struttura delle cellule e delle ghiandole e quando la proliferazione è massiccia e incontrollata. Le cellule risultano pseudo stratificate e si introflettono nel lume ghiandolare, mentre le ghiandole sono addossate le une alle altre senza separazione da parte dello stroma. All'esame istologico le cellule risulteranno prive della caratteristica polarità: nuclei atipici con cromatina chiara o addensata in vari punti e alterazioni della membrana nucleare, e nucleoli evidenti e prominenti. Un’iperplasia atipica, anche nel caso in cui vi sia solo atipia focale e non diffusa, è da controllare perché si tratta di una lesione precancerosa e quindi da curare tempestivamente mediante trattamento chirurgico (infatti il 47% dei casi delle forme atipiche evolvono in tumore).

L’iperplasia endometriale in età fertile, in gravidanza o in menopausa.

L’endometrio ispessito assume significati diversi in base al periodo della vita di una donna in cui si verifica.

Le cause dell’iperplasia: l’endometrio ispessito e l’azione degli estrogeni.

La proliferazione delle cellule che formano la mucosa endometriale risponde ad un processo legato agli ormoni femminili, in particolare agli estrogeni.

Leggi: estrogeni alti, bassi e valori normali.

Durante il ciclo mestruale si ha un’alternanza di ormoni, estrogeno e progesterone, che porta al rilascio dell’ovulo e alla conseguente mestruazione alla fine del ciclo.

Quando però, per cause non definite, non avviene il rilascio dell’ovulo, il passaggio da estrogeno a progesterone non si verifica, così che gli estrogeni continuano a espletare la loro azione ormonale dirigendola anche verso la mucosa uterina. Questa azione continua e prolungata degli estrogeni determina la proliferazione delle cellule dell’endometrio e la mucosa aumenta di volume e si ispessisce.

Le cause dell’ispessimento dell’endometrio pur essendo tutte riconducibili ad uno squilibrio nella secrezione di ormoni femminili, sono però di diversa natura e possono dipendere da :

I sintomi dell’endometrio ispessito: attenzione ai sanguinamenti mestruali anomali.

Quali sono i sintomi che devono destare preoccupazione e far sospettare un problema all'endometrio?

Il sintomo principale dell’iperplasia endometriale, essendo l’endometrio ispessito riccamente vascolarizzato, è rappresentato dalla comparsa di anomale perdite di sangue. In particolare possiamo avere:

Appare quindi molto chiaro che non bisogna esitare nell'effettuare una visita approfondita presso un ginecologo in presenza di uno o più sintomi descritti.

Sintomi associati.

Non sempre si tratta di iperplasia endometriale: le linee guida per la diagnosi.

La “conditio sine qua non” per parlare di iperplasia endometriale è che si riscontri un ispessimento dell’endometrio, a qualsiasi livello esso avvenga (può esserlo in maniera focale, diffusa o a livello fundico). Accanto a questo aumento di volume possiamo avere un endometrio:

Spessore dell’endometrio e aborti spontanei e ricorrenti.

Le iperplasie endometriali (solitamente quelle polipoidi ma anche quelle non polipoidi) possono determinare aborti spontanei ricorrenti, ammesso che le donne affette da questa patologia riescano a rimanere incinte con facilità. Non è raro, infatti, che in seguito ad un aborto spontaneo si scopra di essere colpite da iperplasia endometriale

Diagnosi : il primo passo è l’ecografia.

La diagnosi dell' iperplasia endometriale prevede diversi livelli, che iniziano con un’analisi del sangue per valutare i livelli di estrogeno e proseguono con l’ecografia ed altre indagini strumentali.

Cura dell’endometrio troppo spesso: i farmaci.

La terapia non chirurgica è indicata in tutti quei casi di endometrio ispessito (siano essi casi di iperplasia semplice o complessa) che non presentano atipie cellulari e che quindi sono considerati una forma benigna della patologia.

Si tende a preferire la terapia non chirurgica in caso di donne in età fertile e non nelle donne in menopausa, poiché in quest’ultime - soprattutto se presentano disturbi in maniera ricorrente - si preferisce asportare direttamente l’utero al fine di evitare problemi futuri. La cura dell’endometrio ispessito avviene grazie a una serie di farmaci:

Invece, in caso di sospetta iperplasia o nel caso in cui non vi sia bisogno di fare riferimento a questi farmaci, si può ricorrere all’uso di:

Bisogna ribadire che tutti i farmaci sopra elencati devono essere prescritti dal proprio medico curante, che stabilisce quale sia il farmaco adatto e il relativo dosaggio, oltre alla modalità di somministrazione: il fai da te, quando si tratta della nostra salute, è assolutamente bandito.

L'intervento: quando la terapia deve essere chirurgica.

La terapia chirurgica è necessaria nel caso l’iperplasia progredisca verso una forma di tumore endometriale, nel caso di ispessimento con atipie o di iperplasia nelle donne in menopausa.

I trattamenti chirurgici adottati sono il raschiamento, l’ablazione e l’isterectomia.

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