Gengive sanguinanti: cause e rimedi
A tutti è capitato, almeno una volta, di avere le gengive sanguinanti, ma quali ne sono le cause? Il sanguinamento può essere sintomo di gravi malattie o dipendere da fattori meno rilevanti, come le setole dello spazzolino troppo dure. Vediamo quando c’è veramente da preoccuparsi e quando, invece, semplici accorgimenti e rimedi naturali bastano per debellare il fastidioso fenomeno!
Perché le gengive sanguinano?
Il sanguinamento delle gengive è un fenomeno molto diffuso dovuto a ferite o infiammazioni che determinano un cambiamento morfologico del tessuto gengivale, il quale da elastico e duro diviene molle e più fragile. In queste condizioni, le gengive esposte a eventi traumatici, anche lievi (il semplice movimento dello spazzolino), tendono a sanguinare.
L’insorgenza dell’infiammazione spesso è dovuta a cattive abitudini di vita che trascurano l’igiene orale. In queste condizioni, la placca si deposita sulla superficie gengivale e sul colletto dentale, favorendo la proliferazione batterica che dà origine alle patologie gengivali.
Quando c’è da preoccuparsi? Occhio a quando avviene il sanguinamento gengivale!
Come abbiamo visto, le gengive possono sanguinare per diversi motivi, alcuni gravi e altri meno. Per stabilire la gravità della situazione può essere utile soffermarsi a pensare quando avviene il sanguinamento gengivale. Portiamo di seguito alcuni esempi:
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Se le gengive sanguinano quando si lavano i denti, la causa del sanguinamento può riguardare l’uso dello spazzolino e le modalità di spazzolamento. Infatti, quando si cambia lo spazzolino da denti, scegliendone uno che ha setole più dure rispetto al precedente, il sanguinamento può essere provocato dal fatto che le gengive non sono abituate a questo tipo di durezza. Un altro fattore rilevante riguarda il movimento di spazzolamento poiché, se si esercita troppa pressione sullo spazzolino, questo può ferire le gengive, che conseguentemente sanguinano. Tuttavia, il sanguinamento gengivale che avviene durante l’igiene orale può essere anche sintomo di patologie più gravi, quali la gengivite e la parodontite.
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Quando le gengive sanguinano in modo spontaneo, ossia da sole (senza alcuna causa apparente e all’improvviso o di mattina, dopo il risveglio e durante il sonno) si può essere affetti da patologie. In questo caso è bene rivolgersi al proprio dentista.
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Se il sanguinamento gengivale, poi, si manifesta per lunghi periodi di tempo (settimane, mesi o anni) il fenomeno va considerato anormale e quindi indice di malattia. In questi casi rivolgersi al proprio dentista è d’obbligo. Niente panico, però! Il fenomeno, a volte, può essere risolto con una semplice pulizia dentale.
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Se ti capita di soffrire di sanguinamento gengivale anche dopo essere stato dal dentista e aver effettuato la pulizia dei denti, potresti essere affetto da una patologia gengivale. Difatti, effettuare la pulizia senza aver verificato prima la presenza di una patologia, con esami diagnostici specifici, può solo attenuare temporaneamente l’infezione e non risolverla completamente. Se l’infiammazione ha colpito una zona più profonda, la pulizia dentale da sola non è sufficiente!
Dopo queste precisazioni, cerchiamo adesso di chiarire una volta per tutte se e quando la perdita di sangue dalle gengive costituisce un reale pericolo per la salute!
Le cause dell’infiammazione all’origine del sanguinamento.
Se le gengive si ammalano, è normale che possano sanguinare facilmente! Tra le principali patologie che determinano questo sintomo si distinguono:
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La gengivite: è un’infiammazione delle gengive causata da una scarsa igiene orale. La presenza di placca e tartaro sull’apparato dentale permette lo sviluppo di batteri, che originano una risposta fisiologica dell’organismo, detta infiammazione, appunto. I sintomi che caratterizzano la gengivite (gengive sanguinanti, dolenti, gonfie e arrossate) sono provocati da questa risposta immunitaria. All’inizio della sua decorrenza, la gengivite è facilmente curabile e reversibile. Se invece viene trascurata, questa può degenerare in patologie più gravi come la piorrea.
Approfondisci le cause della gengivite.
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La piorrea: con questo un termine si identificano diverse patologie che colpiscono il parodonto, la struttura anatomica della bocca comprendente osso alveolare, legamento parodontale, gengiva e cemento (il tessuto che ricopre le radici dentali). Una delle manifestazioni più frequenti della piorrea è proprio il sanguinamento gengivale.
Puoi approfondire come curare la piorrea.
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La parodontite: è la più comune patologia che insorge da una gengivite trascurata o mal curata. Questa malattia, che si può rivelare anche grave, determina un distaccamento del dente dal proprio alveolo (cavità ossea che contiene il dente). Il distaccamento, a sua volta, causa un’anomala mobilità del dente, la retroazione gengivale (le gengive si ritirano), la formazione di tasche parodontali (aumento del solco gengivale interdentale), ascessi, suppurazioni (presenza di pus) e sanguinamento gengivale. Il progredire della patologia comporta una terapia sempre meno efficiente, per questo è importante curare sin dalle prime fasi la parodontite, che allora può essere reversibile!
Quando le cause sono riferibili a malattie gravi.
Le gengive sanguinanti vanno tenute d’occhio in quanto, a volte, possono essere sintomi di patologie molto gravi! Tra queste vi sono:
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Aids: le persone infettate dal virus dell’HIV rischiano di contrarre una parodontite cronica. L’Aids (sindrome da immunodeficienza acquisita) determina, infatti, uno stato patologico caratterizzato da una diminuzione rilevante delle difese immunitarie, che non consentono all’organismo di difendersi dall’attacco di altri virus e batteri. La parodontite insorta a causa dell’infezione dell’HIV, particolarmente virulenta e progressiva, presenta tra i sintomi caratteristici il sanguinamento spontaneo delle gengive, il dolore e l’eritema intenso. Poiché le difese immunitarie funzionali sono limitate, il soggetto non sempre risponde alla terapia e gli effetti negativi della patologia si rispecchiano in modo più rapido, determinando una perdita dell’attaccatura dentale di circa 10 mm in meno di sei mesi.
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Anemia: sai che le gengive sanguinanti accompagnate da stanchezza, vertigini, affanno, tachicardia e mal di testa frequenti, sono sintomi diagnostici dell’anemia? In questa patologia si verifica una mancanza nella produzione di cellule ematiche funzionali, che determina una minor produzione di sangue. Il cuore, di conseguenza, si affatica, perché costretto a pompare più velocemente per non far mancare il sangue all’organismo. Con la diminuzione delle componenti sanguigne (globuli rossi, piastrine, globuli bianchi, ecc.) si è più soggetti a sanguinamenti spontanei, dovuti anche a lievi ferite che difficilmente si rimarginano.
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Leucemia: questa malattia determina una sovrapproduzione di globuli bianchi, i quali però non sono funzionali come quelli fisiologici. Il sanguinamento gengivale è tra i diversi sintomi di tale patologia sistemica, che aumenta il rischio di contrarre parodontiti ulcero-necrotiche. Queste sono caratterizzate da margini gengivali ulcerati e necrotici che si sviluppano rapidamente, causando così il sanguinamento gengivale spontaneo.
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Malattie epatiche: sanguinamenti gengivali e nasali possono essere sintomi di patologie a carico del fegato. Ad esempio, l’epatite fulminante (malattia infettiva del fegato) determina, oltre ad ascite e edemi diffusi, problemi di coagulazione sanguigna che portano a sanguinamenti spontanei.
A volte, però, le gengive arrivano a sanguinare non solo in determinate condizioni patologiche, bensì come conseguenza del proprio stile di vita.
Quali abitudini di vita possono portare alle gengive sanguinanti?
Oltre alle malattie della bocca e delle gengive, ci possono essere altre cause che determinano il sanguinamento gengivale, come particolari comportamenti o abitudini di vita. Vediamo alcuni esempi:
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Assunzione di farmaci: talvolta il sanguinamento gengivale può derivare dall’utilizzo eccessivo e prolungato di particolari anticoagulanti. Anche l’uso di immunosoppressori e antiaggreganti piastrinici, come l’aspirina, può causare sanguinamento gengivale. Tali effetti indesiderati sono presenti sul foglietto illustrativo dei medicinali, per cui se dovessi soffrirne consulta il tuo medico per cambiare la cura che stai seguendo!
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Carenza di vitamine: le emorragie gengivali possono derivare anche da carenze di vitaminiche. Le principali vitamine collegate a questo fenomeno sono la C e la K. La carenza di vitamina C fa insorgere patologie come lo scorbuto, che determinano la mancanza d’integrità del tessuto gengivale. La vitamina k è fondamentale nel processo di coagulazione sanguigno, perciò una sua carenza porta alla formazione di emorragie.
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Ormoni: gli squilibri ormonali, tipici di gravidanza, menopausa e pubertà, possono determinare alterazioni della placca batterica e delle mucose orali causando sanguinamenti alle gengive. Inoltre, l’eccessiva produzione di cortisolo, l’ormone dello stress per eccellenza, può provocare patologie quali il bruxismo, una parafunzione (movimento senza scopo) caratterizzata dal digrignamento dei denti dovuto alla contrazione, spesso involontaria, della bocca che si verifica solitamente nel sonno.
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Fumo: fumare o masticare tabacco, oltre a facilitare la formazione di placca e tartaro, determina problemi gengivali a causa delle sostanze tossiche presenti in sigarette, sigari, ecc.
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Protesi: una protesi dentale mal installata può determinare sanguinamento gengivale e dolore. Di rado può capitare che insorga una forma di allergia al metallo con cui è composto il dispositivo protesico, da cui deriva un processo infiammatorio. In questi casi è necessario rivolgersi tempestivamente a uno specialista per rimuovere la protesi.
Sintomi che possono accompagnare le gengive sanguinanti. Nelle varie situazioni in cui esso si verifica, il sanguinamento gengivale può essere accompagnato da altri sintomi indicativi, tra i quali:
Il nostro consiglio è di rivolgerti, senza allarmismi ma con la giusta dose di buonsenso, al tuo dentista di fiducia se soffri di questi sintomi, oltre che di gengive sanguinanti. In realtà, in questo caso, sono i “tempi” del sanguinamento a fare la differenza. Vediamo insieme cosa si intende con questa affermazione! |
Che fare per prevenire il problema?
Come sempre, la prevenzione è la cura migliore per ogni male! Ma, allora, cosa si può fare per prevenire il sanguinamento gengivale? In genere è sufficiente praticare una corretta e quotidiana igiene orale. Tuttavia, spazzolarsi i denti in modo corretto, almeno due volte al giorno, è necessario ma non basta! Accompagnare l’uso dello spazzolino con altri metodi di pulizia dovrebbe essere una regola da non ignorare, così come avvalersi di strumenti idonei per evitare il rischio di contrarre infiammazioni orali. Tra questi strumenti, i più comuni sono:
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Il collutorio, che permette l’eliminazione di batteri impossibili da rimuovere con il normale spazzolamento.
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Il filo interdentale, che consente un’accurata pulizia fra i denti, eliminando residui di cibo che favoriscono la proliferazione batterica.
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Il dentifricio, una scelta da non sottovalutare. Quelli a base di fluoro, ad esempio, svolgono un’azione antibatterica rilevante.
Purtroppo, però, prevenire non è sempre possibile e allora bisogna curare. Come? La
risposta è articolata, ma in linea generale prima si interviene e meglio è!
Trattamento e cura delle gengive sanguinanti.
È possibile designare una cura specifica per le gengive sanguinanti? Purtroppo no, poiché queste possono essere sintomi di diverse patologie, come abbiamo spiegato. Proprio perché si tratta di sintomi e non di malattie vere e proprie, per evitare il fenomeno è necessario scovare l’origine della patologia e poi curare quella! Per fare ciò è perentorio consultare un odontoiatra.
Solo dopo che il dentista, dopo vari esami, avrà diagnosticato la patologia, è possibile seguire un trattamento che comunque dipende dalla malattia.
Vediamo come curare le gengive sanguinanti per le varie patologie.
Cosa fare in caso di gengivite?
La cura è molto semplice nelle prime fasi di decorrenza della patologia: basta una corretta igiene orale effettuata con l’ausilio degli strumenti adeguati (collutorio, filo interdentale, ecc.) per debellare la gengivite in poco tempo! Un aiuto in più si ottiene anche con un’alimentazione specifica, che limita gli zuccheri e accresce l’assunzione di vitamine, per rendere denti e gengive forti e sani. Se, però, la gengivite viene trascurata, questa può evolversi in patologie più gravi, che possono anche determinare danni permanenti.
Come trattare la parodontite
Le prime fasi del trattamento per la cura delle piorree consistono in terapie specifiche quali:
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Igiene orale intensa, che comprende l’uso degli strumenti igienici più diffusi (spazzolino, collutorio e filo interdentale) utilizzati in modo corretto e almeno due volte al giorno.
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Ablazione di tartaro e placca, cioè la rimozione di questi elementi dalla superficie dentale con opportuni strumenti che utilizzano gli ultrasuoni.
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Levigatura radicolare, ossia viene rimosso il tartaro sottogengivale mediante l’uso di specifici strumenti che ne raschiano i depositi.
Per la parodontite dovuta all’insorgenza di malattie sistemiche (Aids e leucemia), il trattamento viene intensificato attraverso:
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iniezione interdentale di povidone (soluzione antisettica);
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utilizzo costante di collutori contenenti clorexidina (disinfettante);
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uso regolare di antibiotico per via sistemica.
Quando la piorrea è in fase avanzata, tali cure non sono più efficaci. In questo stadio si ha la comparsa di nuovi sintomi come ad esempio il mutamento della colorazione delle gengive, che da rosse divengono violacee, e la retroazione gengivale in seguito a contatto. In questi casi si possono provare rimedi più drastici come:
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eliminazione chirurgica delle tasche parodontali e rimodellamento dell’osso alveolare;
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trattamenti di chirurgia rigenerativa per la stimolazione della crescita ossea;
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splintaggio (immobilizzazione) dei denti mobili;
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nei casi più gravi risulta necessaria l’estrazione degli elementi dentari.
Rimedi naturali per le gengive sanguinanti. Nei casi di gengiviti lievi è possibile accompagnare la corretta igiene orale con dei rimedi naturali. Fra i molteplici consigliati dai sostenitori delle cure casalinghe, questi sono alcuni dei più noti:
Oltre ai classici rimedi della nonna, anche la fitoterapia possono dare sollievo alle irritazioni orali. Ecco alcuni consigli degli esperti in materia:
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Come comportarsi se le gengive sanguinano in gravidanza.
Abbiamo già visto che gli squilibri ormonali possono provocare alterazioni della placca batterica e delle mucose orali, determinando il fastidioso sanguinamento gengivale. Com’è noto, lo stato di squilibrio ormonale più comune è la gravidanza, infatti circa il 70% delle donne soffre di questo fenomeno quando si trova in stato interessante. Il sanguinamento gengivale si presenta fin dall’inizio della gravidanza, per poi risolversi del tutto dopo il parto. Durante la gestazione si possono presentare altri sintomi quali un aumento della mobilità dei denti, recessioni gengivali e formazioni di granulomi piogenici (piccole lesioni che portano al sanguinamento gengivale) e in rari casi, di epulidi gravidiche (neoformazioni rossastre e peduncolate).
Perché si presenta il sanguinamento gengivale, in questo stato? Principalmente a causa della minore risposta immunitaria e azione antibatterica della saliva, che determina l’insorgenza di malattie dentali. La gravidanza non ne è certo la causa, ma rappresenta uno stato fisiologico predisposto all’insorgenza di fenomeni patologici lievi.
Per questo motivo è altamente consigliato effettuare una visita odontoiatrica già dal primo trimestre di gravidanza. Utile è anche seguire un’alimentazione adeguata, basata su alcune semplici indicazioni:
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Bere molto latte.
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Assumere cibi ricchi di vitamine.
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Evitare o limitare il consumo di caramelle e dolci.
I migliori rimedi per le gengive sanguinanti in gravidanza? Assolutamente quelli naturali! Difatti, l’uso di collutorio a base di clorexidina o farmaci, potendo provocare problemi al feto, è sconsigliato.
Gengive sanguinanti nei bambini? Il nemico è lo zucchero! Può sembrare strano, ma anche i bambini possono sviluppare patologie dentali che portano al fastidioso sintomo del sanguinamento, Quali sono gli accorgimenti più utili per prevenirne la formazione? Ecco alcuni consigli che tutti i genitori dovrebbero conoscere:
Insomma, per prima cosa i bambini non dovrebbero esagerare coi dolci per salvaguardare la salute delle loro gengive ed è compito degli adulti tenerne a freno la golosità! |