Inappetenza nei bambini, in adulti ed anziani: cause, rischi e rimedi
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Approfondiamo le cause dell?inappetenza, ed i rischi nei bambini, nelle persone adulte ed anziane. Vediamo come affrontarla e quali sono i rimedi per evitare che la condizione diventi patologica.
Che cos’è?
L’inappetenza è un disturbo dell’alimentazione che si manifesta con una drastica diminuzione dell’appetito accompagnata spesso da un senso di repulsione nei confronti del cibo. Essa può essere improvvisa, legata a fattori patologici o emotivi ma a volte può diventare cronica e portare alla comparsa di disturbi alimentari più seri o essere la spia di una patologia grave. L’inappetenza colpisce tutte le categorie di persone, giovani, bambini, anziani e adulti e può manifestarsi in qualsiasi momento della vita.
Cause: perchè si manifesta.
L’inappetenza può avere molteplici cause in base alla fascia di età che viene colpita ma in generale possiamo distinguere delle motivazioni generiche come:
- Cause fisiologiche: sono legate a particolari periodi come per esempio i cambi di stagione, oppure il periodo della dentizione nei neonati o periodi di particolare stanchezza fisica.
- Cause psicosomatiche: sono correlate a periodi di forte stress o di forte ansia o stanchezza mentale.
- Cause patologiche: possono essere lievi e passeggere come raffreddore o influenza oppure cause patologiche più gravi come patologie dell’apparato gastrointestinale o problemi metabolici. Si consiglia di prestare particolare attenzione, sia nei bambini che negli adulti, quando l’inappetenza appare all'improvviso e si associa a fotosensibilità poiché potrebbe essere un inizio di meningite, una patologia letale se non curata in tempo.
- Cause psichiatriche: sono legate a disturbi dell’alimentazione come bulimia o anoressia.
- Cause genetiche: anche se non è stato ben dimostrato sembra esistere un legame genetico che porta a soffrire di inappetenza i figli di genitori che, durante l’infanzia, erano a loro volta inappetenti.
Appare evidente quindi come l’inappetenza sia una problematica multi fattoriale e molto complessa, che varia in base alla causa scatenante ma anche all'età del soggetto colpito.
Le cause di inappetenza nei bambini e negli adolescenti.
Le cause sono solitamente di natura patologica, psicologica o semplicemente legate ad un particolare momento della crescita.
Cause patologiche: malattie, infezioni e stati influenzali.
Una malattia è una causa frequente di inappetenza nei bambini. L’inappetenza da patologia insorge in maniera improvvisa, ma può essere legata oltre che al disturbo patologico in sè anche all uso di farmaci o vaccini impiegati per contrastarlo o per evitare che insorga. Tra le cause patologiche più frequenti abbiamo:
- Influenza: raffreddore, influenza e febbre alta sono una causa comune di inappetenza tra i bambini e i neonati, tanto che i pediatri la considerano un sintomo proprio della malattia. E’ legata allo stato di malessere generale che si ha durante l’influenza e a volte può comparire anche nel periodo di incubazione della malattia. Talvolta l’inappetenza può persistere anche dopo la guarigione dello stato influenzale perché l’organismo non si è ancora del tutto ristabilito.
- Malattie esantematiche: malattie come varicella, morbillo, sesta malattia e rosolia possono provocare inappetenza nel bambino il quale, essendo disturbato dalla imponente sintomatologia della malattia, non ha voglia di mangiare. L’inappetenza in queste patologie può verificarsi, come per l’influenza, sia nel periodo di incubazione, sia durante il periodo della malattia vera e propria, sia in fase di guarigione.
- Disturbi intestinali: problemi intestinali legati allo svezzamento, presenza di stitichezza o al contrario di diarrea possono determinare inappetenza nei bambini. In questo caso occorre prestare particolare attenzione alla durata dei sintomi perché se l’inappetenza diventa persistente, insieme disturbi intestinali, potrebbe essere la spia di patologie serie quali la celiachia che si manifesta spesso in età infantile. Un’altra causa di inappetenza nei bambini è la presenza nell’apparato gastrointestinale degli ossiuri, parassiti intestinali che possono determinare mancanza di appetito nei bambini piccoli insieme ad altri sintomi quali prurito anale e dolori allo stomaco.
- Infezioni: infezioni alla bocca, alle gengive, alle vie urinarie, all'apparato gastrointestinale e in generale tutte le infezioni possono provocare inappetenza perché causano una situazione di malessere generale. Inoltre l’inappetenza risulta essere uno degli effetti collaterali dell’uso di antibiotici, i farmaci che vengono appunto somministrati per curare le infezioni.
Cause organiche legate all'età.
L’inappetenza può essere legata anche ai cambiamenti fisici che avvengono nell'età dell’infanzia e nell'adolescenza. Vediamo nel dettaglio come questo si verifica in base alle fasce d’età.
- Lattanti e neonati: nei lattanti, neonati e bambini fino a un anno, l’inappetenza può essere legata a due fattori principali, la dentizione e lo svezzamento. La dentizione inizia intorno ai 5 mesi e prosegue fino ai 9 – 11 mesi per poi completarsi totalmente intorno ai 2 anni di vita. Durante questo periodo il bambino può manifestare una perdita di appetito dovuta ai fastidi legati alla comparsa dei primi dentini. Lo svezzamento invece, che inizia intorno al sesto mese, può provocare inappetenza in quanto il bambino si deve abituare a dei sapori diversi. Inoltre nel periodo dello svezzamento si assiste ad un rallentamento della crescita dovuto alle modifiche fisiologiche dell’apparato gastrointestinale che si deve abituare ai nuovi alimenti e questo può determinare inappetenza.
- Bambini dai 18 ai 24 mesi: tra i 18 mesi e i 2 anni di vita l’organismo del bambino va incontro a modifiche fisiologiche tra le quali vi è una diminuzione dell’appetito. Questo accade perché fino ai 2 anni il ritmo di crescita è molto veloce mentre dopo i 24 mesi il ritmo rallenta e con esso diminuisce la necessità di mangiare spesso per cui si può verificare un periodo iniziale di inappetenza.
- Dai 3 ai 5 anni: durante questo periodo l’inappetenza può essere dovuta a semplici “capricci” dovuti all'introduzione di nuovi cibi nella dieta del bambino o al cambiamento di alcune abitudini come l’inizio dell’asilo o l’arrivo di un fratellino.
- Adolescenza: il cambiamento ormonale che si verifica durante l’adolescenza è responsabile dell’inappetenza durante questo periodo. E’ un periodo particolare che va tenuto sotto controllo perché l’inappetenza può avere insorgenza improvvisa e diventare cronica portando alla comparsa di disturbi dell’alimentazione come l’anoressia, malattia frequente tra gli adolescenti, specialmente di sesso femminile.
Cause psicologiche: disagi sociali e familiari.
L’inappetenza nel bambino o nell'adolescente può essere il sintomo di un disagio di natura psicologica o sociale. Tra le cause più frequenti di inappetenza legate alla psiche abbiamo:
- La scuola: andare all'asilo, passare dall'asilo alle elementari o dalle elementari alle medie oppure trovarsi di fronte alla scelta del liceo rappresentano momenti di cambiamento tali da determinare una situazione di ansia in bambini e adolescenti. che si traduce spesso in inappetenza, sensazione di nodo allo stomaco e difficoltà a mangiare.
- Gli amici: nel proprio percorso scolastico e non il bambino e l’adolescente si trovano a dover fare i conti con i loro coetanei. I rapporti con i coetanei non sempre sono idilliaci, possono formarsi dei gruppi da cui il bambino rimane escluso o possono manifestarsi episodi di bullismo tra gli adolescenti. Tutto questo provoca un forte disagio psicologico che si manifesta anche con la perdita dell’appetito o dell interesse verso il cibo.
- La famiglia: genitori che litigano di continuo, disarmonia in famiglia o l’arrivo di un fratellino rappresentano degli stress emotivi ai quali il bambino può reagire mediante l’inappetenza. Il rifiuto del cibo in questo caso serve a riportare l’attenzione dei familiari su di sé.
Cause non patologiche: cambi di stagione e vaccinazioni.
L’inappetenza nei bambini può essere dovuta a cause che non necessariamente sono di natura patologica o psicologica. Ad esempio:
- I cambi di stagione: con il passaggio dalla stagione fredda alla primavera e successivamente all'estate può succedere che i bambini presentino mancanza di appetito. In primavera l’inappetenza è legata al cambiamento della durata dei giorni e delle ore di luce, mentre in estate principalmente al caldo che fa diminuire la voglia di mangiare.
- I vaccini: durante i primi anni di vita ai bambini vengono somministrati dei vaccini contro patologie più o meno gravi. Le vaccinazioni possono essere obbligatorie (vaccino esavalente), o facoltative e prevedono il vaccino contro la rosolia, la varicella e il morbillo. Tutte queste vaccinazioni hanno in comune dei lievi effetti collaterali che si verificano dopo la somministrazione, uno dei quali è l’inappetenza. Tale effetto collaterale compare come reazione dell’organismo all'inoculo del vaccino.
Puoi approfondire quali sono i vaccini obbligatori.
L’inappetenza negli adulti: i fattori che la determinano.
Il fenomeno dell’inappetenza negli adulti è leggermente più complesso perché può essere correlato a numerosi fattori che a volte agiscono in sinergia tra loro. Le cause negli adulti possono essere esterne al soggetto, quindi rappresentate dall'ambiente in cui vive o lavora, o interne al soggetto quindi cause fisiche o patologiche, o ancora da cause organiche come un cambiamento di temperatura. Per tale motivo una diagnosi corretta di ciò che ha provocato l’insorgere dell’inappetenza deve essere fatta per esclusione, in assenza di sintomi predominanti. Vediamo quindi le più comuni cause che portano un adulto a non avere fame.
Cause psicologiche: stress, ansia e depressione tolgono l’appetito.
L’inappetenza psicologica legata a problemi propri dell’individuo o alle relazioni che esso intrattiene con i suoi simili o con l’ambiente in cui vive è una condizione piuttosto comune. Vari fattori determinano la mancanza di appetito tra cui:
- L’amore: nella fase dell’innamoramento ci si “nutre” letteralmente dell’amore che si prova per il partner tanto che tutto passa in secondo piano compreso il cibo! Allo stesso modo la tristezza e il dolore che derivano dalla fine di un amore sono una delle cause più comuni di inappetenza, ci si sente moralmente a terra, senza stimoli e anche in questo caso la nutrizione passa in secondo piano.
- L’ansia e lo stress: l’ansia e lo stress provocano comunemente inappetenza. E’ diffusa la sensazione di avere un “nodo allo stomaco” quando ci si trova in situazioni particolarmente stressanti o quando si è in ansia per qualcosa. Anche l’eccessiva stanchezza dovuta ad una giornata particolarmente stressante o faticosa rappresenta uno stress vero e proprio per l’organismo che può necessitare di riposo a tal punto da non farci avvertire nemmeno lo stimolo della fame. Lo stress determina una condizione nota come stressoressia, una diminuzione dell’appetito causata appunto da forti livelli di stress che fanno si che il soggetto non solo non abbia fame ma non si preoccupi di mangiare perché ha cose più importanti a cui pensare.
- La depressione: chi si ammala di depressione può soffrire anche di inappetenza. Lo stato depressivo si manifesta spesso con un disinteresse per tutto quello che circonda il soggetto, compreso quindi il cibo, e si verifica dunque una diminuzione dell’appetito. Se non curata l’inappetenza da depressione può sfociare in anoressia.
- I disturbi alimentari: una delle cause più note di inappetenza è l’anoressia, un disturbo alimentare che provoca la diminuzione dell’appetito fino alla sua completa scomparsa. La persona anoressica non ha voglia di mangiare e non ha alcun desiderio per il cibo. In questi casi l’inappetenza diventa cronica e può portare il soggetto alla morte.
- L’ambiente: l’ambiente di lavoro o l’ambiente familiare possono portare a soffrire di inappetenza se non sono adeguati ai bisogni e alle aspettative di vita del soggetto. Un ambiente familiare non tranquillo o un ambiente lavorativo eccessivamente stressante si possono tradurre in un disagio fisico che si manifesta con la mancanza di fame.
Cause patologiche.
La maggior parte delle patologie, dalle più lievi alle più gravi, provoca inappetenza. Il legame tra inappetenza e malattia è dovuto alla condizione di stress e di debilitazione in cui si trova l’organismo malato. Tra le patologie in cui si riscontra inappetenza abbiamo:
- I disturbi intestinali e gastrici: mal di stomaco, crampi addominali, frequenti episodi di diarrea o al contrario di stipsi, sindrome del colon irritabile, digestione lenta o difficoltà a digerire, spesso si associano a nausea e inappetenza. Anche chi è affetto da reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica, gastrite, bruciore di stomaco, e nausea, presenta inappetenza. Si potrebbe trattare di un meccanismo di “difesa” dell’organismo per cercare di non sovraccaricare l’apparato interessato dalla patologia, un po’ quello che si verifica quando non si ha fame perché si ha un’indigestione.
- I problemi alla tiroide: chi soffre di ipotiroidismo può non avere fame in quanto tale patologia provoca un rallentamento del metabolismo che può determinare una diminuzione dello stimolo della fame.
- Le infezioni: qualsiasi tipologia di infezione; al cavo orale, alle vie urinarie, ai denti, provoca uno stato generale di malessere che può essere caratterizzato anche da inappetenza. Le infezioni al cavo orale, come la mononucleosi o il semplice raffreddore con mal di gola, o le infezioni ai denti provocate da carie non curate, provocano inappetenza anche per il dolore che si prova nel mangiare.
- I tumori: tutti i tumori sia degli organi che del sangue come leucemia o linfoma, rappresentano un forte stress sia fisico che psicologico per il soggetto. L’inappetenza può esserne una conseguenza, e può essere correlata anche alle cure che si effettuano per il tumore come radioterapia o chemioterapia, che possono debilitare ulteriormente l’organismo.
- L’ insufficienza renale o epatica: chi soffre di problemi ai reni o al fegato può avere inappetenza causata dal fatto che questi organi non riescono a depurare il sangue dai prodotti di scarto che si accumulano in circolo e determinano l’insorgenza di malessere generale.
Cause non patologiche negli adulti.
Le cause non patologiche dell’inappetenza sono moltissime e sono legate a diversi fattori come:
- I vaccini: così come accade per i bambini la somministrazione di vaccini in età adulta ha come effetto collaterale possibile una lieve inappetenza che si risolve tuttavia nell'arco di pochi giorni.
- La gravidanza: durante l’inizio della gravidanza, in particolare nel primo trimestre, si può verificare una mancanza di appetito a causa delle nausee e del vomito che caratterizzano l’inizio della gestazione. Tale sintomo è anche correlato all'aumento dei livelli di un ormone, la gonadotropina corionica che è presente per tutta la durata della gravidanza. Non avere fame in gravidanza è quindi normale e questa condizione si verifica anche post parto e può persistere anche in allattamento ma scompare da sola con il tempo. Nonostante sia possibile non avere fame in gravidanza bisogna fare attenzione se l’inappetenza si verifica durante il terzo trimestre poiché potrebbe essere il sintomo di una patologia nota come steatosi epatica della gravidanza.
- Il cambio di stagione: l’arrivo della primavera, e in estate l’allungamento delle giornate e l’innalzamento delle temperature influiscono notevolmente sul nostro organismo per cui è frequente il manifestarsi di sintomi come mancanza di appetito, stanchezza e sonnolenza. Una delle cause maggiori di inappetenza estiva è rappresentata dal caldo, che appunto inibisce lo stimolo della fame.
- I disturbi del sonno: chi soffre di insonnia può soffrire di inappetenza, specialmente al mattino, perché l’insonnia altera il regolare ritmo sonno veglia dell’organismo, facendo si che ci si trovi in situazione di stress, e questo contribuisce a diminuire l’appetito.
- Le abitudini alimentari: errate abitudini alimentari come saltare la colazione perché non si ha fame la mattina oppure saltare la cena perché così si evita di ingrassare possono causare inappetenza. L’inappetenza mattutina è un fenomeno piuttosto comune, molte persone riferiscono di non avere il senso di fame al mattino e quindi saltano la colazione. In questo caso è più un’abitudine errata più che una vera e propria inappetenza da cause organiche. Mangiare invece in modo sregolato ed eccessivo durante la giornata può portare ad avere inappetenza la sera, il corpo probabilmente reagisce con un meccanismo compensatorio all'eccessiva assunzione di cibo diminuendo il senso di fame.
- Farmaci e terapie: alcuni farmaci come gli antibiotici possono causare mancanza di appetito. Comune è l’inappetenza da chemioterapia nel malato terminale in quanto i chemioterapici sono farmaci molto forti che causano sconvolgimenti all'intero organismo e quindi la mancanza di appetito risulta diffusa in questi soggetti. Analogamente alla chemioterapia anche la radioterapia è causa di inappetenza.
- La convalescenza post operatoria: dopo un’operazione è possibile soffrire di inappetenza a causa dello stress subito dall'organismo e dal dolore post operatorio. È particolarmente presente nei soggetti che hanno subito operazioni al tratto oro faringeo, come per esempio chi ha subito una tonsillectomia.
- Il ciclo mestruale: gli ormoni legati al ciclo mestruale possono determinare inappetenza in modi diversi. Chi soffre di sindrome premestruale può presentare prima della comparsa delle mestruazioni sbalzi di umore, forte stress e inappetenza, chi soffre di dismenorrea, cioè mestruazioni dolorose, può non avere fame durante il ciclo e infine l’amenorrea che si verifica in menopausa, cioè la scomparsa delle mestruazioni dovuta alla mancanza degli ormoni, provoca sbalzi di umore e mancanza di appetito, o al contrario appetito eccessivo.
Inappetenza negli anziani: quali sono le cause più frequenti?
L’inappetenza senile è un fenomeno piuttosto comune. La mancanza di appetito negli anziani infatti è legata all'avanzare dell’età che provoca un rallentamento del metabolismo basale, una riduzione del fabbisogno energetico da parte dell’organismo legato ad una scarsa attività fisica e di conseguenza una diminuzione del senso di fame.
La diminuzione dell’appetito può essere legata anche a:
- Problemi digestivi: con l’avanzare dell’età si può verificare un rallentamento dell’efficienza dei processi digestivi causato dalla riduzione delle attività metaboliche, e si soffre spesso di costipazione.
- l’insorgere di numerose patologie, con l’età infatti si può andare incontro a insufficienza renale, epatica, a tumori e ad infezioni.
- Problemi di dentizione, una dentizione imperfetta nell'anziano causa spesso problemi di masticazione e inappetenza ma anche ricorrenti infezioni dentali legate all’uso di protesi dentarie provocano spesso una perdita di appetito.
- Depressione senile: solitudine, malattie, mancanza di autonomia rendono gli anziani i soggetti più a rischio di depressione, che può manifestarsi con la diminuzione dell’appetito e un generale stato di apatia.
L’inappetenza cronica: rischi e conseguenze.
Soffrire di inappetenza per un periodo limitato non deve destare particolari preoccupazioni. Se però l’appetito non torna e l’inappetenza diventa cronica si possono avere dei rischi per la salute anche molto gravi. Tra le conseguenze di un’inappetenza prolungata abbiamo:
Carenze nutrizionali.
Mangiare poco o addirittura non mangiare per un periodo prolungato espone il soggetto a carenze di micronutrienti, come vitamine e minerali, e di macronutrienti come proteine, glucidi e lipidi. Questo porta a uno stato di malessere, stanchezza generale e alla comparsa a volte di patologie come per esempio un’anemia da carenza di ferro.
Disidratazione.
Se l’inappetenza, come solitamente può accadere, si accompagna anche ad una diminuita assunzione di liquidi si può andare incontro a disidratazione. Questo rappresenta uno dei rischi principali dell’inappetenza in bambini e anziani, soggetti che hanno bisogno di integrare le riserve idriche anche con il cibo.
Dimagrimento eccessivo.
L’inappetenza prolungata può portare al consumo del tessuto adiposo dell’organismo rendendo il soggetto eccessivamente magro. Il calo ponderale determinato dall'inappetenza può portare a serie complicazioni perché indebolisce tutto l’organismo, compreso il sistema immunitario, aumentando il rischio di ammalarsi.
Formazione di corpi chetonici.
Quando non si assumono zuccheri per più di 24 – 48 ore si formano nell'organismo i corpi chetonici, sostanze che servono al corpo a ricavare energia dagli acidi grassi ma che nello stesso tempo sono tossiche per l’organismo stesso. Questo fenomeno si verifica spesso nei bambini con febbre alta, ed è conosciuto come acetone.
Puoi approfondire cos'è l'acetone e come si forma.
Insorgenza di disturbi alimentari.
Se il rifiuto del cibo diventa cronico si può passare dall'inappetenza all'anoressia, un disturbo alimentare molto grave che può portare il soggetto alla morte.
Che fare? Rimedi e consigli per stimolare l’appetito.
Per quanto riguarda gli individui adulti, il primo passo è individuare la causa che ha provocato l’inappetenza e successivamente affrontare la causa per curare il sintomo. Diversa è la situazione per quanto riguarda bambini e anziani, nei quali l’inappetenza è una patologia ricorrente legata all'età. Per tale motivo può essere necessario trovare dei piccoli rimedi e seguire alcuni consigli per affrontare al meglio il problema e capire cosa fare per gestire la mancanza di appetito.
Rimedi naturali per contrastare l’inappetenza in tutte le fasce d’età.
Per contrastare l’inappetenza nei bambini così come negli adulti e negli anziani ci si può affidare a dei rimedi naturali ed omeopatici, acquistabili presso un’erboristeria fornita, facendo attenzione ad eventuali allergie o ipersensibilità verso determinate piante e sostanze.
Nella tabella qui sotto abbiamo elencato alcuni tra i più efficaci rimedi naturali offerti dall'omeopatia, le loro caratteristiche e le forme in cui è possibile trovarli in commercio.
- Angelica: questa pianta è un ottimo rimedio contro qualsiasi tipologia di inappetenza grazie ai suoi principi attivi (acido angelico, cumarina, fellandrene, principi attivi amari) e se ne utilizzano principalmente le radici per preparare dei decotti o degli infusi oppure l’essenza in capsule o tavolette.
- Eleteurococco: è una pianta dall'azione energizzante che può quindi essere usata in caso di inappetenza dovuta a stress o ad una malattia. Contiene oleanolglicosidi che riducono ansia e stress e glucosidi con funzione energizzante. Si assume sotto forma di capsule.
- Fieno greco: contiene moltissimi principi attivi (tra cui l’anetolo, alcuni flavonoidi, vitamine e Sali minerali) che stimolano l’appetito. L’azione del fieno greco agisce sul sistema nervoso infatti le sostanze in esso contenute stimolano i centri della fame situati nel cervello. E’ adatto quindi per tutti i tipi di inappetenza. Si può assumere sia come decotto che sotto forma di capsule.
- Genziana: contiene come principi attivi delle sostanze amare come genziopicrina e genzianina e si usa per tutti i tipi di inappetenza perché le sostanze in essa contenute stimolano l’appetito. Si può assumere in capsule o come infuso o tisana.
- Pappa reale: è adatta ai bambini e agli anziani perché è uno stimolante e un energizzante e aiuta in tutti quei casi in cui l’inappetenza è dovuta a malattia. La sua utilità deriva dal contenuto in acido pantotenico che ha un effetto positivo e benefico sulle cellule. Si assume sciogliendone una piccola quantità in bocca.
- Calamo aromatico: è indicato per l’inappetenza causata dalle terapie (farmaci o chemioterapici) e contiene calameone, calamolo, tannini, e aldeidi. Si utilizza come infuso o sottoforma di olio essenziale.
Come affrontare l’inappetenza nei bambini.
La prima reazione naturale di un genitore davanti all'inappetenza del bambino è spesso di usare la costrizione, ottenendo così un rifiuto del cibo ancora più marcato. Come reagire e cosa fare dunque per affrontare la mancanza di appetito del bambino?
Vediamo alcuni accorgimenti utili:
- Non obbligare il bambino a mangiare controvoglia perché potrebbe associare il cibo a qualcosa di negativo.
- Accertarsi sempre che non vi siano patologie in corso.
- Fare in modo che il bambino mangi ad orari regolari e si nutra con porzioni adeguate, né troppo grandi né troppo piccole.
- Evitare i fuori pasto.
- Se l’inappetenza è dovuta al caldo somministrare bevande fresche (non fredde) e zuccherate.
- Stimolare visivamente i bambini: presentare il cibo in modo divertente o con ricette che ne esaltino i colori può suscitare la curiosità del bambino e spingerlo a mangiare.
Alcuni consigli per gli anziani inappetenti.
Come si è visto negli anziani l’inappetenza è strettamente legata all'avanzare dell’età e ai problemi di salute che si presentano; tra questi soprattutto la depressione influisce molto sul desiderio di mangiare. Dunque per evitare che la persona anziana vada incontro ad una denutrizione o malnutrizione per le cause sopra elencate occorrerà curare la sua alimentazione rispettando dei semplici accorgimenti. Eccone alcuni:
- Stilare una dieta che si adatti alle patologie e alle esigenze dell’anziano, che comprenda dunque alimenti che favoriscano la motilità intestinale (essendo la stitichezza uno dei problemi più comuni nell'anziano) e siano facilmente assimilabili anche da coloro che hanno problemi di masticazione.
- Fare in modo che l’anziano mangi in compagnia, stimolando la conversazione durante il pasto durante il pasto. Può essere utile anche invitare una persona gradita all'anziano.
- Rendere i cibi appetitosi sia nell'aspetto che nel gusto magari con l’aggiunta di spezie poichè negli anziani il senso del gusto risulta essere particolarmente ridotto.
L’alimentazione in un anziano inappetente deve contenere tutti i principi nutritivi necessari al fabbisogno dell’organismo, dovrà essere a basso tenore di grassi e basarsi soprattutto sul consumo di carni magre, pesce (almeno 3 volte la settimana) e primi piatti conditi in modo leggero.