Infarto intestinale: sintomi, cause, terapia e mortalità dell'ischemia

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

L'infarto intestinale è un'ischemia dell'intestino provocata da un'interruzione del flusso sanguigno dovuta, di solito, a fenomeni di tipo ostruttivo. Le cause dell’ostruzione, possono essere varie e se non trattata tempestivamente ha una mortalità elevatissima, intorno al 60 - 90%. Analizziamo le possibili terapie in funzione del tipo di infarto, che possono essere farmacologiche o nel caso di infarto arterioso, chirurgiche.

Cos'è l'infarto intestinale.

L'infarto intestinale, chiamato anche con il termine medico di colite ischemica, è una condizione patologica che si verifica quando

si ha un'interruzione improvvisa del flusso di sangue verso l'intero intestino o verso un tratto di esso.

E' un evento che rappresenta tra l'1 e il 2% delle urgenze chirurgiche addominali e colpisce prevalentemente gli anziani ma può manifestarsi anche nei bambini, in particolare nei neonati che nascono prematuri.

La prognosi è purtroppo, infausta nella maggior parte dei casi, tanto che la mortalità è compresa tra il 60 e il 90% nei soggetti colpiti.

L’interruzione del flusso sanguigno è provocata dall'occlusione totale o parziale delle arterie o delle vene che irrorano e drenano il sangue del tratto intestinale.

Tipologie.

In realtà le tipologie di infarto intestinale sono tre, in base al segmento di intestino colpito:

Ischemia colica.

E’ causata da una riduzione marcata della circolazione sanguigna a livello delle arterie del colon e può colpire l'intero colon o solo un tratto di esso (ascendente, trasverso, discendente, sigma). È la forma di infarto intestinale più diffusa e colpisce prevalentemente i soggetti anziani, in particolare quelli al di sopra dei 60 anni, ma può verificarsi anche in età giovanile.

Ischemia mesenterica.

Riguarda prevalentemente le arterie che irrorano l'intestino tenue. Può colpire tutto l'intestino tenue o solo un tratto (duodeno, digiuno, ileo) e può manifestarsi sia in forma acuta, con esordio improvviso, sia in forma cronica, con esordio più lento.

Trombosi venosa mesenterica.

Ad essere colpite in questo caso sono le vene del tratto intestinale, in particolare la vena mesenterica che è quella che trasporta il sangue dall'intestino alla circolazione venosa. Se la vena mesenterica risulta ostruita il sangue non arriva alla circolazione venosa ma defluisce tornando verso l'intestino e determinando gonfiori e sanguinamenti.

Come riconoscere il blocco del flusso di sangue verso l’intestino?

I sintomi dell'infarto intestinale, sono diversi in base al tratto di intestino colpito.

In particolare, possono esservi delle forme asintomatiche, che si manifestano quando non si ha l'ostruzione totale di due o più arterie ma un'ostruzione parziale. In questo caso, il flusso di sangue, seppur ridotto, continua a raggiungere l'intestino e pertanto non si manifestano sintomi.

Sintomi infarto intestinale acuto.

In altri casi invece si può avere un esordio acuto con una ben precisa sintomatologia:

Tra i sintomi cronici possiamo invece citare:

Cause dell’ostruzione venosa o arteriosa.

Le cause di ischemia intestinale possono essere suddivise in due grandi categorie.

Cause occlusive.

Tra le cause occlusive, arteriose e venose, distinguiamo:

Cause non occlusive.

Tra le cause non occlusive possiamo citare:

Tuttavia queste ultime sono da considerarsi più dei fattori di rischio che delle vere e proprie cause.

Diagnosi: riconoscere l’infarto intestinale è di vitale importanza.

Diagnosticare tempestivamente l’infarto intestinale, è fondamentale per garantire la sopravvivenza del paziente quando arriva in ospedale. Tra le indagini maggiormente utilizzate abbiamo:

Puoi approfondire come si esegue la colonscopia.

Prognosi e complicanze dell’infarto intestinale.

L'infarto intestinale ha una prognosi severa e in molti casi è una patologia fulminante che porta a morte il soggetto nel 100% dei casi.

Altre volte invece la mortalità è compresa tra il 60 e il 90% a causa delle complicanze che si manifestano come per esempio:

La terapia: farmacologica e chirurgica per i diversi tipi di infarto dell’intestino.

Per questa patologia, è necessario non appena il paziente arriva in pronto soccorso, stabilizzare i parametri vitali, contrastare le eventuali ipotensione e tachicardia, l'acidosi metabolica, lo shock e il dolore addominale. Una volta che l’emergenza è rientrata, si procede con la diagnosi in base ai casi, con il trattamento farmacologico o con quello chirurgico.

Trattamento con uso di farmaci.

La terapia farmacologica è indicata nel caso in cui si verifichi un infarto del colon oppure un infarto addominale venoso:

Il trattamento farmacologico viene eseguito in regime di ricovero poiché il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione. Se dopo 5 - 6 giorni non si osservano miglioramenti allora si dovrà intervenire chirurgicamente.

Intervento chirurgico: l’unica strada in caso di diagnosi tardiva.

L'intervento chirurgico è la scelta di elezione in caso di infarto del tenue, infarto intestinale di tipo arterioso, nel caso in cui si abbia una diagnosi tardiva, che superi le 6 - 8 ore dall'insorgenza dell'evento oppure quando la terapia farmacologica non è stata efficace.

Lo scopo dell'intervento è quello di ristabilire la vascolarizzazione dell'intestino in modo da evitare che si abbia una massiva morte cellulare ed un danno irreparabile.

L'intervento si svolge in laparotomia, ovvero il chirurgo:

L'intervento si svolge in anestesia totale e il decorso post operatorio è di circa 7 - 10 giorni.

Cosa mangiare dopo l'infarto intestinale?

Nei primi giorni di convalescenza post intervento, il soggetto dovrà essere mantenuto a digiuno e alimentato per via endovenosa, successivamente dovrà seguire una dieta liquida o semiliquida per consentire la corretta cicatrizzazione dell'intestino.

Nel lungo periodo, per evitare recidive, è fondamentale condurre un corretto stile di vita e seguire una sana alimentazione:

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