Intossicazione da mercurio: sintomi, diagnosi e cura

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L’intossicazione da mercurio è dovuta all’inalazione, contatto o ingestione di tale metallo, e si distingue in acuta o cronica a seconda del tipo di contatto che si ha con il materiale tossico. Con quali sintomi si manifesta? Scopriamo come diagnosticarla e come curare le due forme di questa intossicazione.

Cos’è l’intossicazione da mercurio?

L’intossicazione da mercurio è il quadro clinico che si determina come conseguenza di assunzione di mercurio, un metallo che di norma è assolutamente estraneo al nostro corpo, o dei suoi composti quali sali, nitrato, cloruro o solfuro di mercurio.

Come possiamo entrare in contatto con questo metallo?

Il mercurio è un metallo molto diffuso sulla terra che a temperatura ambiente si presenta allo stato liquido per cui è facilmente disperdibile nell’aria per evaporazione.

E’ fortemente tossico ed in concentrazioni elevate (la massima quantità tollerabile di mercurio nell’aria è di 0,1 milligrammi per metro cubo) può causare gravi forme di intossicazioni ed avvelenamento. Esso, infatti, come tutti i metalli pesanti, può legarsi alle proteine enzimatiche inibendo la loro attività con conseguenti danni e morte delle cellule.

Le situazioni che possono procurare contatto col metallo sono molteplici:

  • Otturazioni dentali con leghe contenenti mercurio (amalgami). Anche l’eliminazione di queste otturazioni possono essere origine di intossicazione. Allo stesso modo il personale medico addetto a tali trattamenti è a rischio elevato.
  • Prodotti agricoli contaminati. Il mercurio è il componente essenziale di molti prodotti fungicidi usati in agricoltura.
  • Acqua. Gli scarichi industriali contenenti mercurio inquinano facilmente le falde acquifere utilizzate dagli acquedotti. E come se ciò non bastasse anche i fungicidi ed alghicidi usati per disinfettare gli invasi degli acquedotti sono a base di mercurio.
  • Pesce. In special modo predatori di grosse dimensioni al vertice della catena alimentare come: tonni, pesci spada, squali. Gli scarichi industriali contenenti il minerale si riversano nei fiumi e qui questo viene assorbito da batteri che lo depositano nelle alghe del mare. I pesci piccoli cibandosi di alghe lo accumulano nei loro tessuti. Da questi sale fino al vertice della catena alimentare accumulandosi nelle carni dei pesci di elevate dimensioni.
  • Disinfettanti usati in medicina (esempio il mercurio cromo).
  • Detersivi. Come candeggina ed ammorbidenti.
  • Farmaci lassativi. Esempio il calomelano.
  • Farmaci diuretici. Esempio i tiazidici.
  • Disinfettanti per le lenti a contatto.

L’intossicazione da mercurio può avvenire:

Inoltre la caratteristica fisica del metallo fa sì che sia possibile avere un’intossicazione da mercurio:

Sintomi e segni dell’intossicazione acuta e di quella cronica.

La sintomatologia dell’intossicazione da mercurio si presenta con un quadro diverso per quanto riguarda la forma acuta e quella cronica.

Vediamo separatamente quelli dell'intossicazione acuta e quelli della patologia cronaca.

I sintomi dell'intossicazione acuta.

Il quadro clinico dell’intossicazione acuta dovuta ad ingestione o inalazioni di mercurio è caratterizzato da:

I sintomi dell'intossicazione cronica.

L’intossicazione cronica comporta una pesante sintomatologia soprattutto a carico del sistema nervoso centrale, che lentamente colpisce vari organi:

Diagnosi: come si riconosce l’avvelenamento da mercurio?

La diagnosi prevede l’anamnesi del paziente e l’analisi di sintomi e segni.

Esistono poi una serie di test specifici per determinare se si è in presenza di avvelenamento da mercurio tra cui:

Come si cura l’intossicazione da mercurio.

Per trattare l’avvelenamento da mercurio la prima cosa da fare è ovviamente la rimozione della causa dell’intossicazione.

In caso di intossicazione acuta per ingestione è opportuno fare una lavanda gastrica che serve a svuotare rapidamente lo stomaco ed eliminare la sostanza tossica prima che essa entri in circolo nell’organismo.

Per l’intossicazione cronica viene utilizzata la terapia chelante, un trattamento per legare il metallo ad un agente chimico detto chelante quali la Penicillamina o L'acido dimercaptosuccinico. In tal maniera si favoriscono i naturali processi di eliminazione.

Esistono anche delle sostanze naturali che agiscono come chelanti come il Coriandolo che cattura le tossine cellulari e stimola la colicisti a produrre bile che viene riversata nell’intestino insieme alle tossine. Va assunto insieme all’alga clorella che cattura le tossine nell’intestino e le espelle.

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