Ipertrofia dei turbinati

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Ipertrofia dei turbinati

L’ipertrofia dei turbinati è come l’etimologia stessa della parola indica, un anomalo aumento del volume delle cellule che costituiscono i turbinati che si trovano nelle fosse nasali. Ma quali sono le cause che possono provocare ipertrofia? Quali i rimedi contro questo disturbo che rende difficoltosa la respirazione nasale e causa russamento ed apnee?

Cosa sono i turbinati?

I turbinati sono tre piccole strutture ossee, a forma di gronda rivestita di mucosa, posizionate all’interno di ciascuna delle due fosse nasali.

I turbinati a seconda della loro posizione si distinguono in: inferiori, medi e superiori. In alcuni individui possono essere 4 e quello aggiuntivo va sotto il nome di estremo.

Come accennato sono formati da sottili striscette ossee attaccate lateralmente alle pareti delle cavità nasali ricoperte da mucosa. Al di sotto di questa mucosa, fortemente spugnosa, vi sono dei corpi cavernosi irrorati da una fittissima rete di capillari.

A che servono?

La funzione dei turbinati nasali è di filtrare l’aria che attraverso il naso transita verso i polmoni. Il filtraggio è assicurato da un gran numero di ghiandole del tipo sieromucose, annegate nelle mucose, che secernono muchi destinati ad invischiare pulviscolo e ogni altra impurità contenuta nell’aria. L’eliminazione delle impurità intrappolate nel muco è poi a cura di cellule cigliate che tappezzano la mucosa e che con il loro movimento le spostano facendole passare in gola. I muchi evaporando assicurano anche la corretta umidificazione dell’aria. Il riscaldamento è invece assicurato dal sangue che riempie i corpi cavernosi posti al di sotto della mucosa.

Quando si parla di ipertrofia dei turbinati?

Data la consistenza spugnosa della mucosa e l’estrema dilatabilità dei corpi cavernosi, il volume dei turbinati può facilmente aumentare in seguito ad un gran numero di cause (brusche variazioni di temperatura o umidità, flogosi provocate da infezioni sia virali che batteriche, anomalie del sistema nervoso autonomo, etc.). Questo aumento di volume (ipertrofia) dei turbinati, generalmente reversibile, può essere tale da rendere difficoltoso il transito dell’aria ed impedire la normale respirazione nasale. Situazione che peggiora ulteriormente durante la notte perché la posizione distesa favorisce una ulteriore trofia delle mucose.La situazione fin qui descritta è nella maggioranza dei casi transitoria e la trofia delle mucose dopo qualche tempo regredisce e queste ritornano alle loro originarie dimensioni. Se però la condizione per una serie di cause, che nel seguito esamineremo in dettaglio, diviene cronica allora si parla di ipertrofia dei turbinati.

Sintomi dei turbinati nasali ipertrofici.

In tali condizioni la respirazione avviene con la bocca cosa che provoca continua secchezza delle vie aeree superiori e il seguente quadro clinico con cui l’ipertrofia dei turbinati si presenta:

Quali sono le cause del disturbo?

Le cause sono molteplici, di seguito ne riportiamo quelle che sono considerate le più comuni.

Inquinamento sia atmosferico ed ambientale. Una notevole responsabilità è attribuita alle polveri sottili prodotte dalla combustione dei motori delle automobili.

Sindrome di iperattività nasale o rinite vasomotoria. Patologia caratterizzata da una eccessiva reattività della mucosa nasale che si manifesta con una trofia che si accentua nella regione dei turbinati. Gli stimoli che determinano l’ipertrofia di questi ultimi sono molteplici di seguito ne riportiamo qualcuno dei più comuni:

Rinite allergica.Infiammazione della mucosa nasale per reazione ad un allergene. Allergene che può essere stagionale come nel caso di pollini o annuali come nel caso di polveri ed acari.

Abuso di spray vasocostrittori.

Approfondisci le riniti allergiche che causano congestione della cavità nasale e conseguente ipertrofia dei turbinati.

Diagnosi dell’ipertrofia dei turbinati.

La diagnosi viene effettuata dallo specialista che per la malattia in questione è l’otorinolaringoiatra. Per effettuare la diagnosi esso si avvarrà oltre che dell’ analisi dei sintomi e segni e dell’ analisi anamnestica anche di alcune analisi quali:

Rinoscopia. Viene generalmente effettuata divaricando le narici con uno speculo ed illuminando l’interno con una opportuna sorgente luminosa. Purtroppo tale ispezione è normalmente insufficiente perché si riesce a vedere solo l’inizio della cavità nasale. Per tale motivi si utilizzano degli endoscopi flessibili formati da fibre ottiche che è possibili introdurre facilmente ed in maniera indolore in profondità nella cavità nasale. Questi consentono di avere una visione accurata dello stato della mucosa e della quantità e qualità del muco che essa secerne. Sarà possibile così valutare in maniera più che precisa l’eventuale ostruzione del naso.

Rinomanometria. Consente di effettuare una misura precisa ed attendibile della funzionalità della respirazione nasale. Si utilizza a tale scopo uno speciale apparecchio che consente di quantificare la resistenza che ognuna delle due narici oppone al passaggio dell’aria. Per avere una maggiore precisione dei dati raccolti Il test viene effettuato anche dopo una mezz’ora che il paziente è stato sistemato in posizione supina nella quale di norma la trofia dei turbinati aumenta e dopo aver somministrato al paziente uno spray decongestionante.

Screening allergologico. Particolari test ematici che consistono o in prick test o in Rast test che servono a individuare eventuali allergeni nel caso che l’ipertrofia sia conseguente a rinite allergica. Dove i prick test consistono nell'inoculare gocce di allergeni standard su piccole incisioni cutanee. I Rast test invece consistono nel mescolare in vitro allergeni a campioni ematici ed effettuare la ricerca di eventuali IgE specifiche.

Tomografia Assiale Computerizzata dei seni paranasali. Serve a valutare se alla ipertrofia dei turbinati nasali si associa una deviazione del setto nasale ed una ostruzione dei seni paranasali che ne consenta il fisiologico svuotamento dei muchi.

Indagini per valutare la presenza di una eventuale malattia da reflusso gastroesofageo. Nel caso che l’ipertrofia dei turbinati sia causata da rinite vasomotoria è opportuno accertarsi che questa non sia come molto sovente avviene correlata al reflusso gastroesofageo.

Trattamento.

Il trattamento può essere di due tipi, farmacologico e chirurgico.

Farmacologico.

Consiste nell’uso di spray vasocostrittori o di corticosteroidei. Di norma questo tipo di trattamento ha efficacia solo nei casi lievi di ipertrofia ed anzi se prolungato aggrava di più una situazione già compromessa.

Chirurgico.

E il trattamento di eccellenza della patologia. Le tecniche che possono essere utilizzate sono molteplici di seguito ne riportiamo qualcuna di quelle più comunemente utilizzate.

Chirurgia tradizionale. Con questa tecnica le operazioni vengono effettuate in anestesia totale e pertanto richiedono ricovero ospedaliero per qualche giorno. Esistono essenzialmente due diversi tipologie di operazioni: la turbinectomia parziale e il decongestionamento della sottomucosa. La prima consiste nell’eliminare parzialmente i turbinati inferiori e talvolta medi. Il decongestionamento consiste nell'intervenire sui corpi cavernosi della sottomucosa e ridurli decongestionandoli. La chirurgia tradizionale si utilizza di norma quando all’ipertrofia si accompagnano altri problemi che richiedono l’intervento come deviazione del setto nasale o problemi alle adenoidi. Il post operatorio richiede uso di tamponi alle narici per 2 o 3 giorni per scongiurare il rischio di emorragie.

Laser chirurgia. Si utilizza un laser a CO2. E un intervento mini invasivo e richiede una anestesia semplicissima che si effettua introducendo prima dell’operazione nelle narici tamponi imbevuti di anestetico. Il fascio luminoso ad alta energia del laser induce vaporizzazione di uno strato superficiale della mucosa e del liquido infracellulare e riduce immediatamente il volume dei turbinati senza produrre sanguinamenti. L’operazione si effettua ambulatorialmente.

Chirurgia con bisturi a radiofrequenza. Utilizza uno speciale “bisturi” che funzione ad onde elettromagnetica con una frequenza tipica delle onde radio. Viene praticata una anestesia simile a quella utilizzata in odontoiatria dopo di che si introduce nella sottomucosa e con precisione nei corpi cavernosi la sonda a radiofrequenza. Le radiofrequenze emesse compattano il tessuto e ne riducono il volume. Anche in questo caso subito dopo l’intervento si fa ritorno a casa.

Chirurgia con debrider. E una speciale fresa rotante sul tipo di quelle utilizzate in odontoiatria che riduce ed aspira il tessuto ipertrofico. L’intervento è in anestesia locale e viene fatto con la modalità del day hospital.

Complicanze possibili.

Le complicanze più comuni che fanno seguito all'ipertrofia dei turbinati sono:

Malattie dell’orecchio. Come possono essere le otiti.Ossia delle infiammazioni a carico dell’orecchio esterno, medio, interno.
Sinusiti. Infiammazioni delle mucose dei seni paranasali (4 cavità pari adiacenti alle fosse nasali e comunicanti con queste con sottili dotti).
Faringiti o mal di gola. Infiammazioni di varia eziologia della faringe

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