Malattia di Dupuytren: cause, sintomi, diagnosi e terapia del morbo

Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La malattia di Dupuytren colpisce le mani ed in particolare una zona sottocutanea chiamata aponeurosi palmare. Le cause sono ad oggi sconosciute ma si pensa possano essere legate a fattori genetici o a fattori di rischio. Il sintomo principale è la flessione non reversibile delle dita sul palmo della mano. Nei casi lievi è possibile intervenire con rimedi di natura omeopatica o tecniche di agopuntura, mentre negli stadi più gravi è necessario l'intervento chirurgico.

Cos’è la Malattia di Dupuytren?

La malattia di Dupuytren o morbo di Dupuytren è una patologia che riguarda le mani e che determina la flessione transitoria o permanente delle dita della mano verso il palmo. Fu scoperta nel 1834 da un chirurgo francese da cui prende il nome ed è una patologia semi - sconosciuta. La patologia, che affligge il 13% della popolazione italiana, e tra il 3 ed il 13% della popolazione europea con una maggiore prevalenza nel Nord Europa come ad esempio la Scozia, colpisce prevalentemente maschi di età compresa tra i 50 ed i 60 anni e comporta delle difficoltà nella vita quotidiana in quanto tende a deformare le mani e pertanto a compromettere la capacità prensile del soggetto colpito il quale non riesce più a compiere nemmeno i movimenti più semplici. Per tale motivo è possibile ottenere l'invalidità civile che avrà una percentuale variabile in base alla gravità della patologia.

Patogenesi e stadiazione.

La malattia di Dupuytren colpisce l'aponeurosi del palmo della mano ovvero una zona di tessuto sottocutaneo formata da tessuto connettivo e collagene che si trova in continuità con i tendini del palmo della mano. La patologia determina la comparsa di fibroblasti (cellule che formano il tessuto connettivo ed il collagene) aberranti, cioè che non funzionano più a dovere e che producono quantità di tessuto in eccesso. Questo causa la formazione di noduli a livello dell'aponeurosi i quali man mano formano dei cordoni anaelastici (che prendono il nome di corde di Dupuytren) che ispessiscono l'aponeurosi determinando la riduzione dell'estensione delle dita e la conseguente flessione di queste.

In base alla gravità della patologia si distinguono diversi stadi basati sull'angolo che si forma tra il palmo ed il dito flesso:

Negli stadi 0 - 2 il paziente non avverte dolore, ma generalmente fastidio, e la compromissione delle attività quotidiane è lieve. Negli stadi 3 e 4 il paziente avverte dolore e si ha la compromissione delle normali attività quotidiane.

Cause e fattori di rischio della flessione delle dita.

La patologia di Dupuytren ha come unica causa l'ispessimento dell'aponeurosi del palmo della mano con conseguente accorciamento dei tendini e flessione permanente delle dita sul palmo. Le reali cause per cui si scatena questa condizione non sono ad oggi note.

Tuttavia vi sono una serie di fattori di rischio i quali sembrano predisporre i soggetti ad ammalarsi. Tra questi abbiamo:

Tra gli altri fattori di rischio vi sono poi la patologia diabetica, il fumo di sigaretta, pregressi traumi al polso, e gli anticonvulsivanti che si assumono in caso di epilessia. La correlazione specifica tra il fattore di rischio e l'insorgenza della malattia non è ancora stata accertata e si tratta per lo più di osservazioni svolte sui pazienti nel corso degli anni.

Spesso tale patologia viene definita come malattia professionale ma il lavoro può soltanto aggravare i sintomi e non determinarne l'insorgenza. È stata proposta anche una base autoimmune per la patologia ma non è stata ancora confermata.

Sintomi e diagnosi del morbo.

Il principale sintomo della patologia è la flessione delle dita sul palmo della mano causata dall'ispessimento dell'aponeurosi palmare.

Le dita colpite possono essere di una sola mano o di entrambe le mani (nel 55% dei casi la patologia è bilaterale) ed in particolare:

Tra gli altri sintomi che si associano alla patologia possiamo poi avere:

La diagnosi della malattia di Dupuytren si esegue mediante esame obiettivo che solitamente basta al medico esperto per diagnosticare la patologia. Tuttavia esiste anche un test, chiamato "table top test" che consiste nel tentare di distendere le dita del paziente. Se non si riesce a distendere le dita o a mantenerle in posizione distesa (le dita cioè tendono a tornare flesse una volta che il medico lascia la mano) allora si farà diagnosi della patologia.

In caso di dubbi con altre patologie, quali ad esempio il dito a scatto (che però solitamente si manifesta a livello del pollice soltanto) è possibile fare diagnosi differenziale attraverso indagini diagnostiche più approfondite come ad esempio un'ecografia.

Puoi approfondire le caratteristiche del dito a scatto.

Terapie per la malattia di Dupuytren.

Il trattamento della malattia di Dupuytren dipende dallo stadio della malattia. Negli stadi più lievi o comunque meno gravi è possibile ricorrere a terapie non invasive, mentre negli stadi più gravi è necessario l'intervento chirurgico. Esistono anche dei rimedi omeopatici e naturali per il trattamento del morbo.

Rimedi naturali per i primi stadi.

I rimedi naturali per il trattamento della patologia comprendono rimedi omeopatici ed agopuntura. I rimedi naturali sono da intendersi per gli stadi 0 - 1, ovvero quando la patologia non è grave e non si ha compromissione delle attività quotidiane.

È bene sempre rivolgersi al proprio medico prima di intraprendere questa tipologia di cura. Tra i rimedi omeopatici utilizzati per il morbo possiamo citare:

L'agopuntura invece, da eseguirsi presso centri specializzati nella cura delle patologie osteoarticolari e tendinee, sfrutta gli stessi punti che si utilizzano per il trattamento del dito a scatto ovvero GB1 e CV2.

Terapie non chirurgiche.

Nel caso in cui la patologia si trovi ad uno stadio compreso tra 0 e 2, o in stadio 3 ma senza troppa compromissione delle attività quotidiane, è possibile ricorrere a rimedi di tipo non chirurgico. Tra questi i più utilizzati sono:

Terapie chirurgiche per gli stadi avanzati del morbo.

Negli stadi 3 e 4 che determinano grave compromissione delle attività quotidiane è necessario ricorrere all'intervento chirurgico. L'intervento può essere svolto in due diverse modalità:

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