Melanoma: maligno o benigno. Sintomi, cura e sopravvivenza

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Il melanoma della pelle può essere benigno o maligno. Quali sono i sintomi e come riconoscerlo? La cura è importante ma la sopravvivenza dipende molto dallo stadio in cui si trova il tumore e da quanto è tempestiva la diagnosi.

Cosa è un melanoma?

Il melanoma è un tumore di tipo cutaneo che nasce dai melanociti, cellule responsabili della produzione della melanina, che si trovano a livello cutaneo e delle mucose. Nonostante sia una neoplasia cutanea poco diffusa, solo il 4% dei tumori della pelle, rappresenta però uno dei tumori più aggressivi e con più alto indice di mortalità, la percentuale di decessi è, infatti, stimata intorno all'80%. Attualmente questa neoplasia risulta in crescita nei paesi occidentali quali l'Italia, e si stima che vi siano circa 6000 - 7000 nuovi casi l'anno, di cui 1200 - 1500 letali.

In alcuni casi il termine melanoma viene confuso con i comuni nei, che sono formazioni di tipo benigno, in quanto in molti casi si genera su nei preesistenti.

Le zone colpite.

Il melanoma origina nella maggior parte dei casi dalle cellule della cute, più raramente da quelle delle mucose, per esempio a livello delle mucose orali quali labbra, lingua e gengive o a livello di vulva, ano e glande, o ancora a livello delle mucose oculari come la congiuntiva. Talvolta il melanoma può originare anche dai melanociti extracutanei come quelli presenti nell'orecchio, nell'occhio, nel sistema nervoso a livello delle meningi e nel tessuto adiposo.

Tipologie, melanoma maligno e benigno.

Il melanoma esiste in diverse forme che differiscono tra loro per localizzazione e tipologia di lesioni e per andamento prognostico della malattia.

Una prima grande distinzione può essere fatta sulla base dei fattori prognostici, in base ai quali definiamo un melanoma:

In base alla modalità di diffusione e di crescita della neoplasia distinguiamo un melanoma:

In base alla tipologia di lesione ed eventualmente alla zona in cui si manifesta più frequentemente, il melanoma può essere suddiviso in:

La stadiazione del tumore della pelle.

Per stabilire la prognosi di un paziente colpito da melanoma esistono diversi parametri che consentono di suddividere la progressione della patologia in stadi.

Attualmente vi sono quattro tipologie di classificazioni per definire il grado di un melanoma.

Classificazione di Clark.

La prima è la classificazione di Clark, che si basa sull'invasione degli strati profondi della cute e che prevede:

Classificazione di Breslow.

Una seconda classificazione definita classificazione di Breslow è basata sulla penetrazione del tumore nella cute esprimendo i valori in millimetri:

Classificazione American Joint Committee on Cancer.

La terza classificazione è quella proposta dall'American Joint Committee on Cancer (AJCC) e prevede cinque stadi da 0 a 4:

Sistema TNM.

L'ultima classificazione è quella basata sul sistema TNM (Tumor-Nodes-Metastasis) in base all'anatomia patologica della lesione e prevede per il melanoma:

Cause e fattori di rischio della comparsa di un melanoma.

Attualmente non si conoscono le cause effettive del melanoma, sebbene siano state individuate alcune alterazioni di tipo genetico associate all'insorgenza del tumore (per esempio la mutazione della proteina p16, e delle molecole di adesioni quali le integrine).

Esistono però dei fattori di rischio ben documentati che espongono un soggetto al rischio di sviluppare un melanoma e che riguardano:

Come riconoscerlo?

Il melanoma è una lesione neoplastica talvolta subdola poiché si presenta in maniera asintomatica e se il soggetto non si accorge dei cambiamenti di forma, dimensione e colore del neo, può passare inosservato.

Talvolta invece possono manifestarsi alcuni sintomi che, insieme ai cambiamenti morfologici e cromatici, possono mettere in allarme come prurito, dolore al tatto, bruciore, ulcerazioni e sanguinamenti. Questi sintomi però tendono a comparire negli stati avanzati della malattia e quindi possono essere causa di diagnosi tardiva.

E' bene rivolgersi al medico se si notano cambiamenti nei neviche potrà fare diagnosi in base all'osservazione della lesione ed ai risultati delle indagini diagnostiche.

Come viene diagnosticato?

Il sistema diagnostico di osservazione attualmente in uso è il sistema ABCDE con cui il medico individua quei nei che possono essere potenziali melanomi.

Le lettere indicano:

Nel caso in cui si stia parlando di una tipologia di melanoma più aggressivo, come il melanoma nodulare, questo sistema prevede anche:

Una volta eseguita l'osservazione con questo sistema di valutazione il medico potrà richiedere ulteriori esami per confermare la diagnosi come per esempio:

Approfondisci le cause che possono provocare l'ingrossamento dei linfonodi.

Prognosi ed aspettative di vita per soggetti colpiti da melanoma alla pelle.

I fattori prognostici rappresentano un insieme di parametri che servono a determinare la sopravvivenza del soggetto colpito da melanoma. Sono rappresentati sia da fattori propri del paziente sia da fattori relativi alla patologia, per esempio sono fattori prognostici:

Terapia chirurgia, chemioterapia, radioterapia ed immunoterapia.

Attualmente sono disponibili alcune tipologie di cura per il melanoma. La scelta della terapia più adatta viene fatta dal medico in base al tipo di tumore, alla sua stadiazione e progressione.

Chirurgia.

La terapia chirurgica, che prevede l'asportazione della lesione, si attua quando il tumore non ha invaso i tessuti circostanti, i linfonodi e i tessuti extra cutanei.

Può essere impiegata in casi limitati, cioè quando il tumore ha uno spessore inferiore ad 1 mm o compreso tra 1 e 2 mm e non ha ancora intaccato i linfonodi.

L'intervento si esegue in anestesia locale e comporta una piccola cicatrice.

Se il tumore è invece in uno stadio più avanzato può aver invaso i linfonodi che vanno asportati.

La terapia chirurgica garantisce al soggetto una maggiore possibilità di sopravvivenza a lungo termine, con un rischio di recidiva inferiore al 5%.

Chemioterapia.

La chemioterapia, da utilizzarsi in caso di melanoma avanzato o metastatico, o dopo l'asportazione chirurgica del tumore, serve a distruggere le cellule tumorali.

La chemio non garantisce una sopravvivenza a lungo termine ma un possibile miglioramento della qualità della vita residua del paziente. In questo tipo di cura si utilizzano farmaci come la dacarbazina, la lavinblastina o la fotemustina, quest'ultimo farmaco risulta molto efficace nel caso di metastasi al cervello poiché è in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica.

I farmaci chemioterapici possono essere infusi anche direttamente nella gamba o braccio colpiti da melanoma che vengono isolati dal resto della circolazione sanguigna. In questo caso si parla di perfusione ipertermico-antiblastica.

Radioterapia.

La radioterapia è un trattamento che attraverso radiazioni ionizzanti, colpisce le cellule tumorali riducendole. Viene utilizzato per melanomi non non possono essere trattati chirurgicamente e che hanno già prodotto metastasi.

La radio può essere esterna cioè applicata sulle aree colpite, o interna che prevede l'utilizzo di dispositivi radioattivi che vengono introdotti nei tessuti malati.

Immunoterapia.

Attualmente, grazie alla ricerca dell'istituto Veronesi, si sta sperimentando una nuova terapia per il melanoma, chiamata immunoterapia, o più comunemente vaccino. L'immunoterapia prevede di potenziare le cellule del sistema immunitario del paziente, in particolare i linfociti T e questa stimolazione può avvenire in due modi:

La miglior terapia però risulta essere la prevenzione.

Poiché il maggior fattore di rischio per l'insorgenza del tumore della pelle è l'esposizione ai raggi solari, la prima forma di prevenzione è il non esporsi al sole senza protezione.

Occorre, quindi, esporsi al sole in maniera moderata evitando le ore più calde e ridurre al minimo l'uso di lampade o lettini abbronzanti.

L'esposizione al sole, in qualunque ora della giornata, prevede una protezione adeguata al proprio tipo di pelle (soprattutto per i bambini) che vanno applicate più volte per avere una copertura continua.

È inoltre necessario controllare costantemente l'aspetto dei propri nei, sottoponendosi a regolari visite dal dermatologo.

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