Menopausa: sintomi, dieta, rimedi farmacologici e naturali

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Dottoressa Laura Lombardo (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Laura Lombardo
(Specialista in ostetricia)

La menopausa è una fase importante e di grandi cambiamenti nel corpo e nell’umore della donna. E’ il momento in cui si esaurisce la fertilità e gli ormoni si modificano, dando luogo a sintomi che possono interferire con una buona qualità di vita. Scopriamo quali sono i rimedi farmacologici e naturali per attenuare i sintomi e la dieta più adatta per vivere al meglio dopo i 50 anni.

Cos'è la menopausa?

La menopausa è un cambiamento naturale e fisiologico che ogni donna deve affrontare e coincide con la cessazione dell’attività ovulatoria e quindi la fine della fertilità.

In linea generale possiamo distinguere varie fasi:

Ricordiamo poi che eventuali interventi chirurgici o l’uso di chemioterapici possono indurre una menopausa artificiale, anche in giovani donne (es. l’asportazione delle ovaie per tumori ovarici interrompe la fertilità causando menopausa precoce).

Puoi approfondire le possibili cause di menopausa precoce.

A che età inizia?

Generalmente è intorno ai 40 anni che cominciano a comparire i primi cicli irregolari ed i primi sintomi.

La comparsa di menopausa precoce dipende molto dai fattori genetici , ma esistono dei fattori di rischio che possono maggiormente predisporre la donna a sviluppare in anticipo la menopausa e sono:

Ma cosa accade dal punto di vista ormonale e fisiologico?

Prima di tutto dobbiamo ricordare che ogni donna nasce con un patrimonio di follicoli già “stabilito” e con il passare dei cicli questi diminuiscono di numero fino a raggiungere livelli molto bassi. A partire da dieci anni precedenti la menopausa, cominciano le variazioni dell’attività degli ormoni che regolano il ciclo, le gonadotropine.

Nel dettaglio:

I livelli di FSH e LH aumentano con il passare del tempo, fino a raggiungere livelli stabili con la menopausa inoltrata.

I livelli di estrogeni scendono fino ad arrivare a dosaggi molto bassi, mentre il progesterone arriva a scomparire.

Tutto questo è dovuto al fatto che i follicoli non giungono più a maturazione e di conseguenza gli estrogeni circolanti sono bassi, non essendoci ovulazione non c’è la formazione del corpo luteo (il residuo del follicolo scoppiato) che è il responsabile della produzione del progesterone: i livelli calano drasticamente.

Questo quadro ormonale ovviamente influisce su gran parte delle attività fisiologiche provocando una sintomatologia chiara e inequivocabile.

I sintomi: come si manifesta la menopausa.

I sintomi della menopausa sono dovuti principalmente alla carenza di estrogeni e progesterone che provoca una serie di ripercussioni su vari ambiti:

Sintomi neurologici:

Sintomi della sfera urogenitale:

Sintomi metabolici:

A tutta questa varietà di sintomi che possono presentarsi più o meno frequentemente o in maniera più o meno franca, si associano sintomi che si manifestano a lungo termine e che sono ancora una volta strettamente correlati alla carenza di estrogeni.

Questi ormoni, infatti, hanno un effetto protettivo sui vasi sanguigni e sul cuore ed è per questo che le donne in età riproduttiva sono meno a rischio di eventi cardiovascolari.

In menopausa però gli estrogeni calano e di conseguenza il rischio di malattie vascolari aumenta:

Inoltre gli estrogeni hanno anche la funzione di ridurre la demineralizzazione delle ossa in quanto aiutano ad assorbire maggiormente il calcio e ne inibiscono la perdita da parte delle cellule del sistema osseo. Quando però gli ormoni calano, ne deriva una aumentata demineralizzazione, con conseguente riduzione del calcio nelle ossa, aumento della fragilità ossea e del rischio di fratture: si è così maggiormente a rischio di osteoporosi di tipo 1 o postmenopausale, ossia una condizione nella quale vi è una progressiva perdita di tessuto osseo da parte dello scheletro.

La diagnosi: quando si è in menopausa?

Il primo passo verso la diagnosi di menopausa è sicuramente la raccolta dei dati.

L’anamnesi della paziente è necessaria per apprendere tutte le informazioni e la storia clinica e familiare per poi procedere alla scelta del trattamento migliore.

In particolare si deve valutare:

Dosaggi ormonali.

I dosaggi ormonali non sono predittivi per una eventuale menopausa ma possono essere utili anche nel caso in cui sia necessario fare una diagnosi differenziale con alcune sindromi che mostrano una sintomatologia simile quali ipo o ipertiroidismo, sindrome dell’ovaio policistico, disturbi dell’ipofisi.

In particolare, quindi, si andrà a valutare:

Un esame fisico completo abbinato ad una visita senologica ed eventualmente un controllo tiroideo completano tutti gli esami necessari per garantire il benessere della paziente.

La diagnosi quindi viene fatta sul quadro generale ed è necessario attendere circa 12 mesi dall'ultimo flusso per avere la certezza che la paziente sia in menopausa.

Una donna con età potenzialmente a rischio però può avere una diagnosi certa anche con un periodo inferiore ad un anno.

Che fare? Trattamento in base ai sintomi.

La scelta del trattamento più adatto si basa soprattutto sulla gravità dei sintomi.

Se i sintomi sono lievi, si tende a non adottare nessuna terapia, specie se la donna è in fase pre menopausale.

Se invece i sintomi tendono da moderati a gravi, tanto da peggiorare lo stile di vita della donna, si possono prendere in considerazione delle terapie sulla base dello stato ormonale e sull'anamnesi.

Trattamento farmacologico: terapia ormonale sostitutiva.

Il trattamento farmacologico di scelta è la terapia ormonale sostitutiva (TOS).

Questa terapia ha in passato generato controversie, in quanto si riteneva potesse causare tumori nelle donne che la utilizzavano per un lungo periodo.

In realtà questo tipo di terapia, se prescritta in base all'anamnesi della paziente e al suo stato di salute, può portare grandi benefici.

E’ adatta a tutte le donne che hanno sintomi menopausali invalidanti o che hanno un rischio aumentato di avere problemi ossei, per cui necessitano di una implementazione di estrogeni.

Per avere effetto e per far si che i benefici superino i rischi, deve essere “costruita” su misura e prescritta appena compaiono i sintomi o subito dopo l’inizio della menopausa. Se invece viene prescritta in menopausa avanzata, con la presenza di complicanze cardiovascolari o neurologiche, perde la sua efficacia e i rischi superano i benefici che la donna ne trarrebbe.

Approfondisci cos'è la Terapia ormonale sostitutiva.

Una candidata alla TOS presenta:

La terapia ormonale sostitutiva è controindicata in pazienti con:

La terapia è in genere a base di estrogeni, che possono anche essere abbinati a progestinici, per evitare che l’eccesso di estradiolo possa causare problemi a livello dell’endometrio (uno degli organi bersaglio dell’ormone).

Entrambi gli ormoni possono essere somministrati in concomitanza o in sequenza, in forma ciclica o continua.

Le vie di somministrazione sono:

La via di somministrazione preferita dipende anche dalla paziente e dalla sintomatologia.

E’ possibile assumere la terapia anche per un periodo lungo, a patto che la donna si rechi a controllo in base ai tempi dettati dal suo medico, per verificare il suo stato di salute ed eventualmente rimodulare il dosaggio o la terapia. E’ importante che nel frattempo non si verifichino complicazioni che potrebbero portare a dover sospendere la terapia.

Esistono, infatti, dei rischi per l’assunzione prolungata.

Secondo gli studi (in caso di terapia combinata estrogeni/progesterone) infatti:

Rimedi naturali per attenuare i disturbi.

Per le donne che non necessitano ancora della TOS o che non possono assumerla, esistono dei rimedi naturali che possono in qualche modo aiutarle a combattere i sintomi più fastidiosi.

I Fitoterapici.

Uno dei rimedi più conosciuti e diffusi è l’uso dei fitoestrogeni, tra i quali spicca il trifoglio rosso, che contiene isoflavoni di soia.

Gli isoflavoni sono sostanze estratte dalla soia e sono utilissimi in menopausa perché hanno una struttura simile a quella degli estrogeni e di conseguenza si comportano quasi come tali.

Gli isoflavoni danno benefici già entro un mese dalla somministrazione e entro tre mesi danno forti miglioramenti della sintomatologia..

La posologia prevede l’assunzione di 60-80 mg al giorno o introducendo nella dieta di tutti i giorni almeno 60 g di soia.

Altri preparati naturali da poter usare in menopausa sono:

Ad ogni modo, prima di assumere qualunque sostanza, anche naturale, è bene far riferimento a l proprio medico.

L’ omeopatia.

L’omeopatia può essere utile in menopausa in quanto la scelta della sostanza si basa sulla considerazione globale della persona, tutto il suo insieme.

Non è specifica per il singolo disturbo ma per i collegamenti che essi hanno tra di loro.

I rimedi più usati in climaterio sono:

Aromaterapia e minerali.

Anche alcuni oli essenziali possono essere utili per riequilibrare il fisico in menopausa. In particolare si possono usare gli oli di melissa e salvia.

La melissa, come abbiamo detto, ha un effetto calmante e può aiutare a migliorare il sonno.

La salvia invece ha un effetto rigenerante e rilassante.

Per questo è possibile usare alcune gocce di entrambi questi oli in un diffusore, possibilmente all'interno della camera dove riposiamo, prima di dormire, così l’effetto sarà immediato e potrà durare anche per i primi momenti del sonno.

I minerali possono essere di complemento alle altre terapie.

In particolare:

Stile di vita ed alimentazione consigliata in menopausa.

Mantenere un corretto stile di vita e delle sane abitudini alimentari contribuisce in modo significativo al miglioramento della qualità di vita delle donne in menopausa.

Lo sport o un'attività fisica può essere praticata a vari livelli.

I benefici saranno molteplici, sia dal punto di vista fisico che dell’umore:

Per quanto riguarda l’alimentazione, la menopausa è un momento delicato e deve essere implementata con alcuni alimenti a discapito di altri, che devono essere ridotti.

Prima di tutto bisogna tener presente che in questa fase è importante ridurre l’apporto calorico generale, in quanto c’è la tendenza ad ingrassare per effetto del calo ormonale:

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