Metrorragia in menopausa, pre-menopausa e gravidanza: cause, sintomi e terapia

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Dottoressa Alessandra Cavallari (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Cosa significa “metrorragia”? Spesso si sente parlare di perdite ematiche extra-cliclo nel periodo della menopausa o della gravidanza e del post parto. Cerchiamo quindi di capirne di più: cause, sintomi e soprattutto terapie.

Metrorragia: cosa significa?

Con questo termine scientifico si indica una perdita ematica uterina che compare al di fuori del ciclo mestruale.

La metrorragia, infatti, può verificarsi nelle donne in età fertile, nell’intervallo tra un ciclo ed il successivo ma anche in gravidanza e nel puerperio (periodo successivo al parto).

Tuttavia può interessare anche donne non ancora o non più in età fertile e quindi comparire prima del primo ciclo mestruale (menarca) oppure in peri-menopausa ovvero prima e dopo la menopausa (esaurimento naturale della fertilità femminile con scomparsa delle mestruazioni).

Prima di procedere ad elencare le cause di questo fenomeno è fondamentale conoscere il funzionamento del sistema riproduttivo femminile e la fisiologia del ciclo mestruale.

L’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi

Gli organi principali del sistema riproduttivo femminile, che controllano l’ovulazione ed il ciclo mestruale sono:

  • Ipotalamo: è una ghiandola cerebrale e secerne il “fattore di rilascio delle gonadotropine” (GnRH), un ormone che agisce sull’ipofisi.
  • Ipofisi: è un’altra ghiandola cerebrale ed in risposta al GnRH, secerne le “gonadotropine” ovvero FSH (ormone follicolo stimolante) e LH (ormone luteinizzante) che agiscono sulle ovaie.
  • Ovaie o gonadi: sono organi pelvici responsabili della formazione, crescita e rilascio degli ovociti (le cellule fecondabili) sotto lo stimolo degli estrogeni e del progesterone (gli ormoni sessuali secreti dalle ovaie in risposta proprio alle gonadotropine ipofisarie).

Vediamo ora in breve, il complesso e delicato meccanismo che determina la comparsa del flusso mestruale mensile, nelle donne in età fertile.

Durante l’età fertile ed in presenza di un fisiologico funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, l’aumento della secrezione di GnRH ipotalamico, stimola l’aumento della gonadotropina ipofisaria FSH. Essa produce, a livello ovarico, la secrezione di grandi quantità di estrogeni e la maturazione di un ovocita. Contemporaneamente a ciò, a livello uterino, grazie allo stimolo estrogenico, si assiste ad un ispessimento della mucosa, all’aumento di volume delle cellule che la compongono e ad una migliore vascolarizzazione. A circa metà del ciclo femminile (14-16 giorni dopo l’ultima mestruazione) la secrezione di FSH raggiunge un picco e ciò produce a sua volta un picco della secrezione dell’altra gonadotropina, l’LH. Sotto l’impulso dell’ormone luteinizzante si verifica un aumento rapido della secrezione di progesterone ovarico e si assiste all’ovulazione (rilascio ovarico dell’ovocita maturo, pronto per essere fecondato).Per circa 10 giorni dopo l’ovulazione, sotto l’effetto di alti livelli di progesterone, la mucosa dell’utero si presenta soffice e molto vascolarizzata, al fine di accogliere e nutrire l’ovulo fecondato e garantire l’ambiente uterino ideale allo sviluppo dell’embrione. Quando però la fecondazione non avviene, i livelli ormonali, in particolare del progesterone, calano sensibilmente e la mucosa dell’utero va incontro a progressivo sfaldamento, determinando la comparsa del ciclo mestruale. Questo ciclo si ripete nel medesimo modo, mese dopo mese, dalla pubertà alla menopausa.

Cause: perchè si verifica una perdita ematica fuori dal ciclo?

Individuare la causa di una perdita ematica al di fuori del ciclo femminile è fondamentale per procedere alla diagnosi di un disturbo e dunque mettere in atto la terapia più adatta.

Le possibili cause della metrorragia si possono suddividere in 2 grandi gruppi a seconda dell’epoca in cui si verificano mentre una terza categoria comprende le cause non ginecologiche che possono interessare donne di qualunque età.

Metrorragie in età fertile e pre-menopausa.

Le perdite ematiche al di fuori del ciclo mestruale sono molto diffuse e comuni nella popolazione femminile in età fertile e possono essere causate da:

Possibili cause di metrorragia in menopausa.

Quando la fertilità femminile si esaurisce, non ci sono più ovociti rilasciati mensilmente, non c’è più ciclo ormonale né endometriale, dunque non c’è più alcun sanguinamento uterino.

Nel caso in cui quindi si presenti una perdita di sangue vaginale, le ragioni sono piuttosto serie.

Cause extra-ginecologiche.

La vagina, nella donne, è un “organo ponte” tra l’interno e l’esterno del corpo. Per tale semplice ragione, essa può rappresentare una “naturale via d’uscita” del sangue a seguito di patologie non strettamente ginecologiche.

Tuttavia spesso le cause extra-ginecologiche di perdite ematiche anomale non producono solo metrorragie ma anche sanguinamenti gastro-intestinali o epistassi (sanguinamento nasale).

Ciò accade solitamente attraverso due possibili meccanismi:

Naturalmente le patologie non ginecologiche possono coinvolgere l’organismo di donne in età fertile ma anche in menopausa.

Percorso diagnostico in caso di perdite ematiche uterine.

Il sintomo dei sanguinamenti anomali è presto detto: perdita ematica genitale, talvolta abbondante, con possibili veri e propri coaguli ematici.

Quando ciò accade occorre intraprendere un percorso diagnostico che varia in base all’età.

Una volta raccolte il maggior quantitativo di informazioni sullo stato di salute generale della donna (presenza o meno di anemia, dolore, febbre ecc), si giunge di solito ad una diagnosi che consente di mettere in atto la terapia più idonea.

Quando ciò non accade, si procede con una serie di esami strumentali più complessi:

Puoi approfondire come si esegue l'isteroscopia.

Le possibili terapie per la metrorragia.

Le opzioni terapeutiche nel caso di metrorragia, variano molto a seconda della diagnosi e dunque della causa del sanguinamento.

Terapie antiemorragiche.

Quando la causa della metrorragia non è riconducibile ad una problematica ginecologica ma ad altra patologia sistemica, o quando, pur essendo da causa ginecologica, risulta abbondante e dunque va trattata rapidamente, può rendersi necessario somministrare farmaci derivati dell’aminoacido lisina: l'acido epsilon-aminocaproico (EACA)e l'acido tranexamico.

Entrambi agiscono sul sistema coaugulatorio ed impediscono la fibrinolisi cioè la rottura dei reticoli di fibrina.

Essi, infatti, servono proprio ad intrappolare i globuli rossi e bloccare il sanguinamento ed impedendone la rottura si potenzia rapidamente la capacità di coagulazione del sangue.

Metrorragia e terapia marziale: quando è necessario integrare il ferro.

Quando le perdite di sangue intermestruali sono prolungate e/o abbondanti, accade che la donna possa anemizzarsi ovvero avere un abbassamento dei livelli di globuli rossi, della quantità di emoglobina e del ferro da essa veicolata.

I sintomi possono essere molti: debolezza estrema, stanchezza cronica, difficoltà respiratorie, mal di testa frequenti. Per questo talvolta è opportuno attuare la terapia marziale cioè l’integrazione di ferro (di solito per bocca e molto raramente per via endovenosa). E’ bene tuttavia non scambiare l'assunzione di ferro per una terapia farmacologica contro la metrorragia. Il ferro infatti, al contrario dei farmaci precedentemente citati, non blocca la perdita di sangue, quindi non cura il sintomo “metrorragia” ma si limita ad evitare che il sanguinamento peggiori la condizione clinica di una paziente, correggendo o prevenendo la comparsa di anemia. Tuttavia la terapia marziale non è una cura per la metrorragia.

Rimedi naturali per le metrorragie.

Dal punto di vista clinico è possibile utilizzare la fitoterapia per trattare, ad esempio, cicli mestruali irregolari ed i possibili conseguenti lievi episodi di metrorragia.

Tuttavia quando l’origine dei sanguinamenti uterini anomali è una patologia complessa (ginecologica e non) è fondamentale rivolgersi al medico specialista e trovare la causa per poi procedere al trattamento più idoneo ed efficace.

Vediamo alcuni fitoterapici in grado di attenuare gli squilibri ormonali che possono provocare metrorragie in donne clinicamente sane:

Attenzione: l’uso di questi fitoterapici in gravidanza ed allattamento è assolutamente sconsigliato.

Anche l’omeopatia propone sostanze vegetali o minerali che possono avere effetti pro-emorragici, e che, opportunamente diluite, sarebbero in grado di trattare sintomi come la metrorragia, in modo efficace.

Appare tuttavia poco prudente avvalersi di tali rimedi in presenza di sanguinamenti uterini anomali, specie se abbondanti ed al di fuori dell’età fertile.

Occorre, infatti, tener presente che la metrorragia non è una malattia ma un sintomo importantissimo che non va mai sottovalutato.

Quando presente, infatti, è un campanello d’allarme capace di condurre alla diagnosi di una patologia silente, consentendo di trovare la cura più appropriata per migliorare ed a volte salvare la vita di molte donne di tutte le età!

Nel caso di dubbi dunque è fondamentale rivolgersi al medico!

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