Pancreatite acuta: cause, sintomi, diagnosi, cura ed alimentazione

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La pancreatite acuta è un'infiammazione del pancreas che presenta sintomi quali forte ed improvviso dolore addominale, nausea, e nei casi più gravi shock. Analizziamo le cause e le terapie che vanno dai farmaci ad una dieta priva di grassi grassi, fino all'intervento chirurgico necessario per evitare le possibili conseguenze.

Cos'è la pancreatite acuta?

La pancreatite acuta è un processo infiammatorio ad esordio improvviso che si verifica a carico del pancreas. L'infiammazione può essere di natura lieve e facilmente curabile oppure essere molto grave, ed in questo caso può rappresentare un serio rischio per la vita del paziente.

La pancreatite acuta ha un'incidenza, in Italia, di circa 5 - 6 casi l'anno ogni 100000 abitanti e la fascia d'età più colpita è quella che va dai 40 ai 50 anni, con un rapporto uomo: donna di 2:1.

La patologia provoca danni al pancreas a causa del rilascio e della massiva attivazione degli enzimi pancreatici (in particolare elastasi, fosfolipasi e tripsina) i quali, essendo fisiologicamente utilizzati dall'organismo per la digestione, "digeriscono" e quindi distruggono le strutture del pancreas, come i vasi sanguigni e il tessuto pancreatico, provocando un forte stato infiammatorio e necrotico.

Tipi di pancreatite acuta

La pancreatite acuta differisce da quella cronica per il suo esordio improvviso ed è una patologia che può presentarsi in diverse forme. In base al quadro clinico distinguiamo:

Pancreatite edematosa o interstiziale.

Questa è la forma più lieve di pancreatite acuta ed è anche la più comune dato che si manifesta nell'85% dei casi. I suoi segni caratteristici sono infiammazione del tessuto pancreatico con formazione di edema (cioè accumulo di liquido) a livello degli interstizi cellulari. L'edema provoca un aumento di dimensioni del pancreas ma non si ha la compromissione funzionale dell'organo che, una volta risolto il processo infiammatorio, riprende la sua regolare funzionalità.

Pancreatite necrotico emorragica.

Chiamata anche necrotizzante, questa forma è molto severa poichè può evolvere in pancreatite acuta fulminante nel giro di poco tempo. E' caratterizzata, oltre che da un forte processo infiammatorio, da una massiva necrosi cellulare (le cellule muoiono rapidamente e in grande quantità) provocando una rapida perdita della funzionalità dell'organo.

Pancreatite acuta fulminante.

Rappresenta la forma più severa di pancreatite acuta in quanto porta a morte il paziente in maniera molto rapida, senza o con scarsa possibilità di intervento medico. Si verifica molto di rado e spesso è ritenuta una complicanza della pancreatite acuta necrotica.

In base alla causa che ne ha provocato l'insorgenza possiamo distinguere una pancreatite acuta:

Pancreatite autoimmune.

E’ una forma provocata da una patologia autoimmunitaria in cui si ha la produzione di anticorpi anomali che attaccano le strutture dell'organismo. In questo caso le cellule pancreatiche vengono attaccate e distrutte dagli anticorpi e questo provoca il quadro infiammatorio.

Pancreatite litiasica.

Tale forma di pancreatite è provocata dalla presenza di calcoli a livello della colecisti, può anche essere definita biliare quando i calcoli sono a livello delle vie biliari.

Pancreatite iatrogena.

E’ una forma di pancreatite causata da un eccesso di farmaci o dall'utilizzo di alcune classi particolari di farmaci come eritromicina o tetracicline.

Cause patologiche e non che portano all'infiammazione del pancreas.

La pancreatite acuta può essere sia di natura patologica, causata cioè da patologie a carico delle vie biliari e del pancreas, sia di natura non patologica che è molto comune.

Tra le cause patologiche possiamo citare:

Tra le cause non patologiche abbiamo invece:

Sintomi della pancreatite.

La pancreatite acuta presenta dei sintomi non propriamente specifici per cui è facile che venga confusa con altre patologie dell'apparato gastrointestinale. Per tale motivo una diagnosi tempestiva e differenziale è auspicabile per evitare l'insorgenza di complicanze che possano portare ad un aggravamento del quadro clinico e a conseguenze permanenti.

I sintomi hanno un esordio improvviso e molto forte e che spesso costringono il paziente a recarsi d'urgenza al pronto soccorso. Tra i sintomi più comuni di pancreatite abbiamo:

Complicanze e conseguenze.

In alcuni casi la pancreatite può portare conseguenze che possono compromettere gravemente lo stato di salute del paziente.

Tra queste abbiamo:

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi di pancreatite acuta si basa su diversi parametri: diagnosi differenziale, esami di laboratorio, esame obiettivo e indagini strumentali.

La diagnosi differenziale va eseguita per la presenza di sintomi simili ad altre patologie e disturbi addominali. In particolare va posta diagnosi differenziale con perforazione intestinale, occlusione intestinale, colecistite acuta, gravidanza ectopica e aneurisma dell'aorta addominale.

Per eseguire una corretta diagnosi il medico dovrà eseguire:

Esame obiettivo: il medico esegue l'esame obiettivo osservando le condizioni generali del paziente e mediante la palpazione dell'addome, il quale si presenta poco trattabile e dolente.

Esami di laboratorio: si eseguono mediante prelievo di sangue e si utilizzano per confermare il sospetto di pancreatite ma non danno certezza diagnostica. Tra gli esami di sangue più comuni che si eseguono in questo caso abbiamo:

Indagini strumentali: servono per confermare la diagnosi e mostrano l'alterazione della struttura del pancreas o delle vie biliari. Tra queste abbiamo la radiografia dell'addome che mette in evidenza la presenza di calcoli, l'ecografia addominale, utile sia per rivelare i calcoli sia per mettere in evidenza la dilatazione del coledoco, e la tac (meglio se con mezzo di contrasto), l'esame più completo che mostra la struttura del pancreas, la sua eventuale compromissione e le possibili complicanze che possono insorgere.

Come curare la pancreatite acuta?

La pancreatite acuta richiede spesso il ricovero in ospedale dove viene effettuata una terapia di supporto che comprende una terapia analgesica, somministrazione di liquidi per tenere sotto controllo il bilancio idroelettrico ed una terapia nutrizionale per mettere il pancreas a riposo. Nei casi più gravi, è necessario intervenire con dei rimedi medico - chirurgici per salvare la vita del paziente.

Terapia farmacologica.

Il protocollo per il trattamento della pancreatite acuta prevede l'attuazione di una terapia medica e farmacologica volta a stabilizzare il paziente, riducendo il dolore e trattando i sintomi che si presentano. Oltre al riposo assoluto, al digiuno per alcuni giorni e alla somministrazione di liquidi nel caso in cui sussista disidratazione, si può attuare la terapia farmacologica, utilizzando farmaci come:

Non vanno utilizzati farmaci a base di morfina o di analoghi della morfina poiché questa sostanza determina contrazione dello sfintere di Oddi aggravando il quadro clinico (lo sfintere di Oddi si trova a livello del duodeno e serve a riversare nell'intestino la bile e gli enzimi pancreatici).

Alimentazione: nutrizione orale, enterale o parenterale.

Un ruolo molto importante nel favorire la guarigione dalla patologia è svolto dall'alimentazione. È importante che il paziente colpito da pancreatite acuta segua un regime alimentare adeguato per evitare di sovraccaricare il pancreas e sottoporlo ad un eccessivo lavoro. Nei primi giorni successivi all'attacco acuto di pancreatite i medici consigliano il digiuno, successivamente si potrà procedere con una dieta adeguata.

La scelta del tipo di nutrizione per la pancreatite acuta spetta sempre e soltanto al medico e va stabilita in base alla gravità della patologia, alle condizioni del paziente e ai singoli casi. In generale le linee guida sostengono che:

Una volta che il medico ha stabilito che il paziente può ricominciare a nutrirsi per via orale sarà bene conoscere quali alimenti vanno assunti e quali invece è meglio evitare per far si che il pancreas non si affatichi.

La dieta non deve essere ipocalorica, può essere sia normoproteica che normoglucidica ma deve assolutamente essere ipolipidica, pertanto gli alimenti da assumere e quelli da evitare sono:

Oltre agli alimenti da evitare e da assumere ci sembra utile fornire anche alcuni consigli per quanto riguarda l'alimentazione in generale:

La terapia chirurgica.

La chirurgia si rende necessaria in tutti quei casi in cui la causa di pancreatite è legata alla presenza di calcoli che ostruiscono le vie biliari o il dotto coledoco o nei casi in cui si è verificata una massiva necrosi. Gli interventi chirurgici che si eseguono possono essere:

Nel caso in cui siano insorte complicanze tali da compromettere le funzioni vitali del paziente, è possibile che si decida di ricoverarlo in terapia intensiva in modo da stabilizzare le condizioni e successivamente decidere il trattamento terapeutico.

Rimedi naturali.

In caso di pancreatite lieve è possibile affiancare i rimedi farmacologici con alcuni rimedi naturali, comunque sempre rivolgendosi al proprio medico. I rimedi proposti dall'omeopatia e dalla fitoterapia per il trattamento della pancreatite acuta sono:

Prognosi e tempi di guarigione.

La pancreatite acuta è una patologia a decorso benigno in cui solitamente la prognosi è positiva e il paziente guarisce completamente in circa una settimana, massimo 15 giorni.

In caso di pancreatite necrotico emorragica la guarigione è possibile ma è molto più lenta e complessa rispetto al quadro clinico edematoso.

L'insufficienza multiorgano è la causa più frequente di morte nella prima settimana di malattia, superato questo periodo di tempo la morte può insorgere a causa della rottura di una pseudocisti o in seguito a setticemia. È bene ricordare che solo il 2% delle pancreatiti acute edematose porta a morte il paziente mentre, nel caso di pancreatite necrotico - emorragica, la mortalità si attesta intorno al 30 - 40%.

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