Scabbia: cos'è? Sintomi, terapia, contagio ed incubazione dell'acaro
Che cos'è la scabbia? Con quali sintomi si manifesta questa patologia infettiva che colpisce la pelle e che è causata da un acaro, il Sarcoptes scabiei. Il prurito è senza dubbio un segno distintivo della patologia, ma quali sono gli altri? E quali le zone colpite? Analizziamo tutte le fasi della malattia dal contagio all'incubazione dell'acaro, esaminando l’andamento e la cura dell’ infezione.
Caratteristiche della scabbia e propagarsi dell'infezione.
Con il termine scabbia si indica una patologia della pelle di natura infettiva e molto contagiosa. È una malattia causata da un acaro, ed è endemica a livello mondiale, ossia può colpire soggetti in tutto il mondo, senza prediligere una particolare area geografica. Sebbene sia una patologia di riscontro frequente nei bambini, la scabbia può manifestarsi a tutte le età e in qualsiasi classe socio - economica, anche se, nei paesi occidentali, è favorita da condizioni igienico - sanitarie scarse, aree molto affollate e promiscuità sessuale. In Italia i casi di questa malattia sono in aumento, si stima, infatti, che dalla fine degli anni '90 ad oggi, i casi siano aumentati da circa 2000 - 3000 ad oltre 5500, mentre a livello mondiale si è osservato un aumento in percentuale dall'1% al 10%. Vediamo ora come si evolve la patologia parassitaria.
Contagio e incubazione: l'evolversi della malattia.
La scabbia è un'infezione parassitaria causata da Sarcoptes scabiei, un piccolissimo acaro invisibile ad occhio nudo, che rappresenta un parassita umano obbligato cioè non può sopravvivere al di fuori della cute dell'uomo, e si stima che abbia una vitalità extra cutanea di massimo 36 - 48 ore. Solitamente un paziente affetto da scabbia ha un numero di acari che va da 10 a 40 e a determinare la sintomatologia è l'acaro femmina attraverso il seguente meccanismo:
-
Il parassita viene a contatto con la pelle dell'uomo e penetra a livello dello strato di epidermide più superficiale.
-
La penetrazione nell'epidermide avviene mediante scavatura, l'acaro scava una vera e propria galleria nota come "cunicolo della scabbia".
-
Una volta raggiunta la fine della galleria l'acaro femmina depone, ogni giorno, da 2 a 3 uova.
-
Dopo un periodo di incubazione che va da 72 a 84 ore le uova si schiudono dando origine a delle larve le quali, sempre mediante scavatura di gallerie, arrivano sulla superficie cutanea, dove giungono a maturazione, si accoppiano, e ricomincia il ciclo.
Incubazione, sviluppo, infiammazione, reazione. Il periodo di incubazione che va dall'infezione alla comparsa dei sintomi è di circa 3 - 6 settimane, ed è il tempo necessario affinchè si completino alcuni cicli replicativi del parassita. Lo sviluppo della patologia è dovuto al fatto che, per scavarsi le gallerie, gli acari secernono delle sostanze dette "cheratinolitiche", in grado cioè di distruggere la cheratina che costituisce l'epidermide e attivare una risposta infiammatoria da parte dell'organismo ospite colpito dal parassita. Inoltre è possibile che si manifesti anche una reazione di tipo allergico, che coinvolge gli anticorpi della classe IgE, nei confronti del parassita, e questo determina un'amplificazione della sintomatologia. |
Si trasmette per contatto diretto.
Le modalità di trasmissione della scabbia possono essere diverse. In generale possiamo dire che la scabbia si trasmette per contatto diretto tra due individui e in particolare:
-
Attraverso i rapporti sessuali negli adulti.
-
Frequentando luoghi affollati sia per gli adulti, per esempio autobus, palestre, ma anche ospedali, sia per i bambini, come per esempio asili e scuole.
-
Attraverso l'utilizzo comune di oggetti come asciugamani, accappatoi, biancheria. Questa forma di trasmissione è più comune nella forma di scabbia crostosa.
Cosa succede se si contrae in gravidanza? E' bene sapere che se la scabbia viene contratta durante la gravidanza non vi sono pericoli per il feto. Eseguire una corretta diagnosi di scabbia è molto importante poichè, se non trattata, la patologia può cronicizzare, con la comparsa di infiammazione dei follicoli piliferi (follicolite) e di foruncoli cutanei infetti, ingrossamento dei linfonodi e comparsa di febbre. |
Sintomi e localizzazione della scabbia.
La sintomatologia della scabbia si manifesta prevalentemente in specifiche aree corporee, talvolta generiche per entrambi i sessi, talvolta specifiche per un sesso o un altro, come per esempio:
-
Nella parte superiore del corpo la scabbia si localizza a livello degli spazi tra le dita delle mani, dietro le orecchie, sulle pieghe dei gomiti, sui polsi e a livello del cavo ascellare.
-
Nella parte inferiore del corpo si manifesta tra gli spazi delle dita dei piedi, sui glutei, a livello ombelicale e sulla superficie sia interna che esterna delle cosce
-
Nell'uomo si manifesta prevalentemente a livello degli organi genitali, in particolare viene colpita la pelle che ricopre il pene, lo scroto e il glande.
-
Nelle donne si manifesta sotto il seno e a livello dell'areola del capezzolo.
-
Nei bambini i sintomi sono localizzati a livello delle pieghe dei palmi di mani e piedi, e del cuoio capelluto.
Il sintomo principale della scabbia è il prurito. Il prurito insorge spesso nelle ore notturne, peggiora con il caldo (per esempio dopo un bagno caldo, questo poichè il calore provoca un aumento dell'attività degli acari) e che risulta essere molto intenso. Sulla pelle possono formarsi anche delle piccole lesioni di tipo ponfo - eritematoso, cioè delle macchie rosse simili a vescicole o pustole, che se grattate possono rompersi e causare escoriazioni che possono essere colonizzate da batteri, infettandosi. Nella forma più grave di scabbia, denominata scabbia crostosa, che si manifesta in soggetti immunocompromessi o negli anziani (in cui il sistema immunitario è meno efficiente), compaiono sintomi come croste, pelle squamosa, perdita di capelli, problemi alle unghia e paradossalmente un prurito meno intenso. Approfondisci i vari tipi di eruzioni cutanee. |
La diagnosi: il test di epiluminescenza.
La diagnosi di scabbia si esegue sia come diagnosi differenziale con patologie quali dermatiti, reazioni allergiche e sifilide, sia mediante un test (chiamato test di epiluminescenza) che prevede le seguenti fasi:
-
Si strofina sulla cute del paziente una soluzione a base di tetraciclina (un farmaco ad azione antibatterica) o l'inchiostro di una penna stilografica.
-
Si toglie il colorante con l'alcol o con l'acqua e si illumina la pelle del paziente mediante una particolare lampada.
-
Se il soggetto è affetto da scabbia alla luce della lampada si vedranno i solchi lasciati dagli acari durante la scavatura della tana.
In alternativa è possibile prelevare alcune porzioni di cute in cui sono presenti i sintomi ed analizzarle al microscopio per osservare se vi sono presenti acari o uova.
Quali terapie si possono adottare?
Terapia farmacologica ed attenzioni per il soggetto affetto da scabbia.
La terapia di elezione per il trattamento della scabbia è quella farmacologica e va eseguita non soltanto dal soggetto affetto dalla malattia ma da tutti i membri della famiglia e le persone che sono venute in contatto, a scopo profilattico, sia per evitare ricadute sia per diminuire al massimo la possibilità di contagio, considerato che la scabbia è contagiosa anche durante il periodo di incubazione.
Tra i farmaci di uso comune per la scabbia abbiamo:
-
Benzile benzoato: si applica, sotto forma di crema o unguento, sulle superficie cutanea, sia nelle zone sintomatiche che in quelle asintomatiche. Di solito non è sufficiente una sola applicazione ma ne servono almeno un paio nel giro di 24 ore.
-
Permetrina: rappresenta il trattamento di scelta per la cura della scabbia, e si applica per via topica, cioè sulla superficie cutanea, sotto forma di crema o unguento, solitamente in concentrazione 5%. Una volta applicata va lasciata agire per circa 8 - 14 ore. Sembra che possa essere usata anche in gravidanza ma è sempre consigliabile chiedere al proprio medico.
-
Ivermectina: si somministra per via orale e si usa o per quei tipi di scabbia resistenti ai farmaci sopra elencati, o nel caso di scabbia crostosa.
Per il trattamento dei sintomi, ovvero dell'intenso prurito, è possibile ricorrere alla somministrazione orale di antistaminici o all'applicazione topica di farmaci a base di cortisone come i corticosteroidi.
I rimedi naturali possono essere utili?
I rimedi naturali utili per trattare i sintomi.
Utilizzare dei rimedi naturali per la scabbia può essere utile per trattare i sintomi piuttosto che la patologia in se, che necessita nella maggior parte dei casi di un farmaco che aiuti a debellare gli acari. I trattamenti naturali possono però potenziare l'azione dei farmaci e aiutare ad alleviare i sintomi come il prurito.
Tra i rimedi naturali che è possibile utilizzare abbiamo:
-
Olio di neem: il suo impiego per il trattamento della scabbia è legato alle sue proprietà antiparassitarie naturali contro parassiti quali acari, pulci e zecche. Si tratta di un olio ricavato da una pianta che appartiene alla famiglia delle Meliaceae e che contiene tra i suoi principi attivi acido oleico e stearico, che gli conferiscono proprietà emollienti e possono essere utili per alleviare il prurito, e azadiractina, che gli conferisce le proprietà anti acaro. Posologia: l'olio va applicato sulle parti colpite dalla patologia.
-
Limone: il limone, grazie al suo contenuto di acido citrico e vitamine, è considerato un toccasana nella cura di molte patologie. In particolare il limone ha attività disinfettante ed antinfiammatoria. Posologia: se strofinato leggermente sulle parti di cute colpite dalla scabbia, potrebbe aiutare a disinfestare la pelle dagli acari e a calmare l'infiammazione da essi causata.
-
Olio di melaleuca: conosciuto anche come olio dell'albero del tè, questa sostanza contiene principi attivi come gli alcoli monoterpeni che gli conferiscono azione disinfettante ed antibatterica. Posologia: può quindi essere utilizzato per agevolare la guarigione della scabbia, applicandolo sulle zone colpite dalla malattia.
Il rimedio omeopatico. In alternativa è possibile ricorrere all'omeopatia mediante un rimedio, noto come Sulphur, utilizzato primariamente per il trattamento della psoriasi ma che da buoni risultati anche per la scabbia. Posologia: si utilizza ad una concentrazione di 7CH con una posologia di 3 granuli al giorno oppure 5 gocce al giorno. |
Strategie preventive per i soggetti che vengono a contatto con l'ammalato di scabbia.
Quando in famiglia è presente un soggetto affetto da scabbia gioca un ruolo importantissimo la profilassi, cioè l'insieme di quelle norme comportamentali che evitano che altri soggetti possano ammalarsi della stessa patologia.
Per una corretta profilassi della scabbia di consiglia di:
-
Disinfestare gli ambienti in cui si vive tramite l'utilizzo di prodotti specifici antiacaro.
-
Dedicarsi quotidianamene alla pulizia della casa con l’aspirapolvere al fine di ridurre il più possibile il quantitativo di polvere presente nell’ambiente. La polvere infatti rappresenta uno dei principali veicoli di trasmissione degli acari.
-
Quando si lavano gli indumenti, gli accappatoi, gli asciugmani e la biancheria intima dei soggetti affetti da scabbia, il lavaggio va eseguito ad una temperatura di 90° per avere una maggiore sterilizzazione.
-
Allo stesso modo anche gli oggetti utilizzati per dormire come materassi, lenzuola, e cuscini, vanno sottoposti a lavaggio ad alte temperature.
-
Per quanto riguarda i materassi, dopo averli accuratamente lavati, e dopo eventualmente aver passato l’aspirapolvere, si consiglia di chiuderli ermeticamente in dei sacchi di plastica di modo da far morire eventuali acari rimasti in vita.