Sesta malattia in bambini, adulti e in gravidanza: sintomi e foto

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Sesta malattia in bambini, adulti e in gravidanza: sintomi e foto

La sesta malattia deve il suo nome al fatto di essere stata la sesta malattia esantematica di cui si è ampiamente descritto e codificato in medicina, dopo scarlattina, morbillo, rosolia, quarta malattia e megaloeritema o quinta malattia. La malattia colpisce i bambini molto piccoli tra i sei mesi ed i tre anni, raramente gli adulti Ha un periodo di incubazione di circa 15 giorni, poi si manifesta con febbre alta, talvolta accompagnata da convulsioni, ed infine con l?esantema. Il contagio finisce con l?apparire del rash cutaneo e col diminuire della febbre. Non esiste vaccino per la roseola infantum e l?unico trattamento consiste nel curare i sintomi, soprattutto la febbre con paracetamolo o ibuprofene

 

Cosa è la sesta malattia e le sue caratteristiche.

La sesta malattia è una infezione virale contagiosa che interessa bambini in età compresa tra i 6 mesi ed i tre anni, la cui caratteristica distintiva è la presenza dell’esantema. Esantema che è una eruzione della pelle con macule (macchie) rossastre, papule (bolle) e talvolta pustole ripiene di liquido.

La sesta malattia è causata da uno dei tanti herpes virus cui appartengono anche il citomegalovirus, il virus della varicella e della mononucleosi. Il tipo è il 6B denominato in breve con un acronimo anglosassone HHV6B. Sono noti anche altri 2 virus: HHV6A e HHV7 che sono molto simili all’HHV6B (non provocano affezioni cutanee labiali o genitali) e che danno luogo ad un quadro clinico identico a quello della sesta malattia (stessi sintomi) o sono del tutto asintomatici.

Il virus HHV6B una volta penetrato nel corpo ha una incubazione che ha una durata di una decina di giorni (dai 6 ai 15) dopo di che aggredisce le ghiandole salivari ed i linfonodi della regione anatomica limitrofa provocando la reazione del sistema immunitario.

Contagio ed epidemiologia della roseola infantum.

Il virus HHV6B è tipico della specie umana che perciò costituisce il suo unico serbatoio. La malattia si presenta di solito nelle stagioni di mezzo e perciò in primavera ed in autunno, come tutte le malattie esantematiche. Non sono segnalate in letteratura scientifica grosse epidemie ma solo sporadici focolai.

Il contagio avviene per contatto con i muchi di individuo infetto o con goccioline di saliva emesse con starnuti o colpi di tosse. Come già detto la malattia interessa essenzialmente i bambini, ma anche molto raramente, gli adulti. La fase di contagio della malattia termina con la remissione dello stato febbrile per cui non è necessario un periodo di allontanamento dalla scuola.

Una volta guariti si pensa che si rimane immunizzati a vita in quanto il virus si riacutizza solo in soggetti affetti da gravi forme di immunocompromissione come avviene nei malati di AIDS.

Tuttavia siccome il virus può avere varie tipologie è possibile contrarre la malattia una seconda volta a causa di un’altra tipologia di virus.

Sintomi.

I sintomi iniziano circa 10 giorni dopo l’infezione e possono presentare un quadro clinico che si distingue in due fasi: fase pre esantematica e fase esantematica.

La fase pre esantematica compare dopo il periodo di incubazione ed assomiglia ad una comune malattia influenzale. Ha durata di 3-4 giorni ed è caratterizzata dai seguenti sintomi e segni:

La fase esantematica esordisce con macchie di colore rossastro, talvolta con i bordi a rilievo (papule), non pruriginose e localizzate sul collo, viso, torace, mani e piedi.

In questa fase permangono i dolori e l’umore irritabile, ma la febbre comincia a diminuire. L’esantema incomincia a scomparire rapidamente dopo un paio di giorni e non lascia pelle squamata.

Al termine della fase esantematica l’aumento iniziale di globuli bianchi si riduce rapidamente per tramutarsi in una leucopenia ovvero scarsità di globuli bianchi con un conseguente calo, specialmente nei pazienti adulti, delle difese immunitarie.

Foto.

Sopra le foto che aiutano a riconoscere come si presentano le eruzioni cutanee della sesta malattia

Bambini.

Come per tutte le malattie esantematiche i bambini sono senza dubbio I soggetti maggiormente colpiti. L’età più a rischio è trai i 5 6 mesi ed i due anni, quindi prevalentemente bambini piccoli Nei bambini i sintomi più comuni sono stanchezza, senso di irritabilità senza di nervosismo ed inappetenza che poi sfociano in febbre alta che tocca punte di 40 o addirittura 41 gradi. la temperatura alta può essere accompagnata da raffreddore muchi e catarro a naso e gola e bruciore agli occhi. Tuttavia non mancano i casi asintomatici, senza febbre in cui i bambini risultano energici, vivaci ed in buona forma fisica. Di base non c’è da preoccuparsi dato che la sesta malattia non comporta rischi o complicanze di alcun genere nei bambini gli unici problemi un poco più seri potrebbero derivare dalla febbre elevata persistente che nei casi più gravi può determinare convulsioni. Quando la febbre è passata si presenta sulla pelle del bambino l'esantema critico, una eruzione cutanea che si presenta con macchie rosa piccolissime leggermente in rilievo che però non prudono.

Adulti.

In genere gli adulti non sono colpiti frequentemente dalle malattie esantematiche e quindi anche la sesta malattia dovrebbe vederli poco colpiti. Tuttavia, le ricerche di ultima generazione hanno dimostrato che il contagio negli adulti non è po una possibilità così remota. Nell’adulto però la sesta malattia si presenta con sintomi diversi dai quelli dei bambini: innanzitutto può generare problemi al fegato e poi la febbre è meno alta e discontinua. Anche negli adulti la quinta malattia ha una durata molto breve e non c’è il rischio di complicazioni gravi.

Diagnosi della sesta malattia.

La diagnosi della sesta malattia si effettua con l’osservazione del quadro clinico del paziente. Inizialmente (fase pre-esantematica) non è semplice perché può essere facilmente confusa con una forma influenzale. Solo la comparsa dell’esantema consente una diagnosi più precisa anche se comunque in talune condizioni i sintomi sono sovrapponibili a quelli del morbillo e della rosolia.

Trattamento e prevenzione.

Trattandosi di una malattia virale non esiste un trattamento specifico. Si curano perciò i sintomi. Per abbassare la febbre che può raggiungere picchi elevati e lenire i dolori si usa paracetamolo o ibuprofene. Non esiste un vaccino e quindi non vi è modo di prevenire la malattia.

Sesta malattia in gravidanza.

Anche se si contrae Il virus HHV6B responsabile della roseola infantum  in gravidanza i rischi per mamma e bambino sono pressoché inesistenti. La sesta malattia non è pericolosa per le donne incinte, tuttavia talvolta si parla erroneamente di pericolo, perché il virus di tale malattia esantematica viene confuso con il Cytomegalovirus che è un virus appartenente alla stessa famiglia dell’herpes virus e che è invece estremamente pericoloso dato che attraversa la placenta e può danneggiare il fegato ed il cervello del feto.

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