Sincope, o svenimento improvviso: cause, sintomi, soccorso e tipi

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La sincope è uno svenimento improvviso; quali possono essere le cause? Approfondiamo i sintomi premonitori, i rischi e come prestare soccorso ad una persona colta da una improvvisa perdita di coscienza.

Cosa è la sincope?

La sincope è una condizione fisica caratterizzata dalla improvvisa e rapida perdita della coscienza e dalla concomitante incapacità a mantenere la posizione eretta (generalmente è accompagnata da caduta) con un successivo ed altrettanto rapido recupero spontaneo.

Nel linguaggio comune la condizione descritta è chiamata col termine più familiare di svenimento.

Occorre sottolineare che è essenziale, se si vuole correttamente parlare di sincope, che si verifichino contemporaneamente le seguenti situazioni:

Patogenesi: il processo con cui si sviluppano le alterazioni che conducono allo svenimento.

Per mantenere lo stato di coscienza il cervello ha necessità di ricevere una quantità di sangue che è pari a circa 50/60 millilitri al minuto per ogni 100 grammi del suo tessuto.

Tale quantità di sangue, detta gittata, è sostenuta dalla pressione di perfusione ossia dalla pressione con cui il sangue si distribuisce nei tessuti celebrali, la quale a sua volta, è una diretta conseguenza della pressione arteriosa e delle resistenze vascolari del cervello.

Per tale motivo qualsiasi fattore che riduca la pressione arteriosa e aumenti le resistenze vascolari del cervello ridurrà la pressione di perfusione cerebrale e quindi la quantità di sangue che irrora il cervello.

La pressione arteriosa, d’altra parte, è strettamente correlata alla gittata sanguigna ed alle diminuzioni delle resistenze vascolari periferiche complessive che il sangue incontra nel suo percorso.

La gittata sanguigna è, a sua volta, il prodotto della frequenza cardiaca per la gittata sistolica ossia la quantità di sangue che il cuore pompa ad ogni battito.

La diminuzione della resistenza vascolare dal suo canto dipende invece essenzialmente dai meccanismi che determinano la vaso dilatazione ed essenzialmente dall’azione del sistema simpatico.

Riassumendo quindi la riduzione della perfusione sanguigna cerebrale dipende da:

Sintomi che accompagnano lo svenimento improvviso.

Non sempre, ma talvolta è presente nello sviluppo della sincope una sintomatologia prodromica (anticipatoria) che avverte del sopraggiungere del problema. Detta sintomatologia è nota come pre-sincope o lipotimia ed è caratterizzata da:

La sintomatologia descritta è di solito seguita dalla perdita di conoscenza e dalla caduta.

In qualche caso però la sincope non sopraggiunge e si recupera la normale condizione. Si parla allora di sincope abortita.

Il recupero successivo ad una sincope oltre ad essere, come già detto, veloce è anche completo.

L’unico sintomo che, raramente, è lamentato da pazienti avanti negli anni è un senso di spossatezza ed una amnesia che riguarda gli eventi antecedenti alla sincope ma che comunque non compromette la capacità di memorizzare eventi successivi (amnesia retrograda).

Da quanto sin qui detto appare chiaro che la sincope non è un malattia ma bensì è essa stessa un sintomo transitorio che insorge in maniera rapida ed inattesa ed altrettanto rapidamente passa. Detto sintomo nella maggioranza dei casi non sottende gravi condizioni morbose ma in in numero ridotto di situazioni può anche costituire il segnale di un serio pericolo per la vita stessa del paziente.

Tipi di sincopi e cause scatenanti.

In funzione del meccanismo patologico che le induce le sincopi possono suddividersi in:

Neuromediate. E’ un gruppo alquanto eterogeneo di condizioni la cui caratteristica comune è una temporanea iperattività del sistema nervoso autonomo o simpatico che, indipendentemente dalla nostra volontà, regola la pressione arteriosa mediante vasodilatazione e frequenza dei battiti cardiaci.

Per effetto di questa iperattività la fisiologica omeostasi (stabilità) circolatoria viene alterata e si determina bradicardia o vasodilatazione o entrambe le cose. La conseguenza è una diminuzione della pressione arteriosa o ipotensione sistemica che determina ipoperfusione celebrale e quindi diminuzione della gittata di sangue che raggiunge il cervello.

Esistono varie tipologie di sincopi neuromediate le più comuni sono:

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Da ipotensione ortostatica. Si parla di ipotensione ortostatica quando, nell’arco di qualche minuto dal passaggio in posizione eretta partendo da sdraiato, la pressione arteriose nella fase sistolica diminuisce di almeno 20 mm di mercurio.

Tale condizione è abbastanza frequente negli anziani. Il meccanismo che con maggior frequenza è alla sua base è il seguente.

Nel passaggio in posizione eretta circa un litro di sangue si sposta per gravità dal torace alle gambe. Questa situazione determina una notevole riduzione del ritorno venoso al cuore e conseguentemente una riduzione della gittata sistolica in quanto le cavità cardiache non si sono riempite completamente. Ne segue una riduzione della gittata sistolica e della pressione arteriosa.

In condizioni fisiologiche il corpo reagisce a tale situazione e mette in atto una serie di meccanismi per ripristinare l’omeostasi.

Negli anziani però questo delicato meccanismo viene compromesso (insufficienza neurovegetativa) e quindi viene a mancare il ripristino della normale pressione e può insorgere la sincope. L’insufficienza neurovegetativa può essere la conseguenza di svariati problemi i più comuni sono:

Da aritmie cardiache. Le aritmie cardiache sono anomalie del normale ritmo cardiaco. A cause di tali anomalie il cuore può battere più velocemente (tachicardia) o più lentamente (bradicardia). Entrambe le anomalie possono indurre riduzione della perfusione cerebrale e di conseguenza sincope. Alcune delle patologie che più comunemente provocano aritmie cardiache sono riportate di seguito.

Da compromissioni cardiache o cardio polmonari. Sono eterogenee tra loro ma determinano tutte una diminuzione della gittata ematica e conseguentemente riduzione della perfusione cerebrale. Le principali sono:

Cerebrovascolari. Sono dovute ad ipoperfusione cerebrale (riduzione del flusso sanguigno) per blocco del flusso ematico in vaso che alimenta il cervello ed un arto come nel caso di furto della succlavia. In tale situazione infatti se l’arteria succlavia si blocca prima della diramazione con l’arteria vertebrale si avrà un calo di pressione nella succlavia stessa e nella vertebrale con possibilità di sincope.

Diagnosi della sincope.

Trattandosi di un sintomo che compare improvvisamente, dura pochissimo, nell’ordine dei secondi, e che rapidamente e spontaneamente scompare senza lasciare tracce è ragionevole supporre che risulterà molto difficile effettuarne una corretta diagnosi. Ossia individuare la causa che ha scatenato la perdita di coscienza. Tutto questo comporta che il paziente in molti frangenti dovrà sottoporsi ad un lungo iter diagnostico. Iter che non sempre condurrà alla individuazione di una precisa causa.

La tecnica con cui si procede è di esclusione. L’iter è generalmente simile a quello descritto nel seguito.

Conclusa questa prima fase che consente una prima ipotesi di diagnosi si procederà a consolidare tale supposizione con indagini successive aventi maggiore specificità. E quindi:

Come soccorrere una persona svenuta.

Il trattamento della sincope dipende ovviamente dalla causa ed in generale è teso a evitare successive recidive e salvaguardare la vita del paziente.

Se alla base della sincope vi è una malattia curabile occorrerà trattarla ed una volta guariti il problema scomparirà. In alternativa occorrerà mantenere sotto controllo detta patologia.

Se la sincope è causata da aritmie si potrà installare un pace maker ossia uno stimolatore, se i battiti sono bassi, o utilizzare un defibrillatore, se sono troppo elevati.

In caso di sincope dovuta ad ipovolemia grave è possibile somministrare liquidi per via endovena.

Generalmente, la posizione sdraiata consente il ritorno allo stato di coscienza, per cui in caso di svenimento occorre:

Se nel giro di qualche minuto la perdita di coscienza non rientra occorre chiamare immediatamente il 118 per un immediato ricovero in una struttura ospedaliera.

Prognosi e possibili conseguenze.

Tranne che nel caso di gravi patologie cardiache che possono mettere a repentaglio la vita del paziente la prognosi è normalmente benevola.

Come detto la sincope vasovagale è un disturbo benigno tanto che non viene considerata una vera e propria malattia. Come tale non dovrebbe arrecare a chi ne soffre alcuna particolare conseguenza. Purtroppo però non sempre è così. La perdita di conoscenza comporta infatti il venir meno della postura eretta che si può tramutare in rovinose cadute che possono provocare, specie negli anziani, gravi traumi.

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