Tosse: secca o grassa, acuta o cronica. Cause e rimedi
La tosse è un riflesso involontario o volontario di difesa del nostro corpo ad una stimolazione esterna di qualsivoglia natura. Essa è sintomo di un disturbo o una patologia sottostante per cui è importante individuarne la tipologia, acuta, cronica, secca o grassa, per effettuare la giusta diagnosi e scegliere la terapia più appropriata.
Cos'è la tosse?
La tosse non è una malattia ma bensì un sintomo, ossia la sensazione che il paziente avverte, e successivamente riferisce, di una anomala condizione del proprio corpo, solitamente indotta da una patologia o disturbo di base.
Volendo essere più dettagliati la tosse è un’improvvisa e violenta emissione di aria che serve al nostro corpo come meccanismo di difesa per liberare le vie aeree.
Detto meccanismo è costituito una successione di eventi che possono essere volontari ma anche un riflessi (indipendenti dalla volontà dell’individuo) e che consentono, o quantomeno provano, a liberare le vie aeree sia da ristagno di muchi che da materiale estraneo al corpo.
Tali eventi possono ripetersi per un lasso di tempo più o meno lungo dando così luogo ad accessi tosse più o meno gravi.
Gli eventi che si succedono in un singolo colpo di tosse sono così descrivibili:
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Prima fase inspiratoria. La glottide, sotto l’azione dalla muscolatura che allontana le cartilagini della laringe, si apre e consente una massiccia inspirazione di aria (mediamente di circa 3 litri che è la metà del volume toracico).
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Seconda fase compressiva. La glottide, subito dopo l’inspirazione, si serra per l’azione combinata dell’avvicinamento delle cartilagini della faringe e per la chiusura delle corde vocali che ne ostruiscono il lume. In conseguenza di ciò la pressione all’interno del torace aumenta superando il livello di quella atmosferica.
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Terza fase espiratoria. La glottide e le corde vocali si rilasciano all’improvviso e consentono l’uscita tumultuosa dell’aria accumulata. Uscita tumultuosa che sarà una stretta conseguenza del gradiente pressorio che si era stabilito. La velocità con cui l’area defluisce è elevatissima ed in qualche caso superiore ai 160 Km/h.
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Quarta fase di cessazione. La muscolatura respiratoria ed il diaframma si rilassano ed il gradiente di pressione (rispetto a quella atmosferica) che si era stabilito nella cassa toracica si annulla.
Ad una singola fase inspiratoria possono far seguito più fasi compressive ed espulsive. In tal maniera, oltre l’aria, viene forzata all’espulsione qualsiasi altro elemento estraneo introdotto nel torace attraverso le vie aeree.
Patogenesi: ovvero i processi volontari o riflessi con cui si scatena.
La tosse come sopra detto, può attivarsi sia per un atto volontario che per un riflesso, ma come, quando e perchè i due processi insorgono e si evolvono?
Atto volontario
In condizioni fisiologiche le mucose delle vie respiratorie sono umidificate da un velo di muco prodotto da cellule mucipare annegate nelle pareti, esso, oltre alla funzione idratante, ha anche il compito di invischiare e trattenere qualsivoglia oggetto estraneo (corpuscolo o agente patogeno) trasportato dall’aria inspirata.
Il muco in eccesso, contenente eventuali corpi estranei, viene poi eliminato dal movimento, indipendente dalla volontà dell’individuo, coordinato dalle ciglia delle cellule delle mucose.
Questo movimento convoglia i muchi in eccesso nella parte alta della trachea, da dove, attraverso la glottide passano nello stomaco per essere eliminati.
Questo meccanismo, noto come clearance respiratoria, in qualche occasione (di norma per processi irritativi) viene compromesso o diviene insufficiente e conseguentemente muchi e corpi estranei si accumulano nelle vie respiratorie. Allora per liberarle e favorire una normale respirazione è necessario scatenare volontariamente il meccanismo della tosse.
Riflesso.
La tosse come ogni processo riflesso necessiterà per la sua attivazione di :
Ricettori. Sono essenzialmente di due distinti tipi: fibre con guaina mielinica. Tappezzano trachea e bronchi e, con estensione ridotta, anche orecchio, seni paranasali, esofago, diaframma, pleura, fibre amieliniche o fibre C, che si estendono fino ai polmoni.
I ricettori sono sensibili a numerose tipologie di stimoli e precisamente a :
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Stimoli meccanici. Come possono essere: polveri e/o corpi estranei inalati ma anche compressione e/o stiramento.
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Stimoli infiammatori /irritativi delle mucose. Come possono essere: ulcerazioni, accumulo di liquido nella regione extracellulare (edema), elevato afflusso ematico, etc.
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Stimoli climatici. Inspirazione di aria troppo fredda, troppo calda, troppo secca.
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Stimoli chimici. Gas irritanti, fumi (segnatamente quello di sigarette), inquinamento atmosferico.
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Stimoli psichici. Come possono essere: disagio, ansia, tic.
Un centro di elaborazione. Il centro di elaborazione della tosse è allocato in un centro nervoso che è posizionato nel midollo allungato. Ossia nella parte inferiore del cervello che è in stretta connessione col midollo spinale.
Muscoli effettori. Mettono in atto il processo e sono quelli già citati e quindi i muscoli respiratori e muscoli che adducono ed abducono le cartilagini della laringe.
Una via nervosa afferente. E’ costituita dai nervi (trigemino, glossofaringeo, laringeo e vago) che conducono i segnali rilevarti dai recettori al centro di elaborazione.
Una via nervosa efferente. E’ costituita dalle vie nervose somatiche (stimolano i muscoli scheletrici) e trasporta i segnali elaborati ai muscoli effettori.
Tipologie: acuta o cronica, secca o grassa.
Esistono diversi tipi di tosse e l’individuazione della tipologia aiuta il medico a determinarne la causa, e quindi il rimedio adeguato.
In funzione della durata si fa distinzione tra:
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Tosse acuta. Se insorge all’improvviso ed ha una durata che risulta inferiore alle tre settimane.E’ tipica di infezioni delle prime vie respiratorie.
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Tosse ricorrente o subcronica. Se ha una durata che è compresa tra le tre e le otto settimane.Può essere sintomo di patologie quali bronchiti, reflusso
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Tosse cronica. Se ha una durata superiore alle otto settimane. E’ tipica dei fumatori.
In funzione dell’espettorato si distingue tra :
Tosse grassa. In presenza di espettorato.
Puoi approfondire quali sono le possibili patologie che hanno tra i sintomi la tosse grassa.
L'espettorato può essere di vari colori:
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Un colore giallo verde indica di solito un’infezione batterica;
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un escreto chiaro e vischioso è invece tipico dell’asma;
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Un espettorato rosso indica presenza di sangue di cui bisogna accertare la provenienza.
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Tosse secca. In assenza di espettorato.
Approfondisci le cause ed i rimedi per la tosse secca.
Che a sua volta può suddividersi in base al timbro ed alla frequenza in:
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Tosse parossistica. Violenta e con crisi che si ripetono con frequenza.
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Tosse convulsa. Molto violenta con crisi ripetute e con un espirazione caratterizzata da un rumore caratteristico simile al latrato di un cane. Esempio tipico è quello della pertosse.
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Tosse cavernosa. Con un rumore di tonalità grave.
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Tosse metallica. Con rumore secco di tipo metallico tipica delle infezioni della trachea o dei bronchi.
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In funzione del tempo di insorgenza si distingue in:
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Tosse diurna: se si presenta al risveglio è tipica dei fumatori, se si manifesta dopo i pasti può essere dovuta a reflusso gastroesofageo, se, invece si manifesta durante l’attività fisica è tipica dell’asma.
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Tosse notturna che si presenta di notte ed in posizione sdraiata può essere sintomo di insufficienza cardiaca;
Una ulteriore classificazione viene effettuata in funzione della eziologia ossia in funzione delle cause.
Cause degli episodi acuti e cronici.
Le patologie che possono annoverare tra i loro sintomi la tosse sono numerosissime ben oltre le 100. Nel seguito elencheremo e forniremo una sommaria descrizione delle più comuni. Nel descriverle opereremo una divisione tra quelle che inducono tosse acuta e quelle che inducono tosse cronica tenendo presente che si sono accorpate nella categoria croniche anche le tossi persistenti.
Le principali cause della tosse acuta sono:
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Raffreddore comune. Infiammazione delle mucose di naso e faringe causata da infezione da parte di virus del raffreddore comune (rinovirus, adenoivirus, etc.) ; virus influenzali (influenzavirus A, B, C, Isavirus, etc) e parainfluenzali (respirovirus, rubulavirus, etc.).
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Riacutizzazioni di BCPO o Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Affezione dei polmoni che si evolve in maniera cronica caratterizzata da ostruzione dei bronchi che limita il flusso di aria che transita. E’ conseguenza di una infiammazione cronica del tessuto polmonare e delle vie respiratorie profonde.
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Sinusite batterica. Infiammazione dei seni paranasali (4 cavità pari all’interno delle ossa della faccia che comunicano con le cavità nasali) causata da una infezione di batteri (stafilococchi e streptococchi).
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Pertosse. Infezione delle vie respiratorie ad opera del batterio Bordetella pertussis.
Approfondisci i sintomi e prevenzione della pertosse.
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Riniti allergiche o da agenti irritanti ambientali. Infiammazione delle mucose del naso causate da allergeni (sostanza innocua alla maggioranza delle persone che in alcuni produce manifestazioni di tipo allergico come asma ed eruzioni cutanee) o da irritanti contenuti negli ambiente di lavoro o soggiorno.
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Polmonite. Infiammazione dei polmoni causata da infezione virale e/o batterica.
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Inalazione di corpi estranei. Solitamente materiale rigurgitato dallo stomaco che passa accidentalmente nelle vie respiratorie.
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Embolia polmonare. Ostruzione di uno dei due rami dell’arteria polmonare (unisce cuore ai polmoni) da parte di un trombo (coagulo di cellule ematiche e proteine).
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Insufficienza cardiaca. Compromissione della funzionalità del cuore per cui questo non riesce più ad assicurare la fisiologica gittata ematica.
Invece le principali cause della tosse cronica sono:
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Bronchite cronica dei fumatori. Infiammazione cronica dei bronchi (ramificazione terminale della trachea che termina nei polmoni) causata dal fumo di sigarette.
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Asma. Infiammazione delle vie respiratorie cronica che si manifesta con broncospasmo ed ostruzione reversibile.
Approfondisci le caratteristiche e le tipologie di asma.
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Tumori polmonari. Insieme di neoplasie benigne e maligne che si sviluppano a partire dalle cellule epiteliali del tessuto polmonare.
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Rinorrea posteriore o anche sindrome della tosse delle vie aeree superiori. Produzione eccessiva da parte delle mucose nasali di muco. Muco che gocciola posteriormente in gola intasando le vie respiratorie. Diverse patologie e disturbi possono procurare la rinorrea posteriore.Fra le più comuni abbiamo: allergie, sinusite, problemi di deglutizione indotti da compromissione della motilità dell’esofago, etc.
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Reflusso gastro esofageo. Passaggio nell’esofago di succhi gastrici acidi. Questi possono irritare le vie respiratorie ed indurre tosse. E una delle più comuni cause di tosse cronica.
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Sviluppo di masse nello spazio mediastinico. Ricordiamo che lo spazio mediastinico è quello compreso tra la colonna vertebrale, sterno e le due sacche pleuriche. Dette masse possono essere costituite da masse tumorali sia esse benigne che maligne da cisti e dilatazioni del tessuto vascolare come accade nell’aneurisma dell’aorta. Le masse possono gravitare sulle strutture circostanti (nel nostro caso le vie aeree) ed a causa della compressione scatenare il riflesso della tosse.
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Bronchiectasia. Dilatazione di una porzione dell’albero bronchiale. Dilatazione che risulta permanente e che è indotta da precedenti infezioni. Il sintomo tipico della malattia e tosse grassa (con espettorato) cronica.
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Tubercolosi. Infezione polmonare ad opera di alcuni gruppi di microbatteri e segnatamente del Mycobacterium tuberculosis.
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Polmonite organizzativa criptogenica. E’ una polmonite che non è causata da infezione che induce infiammazione dei bronchioli (la parte terminale dell’albero bronchiale nel suo inserimento nei polmoni) e del tessuto polmonare che lo circonda. E di norma una complicanza di un preesistente processo infiammatorio cronico. Infatti consegue a patologie come l’ artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico.
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Alcuni farmaci come ad esempio gli ACE inibitori. Questi vengono utilizzati per trattare l’ipertensione arteriosa in quanto inibiscono una enzima che converte l’angiotensina che controllando il volume dei liquidi extracellulari e la vasocostrizione delle arterie regola la pressione. L’uso degli ACE inibitori inducono accumulo di bradichinina che agisce sulle vie respiratorie e scatena il riflesso della tosse.
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Malattie infiammatorie dell’orecchio esterno come l’otite. L’infiammazione può sollecitare i recettori della tosse che sono contenuti nell’orecchio e scatenare il riflesso.
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Tosse postinfettiva. Si fa riferimento con questo nome ad una tosse che inizia con una comune infezione delle vie respiratorie ma che persiste ben oltre i fisiologici tempi di guarigione nonostante il quadro clinico della infezione iniziale abbia subito una completa remissione. Condizione che è accertata dalle indagini radiologiche del torace. Si ipotizza che la situazione sia la conseguenza di una abbassamento della soglia di scatenamento del riflesso della tosse. Le infezioni che più comunemente possono dar luogo alla tosse postinfettiva sono quelle da: Mycoplasma pneunioniae, Chlamydia pneumonie e Bordetella pertussis.
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Tosse psicogena. E’ conseguenza di problemi emotivi e psicologici ed è più comune nei bambini che negli adulti. Può essere una sorta di reazione a particolare ansia o a stress intenso. Può anche essere una specie di tic come accade nella sindrome di Tourette.
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Comportamenti sociali. In talune situazioni si usa la tosse per attirare su di se l’attenzione degli altri o anche per diluire la tensione in una situazione di conflitto. E' questo uno dei casi in cui la tosse non è un riflesso involontario ma è provocata in maniera cosciente.
Diagnosi: che tipo di tosse è?
L’anamnesi rappresenta, come avviene in ogni protocollo diagnostico, la partenza diagnostica della tosse, serve ad informare lo specialista su malattie familiari, modalità e tempi di insorgenza del sintomo, stile di vita e segnatamente se fumatore o meno, possibile esposizione a sostanze irritanti, uso di ACE inibitori, eventuali precedenti terapie e loro risultato.
Ad essa si associa una serie di indagini per determinare la causa:
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Esame obiettivo. Ovviamente non riguarda solo le vie aeree dato che la tosse può essere scatenata da compromissione di organi che non appartengono all’apparato respiratorio
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Radiografia del torace. E’ il metodo di indagine più semplice ed anche meno costoso e nel contempo efficace per indagare sulle vie respiratorie.
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Gastroscopia. Viene effettuata quando in presenza di tosse cronica si sospetta che alla base vi sia il reflusso gastroesofageo.
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Test allergici per evidenziare eventuali allergie
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Spirometria ed altre prove di funzionalità respiratorie che consentono di misurare la capacità respiratoria e servono a diagnosticare asma o altre patologie a carico dei polmoni.
Come curare la tosse? I rimedi.
Ovviamente il trattamento più efficace consiste nel diagnosticare con precisione la malattia che induce il sintomo e se possibile curarla. Con la guarigione la tosse dovrebbe sparire. Spesso però accade che non si riesce ad emettere una diagnosi precisa o la cura della patologia non debella completamente il sintomo o la patologia non è curabile ed allora si rende necessario trattare il sintomo.
I farmaci utilizzati per raggiungere tale fine sono noti come antitussivi. Questi possono agire in diverse maniere e precisamente.
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Sul centro di controllo della tosse a livello di sistema nervoso centrale.
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Sui recettori degli stimoli tussivi.
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Sulle vie efferenti che dal centro di controllo raggiungono i muscoli effettori.
Tra i sedativi per la tosse più comuni vi sono:
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Oppiacei che agiscono sul centro di controllo della tosse. Tra i più utilizzati i è la Codeina che comunque può causare sonnolenza.
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Non oppiacei come il destrometorfano o il benzonatato contenuti in diversi farmaci da banco.
Le inalazioni con un nebulizzatore possono essere utili per eliminare l’infiammazione delle vie aeree superiori.
Nei pazienti che hanno tosse grassa, ossia ricca di espettorato, la sedazione dello stimolo tussivo peggiora una situazione già critica per la stasi di muchi. Si preferisce perciò, in tale situazione, utilizzare una ulteriore categoria di farmaci che favoriscono la fluidificazione dei muchi per aiutarne l’espulsione.
Gli espettoranti più utilizzati sono quelli contenenti guaifenesina o idrato di terpina.
Se la tosse è causata, invece, da allergia possono avere una certa efficacia gli antistaminici.
I broncodilatatori per via inalatoria o per via orale possono essere prescritti in caso di broncospasmo come accade in caso di asma o enfisema polmonare.
Rimedi naturali.
In alternativa ai classici farmaci è possibile alleviare il sintomo con rimedi naturali a base di erbe o con i tradizionali cataplasmi della nonna:
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Decotto a base di eucalipto ed anice verde: può calmare la tosse se assunto due volte al giorno grazie alle proprietà balsamiche dell’eucalipto ed a quelle balsamiche espettoranti dell’anice..
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Infuso di violetta: grazie ai tannini la violetta ha proprietà espettoranti ed è utile per contrastare la tosse da fumo.
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Cataplasma a base di farina di semi di lino: rilassa la muscolatura della trachea e dei bronchi e fluidifica il catarro favorendone l’espettorazione.
Possibili complicanze degli attacchi.
La tosse può essere un sintomo estenuante e può comportare complicazioni anche gravi tra cui:
- sincope e cefalee, dovute ad un minore afflusso di sangue al cervello durante un attacco prolungato;
- incontinenza urinaria e dolori muscolari dovuta agli spasmi muscolari;
- emottisi: cioè l’espulsione di sangue dovuta alla rottura di capillari per lo sforzo;
- fratture delle costole o costocondrite che è l’ infiammazione del tessuto connettivo posto tra le costole e lo sterno;
- pneumotorace per la compressione che seguita allo sforzo dell’aria intratoracica;
- ernie inguinali o addominali che si manifestano per lo sforzo prolungato.