Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per bambini ed adulti. Rischi e benefici

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Dottoressa Alessandra Cavallari (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Quante e quali sono le vaccinazioni obbligatorie in Italia? E quelle raccomandate dal Ministero della Salute? Analizziamo nel dettaglio caratteristiche, rischi e benefici delle 4 vaccinazioni obbligatorie e delle 9 facoltative e raccomandate. Scopriamo perché sono importanti per la salute di bambini ed adulti, cercando di fare chiarezza su un argomento molto dibattuto ma poco conosciuto.

Cosa sono le vaccinazioni obbligatorie o raccomandate?

La vaccinazione serve a stimolare l'organismo a combattere virus e batteri responsabili di malattie.

L'immunizzazione che viene provocata dai vaccini può essere attiva o passiva.

Nell'immunizzazione attiva vengono utilizzati vaccini che stimolano i naturali meccanismi di difesa dell'organismo per prevenire le infezioni.

Questi vaccini contengono frammenti di batteri o virus attenuti in modo da ridurre l'infezione. Il sistema immunitario risponde al vaccino producendo sostanze (anticorpi) che riconoscono il patogeno contenuto nel vaccino. In tal modo, ogni volta che il soggetto viene esposto al quel patogeno, l'organismo produce automaticamente gli anticorpi.

Nell'immunizzazione passiva vengono somministrati direttamente gli anticorpi contro un virus o batterio specifico. L'immunizzazione passiva ha una durata breve, (Giorni o settimane) cioè fino a quando l'organismo non elimina gli anticorpi.

In genere i vaccini vengono somministrati ai bambini, ma anche agli adulti ed alcuni principalmente a specifici gruppi a rischio.

Le complicanze legate ad alcune malattie possono essere estremamente gravi, al punto da compromettere la salute del bambino che le contrae in giovane età ma anche dell’adulto o dell’anziano e risultano particolarmente pericolose se, ad ammalarsi, è una donna in gravidanza.

Per questo il ministero della salute per proteggere da malattie gravi o potenzialmente letali sia l'individuo che la comunità ha stabilito, con la legge sui vaccini del 2017, che bisogna effettuare 10 i vaccini obbligatori, mentre altri sono fortemente raccomandati.

Quali sono le vaccinazioni obbligatorie per bambini ed adulti?

Iniziamo dicendo che l’elenco dei vaccini obbligatori ma anche di quelli raccomandati è visionabile da tutti sul portale del “Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute”, un organo che fa parte dell’ Istituto Superiore di Sanità.

Per molto tempo, fino al 1999, in Italia le vaccinazioni obbligatorie sono state 4:

Tali vaccinazioni si fanno solitamente in epoca neonatale ma è possibile vaccinarsi anche da adulti, se durante l’infanzia non è stato eseguito il ciclo vaccinale (di solito 3 dosi di vaccino e 1 di richiamo).

I recenti flussi migratori dall'est Europa, dall'Asia e dall'Africa, infatti, hanno portato in Italia migliaia di persone di ogni età, provenienti da paesi dove queste quattro vaccinazioni non sono obbligatorie ed, in molti casi, i vaccini stessi non sono nemmeno disponibili.

Vaccinazione contro la difterite.

E’ una malattia infettiva, provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae, che attacca principalmente le vie respiratorie ma può sfociare in complicazioni molto gravi a livello cardiaco, renale e lasciare danni permanenti al sistema nervoso centrale.

La gravità dell’infezione aumenta se contratta in epoca neonatale e durante l’infanzia.

La mortalità per difterite prima della vaccinazione obbligatoria e nei paesi in cui il vaccino non è presente, si aggira attorno al 5% dei casi.

Puoi approfondire le caratteristiche della difterite.

Il vaccino antidifterico è di tipo vivo attenuato, prodotto utilizzando la tossina del batterio della difterite, resa innocua dunque non più capace di infettare l’organismo ma ancora in grado di stimolare il sistema immunitario umano a produrre anticorpi contro di essa.

Il corpo dunque impara a riconoscerla come “nemico” e nel tempo costruisce una risposta immunitaria duratura ed efficace. Il vaccino contro la difterite, secondo il calendario del Ministero della Salute, viene somministrato in 3 dosi entro il primo anno di vita del neonato, così ripartite:

Un’ulteriore dose viene somministrata al bambino tra il quinto ed il sesto anno di età.

I richiami invece vengono fatti tra 11 e 18 anni mentre è possibile ogni 5 o 10 anni ripeterli nel caso in cui si effettuino lavori a rischio di contagio oppure si viaggi nei paesi dove la malattia è ancora diffusa (endemica).

Copertura immunitaria dopo la terza dose: circa il 99%.

Vaccinazione antitetanica.

E’ la malattia molto grave che si sviluppa dall'infezione del Clostridium Tetani, un batterio presente in forma attiva o attraverso spore, ossia agglomerati cellulari “dormienti”, in ambienti contaminati da feci animali.

In condizioni ideali, le spore si attivano e danno origine alla proliferazione batterica.

Il contagio avviene attraverso le ferite sulla pelle, che consentono la penetrazione del batterio o delle sue spore, all'interno del corpo umano.

Le manifestazioni più diffuse della malattia tetanica riguardano l’apparato neuro muscolare: la tossina prodotta dal clostridium tetani infatti attacca i muscoli, a partire da quelli del viso e del collo, facendoli contrarre il modo potente ed anomalo.

Gli spasmi tetanici poi possono diffondersi al resto del copro e provocare la morte per arresto respiratorio.

La mortalità tra gli adulti non vaccinati e di circa 22 casi su 100, mentre la mortalità neonatale per infezione tetanica del cordone ombelicale, tagliato alla nascita con strumenti non sterili, si aggira attorno al 50%. Un dato davvero scioccante.

Approfondisci come si manifesta il tetano.

Il vaccino antitetanico è vivo attenuato, viene prodotto come il vaccino antidifterico, ossia rendendo innocua la tossina tetanica che però mantiene intatta la capacità stimolante del sistema immunitario. Il ciclo vaccinale è il medesimo della difterite.

Tre dosi vengono somministrate nel primo anno di vita:

La quarta dose tra 5 e 6 anni di età.

I richiami si fanno generalmente tra 11 e 18 anni mentre è sempre possibile ripeterlo in caso di ferite lievi o serie, se sono passati più di 5 anni dall'ultimo richiamo.|

Copertura immunitaria dopo la terza dose: 99% circa.

Anti-poliomielitica.

E’ una malattia prodotta da 3 tipi differenti di virus intestinali ed in circa 1 caso su 100 può evolvere in paralisi muscolare diffusa con possibile blocco dei muscoli respiratori e morte, specie nei bambini in età scolare.

In Italia non ci sono casi di poliomielite infantile dagli anni ‘80, grazie alle campagne di vaccinazione di massa, che poco a poco stanno raggiungendo anche i paesi non industrializzati.

In Italia esistono 2 tipi di vaccino antipolio:

Il vaccino Sabin è stato utilizzato fino a circa 30 anni fa, quando c’erano ceppi virali circolanti anche in Italia mentre in epoca più recente si è diffuso l’utilizzo del vaccino di tipo Salk, che avendo il virus in forma inattivata, è considerato più sicuro.

Come antitetanica ed antidifterica, l’antipolio ha 3 dosi da somministrare nel primo anno di vita del neonato:

Mentre una dose di richiamo si può fare entro in terzo anno di vita.

La copertura immunitaria è pari a circa il 100%, non richiede alcun tipo di richiamo successivo e dura verosimilmente per tutta la vita.

Epatite B (HBV).

E’ una malattia virale che attacca il fegato ed il virus responsabile è molto contagioso. La trasmissione avviene attraverso il contatto diretto con sangue e liquidi biologici (saliva, secrezioni nasali, sperma, urine ecc) di persone infette.

Tuttavia ci si può contagiare anche in modo indiretto, perché il virus HBV resiste al di fuori del corpo umano, nell'ambiente esterno, anche per 7 giorni, durante i quali è vivo e dunque può infettare chi ne viene in contatto.

Si trasmette anche da madre a figlio in gravidanza o alla nascita.

Se contratto in età pediatrica, fino ai 5 anni di vita, può cronicizzarsi e provocare danni progressivi al fegato, dall'insufficienza epatica ai tumori epatici, anche in giovane età.

Approfondisci le modalità di trasmissione dell'epatite B.

Il vaccino anti epatite B è il più recente tra quelli finora citati, obbligatorio in Italia dal 1991, viene prodotto ricreando in laboratorio una proteina di superficie del virus detta HBsAG (ovvero antigene di superficie del virus dell’epatite B), capace di produrre una risposta immunitaria da parte del corpo rendendolo così immune ad ogni possibile successivo contatto con il virus.

Le prime 3 dosi si somministrano nei neonati sani:

I neonati di mamma HBV positiva, vengono vaccinati già durante il primo mese di vita e visto che il loro sistema immunitario è ancora molto fragile, vengono contemporaneamente somministrate delle immunoglobuline, ovvero degli anticorpi “già pronti” e diretti contro l’antigene virale al fine di aiutare e potenziare la risposta immunitaria. Gli adolescenti e gli adulti che non hanno eseguito la vaccinazione infantile, possono eseguire la prima vaccinazione in qualunque momento della vita mentre la seconda e la terza si eseguono a distanza rispettivamente di 6 mesi e 1 anno dalla prima.

Il virus dell’epatite B oggi è molto diffuso, dunque sarebbe opportuna la vaccinazione di tutte le persone a rischio professionale o personale.

Per fare alcuni esempi, basta pensare agli operatori sanitari (medici, infermieri, oss), alle forze dell’ordine ma anche ai familiari di persone HBV positive ed ai tossicodipendenti.

La copertura immunitaria è pari al 100% e permanente per tutta la vita.

La situazione è cambiata con la nuova legge sui vaccini approvata nel 2017 che ha innalzato a 10 il numero delle vaccinazioni obbligatorie. Alle vaccinazioni anti-difterica, anti-poliomielitica, anti-tetanica e anti-epatite B sono state aggiunte:

Vaccinazione contro la pertosse.

Ha vari nomi caratteristici tra cui “tosse asinina”, è causata da un batterio, il Bordetella pertussis che si trasmette attraverso la saliva ed infetta le vie respiratorie (trachea e bronchi), scatenando attacchi di tosse violenti con febbre e vomito. In alcuni pazienti, specie bambini, può avere una durata molto lunga e viene detta anche tosse dei 100 giorni.

Approfondisci come curare la pertosse.

Il vaccino è acellulare quindi non contiene cellule batteriche intere ma solo frammenti, capaci di stimolare il sistema immunitario ma non di scatenare un’infezione da pertosse.

Il ciclo di base è di 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni.

Vaccinazione per la parotite.

Conosciuta con il nome “orecchioni”, si trasmette attraverso la saliva colpisce di solito in età pediatrica è scatenata da un virus capace di aggredire le vie respiratorie soprattutto faringe laringe e trachea ma anche le ghiandole salivari, causando il tipico gonfiore delle ghiandole parotidi poste nell'angolo della mandibola, appena sotto alle orecchie. Può avere complicanze temibili in infanzia (sordità) ma soprattutto negli adulti (meningite, orchite o pancreatiti).

Il vaccino contiene particelle virali vive attenuate, cioè capaci di suscitare la risposta immunitaria, senza dare infezione.

La prima dose viene fatta nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni.

Rosolia.

Altra malattia esantematica infantile, che in realtà può infettare anche in età adulta. Molto pericolosa se contratta in gravidanza perché può indurre malformazioni gravissime e morte fetale. Provoca la comparsa di esantema simile al morbillo ma di solito senza febbre.

Il vaccino è del tipo vivo attenuato, cioè con particelle virali vive ma incapaci di produrre infezione, in un soggetto sano.

Approfondisci le caratteristiche del vaccino contro la rosolia.

La prima dose si effettua nel secondo anno di vita e la seconda dose a 6 anni.

Anti-morbillo.

E’ un’ altra malattia infettiva virale tipica dell’infanzia, che provoca la comparsa nel corpo del caratteristico esantema maculo papuloso ovvero una miriade di bolle rosso scuro che confluiscono le une verso le altre, soprattutto a livello del viso e del tronco. Può essere associato a febbre molto alta con rischio di convulsioni, specie nei bambini.

Possibili complicanze sono meningite e cecità.

Il vaccino, si effettua dopo il primo anno di vita del bambino e la seconda dose a sei anni. E' del tipo “vivo attenuato”, dunque non può causare l’infezione né le sue complicanze ma riesce a stimolare il sistema immunitario, generando gli anticorpi specifici.

Approfondisci rischi e benefici del vaccino contro il morbillo.

Vaccinazione per l'haemophilus Influenzae B (HIB).

Haemophilus influenzae e’ un batterio che si trasmette attraverso saliva e secrezioni nasali. Se contratto in età pediatrica, si manifesta come un’influenza ma molto più forte che può complicarsi in meningite, polmonite, infezione delle ossa (osteomielite), del cuore (pericardite). Quando il batterio infetta l’epiglottide, la struttura interna alla gola, può farla aumentare di dimensioni al punto tale da causare soffocamento, specie nei bambini.

Il vaccino (3 dosi nel primo anno di vita) è chiamato di tipo “polisaccaridico coniugato” perché si ottiene unendo un frammento della parete batterica con una proteina. Il composto che ne deriva è in grado di suscitare la risposta immunitaria.

Varicella.

La varicella è una malattia esantematica provocata dal virus Varicella zoster o Herpes virus umano. Il vaccino non previene completamente la malattia, ma i soggetti vaccinati presentano sintomi più lievi. Il vaccino può contribuire a prevenire anche l'Herpes zoster che è una complicanza della malattia.

Il vaccino viene somministrato in due dosi a distanza di 4/8 settimane.

Le vaccinazioni raccomandate.

Oltre a queste vaccinazioni obbligatorie che sono un requisito per l’ammissione dei bambini da 0 a 6 anni all'asilo e alle scuole dell’infanzia, la legge prevede altre 5 vaccinazioni fortemente raccomandate:

Anti - meningococcica A e B.

Il meningococco è l’agente infettivo che causa la meningite, infezione delle meningi ovvero delle membrane che rivestono il sistema nervoso centrale nella scatola cranica.

Approfondisci i sintomi della meningite.

Esistono 3 vaccini, ma solo 2 sono somministrabili nei neonati (3 o 4 dosi nel primo anno di vita):

La vaccinazione antimeningococcica C è somministrata gratuitamente ai nati dal 2012 al 2016.

Le vaccinazioni antimeningococcica B, anti-meningococcica C sono somministrate gratuitamente ai nati dal 2017 .

Vaccinazione pneumococcica.

Detto anche streptococco pneumoniae, è il batterio responsabile in soggetto particolarmente deboli dal punto di vista immunitario, di meningiti o polmoniti molto gravi.

Esistono 2 vaccini :

Sebbene la somministrazione del vaccino fornisca una protezione per tutta la vita, nei soggetti ad alto rischio è bene ripeterla ogni sei anni.

Anti - Rotavirus.

Il vaccino anti-rotavirus serve a proteggere dall'infezione gastrointestinale provocata dal rotavirus, un patogeno che provoca infiammazione dello stomaco e dell'intestino.

Il vaccino è disponibile in due formulazioni contenenti virus attenuati.

In base alla formulazione, vengono somministrate due all'età di 2 mesi e 4 mesi, o tre dosi all'età di 2 mesi, 4 mesi e 6 mesi.

Vaccinazione per l'influenza.

E’ il virus più diffuso in Italia e muta praticamente ogni anno, dunque anche la forma influenzale che ne deriva può variare anno dopo anno. E’ particolarmente pericolosa nei bambini molto piccoli, negli anziani ed in chiunque soffra di patologie croniche. I vaccini antinfluenzali cambiano ogni anno e si preparano estraendo frammenti di 3 ceppi virali, scelti dall'Organizzazione mondiale della sanità in base alla possibile virulenza stagionale, ottenuti da colture in laboratorio.

Puoi approfondire le caratteristiche del vaccino antinfluenzale.

La vaccinazione antinfluenzale deve essere ripetuta ogni anno dai soggetti a rischio.

Papilloma virus umano (HPV).

E’ il virus, sessualmente trasmesso, responsabile della maggior parte dei casi di tumori della cervice uterina, nelle donne in età fertile.

Approfondisci le caratteristiche del papilloma virus..

Esistono 3 tipi di vaccino:

Il Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2017-19 prevede la vaccinazione contro il papilloma virus umano per tutti gli adolescenti a partire dal dodicesimo anno di età.|

Possibili combinazioni vaccinali: le somministrazioni per bambini ed adulti.

Sebbene quasi tutti i vaccini obbligatori e raccomandati esistano anche singolarmente, essi non vengono quasi mai somministrati uno ad uno.

Vediamo dunque le possibili combinazioni vaccinali attualmente presenti in Italia.

Calendario vaccinale.

Per semplificare la comprensione di come solitamente vengano ripartite le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, riportiamo anche le 2 combinazioni presenti nel calendario vaccinale del Ministero della Salute:

Vaccinazione esavalente, come già detto è la più eseguita in Italia e comprende DTPa, IPV, epatite B, Haemophilus influenza e e pneumococco, somministrate in un’unica seduta.

Si esegue nei neonati a:

  • 3 mesi
  • 5 mesi
  • 11 mesi

Con dose di richiamo a 5 o 6 anni.

Combinazione MPR o MPRV contro morbillo, parotite, rosolia invece si esegue, sempre in unica seduta, solo su esplicita scelta dei genitori, a:

  • 13 mesi
  • 5-6 anni
  • 11-18 anni

Questo calendario vaccinale è il risultato del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale (PNPV), un documento valido dal 2014 stilato dal Ministero della Salute su indicazione dell’OMS, Organizzazione mondiale di Sanità.

Ma i vaccini sono rischiosi?

I dati disponibili nella comunità scientifica attualmente ci dicono che non esiste un reale rischio permanente per la salute di chi si sottopone alle vaccinazioni che abbiamo citato.

E’ un argomento complesso e fortemente dibattuto.

Per rispondere in modo più completo a questa domanda, tuttavia, dobbiamo distinguere i possibili effetti collaterali prodotti dalla vaccinazione, dagli eventuali rischi veri e propri per la salute di chi si sottopone alle vaccinazioni stesse.

Effetti collaterali post somministrazione.

Gli effetti collaterali possono essere legati:

Queste “reazioni avverse” sono normalmente di lieve entità e a risoluzione spontanea

Secondo i dati ministeriali, in Italia, gli effetti collaterali lievi interessano circa il 20% di tutti gli individui sottoposti a vaccinazione (neonati, bambini e adulti) e sono più frequenti alla prima somministrazione della combinazione vaccinale.

I medici raccomandano in questi casi soltanto l’uso di:

Sempre secondo i dati ministeriali, il 50% dei bambini sottoposti a vaccinazione esavalente, non mostra alcun effetto avverso tra quelli citati.

Eventuali effetti avversi gravi (difficoltà respiratoria, orticaria, shock anafilattico, febbre alta e convulsioni, encefalite, meningite ecc.) sono estremamente rari e possono essere sintomo di:

Dunque, attualmente, nessuna delle reazioni avverse gravi, è stata imputata direttamente alla vaccinazione effettuata.

Questi episodi devono comunque essere immediatamente segnalati al proprio medico e/o alla ASL dove il vaccino è stato effettuato.

Rischi per la salute: le precauzioni.

I rischi legati alle vaccinazioni obbligatorie ed alle combinazioni vaccinali, come il vaccino esavalente o il vaccino MPR, negli individui sani, sono di norma molto contenuti e comunque inferiori a quelli che la malattia (contro cui ci si vaccina) o le sue complicanze, potrebbero produrre, specie se contratte in epoca neonatale, in gravidanza, oppure in età avanzata.

E’ inoltre importante ribadire che, al fine di ridurre il rischio vaccinale:

Se le vaccinazioni, obbligatorie e/ o consigliate, vengono somministrate nei tempi e nei modi corretti, in soggetti sani, non esistono rischi documentati e permanenti per la salute, al di fuori di quelli citati e descritti tra gli effetti collaterali lievi o gravi.

Infine è importante ricordare che i vaccini composti da virus inattivati o uccisi, non possono suscitare alcun tipo di patologia infettiva.

I vaccini preparati usando virus vivi attenuati, producono una risposta immunitaria alla patologia stessa e dunque possono causare sintomi, di solito lievi, caratteristici della patologia contro cui il vaccino è diretto.

Tali sintomi sono riportati nelle avvertenze delle confezioni vaccinali e visionabili online anche sul sito del Ministero della Salute.

Vaccino MPR ed autismo: una correlazione non provata.

Dal 1998 allo scorso 2015, si sono svolti numerosi studi clinici (ed alcuni sono attualmente in corso), per stabilire scientificamente una possibile correlazione tra la vaccinazione morbillo-pertosse-rosolia e la comparsa di autismo nei bambini.

Quello che possiamo dire, ad oggi, è che nessuna correlazione scientifica, è stata trovata tra la somministrazione della vaccinazione e la comparsa dei sintomi della sindrome di Kanner, ovvero l’autismo.

In altre parole gli studi scientifici effettuati, non hanno mai mostrato segni di rapporto causa-effetto tra vaccinazione MPR ed autismo ma soltanto una sequenza temporale: Il vaccino viene effettuato in epoca precedente della comparsa dei sintomi.

La vaccinazione MPR si effettua al 13 mese di vita ed i sintomi autistici sono attualmente impossibili da identificare prima di questa epoca..

Come conseguenza di ciò, la diagnosi di autismo viene fatta sempre mesi o a volte anni dopo l’eventuale somministrazione del vaccino MPR.

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