Vampate di calore: possibili cause, e rimedi

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Dottoressa Alessandra Cavallari (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Le vampate di calore, considerate uno dei sintomi tipici della menopausa, si manifestano con una sensazione di calore intenso che si diffonde per tutto il corpo, in modo particolare sul viso e sul collo. Ma quali sono tutte le possibili cause? E i rimedi per combatterle?

Cosa sono le vampate di calore?

Sembra quasi una spiegazione superflua, perché il nome ed i suoi possibili sinonimi (vampe, caldane) dicono già tutto!

Per chi non ne ha mai avute, spieghiamo che la sensazione di calore intenso inizia dal volto, più raramente dal petto, per poi diffondersi e collo e nuca.

Si accompagna a rossore della pelle, che a volte può risultare calda al tatto e ad alcuni minuti di sudorazione diffusa.

Dopo il suo passaggio, la vampata di calore, lascia addosso una sensazione di spossatezza spesso seguita da brividi di freddo. Tutto questo può verificarsi durante la notte ma anche di giorno. La frequenza può variare da qualche volta al mese fino a diversi episodi ogni giorno!

Perché si hanno le caldane?

Le cause che possono comportare le vampate di calore sono molteplici e non ancora del tutto chiare, tuttavia la comunità scientifica sembra concorde nell’individuare una correlazione tra la comparsa di caldane e le alterazioni ormonali tipiche della peri-menopausa (periodo che precede la menopausa) e della menopausa, almeno nelle donne.

Le vampate di calore però non si verificano soltanto in menopausa ma anche durante la vita fertile della donna. Questo perché variazioni dei livelli di estrogeni sono possibili anche in gravidanza, post partum, allattamento oppure più banalmente se si inizia o sospende l’assunzione della pillola anticoncezionale.

Le cause più frequenti dell'insorgenza di questo sintomo sono:

Menopausa.

L’interruzione della fertilità femminile, è caratterizzata da una riduzione della quantità di ormoni sessuali circolanti e la diminuzione dei livelli di estrogeni sembrerebbe proprio la principale responsabile delle caldane. Questo perché senza estrogeni, l’ipotalamo (ghiandola cerebrale deputata alla termoregolazione) perde momentaneamente la capacità di valutare con esattezza le temperature esterne al corpo, che improvvisamente appaiono più calde. Ciò scatena una serie di meccanismi vascolari di adeguamento al calore che hanno lo scopo di abbassare il più possibile la temperatura corporea:

Alterazioni tiroidee.

Elevati livelli di ormoni tiroidei nel sangue, in particolare Tri-Iodotironina (T3) e Tiroxina (T4) sono uno stimolo metabolico alla produzione di calore corporeo perché accelerano il metabolismo. A seguito di ciò aumenta la produzione di energia corporea e come conseguenza si ha la creazione di calore, che l’organismo smaltisce attraverso vasodilatazione ed iper sudorazione, cioè le manifestazioni tipiche delle caldane.

Ansia ed attacchi di panico.

Forti emozioni oppure ad attacchi di ansia o panico possono scatenare vampate di calore a viso e collo ed accompagnarsi anche a tachicardia e vertigini.

Patologie leucemiche.

Forme leucemiche croniche come la leucemia mieloide cronica comportano una sensazione di calore diffusa ed un’abnorme sudorazione, soprattutto notturna, dovuta a debolezza ed alterazioni della termoregolazione.

Infezioni virali.

Infezioni virali come quella da HIV possono indurre allo stesso modo stati di debolezza e reazioni immunitarie dell’organismo tali da produrre intensi fenomeni di vampate e sudorazioni soprattutto notturne.

Vampate di calore da farmaci.

La caldana talvolta può essere indotta in modo “iatrogeno” ovvero da trattamenti farmacologici che, specialmente in età fertile, possono comportare l’arresto transitorio o permanente della normale produzione di ormoni sessuali femminili (estrogeni) o maschili (androgeni), arrivando a mimare una condizione di menopausa femminile o di “andropausa” maschile (termine per la verità poco usato ed un po' obsoleto). Tipicamente sono i farmaci chemioterapici antitumorali a produrre questo fastidioso sintomo collaterale, durante il trattamento di neoplasie soprattutto mammarie, ma anche ovariche o uterine nella donna e di tumori della prostata nell’uomo.

Gravidanza.

Durante la gravidanza il corpo della donna è sottoposto ad un lavoro intenso e il metabolismo si velocizza determinando una maggiore produzione di calore.

Inoltre durante la gestazione, le continue oscillazioni ormonali, sollecitano l’ipotalamo che può andare in tilt ed inviare all’organismo segnali anomali che generano le improvvise vampate per eliminare il calore in eccesso.

Le vampate di calore che sviluppano un intenso calore al volto, hanno in questi ultimi mesi, creato confusione durante la lettura della temperatura con gli scanner e le pistole per la misurazione della temperatura. Il calore al volto può essere scambiato per febbre e creare un falso allarme Covid.

Questo accade perchè tali strumenti misurano la temperatura cutanea e non quella interna del corpo che può variare nei vari ambienti.

Vampate di calore negli uomini.

Anche il sesso maschile non è esente da questo fastidioso disturbo, sebbene con frequenza molto minore rispetto alle donne.

Analogamente alla donna, nell’uomo dopo i 40 anni, la produzione di ormoni sessuali androgeni (testosterone) cala progressivamente e ciò può favorire la comparsa di vampate di calore per cause e meccanismi ipotalamici analoghi a quelli femminili.

Da qualche anno non si parla più di “andropausa” intesa come menopausa al maschile.

Questo perché rispetto alla donna, che nel giro di pochi mesi assiste alla scomparsa del ciclo mestruale e dunque al termine dell’età fertile, nell’uomo questi cambiamenti avvengono nell’arco di 20 o 30 anni in cui i livelli androgenici calano continuamente ma in modo molto lento.

Altre patologie dall’ipertiroidismo, alle infezioni croniche possono favorire la comparsa di vampe e caldane nell’uomo in modo del tutto simile a quanto accade nella donna.

Come combattere gli attacchi di calore?

Per combattere le vampate è possibile ricorrere a vari rimedi:

In ogni caso è bene consultare il proprio per individuare la causa del problema e scegliere il rimedio più adatto.

Rimedi farmacologici.

Il primo trattamento, ed il più efficace, consiste nel ricercare e correggere farmacologicamente la causa alla base della vampate.

Facile a dirsi, ma nella pratica questo non sempre è possibile o auspicabile.

A seconda del fattore scatenante, esistono diverse possibilità terapeutiche che tuttavia vanno sempre valutate anche sulla base dell’età di comparsa del sintomo e della presenza di eventuali disturbi o patologie concomitanti.

Dunque per alcune persone la terapia farmacologica è adatta e fondamentale mentre per altre è più opportuno ricorrere ai rimedi della medicina alternativa.

Terapia Ormonale Sostitutiva contro le vampate da carenza ormonale.

Se la carenza di estrogeni in menopausa o di androgeni (Testosterone) nell’uomo in età avanzata, produce la comparsa di vampe, si può ricorrere alla cosiddetta terapia ormonale sostitutiva (TOS) capace di integrare il fisiologico calo di queste sostanze, con ormoni forniti dall’esterno.

Non esistono ad oggi studi scientifici concordanti nell’affermare che la terapia ormonale sostitutiva con estrogeni, fatta per dare sollievo dai sintomi della menopausa (soprattutto vampate di calore), abbia provocato la comparsa di tumori (in particolare al seno) nelle donne che l’hanno utilizzata.

Sfortunatamente però non esistono neppure studi che confermino la totale sicurezza della Tos.

In Italia i dati epidemiologici sulla percentuale di neoplasie mammarie in donne che hanno fatto terapia sostitutiva sono contrastanti ed influenzati dall’attuazione di screening sulla popolazione a rischio e dall’assunzione troppo prolungata della Tos (oltre i 5 anni di solito raccomandati). Alcuni studi rivelano un aumento dell’incidenza di neoplasie mammarie, altri solo un aumento della diagnosi precoce di questi casi.

Pertanto non è ancora possibile stabilire conclusioni certe.

L’unica certezza è che se si ha familiarità per neoplasie mammarie, uterine, oppure prostatiche nell’uomo, l’assunzione di ormoni è sempre sconsigliata.

Allora quando scegliere la TOS?

La discriminante per poter scegliere di porre rimedio alle vampate utilizzando gli ormoni, è l’entità dei sintomi: caldane frequenti, durature, invalidanti che impediscono di riposare la notte o di lavorare il giorno, alterano molto la qualità della vita, specie se ad esserne affette sono donne (più raramente uomini) di giovane età.

Se siamo di fronte, ad esempio, ad uno stato di menopausa precoce (al di sotto dei 40 anni) a volte la sintomatologia è talmente oppressiva da rendere consigliabile un rimedio rapido ed efficace come quello ormonale.

Naturalmente occorre rivolgersi ad un medico specialista (ginecologo o endocrinologo) e valutare insieme a lui quando iniziare e per quanto tempo proseguire il trattamento


Approfondisci benefici ed effetti collaterali della terapia ormonale sostitutiva.

Farmaci o chirurgia contro le vampate di calore da ipertiroidismo.

Anche in questo caso, appurato che l’alterazione dei processi fisiologici di termoregolazione è provocata dall’eccessiva attività della tiroide, sarà utile correggere farmacologicamente o chirurgicamente l’iper-produzione di ormoni T3 e T4 per arrivare ad una buona remissione delle caldane ma anche di tachicardia, palpitazioni e disordini metabolici.

La terapia in questo caso si può attuare attraverso:

Una volta ripristinati livelli normali di T3 e T4, anche le caldane scompariranno.

Rimedi naturali contro le caldane.

In presenza di vampate di calore continue e debilitanti, se per svariate ragioni non si può o non si vuole assumere una terapia farmacologica, è possibile trovare sollievo ricorrendo ai rimedi consigliati dalla medicina alternativa.

Omeopatia.

L’Omeopatia è una disciplina medica alternativa, ormai estremamente conosciuta e diffusa in tutto il mondo.

Si basa sul concetto “simile cura simile”: principi attivi di derivazione animale o vegetale, che ad alte dosi provocherebbero un determinato sintomo (le vampate di calore, nel nostro caso), diluiti opportunamente, sarebbero in grado di contrastare e trattare proprio questo sintomo.

Le diluizioni sono molte, si abbreviano con numeri e sigle ed avvengono tutte in soluzioni idro-alcoliche di acqua ed etanolo.

Per completezza informativa diciamo subito che, nel caso delle vampate, il tipo di diluizione è sempre CH ossia centesimale (1 parte di “ceppo omeopatico” diluita in 100 parti di soluzione).

Il numero che precede la sigla, indica quante volte la suddetta diluizione è stata ripetuta per ottenere il rimedio omeopatico scelto.

Tra i rimedi omeopatici utilizzati possiamo citare:

In omeopatia si tende sempre a creare ad hoc per ogni paziente un mix di granuli contenenti diversi principi attivi che agiscano in modo sinergico nell’alleviare i sintomi.

Per avere dunque la giusta combinazione e tutti i dettagli posologici è opportuno rivolgersi ad un omeopata professionista.

Fiori di Bach.

Questa categoria di rimedi naturali, utilizza le essenze estratte dai fiori, capaci secondo Edward Bach, il fondatore di questa disciplina terapeutica alternativa, di convertire sintomi con connotazioni negative in esperienze positive, andando ad agire sullo stato d’animo di una persona.

Se proviamo a riflettere, dobbiamo ammettere che l’atteggiamento con cui si affronta ogni cambiamento o difficoltà della vita, influisce molto sulla comparsa e sulla percezione di sintomi tipici.

E’ possibile dunque che affrontando la menopausa o l’avanzamento dell’età in maniera più positiva e serena, magari con l’aiuto dei fiori, anche le vampate di calore risultino meno fastidiose e disturbanti.

Vediamo alcuni esempi di Fiori di Bach in grado di agire a livello emotivo, sui cambiamenti fisici ed sugli stati psichici che causano le vampate.

Fitoterapia.

Ecco infine i principali prodotti fitoterapici per il trattamento delle caldane.

Attenzione: Per vedere risultati concreti occorre attendere da 1 a 2 mesi dopo l’inizio del trattamento fitoterapico e prolungarlo non meno di 6 o 8 mesi.

La sicurezza dei fitoestrogeni inoltre è ancora oggetto di studi e valutazioni cliniche.

In donne con familiarità per tumori al seno, molti ginecologi ne sconsigliano l’utilizzo.

Il loro utilizzo non è adatto nell’uomo.

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