Farmaci decongestionanti: come agiscono? Quando prenderli e come scegliere

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Dottoressa Karen Angelucci (Farmacia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Karen Angelucci
(Specialista in farmacia)

Farmaci decongestionanti: come agiscono? Quando prenderli e come scegliere

I farmaci decongestionanti sono una classe di medicinali che favoriscono l'eliminazione dell'edema, ripristinando il normale flusso sanguigno in una zona del corpo soggetta a infiammazione. La congestione è un sintomo di una patologia maggiore ma è molto fastidiosa, può colpire: naso, orecchie, occhi ma anche molti altri distretti del nostro organismo, come scoprirai in questa guida. Continua nella lettura dell'articolo per conoscere: il meccanismo d'azione di tali medicinali, quando è opportuno prenderli e quali sono i migliori da scegliere.

Cosa sono i farmaci decongestionanti?

Nella categoria dei farmaci decongestionanti si annoverano tutti quei medicinali che aiutano a eliminare l’edema e l’accumulo di sangue in una parte del corpo colpita da un disturbo o da un’infezione. Essi non hanno il fine di curare la causa scatenante del malessere ma aiutano solamente a contrastare un sintomo molto fastidioso.

Quelli più conosciuti servono per far fronte a quella sgradevole sensazione di "naso chiuso", che si manifesta in concomitanza di affezioni che colpiscono l'apparato respiratorio. Siccome le cavità del cranio sono tutte collegate tra loro, a volte, un'infiammazione e la conseguente congestione può colpire anche le orecchie.

Inoltre è bene non dimenticare che nemmeno gli occhi sono immuni da un accumulo di sangue e un conseguente edema, in questo caso essi appaiono gonfi e arrossati.

Perché si creano le congestioni.

La congestione si manifesta in seguito a un'infiammazione in presenza di un patogeno o in risposta all'alterazione della funzionalità di una parte del nostro organismo. Quest'ultimo, per proteggersi, risponde con la dilatazione dei vasi sanguigni dell'area interessata, ciò favorisce l'afflusso di leucociti, detti anche globuli bianchi. Questo tipo di cellule, come noto, hanno la funzione di distruggere ed eliminare eventuali patogeni. Oltre a ciò, però, la zona colpita, per il grande afflusso di sangue, apparirà: arrossata, calda e gonfia.

Incidenza delle patologie causate da congestione in Italia

Alcune analisi della popolazione italiana hanno dimostrato che la congestione più diffusa è quella che si irradia nella zona nasale: il 7% degli abitanti della nostra penisola ne soffre. Per il 2020 le stime sono in crescita: il 20% del popolo italiano sarà soggetto a patologie a livello naso-sinusale, a causa di un aumento dell’inquinamento e delle polveri sottili.

Come agisce un farmaco decongestionante.

I farmaci decongestionanti contrastano la flogosi, svolgendo un'attività simpaticomimetica, cioè si comportano come l'adrenalina e la noradrenalina, che si legano a specifici recettori attivando varie risposte dell'organismo.

In particolare i farmaci decongestionanti riescono ad appaiarsi direttamente ai recettori adrenergici alfa-1, determinando la contrazione dei vasi sanguigni sottoposti a infiammazione, ciò aiuta a:

Gli alfa-1 non sono gli unici recettori adrenergici.

L’adrenalina può dare differenti azioni legandosi a vari tipi di recettori:

Quando prendere i farmaci decongestionanti.

Le patologie che creano una congestione alle mucose craniche, come occhi, naso e orecchie, per cui è opportuno usare un decongestionante sono:

Infezioni sostenute da virus o batteri.

Le infezioni virali (raffreddore), o batteriche si contraggono per contatto con altre persone portatrici di tali patogeni o con oggetti non detersi a dovere e sono causa di fastidiose congestioni.

Allergie.

Le allergie si presentano soprattutto in primavera, la stagione dei pollini. Il nostro organismo, in presenza di allergeni, visti come patogeni, scatena una risposta antinfiammatoria che porta a sintomi molto fastidiosi, tra cui congestione.

Sinusite e naso chiuso.

La sinusite è un'infiammazione cronica a livello delle cavità nasali, uno dei suoi sintomi è la sensazione di "naso chiuso"..

Un uso particolare: combattere le occhiaie.

Le occhiaie, un disturbo antiestetico che colpisce moltissime persone, si possono eliminare usando dei prodotti cosmetici come: creme, sieri o patch che al loro interno contengono una molecola ad azione decongestionante. Infatti l'ombra scura e il gonfiore che appaiono saltuariamente sotto gli occhi, sono causati da un edema, cioè un accumulo di liquidi dovuti all'eccessiva permeabilità dei capillari presenti nella zona perioculare. Utilizzando tali prodotti si stimola la contrazione della muscolatura vasale che aiuta a levigare la pelle e favorisce la conseguente la scomparsa dell'antiestetico gonfiore.

Una nuova sostanza decongestionante è stata scoperta in uno studio svolto da ricercatori italiani.

Alcuni studiosi italiani, nel 2014, hanno testato l’efficacia della molecola etil ximeninato sulla riduzione delle occhiaie. Sono stati 22 i volontari a sottoporsi allo studio, su questi effettuate delle rilevazioni dopo 2 e 4 settimane, da cui è emerso un miglioramento della zona perioculare, con un risollevamento dei tessuti e un rinforzamento dei capillari.

I farmaci decongestionanti sono utili anche per curare la prostatite.

La prostatite è il termine medico per indicare un'infiammazione alla prostata, una ghiandola presente nell'apparato genitale maschile. Le cause di questa alterazione fisiologica, acuta o cronica, possono essere varie ma, per aiutare il paziente a ridurre il dolore, il sanguinamento e i problemi relativi alla minzione, oltre ai farmaci tradizionali, si possono impiegare anche dei decongestionanti che sgonfiano i tessuti, riducendo l'edema.

Attenzione ad usare la pseudoefedrina in pazienti che hanno problemi alla vescica.

Uno studio condotto in Cina nel 2016 ha evidenziato come la pseudoefedrina potrebbe dare problemi di minzione, dando un non corretto svuotamento della vescica. I più colpiti sono risultati essere i pazienti al di sotto dei 50 anni che hanno trattano una congestione proprio con questo principio attivo.

I principi attivi con effetto decongestionante.

I farmaci decongestionanti più comunemente reperibili in commercio, sotto forma di spray o soluzioni orali, sono:

Efedrina e pseudoefedrina.

Estratte dalla pianta chiamata Ephedra ma attualmente prodotte di sintesi. In passato venivano usate per curare l'asma e il broncospasmo, attualmente vengono prescritte oltre che per l’azione decongestionante anche per quella di accelerare il metabolismo, infatti sono presenti in molti prodotti per dimagrire.

Medicinali contenenti Efedrina.

Fenilefrina.

Si usa come alternativa all'efedrina in preparazioni orali o topiche, si impiega anche per la dilatazione della pupilla e per aumentare la pressione in coloro che soffrono di ipotensione.

Medicinali contenenti Fenilefrina.

Nafazolina, xilometazolina e ossimetazolina.

Ottime per ridurre la congestione del naso e degli occhi, si raccomanda di usarle massimo 5 giorni, per evitare effetti collaterali.

Medicinali contenenti Nafazolina, xilometazolina e ossimetazolina.

Ipratropio bromuro.

Si tratta di un farmaco con scarsi effetti collaterali perché viene scarsamente assorbito a livello sistemico, se impiegato per via topica. Usato in molte affezioni che riguardano il sistema respiratorio.

Medicinali contenenti Ipratropio bromuro.

Associazioni di principi attivi decongestionanti.

Le molecole usate come decongestionanti si possono trovare anche in combinazione con altri classi di principi attivi, in questo modo daranno un'azione sinergica e, con un unico farmaco, si potranno contrastare più sintomi.

Le combo più efficaci sono:

Formulazioni e dosaggio.

Esistono differenti tipi di formulazioni dei farmaci decongestionanti: quelli a livello locale si somministrano con spray o gocce, che si applicano direttamente sull'area infiammata. Sono consigliati se già si sta seguendo una terapia per bocca con un altro farmaco e si vuole evitare di sovraccaricare il fegato, assumendo un eccessivo quantitativo di farmaci. La loro azione è immediata ma devono essere dispersi varie volte al giorno.

Quelli che si assumono per via orale hanno un’azione un po' più lenta in quanto devono prima essere assorbiti dall'organismo a livello dello stomaco o dell’intestino. Si consigliano le formulazioni in associazione con un antinfiammatorio o un antidolorifico così da assumere un solo farmaco con più effetti.

Per quanto riguarda i colliri, consiglia di somministrare 1 o massimo 2 gocce di collirio per ogni occhio, infatti un eccesso di prodotto potrebbe far si che questo sia del tutto inefficace, in quanto si stimola la lacrimazione che agevola l'allontanamento del principio attivo.

Effetti collaterali dei farmaci decongestionanti.

I farmaci decongestionanti, normalmente, non creano nessun effetto collaterale, in alcuni casi però possono verificarsi:

tutte causate dall'attivazione del sistema simpatico.

Effetto rebound.

Si consiglia un uso moderato di questo tipo di farmaci, impiegandoli solamente quando ce n'è strettamente bisogno e cercando di terminare la terapia in 4 o 5 giorni. Infatti per un uso prolungato ci potrebbe essere un effetto rebound, in quanto gli stessi medicinali potrebbero dare origine a una congestione detta iatrogena, cioè provocata da farmaci.

Linee guida per la somministrazione di farmaci decongestionanti

Sull'undicesima edizione del manuale “Clinical Pharmacology”, del 2012, viene sottolineato il fatto che i farmaci decongestionanti possono dare un effetto rebound, quindi si sconsigliano altamente terapie che proseguono oltre le 3 settimane. Inoltre nel libro viene detto che le dosi devono essere distanziate almeno di 3 ore l’una dall'altra per evitare il rischio di ischemia, cioè una riduzione eccessiva di sangue in un distretto corporeo con conseguente danneggiamento dei tessuti circostanti.

Attenzione a non abusare di farmaci decongestionanti se si soffre di insonnia.

I farmaci decongestionanti solitamente sono OTC (Over The Counter), cioè medicinali da banco e quindi vendibili senza bisogno di una ricetta medica, per questo è importante sapere, come si sottolinea nella terza edizione del testo “Sleep disorder Medicine” del 2009, che alcuni di essi, in particolare la pseudoefedrina e la fenilpropanolamina, sono eccitanti quindi sono sconsigliati per chi fatica a prender sonno.

Evita di prendere decongestionanti se utilizzi farmaci alfa-bloccanti.

I medicinali alfa-bloccanti, come dice il nome, servono per inattivare il recettore alfa-1 adrenergico quindi svolgono un’azione opposta ai decongestionanti. Si somministrano in caso di: ipertrofia prostatica benigna, ipertensione, problemi alla prostata e all'espulsione dell’urina. Quindi, proprio a causa dell’azione contrastante tra questi due tipi di farmaci se ne sconsiglia l’uso in concomitanza.

Evita di somministrare ai bambini al di sotto dei 12 anni.

In un articolo pubblicato sul British Medical Journal (BMJ), nell'ottobre 2018, vari studiosi appartenenti all'area sanitaria hanno fatto una summa degli articoli scientifici relativi ai decongestionanti, da ciò è emerso che è altamente sconsigliato somministrare questo tipo di farmaci a bambini al di sotto di 12 anni perché potrebbero essere rischiosi, ma soprattutto non avrebbero efficacia. L'unico rimedio utile in questo caso sono le irrigazioni nasali di soluzione salina.

I decongestionanti vanno evitati in gravidanza.

L' Agenzia italiana del farmaco sostiene che anche in gravidanza gli spray nasali ed i decongestionanti orali vanno utilizzati solo raramente ed in caso di assoluta necessità perchè possono interferire con la circolazione utero-placentare.

Alternative naturali ai farmaci decongestionanti.

Per evitare di assumere troppi medicinali si possono usare delle alternative naturali che sono efficaci come decongestionanti, ad esempio:

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