Allergia al polline: come si manifesta? Sintomi e rimedi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

L’allergia al polline è una reazione anomala del sistema immunitario nei confronti di questa sostanza che si manifesta con rinite allergica, prurito al naso, difficoltà respiratorie, congiuntivite allergica, stanchezza… ma come si diagnostica? E quali sono i rimedi naturali e farmacologici?

Che cos’è l’allergia al polline?

L’allergia ai pollini era già nota nell'antichità col nome di raffreddore o febbre da fieno. I pollini in natura servono a fecondare le piante con un processo chiamato impollinazione. In determinati periodi dell’anno che variano al variare delle piante e della latitudine geografica (generalmente va da aprile a settembre/ottobre) la concentrazione dei pollini emessi dalle piante nell’aria aumenta notevolmente per favorire il naturale ciclo riproduttivo. Purtroppo però questa gran quantità di polline trasportata dal vento, oltre ad assolvere il suo naturale compito di riproduzione, causa, una volta inalato, in un gran numero di soggetti, fastidiosi disturbi come riniti, dermatiti e nei casi più gravi attacchi di asma.

L'allergia al polline, chiamata anche pollinosi o allergia primaverile, è una reazione anomala del sistema immunitario nei confronti del polline. Si presenta solitamente nel periodo primaverile e può colpire qualsiasi soggetto, dai bambini agli adulti agli anziani.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i soggetti allergici rappresenterebbero il 10 - 40% della popolazione.

Come si sviluppa: patogenesi.

L’allergia ai pollini è dovuta ad un doppio errore del nostro sistema immunitario.

Questo, infatti, classifica una sostanza innocua come l’allergene (in questo caso il polline) come un nemico.

Le reali cause per cui un soggetto sviluppa allergia al polline sono ad oggi sconosciute, sebbene si pensi ad un'interazione tra fattori ambientali e genetici.

Il meccanismo patogenetico può essere così riassunto:

Quando si manifesta?

Le allergie ai pollini possono essere:

Calendario dei pollini maggiormente allergizzanti.

I pollini che causano allergia sono moltissimi, considerato che le allergie sono delle patologie estremamente individuali e legate ad una vera e propria predisposizione genetica; tuttavia ve ne sono alcuni che maggiormente figurano come allergeni, cioè come sostanze scatenanti l'allergia e tra questi abbiamo i pollini di:

Come si manifesta la pollinosi? Sintomi nasali, respiratori, oculari e sistemici.

La sintomatologia delle pollinosi è caratteristica e comprende un insieme di manifestazioni cliniche che comportano sintomi nasali, respiratori, oculari e sistemici.

Rinite, asma bronchiale e sindrome orale allergica (SOA).

L’allergia ai pollini è la principale causa di alcune comuni patologie quali la rinocongiuntivite allergica, l’asma bronchiale e la sindrome orale allergica

La rinocongiuntivite allergica è un processo infiammatorio a carico della della mucosa nasale o della congiuntiva (membrana che protegge il bulbo oculare) dovuto ad allergie stagionali come quella ai pollini.

Molti pazienti con allergie da pollini sono affetti da asma bronchiale una condizione in cui le vie aeree si restringono in risposta agli allergeni inalati. Gli attacchi di asma possono comportare tosse, dispnea, e senso di oppressione e possono durare pochi minuti o durare ore o giorni.

In alcuni soggetti allergici possono insorgere sintomi quali bruciore o prurito alla gola o al palato, disturbi della deglutizione, dopo aver assunto un alimento. Queste manifestazioni caratterizzano la Sindrome orale allergica che è causata da alimenti che presentano antigeni comuni ad alcuni pollini.

La diagnosi ed i test da effettuare per individuare il polline responsabile.

La diagnosi di allergia viene eseguita dal medico allergologo sulla base dei sintomi mediante anamnesi, esame obiettivo, esami del sangue e test cutanei.

Attraverso gli esami del sangue si esegue il dosaggio delle IgE seriche, cioè degli anticorpi coinvolti nel processo allergico. In particolare i test eseguiti sono:

Per quanto riguarda i test cutanei quelli maggiormente utilizzati sono:

Cosa fare?

I miglior trattamento contro l’allergia è cercare di evitare il contatto con la sostanza allergenica, cosa che, per i pollini, è abbastanza complicato. Il trattamento farmacologico può essere preventivo e sintomatico. I sintomi possono essere anche alleviati con rimedi naturali fitoterapici ed omeopatici o con i classici rimedi tramandati dalle nonne.

I rimedi naturali per contrastare i sintomi dell’allergia primaverile.

I rimedi naturali aiutano chi è affetto da crisi allergiche a contrastare i sintomi e comprendono rimedi fitoterapici, omeopatici e rimedi casalinghi o "della nonna". Particolare attenzione va posta anche all'alimentazione poiché alcuni alimenti potrebbero aggravare la sintomatologia.

Fitoterapia.

I soggetti affetti da pollinosi devono prestare particolare attenzione ai rimedi fitoterapici poiché alcuni di essi, per cross - reazione, potrebbero aggravare il quadro sintomatico e pertanto si consiglia sempre di parlarne con il proprio medico. Tra i rimedi fitoterapici più indicati dal naturopata per la sintomatologia dell'allergia ai pollini abbiamo:

I rimedi fitoterapici sopracitati agiscono a livello del rilascio o della produzione di istamina e degli altri mediatori dell'infiammazione. La modalità di somministrazione e la forma da assumere (tintura madre, infuso, estratto secco, macerato glicerico) vanno discussi insieme al proprio medico allergologo onde evitare problemi di cross - reazione e peggioramento dei sintomi.

Omeopatia.

Un altro possibile approccio naturale al trattamento delle pollinosi stagionali è quello dell'omeopatia.

Per quanto riguarda i rimedi omeopatici quelli più indicati dalla medicina alternativa sono:

Tutti i rimedi si assumono alla concentrazione 5 CH con una posologia di 5 granuli da una a più volte al giorno fino a quando non si osserva un miglioramento dei sintomi.

Rimedi della nonna.

I rimedi casalinghi che le nostre nonne consigliano per alleviare i sintomi della pollinosi sono i seguenti:

Alimentazione.

Nei soggetti allergici sono da evitare gli alimenti che possono provocare "cross - reazione", ovvero quegli alimenti che, anche se il soggetto non è allergico ad essi possono comunque scatenare una reazione allergica e provocare un rilascio di istamina.

In particolare:

Rimedi farmacologici.

La terapia farmacologica per il trattamento delle allergie prevede l'uso di farmaci che limitano la manifestazione dei sintomi, o di farmaci preventivi che diminuiscono la sensibilità dell'apparato respiratorio nei confronti del polline. In caso di pollinosi è comunque necessario rivolgersi all’allergologo che saprà indicare la terapia più appropriata.

Tra i farmaci preventivi troviamo i cromoni (Cromoglicato o sodio nedocromile) che agiscono sui canali degli ioni cloro e riducono l'eccitabilità delle cellule a livello delle vie aeree riducendo, in tal modo,l'infiammazione. Vanno assunti prima della esposizione ai pollini cioè circa tre-quattro settimane prima della fioritura della specie cui si è allergici.

Questi farmaci sono disponibili in compresse, spray, colliri, o possono essere inalati con l’aerosol. Hanno, però effetto limitato e vanno assunti più volte durante la giornata (anche tre o quattro volte).

Tra i farmaci che riducono i sintomi allergici, quelli maggiormente utilizzati sono:

In gravidanza.

Tali farmaci vanno assunti con cautela e sotto stretto consulto dello specialista, soprattutto in caso di allergia ai pollini che si verifica durante la gravidanza o l'allattamento.

Per quanto riguarda gli antistaminici non è stato comprovato nessun aumento di rischio di malformazioni o anomalie per il bambino, tuttavia è meglio evitare quelli di prima generazione che possono causare sonnolenza specie nei primi giorni di assunzione. È sconsigliato l'uso di decongestionanti che, essendo vasocostrittori, riducono l'apporto di ossigeno al bambino.

Il vaccino immuno desensibilizzante per i pollini.

Negli ultimi tempi è stato messo a punto un vaccino per le allergie, che si esegue somministrando al soggetto piccole dosi crescenti dell'allergene, in questo caso il polline, a cui è allergico. Lo scopo è far si che il sistema immunitario reagisca poco alla volta fino a diventare indifferente di modo che, qualora il polline venga a contatto con il soggetto, non si abbia nessuna reazione. In genere il trattamento ha una durata variabile tra i sei e gli otto mesi, talvolta anche un anno, in base al tipo di allergia.

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