Quali sono le caratteristiche della rinite vasomotoria? Quali sono le cause che la determinano e con quali sintomi si manifesta? La rinopatia non è una patologia unica ma un quadro clinico molto complesso per cui la cura può essere varia.
La rinite vasomotoria è nota anche come rinopatia vasomotoria o iperattività nasale aspecifica. Già nelle terminologie su elencate per individuare la malattia è insito un diverso approccio ad essa. Infatti una rinite è, per definizione, una infiammazione con edema della mucosa che riveste la cavità nasale. Presuppone quindi l’azione di un processo flogistico che può avere varie cause: allergie, infezioni, abuso di farmaci, etc.
L’ iperattività nasale aspecifica è invece una anomala ed eccessiva attività delle strutture del naso sotto l’azione di uno stimolo non ben identificato e perciò non sottintende necessariamente un processo infiammatorio. Ricordiamo che le strutture anatomiche in questione sono: mucosa, ghiandole siero-mucose e la rete di vasi sanguigni che è al disotto dello strato epiteliale. Un ruolo preminente nella eziopatologia della malattia, come è sottolineato dall’aggettivo vasomotorio, è svolto proprio dai vasi sanguigni. Questi, come è noto, godono di vasomotilità, ossia della proprietà, su comando del sistema nervoso autonomo, di contrarsi/dilatarsi e quindi di variare il loro calibro e flusso di sangue che li percorre.
Se accade che il sistema nervoso autonomo reagisce in maniera eccessiva a stimoli che comunemente non sortiscono effetti si ha una imponente vasocostrizione o vasodilatazione dei capillari del naso che induce congestione delle mucose. E questo il meccanismo che è alla base della rinite vasomotoria. Ovviamente tale azione può anche essere conseguente ad una rinite allergica che però non tutti gli studiosi annoverano tra le riniti vasomotorie.
Volendo fare una sintesi la rinite vasomotoria è una infiammazione o congestione cronica della mucosa del naso caratterizzata da eccessiva motilità dei vasi sanguigni che si presenta con starnuti, ostruzione delle fosse nasali e rinorrea (gocciolamento del naso).
Si usa normalmente classificare le riniti vasomotorie in due distinti tipi: quelle allergiche e quelle che al contrario hanno un origine non allergiche. Vediamo in modo approfondito cosa caratterizza le due patologie, le cause che le determinano, la sintomatologia con la quale si presentano, come la medicina si propone di curarle, quali sono le similitudini e quali invece le differenze.
Sono caratterizzate dallo status allergico ossia dalla particolare condizione in cui si predispone il sistema immunitario che, per cause non ben note, riconosce come nemiche sostanze ai più innocue chiamate allergeni.
Sono ovviamente gli allergeni che possono essere i più svariati. Alcuni appartengono al mondo vegetale come le graminacee e la parietaria altri sono funghi come l’ alternaria altri ancora appartengono al regno animale come gli acari, il pelo e lana della pelliccia di animali domestici.
La rinite vasomotoria allergica può avere un andamento stagionale o essere continua a seconda della natura dell’allergene. A prescindere dalla frequenza e dai periodi in cui si manifesta, la patologia propone sintomi ben precisi, vediamo quali sono i principali.
Ricordiamo ancora una volta che non tutti gli specialisti considerano la rinite allergica come una rinite vasomotoria; in ogni caso la diagnosi viene effettuata secondo un protocollo medico comune piuttosto definito.
Non si può parlare della rinite vasomotoria di forma non allergica come una patologia unica e definita; con tale termine, in medicina, si indicano svariati quadri clinici anche molto diversi tra loro che hanno in comune le seguenti caratteristiche:
Si ritiene che a determinare la malattia sia una anomalia del sistema nervoso autonomo da cui dipende la motilità dei vasi sanguigni della mucosa nasale e con più precisione una distonia neurovegetativa. Ossia uno squilibrio tra le attività dei suoi due rami: il parasimpatico e l’ortosimpatico con predominanza del sistema parasimpatico.
Le cause che possono attivare il processo sono svariati ed Le più comuni sono:odori intensi, brusche variazioni di temperatura, variazione del tasso di umidità dell’aria, luci intense, fumi, alcuni farmaci per l’ipertensione, variazione delle concentrazioni ormonali come può accadere in gravidanza, inquinamento, stress, depressione, stati d’animo intensi come la collera e l’ira.
Altra ipotesi è che essa possa essere correlata a reflusso gastroesofageo.
Sebbene si tratti di quadri diversi è comunque possibile indicare quei sintomi delle riniti vasomotorie non causate da allergeni che si manifestano più frequentemente nei pazienti ai quali viene diagnosticata tale pseudo patologia.
L’ anamnesi necessaria per diagnosticare la forma non allergica della rinite va affidata ad un otorinolaringoiatria esperto data l’innegabile complessità della diagnosi. Tuttavia questa si basa su delle evidenze che possono essere così sintetizzate:
Come abbiamo detto le riniti vasomotorie non allergiche sono molto varie ed è necessaria quindi una loro classificazione basata essenzialmente sulla causa che determina la patologia.
Da quanto detto fino ad ora è evidente che per decidere la miglior terapia occorre una precisa diagnosi della malattia senza la quale è difficile decidere il trattamento più adeguato. La prima grossa distinzione che andrebbe fatta è se la malattia è allergica o meno, fattore essenziale per individuare una cura adatta. Molte volte però questa distinzione è resa complessa dalla concomitanza delle due tipologie di riniti che andrebbero trattate separatamente. Comunque al di là di ogni considerazione le linee guida della terapia devono porsi come obbiettivo la remissione della sintomatologia possibilmente utilizzando farmaci ben tollerati per un periodo di tempo quanto più breve possibile.
Gli step della cura sono i seguenti: eliminazione degli allergeni che scatenano la malattia, farmaci di profilassi delle crisi allergiche come gli antistaminici, farmaci che leniscono i sintomi come gli anticongestionanti di cui un esempio è il nasonex o i FANS, trattamento per una iposensibilizzazione all’allergene che provoca la malattia. Trattamento che consta di inoculazione di dosi di allergeni a posologia crescente ad intervalli regolari di tempo. Talvolta la terapia farmacologica non basta ed occorre un intervento chirurgico che faccia una plastica dei turbinati e li riduca per lenire la congestione. Le tecniche chirurgiche utilizzate per ottenere ciò sono svariate e vanno dall’intervento plastico tradizionale agli interventi che utilizzano l’elettrocoagulazione o il laser.
In queste condizioni le terapie sono costituite dagli antistaminici o da glucocorticoidi. Spesso vengono utilizzati irrigazioni nasali con soluzioni saline e aerosolterapia con acque termali.
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