Creme antibiotiche e pomate: principi attivi, indicazioni ed effetti collaterali.
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Avrai certamente sentito parlare delle pomate antibiotiche, dal momento che vengono usate per trattare le infezioni di pelle e mucose. Ma cosa contengono? Sono sicure? Leggi la guida per scoprire tutti i dettagli!
Pomate antibiotiche: cosa sono?
Le pomate antibiotiche sono preparazioni semisolide, classificate in unguenti, creme e gel, che veicolano farmaci o estratti attivi sui batteri, direttamente nella pelle o nelle mucose, per trattare infezioni ivi localizzate.
In tal modo, quindi, non solo si raggiungono concentrazioni elevate di antibiotico dove ce n’è realmente bisogno, ma si possono usare anche farmaci tossici o poco efficaci per altre vie.
Classificazione.
Come già anticipato, le pomate antibiotiche sono comunemente classificate in tre categorie - unguenti, creme e gel- a seconda della formulazione, che varia in base al principio attivo, alla sede dell’infezione e alla sua natura. Vediamole brevemente!
Unguenti.
Gli unguenti, che possono veicolare principi attivi solidi o liquidi, sono usati nel trattamento delle infezioni cutanee e oftalmiche.
Sono costituiti da una base grassa ad azione occlusiva, cioè in grado di trattenere l’acqua, e per questo sono utili nelle dermatosi “secche”: limitando la traspirazione, infatti, fanno in modo che la pelle si ammorbidisca e che il principio attivo penetri in profondità.
Quando applicati nel sacco congiuntivale, inoltre, impediscono che il farmaco si disperda in altre zone.
Creme.
Le creme, che possono veicolare principi attivi liquidi, sono emulsioni formate generalmente da una fase oleosa dispersa in una fase acquosa (emulsioni O/A).
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Sono utili nel trattamento delle infezioni “umide”, come quelle dei genitali o della pelle lesa, perché favoriscono il drenaggio delle secrezioni, accelerando in tal modo la guarigione.
Gel.
I più diffusi sono gli idrogel, utili nelle infezioni suppurative di pelle e mucose, che hanno il vantaggio di non lasciare tracce e perciò sono particolarmente indicati per il viso.
Composizione: i diversi principi attivi.
Le pomate antibiotiche contengono farmaci o estratti che inibiscono lo sviluppo dei batteri (batteriostatici) o li uccidono (battericidi). Di seguito, faremo una carrellata dei principali antibiotici.
I principi attivi appartengono a diverse categorie, che si differenziano per struttura e, quindi, per spettro d’azione e usi. Vediamo i più comuni!
Aminoglicosidi.
Gli aminoglicosidi uccidono i batteri bloccando la sintesi delle proteine, indispensabili per la loro sopravvivenza.
Tra questi abbiamo:
- la neomicina, usata per il trattamento delle infezioni cutanee superficiali e contenuta in pomate SOP (senza obbligo di prescrizione) quali Streptosil e Trofodermin (0,5%);
- la gentamicina, usata per infezioni cutanee di vario grado di estensione e contenuta in creme o unguenti che richiedono la Ricetta Ripetibile (RR), come Gentalyn (0,1%);
- la tobramicina, usata per le infezioni oftalmiche sotto forma di unguenti, come Tobral (0,3%), che richiedono la RR.
Vari.
In questa sezione riportiamo alcuni antibiotici che, pur essendo meno comuni dei precedenti, sono altrettanto importanti.
- Clindamicina è un batteriostatico che agisce inibendo la sintesi delle proteine. Viene usata per la cura dell’acne sotto forma di gel all’1% (Duac gel) disponibile con RR.
- Mupirocina: questo farmaco uccide i batteri bloccando la sintesi di macromolecole, in particolare RNA e proteine, indispensabili per la loro sopravvivenza. È utile nella terapia delle infezioni nasali e cutanee sotto forma di unguenti al 2%, come il Bactroban, disponibili con RR.
Associazioni.
Ifarmaci di cui sopra possono essere contenuti nelle pomate in associazione ad altri che ne potenziano gli effetti o che intervengono laddove gli antibiotici non riescono.
Tra le associazioni più comuni abbiamo:
- neomicina 2% + sulfatiazolo 0,5% (antibatterico);
- gentamicina 0,1% + betametasone 0,1% (cortisone);
- clindamicina 1% + benzoil perossido 3% (antibatterico).
Antibiotici naturali: la propoli.
La propoli o colla d’api è ottenuta dalla lavorazione delle resine vegetali (solitamente di pino o abete) con la saliva delle api.
Il risultato è una sostanza resinosa dal forte profumo aromatico, dalla quale vengono ottenuti gli estratti da incorporare in creme e unguenti (disponibili senza ricetta) usati nella terapia complementare delle lesioni cutanee, quali ragadi, ulcere e ustioni, che potrebbero infettarsi.
Gli estratti di propoli ricchi di polifenoli ed essenze, infatti, sono risultati attivi verso vari ceppi batterici (come gli Streptococchi) negli studi in provetta, con effetti batteriostatici o battericidi, a seconda della concentrazione testata (Foch et al. 1993, Serra et al., 1995).
Dove acquistare le pomate antibiotiche?
Le pomate antibiotiche si possono acquistare in farmacia e, per quanto riguarda quelle SOP, anche in parafarmacia.
Indicazioni delle pomate antibiotiche
Abbiamo visto cosa sono le pomate antibiotiche, come vengono classificate e i principi attivi contenuti. Ma quali sono le loro indicazioni nello specifico?
Acne.
L’acne si manifesta quando l’olio prodotto dalle ghiandole sebacee si accumula nei follicoli piliferi e viene convertito in sostanze irritanti dai batteri (Cutibacterium acnes) che causano la formazione di comedoni, papule, pustole, cisti e noduli dolenti nei casi più gravi.
Come si cura l’acne?
Il trattamento dipende dalla severità della patologia. Le pomate antibiotiche, in particolare, si usano nelle forme da moderate a gravi, in associazione agli antibiotici orali. Il farmaco di prima scelta per uso topico è la clindamicina.
Dal momento che l’acne colpisce spesso e volentieri il viso, sono da preferire le formulazioni in gel all’1%, che - se applicate nelle giuste quantità - non lasciano residui.
Dopo aver deterso le mani e la pelle del viso con acqua tiepida, applica una punta di dito di gel nel viso e massaggia fino al completo assorbimento; applica una punta e mezzo di dito di gel se l’acne è presente anche sulla schiena.
Il gel si applica una volta al dì, la sera prima di andare a dormire, per 2-5 settimane.
Congiuntivite acuta.
La congiuntivite è un’infezione oftalmica causata da Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae, caratterizzata da arrossamento, prurito, lacrimazione e secrezione di pus.
Come si cura la congiuntivite acuta?
Il farmaco di prima scelta è la tobramicina, sotto forma di unguento allo 0,3%, che si applica 2-4 volte al dì (per un periodo di tempo stabilito dal medico) nell’angolo interno dell’occhio.
Follicolite.
La follicolite è un’infezione dei follicoli piliferi causata, di sovente, da Staphylococcus aureus e, più raramente, da Pseudomonas aeruginosa. SI caratterizza per la presenza di pustoline nei follicoli piliferi, le quali causano fastidio e prurito.
Come si cura la follicolite?
La follicolite si può trattare con la neomicina, sotto forma di unguenti al 2%, da applicare 2-3 volte al giorno fino a ottenere un miglioramento.
In alternativa si possono applicare le creme a base di gentamicina allo 0,1%, 3-4 volte al dì fino a quando non si notano miglioramenti, per poi passare a 1-2 volte al dì.
Impetigine ed ectima.
Streptococchi e stafilococchi possono causare infezioni della pelle, caratterizzate da croste o bolle (impetigine), che possono ulcerarsi (ectima). Gli stafilococchi, in particolare, sono i responsabili di quasi tutte le forme non bollose e di tutte le forme bollose, poiché producono una tossina esfoliativa che danneggia la pelle.
Come si curano impetigine ed ectima?
Il farmaco di prima scelta è la mupirocina, usata sotto forma di unguenti al 2%, da applicare una volta al giorno per non più di 10 giorni.
Lesioni cutanee superficiali.
Piccole ustioni, abrasioni e tagli superficiali dovrebbero essere curati, previa disinfezione dell’area lesa, con una pomata antibiotica per evitare che si infettino.
Come si curano le lesioni cutanee superficiali?
Si possono usare le pomate valide per la follicolite, cioè gli unguenti a base di neomicina o gentamicina, da applicare secondo le stesse modalità.
Patereccio.
Il patereccio, meglio noto come “giradito”, è un disturbo delle falangi che si manifesta con arrossamento, gonfiore, dolore e bruciore, spesso e volentieri causato da Streptococchi e Stafilococchi.
Come si cura il patereccio?
Generalmente si applica una crema a base di gentamicina allo 0,1%, inizialmente 3-4 volte al dì, poi 1-2 volte al dì a partire dai primi miglioramenti.
Reazioni avverse e controindicazioni.
Prima di salutarci, è bene che tu conosca i rischi associati alle pomate antibiotiche: sono pur sempre dei medicinali e, come tali, non privi di reazioni avverse! Per ognuno dei farmaci trattati, dunque, ecco gli effetti avversi più comuni e le controindicazioni.
Neomicina. L’uso delle pomate a base di neomicina può causare diversi effetti collaterali, dei quali però non si conosce la frequenza (AIFA).
Tra questi vi sono:
- sovrainfezioni batteriche o fungine;
- reazioni allergiche;
- prurito, gonfiore e arrossamento.
Avvertenze
Non usare le pomate di neomicina in presenza di:
- infezioni secondarie (cioè infezioni che si sviluppano su quelle preesistenti);
- ustioni estese e ulcere trofiche, perché c’è il rischio che il farmaco venga assorbito e possa essere tossico per i reni e l’apparato uditivo;
- allergie note al farmaco.
In gravidanza, durante l’allattamento e nell'infanzia, le pomate di neomicina si usano sotto stretto controllo medico.
La gentamicina può causare:
- prurito e irritazioni temporanee della pelle, che non richiedono l’interruzione della terapia;
- allergie, nel qual caso è necessario sospendere l’uso.
Avvertenze
Non usare la gentamicina in presenza di:
- lesioni cutanee estese, perché c’è il rischio che venga assorbita e sia tossica per i reni e l’apparato uditivo;
- allergie note al farmaco.
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In gravidanza, durante l’allattamento e nell'infanzia, le pomate di gentamicina si usano sotto stretto controllo medico.
La tobramicina può causare:
- fastidio oculare e arrossamento in 1 caso su 10;
- allergie, perdita delle ciglia e depigmentazione in 1 caso su 100.
Avvertenze
Non usare la tobramicina se sei allergico; se porti le lenti a contatto, non indossarle per tutta la durata della terapia.
In gravidanza, durante l’allattamento e nell'infanzia, le pomate di tobramicina si usano sotto stretto controllo medico.
La clindamicina può causare:
- bruciore, prurito ed esfoliazione cutanea in almeno 1 caso su 10;
- mal di testa in meno di 1 caso su 10.
Avvertenze
Non usare la clindamicina se:
- sei allergico;
- ti devi esporre al sole, perché rende la pelle più sensibile alle radiazioni;
- stai assumendo dapsone o sulfacetamide, perché pelle e capelli potrebbero cambiare colore.
Il farmaco è controindicato sotto i 12 anni, perché non esistono dati sulla sicurezza, mentre in gravidanza e durante l’allattamento si dovrebbe assumere sotto controllo medico, solo se è strettamente necessario.
La mupirocina può causare:
- bruciore in 1 caso su 10;
- prurito, arrossamento ed eruzioni cutanee in 1 caso su 100.
Avvertenze
Non usare la mupirocina in caso di allergie note al farmaco. In gravidanza, in allattamento e nell'infanzia, le pomate di mupirocina si usano sotto stretto controllo medico, quando non se ne può fare a meno.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico o di altro specialista della salute.