Fibroma uterino: sintomi, cause, ed intervento

Ultimo aggiornamento:

Dottoressa Laura Lombardo (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Laura Lombardo
(Specialista in ostetricia)

Approfondimento sul fibroma uterino. Quali sono i sintomi con cui si manifesta? Quali i rischi e le cause che ne determinano la formazione? Scopriamo come viene diagnosticato e quali sono le cure: intervento, farmaci e rimedi naturali.

Fibroma uterino: caratteristiche.

I fibromi uterini sono delle formazioni benigne a carico dell’apparato genitale femminile.

Sono costituiti principalmente da tessuto fibro-elastico, possono avere dimensioni varie, da alcuni millimetri a vari centimetri, e hanno di norma una forma tondeggiante, circondati da una capsula che ne permette l’ancoraggio alla parete uterina.

Si possono presentare singolarmente, ma più spesso sono multipli e solo raramente (circa nel 3 % dei casi) si localizzano a livello della cervice uterina. Nella restante percentuale di casi, si localizzano a livello del corpo dell’utero.

La presenza di un fibroma è una patologia abbastanza frequente, specie nelle donne in età fertile. Circa il 20 % di donne in questa fascia di età infatti scopre nel corso della vita di averne uno.

I principali tipi di fibroma.

I fibromi uterini possono essere di vari tipi a seconda della sede in cui si sviluppano:

Cause e fattori di rischio che ne determinano la formazione.

Sebbene non sia ancora del tutto chiaro il meccanismo che porta alla formazione di questi tumori benigni, è certo che sono influenzati dagli ormoni ovarici e che c’è una base genetica che predispone alcuni soggetti.

Esistono comunque delle categorie di donne maggiormente esposte al rischio di sviluppare fibromi:

Come si evolve? Può scomparire?

I fibromi sono formazioni non cancerose che crescono lentamente:

Quali sono i sintomi con cui si manifesta?

I fibromi di piccole dimensioni molto spesso non danno alcun segnale della loro presenza e talvolta si riscontrano durante un controllo ginecologico di routine.

Di conseguenza, i sintomi variano a seconda della grandezza e della localizzazione e dalla presenza di uno o più fibromi.

Quando sono presenti i sintomi sono:

Il rapporto tra fibromi e gravidanza.

Raramente la presenza di un fibroma impedisce l’instaurarsi della gravidanza, in quanto sono rarissime le complicazioni a carico delle tube (il “luogo” che accoglie il concepimento) per cui non è infrequente che una donna scopra di avere un fibroma proprio quando si reca a visita per una gravidanza.

I fibromi sottomucosi, sporgendo all’interno della cavità uterina, possono, in alcuni casi, rendere difficile l’annidamento dell’embrione in utero e quindi c’è una piccola percentuale di rischio aumentato di aborto.

Fibromi di grandi dimensioni localizzati all’esterno o tra le fibre muscolari possono causare problemi con il proseguimento della gravidanza in quanto, sotto lo stimolo ormonale, possono indurre delle contrazioni anomale e quindi portare ad un rischio aumentato di parto pretermine.

Solo il 30 % dei fibromi, però, aumenta di dimensioni durante la gravidanza e non è stato dimostrato che asportare fibromi di dimensioni inferiori a 5 cm migliori la fertilità.

Diagnosi: come individuare localizzazione e dimensioni della formazione.

La diagnosi di norma è abbastanza semplice. La metodica maggiormente utilizzata è l’ecografia.

Infatti una immagine ecografica, sia tramite sonda addominale e ancor meglio con una sonda vaginale, da una visione chiara e netta della presenza del fibroma.

Inoltre è possibile individuarne la localizzazione, la grandezza e la consistenza e la presenza o meno di altri fibromi.

E’ possibile scoprirne la presenza anche con una visita ginecologica. Infatti alla palpazione l’utero apparirà di dimensioni aumentate, di forma anomala, con la presenza di una neoformazione dura.

In alcuni casi è richiesta una sonoisterografia (metodo di visualizzazione della cavità uterina con una sonda vaginale e infusione di una soluzione salina sterile nella cavità) o una risonanza magnetica, specie nei casi in cui la terapia preveda l’asportazione chirurgica.

Terapia: farmaci ed intervento per eliminare il fibroma.

Di tutte le donne che hanno uno o più fibromi, solo il 10 - 20 % necessita di terapia. La restante percentuale può tenere sotto controllo la patologia poiché i sintomi non provochino tanto disagio da richiedere un intervento medico.

La scelta della terapia dipende da vari fattori:

Le opzioni sono: la terapia farmacologica e l’intervento chirurgico.

Terapia farmacologica.

Non esiste un farmaco che possa essere utilizzato per far “scomparire” il fibroma, ma alcune sostanze possono essere utili per tenerli a bada.

Vengono utilizzati quando ci sono sintomi evidenti e fastidiosi per la paziente.

Rimedi naturali.

Alcune erbe usate in fitoterapia, accompagnate da una alimentazione sana e da un corretto stile di vita, possono aiutare a ridurre i sintomi causati dai fibromi.

Alcuni esempi sono: vitex agnus cactus, sequoia gigantea, cardo mariano, tarassaco, ribes nero.

Rimedi omeopatici utili sono: calcarea iodata, calcarea fluorica, murex, ipeca.

Intervento chirurgico.

Quando i sintomi sono invalidanti e il fibroma è di grosse dimensioni si ricorre all’intervento chirurgico che può essere:

L’intervento può essere eseguito per via laparotomica, cioè tramite un taglio simile a quello del cesareo, o per via laparoscopica, ossia tramite piccole incisioni attraverso le quali si fanno passare gli strumenti chirurgici.

La seconda via è più rapida e meno fastidiosa per la paziente, ma la scelta dipende dalla grandezza del fibroma e soprattutto dalla sede. In entrambi i casi è necessario il ricovero.

Un’altra strada possibile è l’embolizzazione del fibroma. Tramite un piccolo catetere inserito nell’arteria femorale, si giunge alle arterie che irrorano il fibroma e si occludono, causando così la lenta “morte” del fibroma.

Come tutte le procedure, non è esente da rischi.

Infatti alcune pazienti riferiscono dolori e crampi nei momenti successivi alla procedura, c’è un minimo margine di rischio di infezioni, è possibile la comparsa di febbre e nausea, nell’1 % dei casi l’utero subisce un danno tale da richiederne l’asportazione e, se la paziente è vicina ai 40 anni, c’è un minimo rischio che la procedura comporti una anticipazione della menopausa.

Per ora, solo all’ospedale Niguarda di Milano, è possibile sottoporsi a una terapia a base di ultrasuoni. La paziente viene sottoposta a risonanza magnetica e il fibroma viene bombardato e ridotto a dimensioni minime. E’ necessaria una blanda sedazione e che la paziente resti immobile per circa due ore all’interno della macchina. Il fibroma però non deve essere vicino a anse intestinali, cicatrici (es. cesareo o appendicectomia) o altri organi.

Articoli correlati

Utero fibromatoso: cos’è? Sintomi, cause, terapia e conseguenze Pillola anticoncezionale: come funziona? Efficacia, effetti collaterali e controindicazioni Vaginite: sintomi, cause, cure e rimedi naturali per l’infiammazione Guida completa sulle mestruazioni irregolari: Cause, Sintomi, Diagnosi e Trattamenti Endometrio ispessito: cause e cure dell'iperplasia endometriale Leucorrea: cause, rimedi e tipi (gravidica, premestruale, micotica...)