Cervicite: tipologie, sintomi, cause e cure dell' infiammazione della cervice
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La cervicite è una infiammazione del collo dell’utero. Si presenta in varie tipologie a seconda della causa che la scatena. Che sia di natura infettiva o no, in alcuni casi i sintomi sono chiari mentre talvolta non ci sono manifestazioni della presenza dell’infiammazione. E allora come possiamo riconoscerla? Quali trattamenti sono i più adatti a seconda della causa scatenante? Vediamo tutte le opzioni terapeutiche, comprese quelle omeopatiche, e soprattutto scopriamo come possiamo fare prevenzione per evitare di ammalarci o avere ricadute.
Cos'è la cervicite?
Cervicite è un termine che si utilizza per indicare una infiammazione della cervice uterina o collo dell’utero, ossia la parte inferiore dell’utero che sporge in vagina.
Il più delle volte si presenta in forma asintomatica e viene scoperta durante un controllo ginecologico di routine o per altre cause.
La cervicite è un' infiammazione che può comparire ad ogni età e può essere il risultato di varie cause.
L’utero è l’organo femminile della riproduzione ed è formato da:
- fondo,
- corpo,
- collo.
Il collo o cervice uterina è un canale stretto che rappresenta la congiunzione tra l’utero e la vagina e costituisce il cosiddetto “muso di tinca”. Superiormente comunica con l’utero tramite l’orifizio uterino interno e l’istmo. Inferiormente invece è presente l’orifizio uterino esterno. La cervice è di natura fibromuscolare e si modifica in gravidanza e in menopausa.
I tipi di cervicite in base a tempi e zone dell’infiammazione.
Esistono due forme di cervicite:
Acuta.
Si parla di cervicite acuta quando l'infiammazione si presenta con esordio improvviso in risposta ad una causa ben precisa.
Cronica.
L'infiammazione è cronica quando è presente da tempo (in genere più di sei mesi) ed è maggiormente resistente ai trattamenti.
La cervicite cronica può essere erosiva cioè accompagnata da piccole ulcere che che facilitano le infezioni
Esocervicite.
L' esocervicite è una infiammazione della parte esterna della cervice, con interessamento ghiandolare.
Endocervicite.
Se l'infiammazione colpisce l’endocervice, causerà una endocervicite, con interessamento del canale cervicale.
Le cause e i fattori di rischio della cervicite.
Le cause della cervicite sono molteplici. Possono essere racchiuse in due classi:
- cause infettive,
- cause non infettive.
Cause infettive.
La vagina, fisiologicamente, contiene dei batteri “buoni” che proteggono le strutture genitali dalle infezioni. Questi bacilli, infatti, trasformando il glicogeno presente nella mucosa vaginale in acido lattico impediscono il proliferare delle infezioni uccidendo gli agenti patogeni.
In alcune situazioni questo meccanismo viene alterato e di conseguenza questa barriera protettiva non ha più effetto.
Gli eventi che possono modificare questo ecosistema sono:
- alterazioni ormonali,
- uso di antibiotici sistemici,
- uso di antibiotici locali,
- eccessivo uso di detergenti intimi,
- stress,
- terapie locali prolungate,
- precedenti infezioni vaginali (vaginosi batterica, es. candida albicans),
- irrigazioni vaginali.
In questo modo, la vagina e la cervice sono esposte e facilmente soggette ad infezioni.
Gli agenti patogeni che possono colpire la cervice sono:
- Clamidia, batterio presente nel 40 % di casi di infezione, può causare endocerviciti, malattia infiammatoria pelvica (ossia una infezione che coinvolge tutti gli organi pelvici), salpingiti, infertilità e dolore pelvico cronico, prevalentemente asintomatico.
Approfondisci cos'è e come si trasmette la Clamidia.
- Gonorrea, altrettanto presente, può causare endocerviciti ed è asintomatico fino a che l’infezione arriva a coinvolgere gli organi pelvici.
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- Trichomonas, colpisce maggiormente l’esocervice e il più delle volte l’infezione è sintomatica.
- Sifilide, più rara, provoca sintomi e ulcerazione dell’esocervice.
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- Herpes genitale, può causare sia endocerviciti che esocerviciti, si presenta in modo sintomatico.
- Papilloma virus (HPV), può essere asintomatico per molto tempo e due dei numerosi sottotipi (16 e 18) sono stati identificatati come i responsabili alla base dello sviluppo dei tumori del collo dell’utero.
Questi agenti infettivi prevedono la trasmissione per via sessuale, per cui questa rappresenta la causa principale di cerviciti infettive.
A questo riguardo i fattori di rischio principali sono:
- rapporti sessuali non protetti con soggetti a rischio,
- rapporti sessuali non protetti occasionali,
- inizio dei rapporti sessuali in età precoce (< 12 anni),
- elevato numero di partner sessuali.
Cause non infettive.
Quando si riscontra una cervicite, la causa principale è in genere un agente infettivo.
Tuttavia, esistono delle forme di infiammazione meno frequenti in cui non vi è un batterio o un virus responsabile.Vediamo le principali:
- reazione allergica da spermicidi, lubrificanti, preservativo, diaframma, dispositivi intrauterini, tamponi interni. In questi casi può esserci una reazione locale delle cellule della cervice che reagiscono in risposta al contatto con il materiale poco tollerato.
- Gravidanza e parto. In gravidanza può capitare con frequenza di avere una cervicite, in quanto cambia l’ecosistema vaginale e si è più soggette ad infezioni. Inoltre, durante il parto, la cervice è protagonista: si modifica per permettere la formazione del canale del parto e far nascere il bimbo e può subire dei traumi,per cui, dopo il parto, è possibile che ci sia una infiammazione del collo dell’utero che in genere rientra quando le lesioni sono guarite. Un’altra causa di cervicite non infettiva del dopo parto è l’infezione batterica in puerperio, a causa delle numerose manovre che si fanno dopo il periodo espulsivo e il secondamento (espulsione della placenta), che possono in qualche modo favorire una proliferazione batterica anomala. Gli agenti patogeni più coinvolti in questa fase sono stafilococchi, streptococchi o enterococchi.
I sintomi dell’infiammazione della cervice uterina.
Ad ogni modo, i sintomi che si presentano con maggiore frequenza sono:Come abbiamo detto, accade spesso che una cervicite si sviluppi senza dare chiari segni alla donna. In questo caso quindi risulta difficile fare una diagnosi tempestiva e valida, per cui le forme asintomatiche tendono spesso a cronicizzare.
- Leucorrea, ossia perdite vaginali abbondanti che non possono essere imputate alle perdite fisiologiche durante l’ovulazione. In caso di infezione acuta, infatti, le perdite potranno essere di colore giallastro o verdastro. In questo ultimo caso il sospetto principale è la presenza di infezione da Gonococco o Trichomonas. Le perdite possono anche avere un cattivo odore e consistenza varia, da liquida a grumosa.
- Perdita di sangue, in genere è lieve ed è più frequente dopo il rapporto sessuale. Può anche comparire qualche giorno prima o dopo il flusso mestruale (spotting) a causa dell’influenza ormonale.
- Arrossamento della cervice accompagnato da facilità di sanguinamento.
- Dispareunia, ossia dolore durante il rapporto sessuale.
- Fastidio durante la minzione.
- Dolore addominale.
- Prurito intimo.
- Bruciore o dolore localizzato.
Assieme a questi sintomi, che valgono per entrambe le forme, esistono sintomi più specifici che si manifestano nelle cerviciti non infettive.
In questo caso, si potranno avere:
- piaghette,
- eritemi localizzati,
- petecchie.
Essendo sintomi abbastanza aspecifici che possono essere ricondotti anche ad altre patologie, come si fa a fare una diagnosi di cervicite?
Come si giunge ad una diagnosi di cervicite?
Le forme asintomatiche vengono scoperte in genere durante controlli ginecologici di routine o ascrivibili ad altre cause.
La paziente si reca dal ginecologo e durante l’esplorazione con lo speculum la cervice appare arrossata, edematosa, sanguina facilmente e sono presenti delle secrezioni.
Se invece la donna presenta i sintomi, la conferma della cervicite in atto si ha ugualmente con l’esplorazione vaginale.
Una volta identificata la presenza dell’infiammazione, è importante capirne la causa per adottare la strategia migliore per trattarla.
Se la terapia non è specifica, infatti, è probabile che nel tempo si possano presentare delle recidive, simili alla prima infezione.
Per confermare una cervicite da causa non infettiva, è importante l’anamnesi della paziente e tutte le informazioni che riguardano i sintomi.
In caso di allergie, potrebbe essere necessario effettuare delle prove allergiche per confermare una specifica intolleranza ad una sostanza, in quanto successivi contatti con l’allergene potrebbero scatenare effetti anche più gravi, fino allo shock anafilattico.
E’ importante conoscere le proprie allergie e portare sempre con se un documento che le attesti.
In caso di sospetto di cervicite infettiva, il ginecologo effettuerà dei prelievi di campioni con queste modalità:
- il pap test, esame comune che dovrebbe essere eseguito da ogni donna, dopo il primo rapporto sessuale, almeno ogni 3 anni nell'ambito della prevenzione dei tumori del collo dell’utero. Il pap test viene praticato con una spatolina anatomica che raccoglie le cellule dell’eso e dell’endocervice che vengono poi poste in un liquido di sospensione o fissate su un vetrino ed analizzate. Questo è particolarmente utile se si sospetta una infezione da HPV.
- Il tampone vaginale raccoglie il secreto della vagina, per valutare eventuali concomitanti infezioni vaginali.
- Il tampone cervicale invece raccoglie il secreto della cervice ed è più specifico per questo tipo di patologia. Il tampone è una sorta di cotton fioc più lungo che si rotea nel canale cervicale. Questo tipo di indagine non è dolorosa, dura pochi secondi e si può effettuare presso il proprio ginecologo o in ambulatorio in ospedale.
Anche i tamponi vengono poi inviati al laboratorio che metterà il campione in coltura e dopo qualche giorno sarà possibile poi avere il responso.
Se la natura della cervicite è infettiva, inoltre, si consiglia alla donna di far sottoporre il partner ad ulteriori indagini, in quanto se l’infezione è presente in entrambi, continuerà a viaggiare da un partner all'altro nonostante le terapie.
Sottoponendosi invece alla terapia in concomitanza e usando un metodo di barriera fintanto che farà effetto, i partner guariranno e non ci sarà più rischio di avere recidive.
Più raramente, per confermare una cervicite, si può utilizzare la tecnica della colposcopia con eventuale biopsia del campione cervicale prelevato.
La colposcopia in breve La colposcopia è un esame diagnostico che permette l’analisi della cervice uterina tramite un microscopio speciale, il colposcopio, che non viene introdotto in vagina ma la monitora dall'esterno. La cervice viene prima vista al naturale e se ne valuta la condizione, il colore, l’eventuale presenza di segni anomali o perdite. In seguito vengono poi applicati dei reagenti (ac. acetico o soluzioni iodate) per valutare la presenza di anomalie o zone che si colorano diversamente. In questi casi può essere necessario prelevare campioni di queste aree (biopsia) per analizzarli con l’esame istologico. E’ un esame di secondo livello, cioè non di routine o come screening ed è prescritto in genere successivamente ad un pap test con risultato anomalo o bordeline. Può risultare leggermente fastidioso ed essendo previsto l’uso di reagenti è bene segnalare al medico eventuali allergie prima di iniziare l’esame. |
Come si cura la cervicite?
La terapia varia in base al tipo di cervicite, infettiva o non infettiva.
Terapia per la cervicite non infettiva.
In caso di cervicite non infettiva causata da una allergia, la terapia migliore è ovviamente l’eliminazione della fonte dell’allergia. Si consiglierà quindi alla paziente di evitare il contatto con il lattice del preservativo, scegliendo quelli anallergici (es. in poliuretano), ugualmente resistenti e protettivi contro le malattie e le gravidanze indesiderate.
Se invece la cervicite è non infettiva ma persistente, in forma cronica, un trattamento efficace può essere la criochirurgia.
La tecnica, come dice il nome, si avvale del freddo per colpire il tessuto infiammato, tramite una sonda che utilizza ossido di azoto e si applica localmente per due volte, per 3 minuti ciascuna. In questo modo si “congela” la parte della cervice interessata e pian piano il tessuto malato lascerà il posto a nuove cellule non infiammate. E’ una pratica non eccessivamente dolorosa, ma nei giorni seguenti la procedura potrebbero comparire delle perdite, delle piccole macchie di sangue o è possibile avvertire dei crampi.
Altre tecniche possono essere attuate per le cerviciti croniche recidive sono la cauterizzazione e la laserterapia.
La cauterizzazione, al contrario della criochirurgia, usa il calore per distruggere le cellule infiammate. Anche in questo caso, non c’è necessità di ricovero ma potrebbe essere necessaria la somministrazione di una blanda anestesia per alleviare il dolore della procedura. Anche in questo caso, potrebbero esserci delle perdite di sangue e dei crampi nei giorni successivi.
E’ una tecnica attualmente non molto utilizzata.
La laserterapia usa il laser per bruciare la parte della cervice interessata, viene preferito quando le aree da colpire sono più ampie e c’è la necessità di una maggiore precisione. Anche in caso di laserterapia, è necessaria una blanda anestesia in quanto l’intervento può durare più tempo rispetto alle procedure elencate prima. Ha un’alta efficacia, sebbene il costo non sia moderato.
Sarà il medico a decidere quale è la tecnica migliore da applicare, in base alla condizione locale della cervice, i desideri e lo stato di salute della paziente.
Terapia per la cervicite infettiva.
Se la causa è data da un agente patogeno, la terapia prescritta sarà mirata verso il responsabile dell’infezione.
Infatti, a seconda che si tratti di un batterio o virus, esistono dei farmaci specifici che hanno l’effetto di eliminare l’infezione.
Se parliamo di batteri, il farmaco principale è l’antibiotico e la molecola varia a seconda del batterio. Se invece l’infezione è virale, sono necessari farmaci antivirali specifici.
Ecco una panoramica delle molecole più usate, in base al tipo di infezione:
Chlamydia:
- Tetraciclina: la terapia in genere dura 7 giorni,
- Azitromicina: la terapia in genere prevede l’assunzione di un’unica compressa,
- Doxiciclina: la terapia in genere dura 10 giorni,
- Eritromicina: la terapia in genere dura 14 giorni.
Gonorrea:
- Ceftriaxone: una singola dose per via intramuscolo o una terapia per via orale nei casi più resistenti.
Trichomonas:
- Metronidazolo: la terapia può durare 7 giorni o prevedere la somministrazione di un’unica compressa. Le compresse orali possono essere abbinate ad ovuli vaginali per il trattamento locale.
Herpes virus:
- Aciclovir: la terapia in genere dura 5 giorni,
- Valaciclovir: la terapia in genere dura 5 giorni.
Sifilide:
- Penicillina G: la terapia in genere prevede una somministrazione intramuscolare singola del farmaco, ma possono essere necessarie ulteriori somministrazioni se la malattia è in fase avanzata.
La scelta della molecola più adatta, del dosaggio e la via di somministrazione spetta al medico curante, in base allo stadio dell’infezione e allo stato di salute della paziente.
I rimedi naturali per l’infiammazione della cervice.
Accanto alla medicina tradizionale, esistono delle sostanze naturali che possono contribuire alla guarigione dall’infezione e alleviarne i sintomi.
L’omeopatia, si sa, non prende in considerazione solo il singolo sintomo, ma l’insieme delle manifestazioni, la personalità della paziente e gli eventuali disturbi celati dietro l’infiammazione della cervice. Per questo, sarà l’omeopata di fiducia che, considerando il complesso dei fattori, indicherà la sostanza o le sostanze più adatte in base ad ogni circostanza.
Ad ogni modo, in linea generale, i medicamenti più usati in caso di cerviciti sono:
- mercurius solubilis, per le pazienti che presentano perdite, anche di sangue, e cerviciti con ulcerazioni, in quanto il mercurio è causticante,
- silicea e pulsatilla sono utili per le donne che presentano recidive e che mostrano i sintomi delle infezioni molte volte, anche ogni due o tre mesi,
- Hydrastis canadensis, se sono presenti perdite di colore giallastro, prurito e bruciore,
- argentum nitricum, in caso di perdite abbondanti accompagnate da un forte bruciore,
- kali bichromicum, in caso di leucorrea di colore tendente al verde, con dolore, prurito, fastidi, bruciore.
La cervicite è pericolosa?
Nonostante la cervicite sia una malattia facilmente curabile, poiché è spesso asintomatica, viene il più delle volte trascurata e quindi cronicizza.
L’infiammazione della cervice se non curata può colpire anche le zone circostanti la cervice quali la vagina e la vulva. Inoltre può risalire lungo il canale cervicale (sebbene questo rappresenti una sorta di barriera per fermare le infezioni), giungere all’utero e portarsi fino alle tube, causando una salpingite (infiammazione delle tube). Questo evento è pericoloso in quanto può andare ad intaccare la fertilità della donna.
La prevenzione è possibile?
Quando si parla di cervicite da causa infettiva, la prevenzione si basa soprattutto sull'uso dei metodi anticoncezionali di barriera (profilattico usato in modo corretto), che proteggono dalle gravidanze indesiderate e soprattutto dalle malattie a trasmissione sessuale.
Sono queste, infatti, le responsabili principali delle infiammazioni della cervice che, insieme alla vagina, rappresenta il primo punto di contatto durante un rapporto sessuale a rischio.
Inoltre se queste infezioni non vengono riconosciute in tempo (ricordiamo che spesso decorrono in forma asintomatica) possono risalire fino all'utero e alle tube causando infertilità e infezioni pelviche generalizzate.
Per cui è oltremodo importante sottoporsi abitualmente a controlli ginecologici, specie se si hanno partner multipli di cui si ignora lo stato di salute.
Se invece si ha un partner fisso, può essere utile farlo sottoporre a controlli urologici per escludere la presenza di infezioni, che possono essere asintomatiche anche negli uomini.
Limitare l’uso di detergenti intimi locali può contribuire a mantenere un ecosistema vaginale sano e fisiologico, che rappresenta la prima barriera protettiva nei confronti dei patogeni.
Un pap test o un tampone o una semplice visita ginecologica possono portare alla luce la presenza della cervicite, sia infettiva che non infettiva. La giusta cura può evitare che l’infiammazione cronicizzi e diventi ancora più difficile da eliminare.