Diagnosi della dislessia: test per adulti e bambini

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La dislessia è un disturbo dell'apprendimento che viene diagnosticato solitamente in età evolutiva ma talvolta anche in età adulta. La diagnosi di dislessia viene fatta da un team di esperti, medico neuropsichiatra, logopedista e psicologo e prevede l'esecuzione di test volti ad accertare le abilità intellettive, cognitive e neuropsichiche del bambino e dei test specifici di lettura, scrittura e calcolo matematico.

La diagnosi della dislessia: linee generali.

Per poter affrontare al meglio la dislessia è necessario che questa venga correttamente diagnosticata. La diagnosi deve essere precoce per poter aiutare il bambino durante il percorso scolastico evitando in tal modo inevitabili sofferenze.

Se il disturbo non viene diagnosticato da bambino è comunque possibile fare una diagnosi di dislessia anche da adulto.

Per eseguire una corretta diagnosi di dislessia, in generale, è necessario:

Cos’è la dislessia?

La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento caratterizzato dalla difficoltà, più o meno accentuata, di riuscire a leggere correttamente un testo. Il soggetto ha difficoltà nel decodificare il testo, ovvero nell'eseguire quel processo che consente di trasformare una serie di "immagini" (le parole e le lettere scritte) in frasi e testi di senso compiuto, e ne consegue l'incapacità di leggere un testo in maniera veloce e fluente. Insieme ad altri tre disturbi specifici dell'apprendimento quali la disgrafia (difficoltà a scrivere), disortografia (difficoltà nel trasformare il linguaggio da parlato a scritto) e discalculia (difficoltà a svolgere calcoli), la dislessia è regolamentata dalla legge 170 dell'8 ottobre 2010, la quale riconosce il disturbo a livello giuridico e regolamenta il diritto all'istruzione ed allo studio dei soggetti dislessici, nonché la preparazione adeguata del personale docente e i metodi di insegnamento per i soggetti affetti da dislessia. Secondo la classificazione ICD - 10 (classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati che viene stilata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità) la dislessia ha il codice F81.

La richiesta diagnostica: da chi deve essere fatta ed a chi?

La legge n.170 del 2010 «Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico» prevede che la diagnosi dei DSA sia effettuata da specialisti del Servizio sanitario nazionale attivati dalla famiglia o dagli insegnanti.

La richiesta va fatta all'Unità operativa di Neuropsichiatria infantile o al Servizio Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva della propria città o ASL (Azienda Sanitaria Locale) di appartenenza.

È bene sapere tuttavia che spesso la composizione del team di specialisti e la richiesta di valutazione diagnostica variano in base alle singole regioni, pertanto è consigliabile informarsi con il proprio medico o con il proprio pediatra.

Quando richiedere la diagnosi?

La diagnosi di dislessia nei bambini deve essere eseguita non prima del termine del secondo anno scolastico delle scuole elementari. Difatti prima di tale periodo possono esserci delle difficoltà di lettura legate semplicemente ad uno sviluppo cognitivo più lento ma comunque normale. Superato questo periodo si può invece pensare ad un disturbo specifico dell'apprendimento.

Le manifestazioni che devono mettere in allarme un insegnante, già dalla fine del primo anno di scuola elementare, sono le seguenti:

La diagnosi nei bambini: iter e protocollo diagnostico.

L'iter diagnostico deve avere una scala gerarchica ben strutturata per poter identificare il disturbo precocemente. In particolare:

Il protocollo diagnostico della dislessia prevede una serie di step, in particolare:

La valutazione clinica si esegue attraverso la somministrazione di test di cui parleremo in dettaglio nel paragrafo seguente.

Test diagnostici.

Nucleo centrale della diagnosi di dislessia è l'esecuzione di test per la valutazione clinica. I test diagnostici sono volti a valutare le abilità di scrittura e lettura, nonché quelle di calcolo e di comprensione logica. I test diagnostici si dividono in test per valutare le capacità intellettive, cognitive e neuropsicologiche e test per la valutazione dell'apprendimento scolastico.

In dettaglio:

I test per la valutazione dell'apprendimento scolastico sono mirati a comprendere se il bambino apprende ciò che viene quotidianamente proposto in classe a scuola.

Tra questi abbiamo:

La diagnosi negli adulti.

La dislessia è un disturbo definito evolutivo in quanto evolve contemporaneamente al progredire dell'età del soggetto. Talvolta il bambino dislessico compensa autonomamente il disturbo ma a seguito di tale compensazione man mano che si va avanti con l'età possono manifestarsi disturbi anche nell'adolescenza o nell'età adulta. In Italia purtroppo non vi sono strutture adeguate a prendere in carico un paziente dislessico che abbia superato i 18 anni poichè il disturbo caratterizza prevalentemente l'età evolutiva, e per quanto riguarda gli adolescenti la scuola superiore dovrebbe avere nel suo organico insegnanti dei soggetti preparati ad individuare i ragazzi dislessici, cosa che non sempre accade.

Valutazione dislessia nell'adulto.

Non essendo una condizione con esordio tipico in età adulta, la diagnosi di dislessia in questi soggetti o negli adolescenti è particolarmente complessa e va inizialmente posta come diagnosi differenziale con altre possibili patologie di natura neurologica, psicologica o psichiatrica. Difatti spesso l'adulto dislessico presenta sia diffifficoltà nello spelling delle parole, velocità di lettura bassa, scarsa articolazione nello scrivere sia manifestazioni secondarie quali frustrazione, scarsa autostima, poca fiducia in sé stesso, segnali che possono essere confusi con altri disturbi psicologici. Un primo approccio per comprendere se si è affetti da dislessia è un test di autovalutazione (stilato nel 2010 da studiosi appartenenti all'Associazione Internazionale della Dislessia di Baltimora negli Stati Uniti) che prevede le seguenti domande:

Se si danno sei o più risposte positive è necessario rivolgersi al proprio medico curante il quale dovrà fare una richiesta di visita specialistica (per esempio di visita neuropsichiatrica) di modo che si possa proseguire l'iter diagnostico mediante la somministrazione di test specifici.

I test diagnostici.

I test per la valutazione della dislessia nell'adulto sono molto simili a quelli utilizzati per i bambini.

In particolare essi comprendono:

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