La fotofobia è una condizione di ipersensibilità ed intolleranza degli occhi alla luce eccessiva sia naturale che artificiale. Quali sono i sintomi con cui si presenta e quali le cause? Analizziamo i possibili rimedi sia medici che naturali.
L’’intolleranza alla luce e il fastidio che ne consegue può essere spiegata semplicemente nella maniera che segue. L’occhio si comporta come una fotocamera e perciò quando la luce vi penetra ne riduce l’ intensità con la diaframmatura della pupilla che perciò si contrae (miosi) o dilata (midriasi) in funzione dell’intensità della radiazione incidente.
Ora, in particolari situazioni, può accadere che la retina (organo ricettore del segnale luminoso e che lo trasforma in segnale elettrico) risulti sovra stimolata nonostante la diaframmatura. L’effetto di tale sovra stimolazione viene trasmesso al cervello attraverso il nervo ottico e viene interpretato ed avvertito come un senso di fastidio e di intolleranza alla luce eccessivamente intensa. Da quanto detto appare evidente che la soglia di tolleranza alla luce è soggettiva e che, anche nello stesso soggetto, tale soglia dipenda dalle condizioni del momento ad esempio al risveglio si sopporta meno la luce intensa. Naturalmente a tutto questo bisogna aggiungere che esistono svariate situazioni in grado di modificare (abbassare) tale soglia sia in maniera transitoria che duratura e che tali situazioni possono essere avere natura patologica e non. In alcune situazioni limite non si è sensibili alle soli luci intense ma tutte vengono percepite come irritanti.
Le principali cause della la fotofobia possono essere raggruppate in quattro grosse categorie e precisamente: non patologiche, patologie dell’occhio, patologie del sistema nervoso, altre cause.
Spesso la fotofobia è una condizione che chiunque può provare causata da ambienti molto assolati o dal passaggio da un ambiente scuro alla luce solare, tale aumento della sensibilità dell’occhio può essere causato da:
Talvolta un’aumentata sensibilità alla luce può essere invece indice di una patologia dell’occhio che si accompagna ad altri segni e sintomi:
Patologia | Sintomi associati alla fotofobia |
Abrasione della cornea.Lesione superficiale della cornea tipica di errate manovre di chi usa lentine a contatto. | Si presenta con bruciore e lacrimazione. |
Acromatopsia congenita. Malattia caratterizzata da anomalia dei coni che sono gli elementi della retina che percepiscono i colori e si adattano alla luce. | Visione in scala di grigi, fotofobia, nistagmo che è un movimento involontario degli occhi. |
Afachia. Assenza del cristallino ossia della lente che consente all’occhio di focalizzare le immagini. Può essere congenita o molto più frequentemente chirurgica a seguito di intervento di cataratta o di un trauma. | Si accompagna ad ipermetropia.La mancanza del corpo del cristallino lascia filtrare sul sensore (la retina) molta più luce e provoca fotofobia. |
Aniridia. Mancanza dell’iride ossia del diaframma che consente di ridurre l’intensità luminosa che giunge alla retina. | Capacità visiva ridotta. |
Cataratta.Perdita di trasparenza del cristallino che riduce la percezione visiva. | La riduzione della percezione visiva si accompagna ad intolleranza alle luci di elevata intensità, visione offuscata, aloni luminosi, affaticamento, bruciore. |
Congiuntiviti. Processo infiammatorio della congiuntiva ossia della membrana che avvolge il bulbo oculare.Possono avere eziologie molto eterogenee: Infezioni da vari agenti, traumatiche, neoplastiche, degenerative. | Tutte presentano tra i sintomi fotofobia, occhi rossi, lacrimazione e secrezione, dolore e gonfiore delle palpebre. |
Distacco della retina. Distacco dei fotoricettori che costituiscono la neuroretina dall’epitelio pigmentato. | Tra i sintomi della malattia fotofobia, dolore e fotopsie (visione di fasci luminosi o corpuscoli neri). |
Endoftalmite.Severa infezione del bulbo oculare quasi sempre conseguente ad un intervento chirurgico sull’occhio come può essere la riduzione chirurgica della miopia o un’ operazione di cataratta. | Si accompagna a fotofobia, forti dolore e riduzione della vista. |
Glaucoma congenito o buftalmo. E’ una malattia oculare tipica dei neonati o comunque dei primi anni di vita. Per una malformazione congenita l’umore acqueo non riesce ad uscire ed il bulbo oculare si ingrossa. | Uno dei sintomi più fastidiosi è una severissima fotofobia così grave da costringere il bambino a tenere la testa costantemente abbassata. Presenta anche edema corneale, aumento del diametro della cornea e blefarospasmi. |
Uveite. Infiammazione della tunica vascolare dell’occhio generalmente a base autoimmune si accompagna con frequenza a morbo di Crohn, artrite reumatoide, rettocolite ulcerosa, lupus eritematoso, granulomi dentari non curati, etc. | Tra i sintomi la fotofobia e l’offuscamento della vista, le miodesopsie ossia segni o mosche volanti nel campo visivo. |
Neurite ottica. Un processo infiammatorio del nervo ottico che può avere molteplici cause: sclerosi multipla, infezioni virali, malattie autoimmuni demielinizzanti (tubercolosi, malattia di Devic). | I sintomi sono fotofobia e in alcuni casi perdita della vista, dolore e movimenti involontari dell’occhio. |
Rabbia.Infezione virale trasmessa all’uomo dai canidi. | Procura una pesante sintomatologia e tra i primi sintomi vi è l’emicrania e la fotofobia. |
Sndrome di Richner-Hanhart. Malattia genetica che è caratterizzata dalla incapacità del corpo di sintetizzare l’enzima tirosina-aminotrasferasi (TAT) che è prodotta dal fegato e che degrada la tirosina. | Provoca gravi compromissioni oculari tra cui dolore, arrossamento, fotofobia e diminuzione della capacità visiva. |
Alcune malattie del sistema nervoso che interessano il cervello il midollo ed i nervi hanno tra i sintomi l’intolleranza alla luce, tra esse:
Sono unite un insieme eterogeneo di cause: malattie o principi attivi che possono indurre il disturbo. Esse sono:
Esiste poi una particolare cefalea che è preceduta da una sintomatologia che la preannuncia: l’aura tra i cui sintomi se ne annoverano diversi visivi tra cui fotofobia e scotomi.
La cefalea a grappolo è tra le forme peggiori di emicrania.
Parlare di sintomi della fotofobia è improprio perché la fotofobia è di per se un sintomo. Più corretto sicuramente risulta parlare di sintomi che possono accompagnarsi alla fotofobia. In questo ambito i più comuni sono:
Bruciore agli occhi e intolleranza alla luce sono i disturbi più comuni che interessano la sfera visiva .
Data la complessa ed eterogenea eziologia del disturbo indicare un protocollo preciso di cura è difficile se non impossibile. Il primo passo è sicuramente una corretta diagnosi ossia stabilire con certezza quale è la causa del problema.
Se la causa è non patologica occorre stabilire se eventualmente il problema è provocato da assunzione di farmaci o droghe che provocano la dilatazione della pupilla. Individuato tale composto basta eliminarlo se possibile. Se la causa non patologica è un abbassamento della soglia di tolleranza alla intensità luminosa si può tentare di mantenere il sintomo sotto controllo con una serie di rimedi che riportiamo di seguito:
Vi è un tipo di fotofobia, non dovuto ad alcune delle suddette cause, ma di natura psicologica, che tuttavia può essere associato a problemi agli occhi e causare dolore fisico anche in presenza di luce molto bassa. Chi è il fotofobico? Questo termine indica un soggetto che ha paura della luce è cioè un soggetto che ha la fobia irragionevole e persistente in risposta a fonti luminose sia naturali che artificiali. Il fotofobico riconosce che l’ansia che lo coglie in tali situazioni è eccessiva ed è consapevole del problema, tuttavia tende di evitarle o le sopporta con profondo malessere. |
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