Trauma cranico: lieve o grave, commotivo e non. Sintomi e rischi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Quando si parla di trauma cranico? Quando il danno può considerarsi grave e quando lieve? Bisogna preoccuparsi di più in caso di perdita di coscienza (trauma commotivo) o non ci sono differenze rispetto a quando il soggetto resta vigile? Quali sono le precauzioni da adottare dopo la botta per evitare rischi? E quali i sintomi che devono far sospettare che ci siano stati danni? Scopriamolo.

Che cos’è il trauma cranico?

Per trauma cranico s’intende qualsiasi danno cranico - cerebrale conseguente ad un evento traumatico.

I traumi cranici, infatti, comprendono lesioni al cuoio capelluto, fratture craniche, commozioni cerebrali, ematomi, lacerazioni e raccolte di sangue nell'encefalo o tra l'encefalo e la volta cranica.

Attualmente si stima che in Italia vi sia un'incidenza di 200 - 300 traumi cranici ogni 100.000 persone e questo fa si che tale evento rappresenti una vera e propria emergenza sanitaria.

Anche se la maggior parte dei traumi cranici risultano poco rilevanti e non danneggiano l'encefalo, (le ossa craniche sono spesse e resistenti e l'encefalo è circondato dal liquor che lo protegge), il trauma cranico è una delle maggiori cause di morte nel mondo.

La fascia di età più colpita è quella giovanile che va dai 15 ai 25 anni e la maggior parte dei traumi cranici sono legati a incidenti stradali, motivo per cui si verificano spesso durante il weekend. Approfondiamo meglio le cause.

Le cause che possono determinare un trauma alla testa.

Il trauma cranico è sempre causato da un impatto violento alla testa. Le cause di questo impatto sono molteplici e possono essere legate a:

Quando si associa la commozione celebrale al trauma cranico?

Tipologie.

Il trauma cranico può essere classificato in base a vari parametri: gravità, caratteristiche anatomiche del danno, meccanismo che lo ha causato, area cerebrale interessata.

La gravità dopo una lesione traumatica è determinata dal personale medico in base alla scala di Glasgow, che rappresenta lo stato neurologico del soggetto e che si basa sulla risposta del paziente agli stimoli verbali, visivi e motori. Secondo questa scala, che prevede l'assegnazione di un punteggio a ogni stimolo, distinguiamo un trauma cranico:

Trauma lieve.

Un trauma cranico è definito lieve quando il punteggio della scala è superiore a 14. Questo tipo di trauma è di difficile diagnosi poiché il danno cerebrale può comparire anche dopo alcuni giorni.

Moderato.

Il trauma è moderato quando il punteggio è compreso tra 9 e 13. Questo tipo di trauma può portare a una sintomatologia che perdura anche per 2 - 3 mesi dopo l'evento traumatico, ma solitamente si diagnostica più facilmente.

Grave.

Si parla di grave trauma cranico quando il punteggio è al di sotto di 8. In questi casi il paziente è spesso in coma e presenta lesioni molto gravi tanto che la qualità di vita dopo il trauma è inferiore a quella che si aveva prima del trauma.

In base alle caratteristiche patologiche, cioè in base al tipo di lesioni riscontrate, che possono essere di tipo primario, cioè rappresentate dalla conseguenza fisica del trauma, o di tipo secondario, quando sono legate alla reazione dell'organismo, il trauma può essere:

Trauma Focale.

Si parla di trauma focale quando le lesioni sono limitate ad un'area del cervello che comprende una lesione al cuoio capelluto, la contusione al tessuto cerebrale e l'ematoma. Quest'ultimo è un'emorragia, cioè un versamento di sangue, che si può verificare come conseguenza della rottura di un vaso sanguigno dopo l'impatto che ha determinato il trauma. Il trauma focale può essere localizzato alla zona:

Trauma diffuso: commotivo e non commotivo.

Il trauma diffuso è un trauma che può interessare varie aree del cervello. Esso può associarsi a:

In base al meccanismo, cioè alle forze che possono provocare un trauma, si possono dividere:

Trauma aperto.

Un trauma cranico viene definito aperto quando si verifica una lesione penetrante, cioè un oggetto colpisce e attraversa il cranio e il tessuto cerebrale creando una comunicazione tra l'ambiente esterno e quello intracranico. Questo tipo di trauma espone il soggetto a infezioni che possono portare a complicanze infettive come l'encefalite o la meningite.

Trauma chiuso.

Il trauma cranico chiuso si verifica quando la lesione non provoca attraversamento del cranio e del tessuto cerebrale e non si ha quindi comunicazione tra l'ambiente esterno e quello intracranico.

Il grado di gravità del trauma.

Oltre a quelle relative alla scala di Glasgow è possibile fare diverse classificazioni della gravità trauma cranico:

Sintomi del trauma cranico: dopo quanto si manifestano?

La sintomatologia del trauma cranico è molto variabile ed è correlata soprattutto all'entità e alla gravità del trauma. Secondo questo criterio possiamo quindi avere:

Il trauma cranico lieve, in cui il paziente non presenta alterazioni della coscienza o se le presenta durano massimo 20 - 30 minuti, si manifesta con sintomi lievi quali:

Il trauma moderato e grave oltre ai sintomi sopra elencati associa:

Approfondisci le cause della midriasi.

Questi sintomi si possono manifestare dopo alcune ore o talvolta anche dopo qualche giorno dal trauma.

Nel caso di trauma cranico lieve e asintomatico il paziente deve fare attenzione alle alterazioni che possono manifestarsi nei giorni successivi al trauma. Difatti non si sa, se e dopo quanto, si manifesta il danno cerebrale, per esempio alcuni pazienti possono non avvertire nulla sul momento e presentare forti mal di testa e vomito dopo quattro giorni. In questo caso sarà necessario andare immediatamente al pronto soccorso.

Nel caso di trauma moderato o grave la sintomatologia è presente di solito al momento dell'arrivo in ospedale. Particolare attenzione va fatta nel caso in cui a essere colpito da trauma cranico è un bambino. In questo caso, infatti, i sintomi possono essere molto diversi da quelli di un adulto e comprendere pianto inconsolabile che si protrae per lungo tempo, inappetenza e rifiuto di bere, vomito. In questi casi è sempre bene rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso pediatrico.

Rischi e conseguenze a breve ed a lungo termine.

Sebbene il trauma cranico rappresenti di per sé un evento pericoloso e potenzialmente fatale, vi sono delle complicanze che possono manifestarsi come conseguenza del trauma che possono aumentare il rischio di letalità della lesione. Tra le complicanze che possono verificarsi, abbiamo:

Il trauma cranico inoltre può causare delle conseguenze a lungo termine per il soggetto che si traducono in vere e proprie invalidità. Tra queste abbiamo:

La diagnosi.

Come prima accennato il trauma cranico, può portare a conseguenze anche letali per il soggetto. A tal proposito è quindi fondamentale che il medico esegua una diagnosi ben precisa che possa orientare poi la terapia più adeguata al tipo di trauma del paziente e a stabilire i tempi di osservazione e ricovero.

In generale una diagnosi accurata deve prevedere:

In particolare possiamo poi dire che in caso di trauma cranico:

Talvolta il trauma cranico può portare a lesioni a carico del tratto cervicale della colonna vertebrale, per tale motivo bisognerà eseguire degli esami diagnostici, come una tac o una radiografia, anche alla colonna, di modo da evidenziare eventuali lesioni.

I traumi cranici nei bambini.

La maggior parte dei traumi cranici nei bambini è di tipo lieve e i bambini recuperano facilmente.

Tuttavia dei bambini ricoverati in ospedale circa 1 su 20 muore e circa 1 su 10 può riportare complicanze a lungo termine.

Dopo un trauma cranico anche moderato il mal di testa è un sintomo frequente, ma quando compaiono altri sintomi, quali perdita di memoria, incoscienza, convulsioni, o altri sintomi che indicano un peggioramento delle funzioni cerebrali è necessario il ricovero in ospedale.

La maggior parte dei bambini con traumi minori viene rimandata a casa e i genitori vengono istruiti su come comportarsi:

In alcuni casi, invece, i bambini vengono tenuti sotto osservazione in ospedale: quando sono sonnolenti, se mostrano pupille diseguali, torpidità o debolezza muscolare, convulsioni.

I lattanti che presentano frattura del cranio sono quasi sempre trattenuti in ospedale, in quanto i traumi possono danneggiare gravemente il cervello in via di sviluppo interferendo con lo sviluppo fisico, intellettivo ed emotivo.

Cosa fare in caso di trauma cranico?

Il trattamento da effettuare in caso di trauma cranico comincia con quello di primo soccorso che comincia pochi minuti dopo il verificarsi dell'incidente che causa il trauma.

Primo soccorso.

In caso di trauma cranico minore, che non presenta altri sintomi oltre il dolore nella parte della lesione è possibile:

ll ricovero per l’osservazione del paziente.

Il paziente ricoverato con trauma cranico viene esaminato dal personale del pronto soccorso il quale valuta la presenza di un'eventuale frattura del collo ed in tal caso immobilizza il paziente per evitare i movimenti.

Dopo il personale medico visita il paziente per determinare la gravità della lesione.

Dapprima vengono esaminati i segni vitali e poi il livello di coscienza e le funzioni cerebrali osservando le dimensioni delle pupille, le risposte sensoriali ecc.

Dopo gli opportuni esami diagnostici il paziente con trauma lieve viene trattato con farmaci per il dolore e tenuto in osservazione per almeno 24 ore.

In caso di grave trauma cranico o peggioramento delle condizioni il paziente viene ricoverato in terapia intensiva o in reparto neurochirurgico dove viene sottoposto a trattamento farmacologico e ulteriori terapie.

Terapia farmacologica per curare il trauma cranico.

L'utilizzo di farmaci o di medicinali omeopatici per il trattamento del trauma cranico rappresentano una terapia di tipo marginale rispetto alla terapia riabilitativa e a quella medico - chirurgica. I farmaci, infatti, non vengono utilizzati spesso ma si usano soltanto in alcuni casi particolari, per esempio:

Qualora risultasse necessario ridurre la pressione intracranica o il metabolismo del cervello si utilizzano barbiturici quali il tiopentone. Per misurare la pressione può essere introdotto nel cranio un piccolo catetere che può non solo monitorare la pressione, ma anche drenare il liquor per ridurla.

Rimedi naturali.

I farmaci alternativi, rappresentati dall'omeopatia, solitamente non sono indicati nel trattamento del trauma cranico.

Tuttavia in caso di trauma cranico lieve con sintomi tumefazione nella parte colpita o ferite lacero - contuse è possibile, rivolgendosi prima al medico, utilizzare i seguenti preparati omeopatici a base di:

Quando i danni sono molto gravi è necessario anche per limitare lo stesso, eseguire interventi chirurgici.

Terapie medico – chirurgiche per prevenire complicanze.

La terapia medico - chirurgica è volta a prevenire le complicanze del trauma cranico e ha anche lo scopo di limitare i danni causati dall'evento traumatico.

Prevede i seguenti possibili interventi sul paziente:

La riabilitazione post trauma: fase acuta, precoce, tardiva e di reinserimento.

La terapia riabilitativa è molto importante per i pazienti colpiti da trauma cranico.

La fase riabilitativa, conosciuta come riabilitazione neuropsicologica, è forse la più importante per i pazienti colpiti da trauma cranico poiché, può influenzare fortemente il processo di guarigione.

Essa si divide in diverse fasi:

Prognosi: quanto tempo ci vuole per guarire da un trauma cranico?

Il recupero e la guarigione dopo un trauma cranico dipende fortemente dall'entità e dalla gravità del trauma. Esistono quindi dei fattori prognostici per la guarigione da considerare che sono:

In base a tali fattori prognostici il paziente può avere diversi gradi di recupero e guarigione, in particolare:

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