Cosa è la meningite e con quali sintomi si manifesta? Quali sono le cause e che differenza c'è tra le forme virali, fulminanti o croniche? Quali trattamenti vengono messi in atto una volta effettuata la diagnosi? Nell'articolo parleremo di tale malattia che può rivelarsi anche molto seria tanto che in alcuni casi lascia dietro di se pesanti strascichi di deficit intellettivi o risultare addirittura letale.
La meningite è una patologia dovuta ad un’ infiammazione delle meningi ed in particolare della pia madre, dell’aracnoide ed del liquido cerebro spinale (liquor).
Le meningi sono tre membrane concentriche: dura madre, aracnoide e pia madre che rivestono l’interno della scatola cranica e del canale spinale proteggendo cervello e midollo. Tra aracnoide e pia madre, la membrana più interna, è contenuto il liquido cerebrospinale o liquor. Compito delle meningi, oltre che fornire protezione meccanica al cervello e midollo, è di costituire una barriera che impedisca a sostanze tossiche e metaboliti di giungere all’encefalo.
Quando un processo flogistico (infiammazione), di qualsiasi natura, aggredisce pia madre, aracnoide e liquor, causando un considerevole accumulo di globuli bianchi, allora si parla di meningite.
Esistono diverse classificazioni della patologia e con precisione, la meningite può essere:
La meningite è una malattia Infettiva. La causa della malattia è da attribuire alla penetrazione di agenti patogeni nelle meningi. Gli agenti responsabili dell’infezione possono essere numerosi e di diversa natura, conosciamoli più da vicino.
I microrganismi sopra elencati per poter provocare la malattia devono ovviamente penetrane nelle membrane che sono come detto allocate nel cranio.
Esistono 5 diverse possibilità affinché tale evenienza possa verificarsi:
La sintomatologia è ovviamente molto varia e soggettiva ma possiamo elencare i segni più frequenti sulla cui comparsa si basa una prima diagnosi dello medico:
La prima diagnosi della meningite si effettua con l’analisi dei sintomi e segni e dell’anamnesi del paziente.
L’esame principe per la conferma della malattia è l’esame del liquor microscopica e colturale che consente di individuare la tipologia di agente patogeno che ha colpito la zona cerebrale ed appurare di conseguenza il tipo di meningite. Il liquor si preleva effettuando la puntura lombare (inserendo un ago tra due vertebre lombari si arriva al canale midollare dove esso è contenuto).
La malattia come già abbiamo accennato è molto seria ed in generale le forme virali sono meno gravi di quelle batteriche e di altri microrganismi.
La malattia può risultare letale con percentuali anche elevate in infanzia ed in vecchiaia. Nei neonati risultano fatali oltre il 20% dei casi per infezione batterica. Detta percentuale si riduce drasticamente con l’aumentare dell’età per raggiungere le medesime percentuali in età adulta ed arrivare ad oltre il 30% in età avanzata. Naturalmente la severità della malattia dipende oltre che dall'agente infettivo anche e soprattutto dalle condizioni fisiche del paziente.
I pazienti immunodepressi (anziani) o con sistema immunitario non ancora formato (neonati) sono quelli più a rischio.
La meningite richiede generalmente ricovero in ospedale dove viene immediatamente prelevato il liquor che viene inviato al laboratorio di analisi. Si inizia poi, in attesa dei risultati che individuano l’agente patogeno, un trattamento con antibiotici in generale con cefalosporina di ultima generazione.
Il risultato del laboratorio consentirà, con l’individuazione del microrganismo che ha determinato l’infezione, una messa a punto della terapia. Anche in caso di meningite virale la terapia antibiotica risulta utile perché così si evitano sovra infezioni batteriche e perché spesso l’agente patogeno è misto virale e batterico.
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