Morbillo: contagio, vaccino e sintomi negli adulti e bambini

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Il morbillo è una malattia infettiva contagiosissima, ma, da quando è disponibile il vaccino per bambini ed adulti che fornisce immunità a vita, ha subito una progressiva e drastica riduzione. Esaminiamo i sintomi della malattia che si presentano con una serie di fasi successive caratterizzate dalla presenza dell’esantema.

Cos’è il morbillo e come avviene il contagio?

Il morbillo è un’ infezione virale che interessa: sistema respiratorio, sistema immunitario e pelle. L’agente infettivo è un virus e con più precisione un Paramixovirus appartenente al genere dei Morbillivirus. La malattia è altamente contagiosa tanto che quando un soggetto privo di immunità soggiorna nel medesimo ambiente con un infetto la probabilità di sviluppare la malattia è elevatissima e supera il 90%.

Il contagio avviene per contatto con secrezioni nasali e saliva dell’ ammalato, liquidi che contengono il virus. Altro potentissimo mezzo responsabile della diffusione della malattia è le l’aerosol di particelle di secrezioni delle mucose che sono disperse nell’ambiente da starnuti e colpi di tosse dell’ammalato. La malattia è contagiosa da 2 a 4 giorni prima della comparsa dell’eruzione fino alla sua scomparsa.

In passato periodicamente, con cadenza quasi annuale, si scatenavano pericolose epidemie di morbillo specialmente nei bambini in età scolare, ma l ’introduzione della vaccinazione ha migliorato enormemente il problema riducendo drasticamente negli anni l’incidenza della malattia. Attualmente però l’aumento dei flussi migratori da paesi del continente africano, dove la vaccinazione non è usuale, ha fatto risalire detti valori. Inoltre, poichè il vaccino è stato reso disponibile alla fine degli anni sessanta, alcuni adulti non sono immunizzati e possono essere contagiati.

Sintomi e segni del morbillo nei bambini e negli adulti.

Il quadro clinico della malattia è simile nei bambini e negli adulti con la sola differenza che negli adulti la sintomatologia è più accentuata e può facilmente comportare complicazioni, di cui parleremo in seguito, soprattutto in quei soggetti che sono già debilitati a causa di altre patologie.

I sintomi si presentano con una serie di fasi successive che si scatenano subito dopo l’infezione del virus ed il periodo di incubazione che può andare da un minimo di 7 ad un massimo di 14 giorni (mediamente 8/9 giorni).

La sintomatologia, almeno nella sua fase finale, è fortemente caratterizzata facendo si che il morbillo può essere facilmente diagnosticato ed è distinguibile in due distinte fasi:

Fase preesantematica. E’ una sindrome simil-influenzale e quindi caratterizzata da:

Fase esantematica o acuta caratterizzata da:

Puoi approfondire le diverse tipologie di eruzioni cutanee.

Con lo stesso ordine con cui sono comparsi (prima il volto e poi il resto del corpo) dopo circa 8 giorni le macchie inizieranno a scomparire virando dal rosso al marroncino fino alla remissione senza lasciare eccessivi segni..

Cause fattori che aumentano il rischio di contrarre la malattia.

Come già detto il morbillo è causato da un virus noto come Virus del Morbillo o MeV appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae genere Morbillivirus che, dopo l’infezione, si installa e si replica nelle mucose dell’apparato respiratorio.

Fattori di rischio.

Sono note un certo numero di condizioni che aumentano le probabilità di contrarre la malattia. Esse sono:

Diagnosi: segni e sintomi che identificano la malattia.

Generalmente, come già si è accennato, la diagnosi è basata sulla analisi clinica. Il protocollo diagnostico prevede che;

La diagnosi può essere confermata dalle seguenti analisi:

Cura e prevenzione del morbillo.

Il morbillo è un’ infezione virale e pertanto il trattamento è teso al controllo dei sintomi con l’assunzione di:

Negli adulti se somministrato il vaccino entro 72 ore dalla infezione vi è la possibilità che la malattia non si sviluppi o se comunque si sviluppa sarà certamente meno grave.

Ai pazienti immunocompromessi, ai neonati ed alle donne in gestazione infette da morbillo possono essere somministrate siero immuno globuline specifiche. Queste potenziano le difese immunitarie nei confronti del virus ed impediscono che la malattia si sviluppi o, se comunque ciò accade, il suo andamento sarà sicuramente benigno e con una più rapida remissione.

Rimedi naturali e casalinghi.

Affiancano la terapia farmacologica e constano di:

Prevenzione: il vaccino.

Dalla fine degli anni 50 è reperibile un vaccino che può essere somministrato ai neonati all’età di 12 mesi insieme al vaccino di parotite e rosolia. Successivamente è previsto un richiamo che si effettua a partire del compimento del quinto anno. Si ottiene in tal modo una immunità che dura fino alla morte. Il vaccino MPR è una miscela di virus vivi delle tre patologie ed è utilizzato in tutto il mondo.

In Italia, anche se fortemente consigliata, la vaccinazione non è obbligatoria.

E’ obbligatorio invece la denuncia da parte del medico e l’isolamento del paziente per un periodo di almeno 5 giorni dal momento della comparsa dell’esantema.

Verso la fine degli anni novanta si è diffuso un erroneo allarmismo circa la connessione tra vaccino trivalente ed autismo, ma l’organizzazione mondiale della sanità (OSM) ha ribadito che non vi è alcuna associazione tra autismo e vaccino MPR e che quest’ultimo non comporta alcun rischio se non le comuni reazioni quali lieve arrossamento e gonfiore. Solo in rarissimi casi il vaccino MPR può comportare gravi reazioni allergiche.

Complicanze del morbillo.

Il morbillo, per le possibili complicanze che può portarsi dietro, risulta in qualche occasione anche fatale specialmente nei bambini in tenera età. Allo stato attuale, infatti, nonostante le possibilità terapeutiche a disposizione il morbillo uccide più di 100.000 individui all’anno che, in maggioranza, sono bambini al di sotto dei 5 anni e dislocati in paesi del terzo mondo. La guarigione conferisce immunità.

L’infezione di morbillo può sfociare in numerose ed anche gravi complicanze che di seguito elenchiamo:

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