La quinta malattia è una malattia esantematica dell’infanzia nota anche come eritema infettivo o anche megalo eritema. Si manifesta con una sintomatologia cutanea e lieve malessere. Come si cura e come avviene il contagio? I dettagli.
La quinta malattia, o eritema infettivo, è un’infezione virale contagiosa causata da Parvovirus B19 (della famiglia Parvoviridae genere Erythrovirus), il più piccolo dei virus DNA umani che, di norma, colpisce tra fine inverno ed inizio primavera prevalentemente i ragazzi di età compresa tra i 5 ed 15 anni, ma ovviamente può interessare anche individui adulti. L’infezione trova facile terreno di contagio nelle popolazioni scolastiche dove con cadenza di 3-4 anni si sviluppano vere epidemie.
Il virus infetta le cellule midollari precursori dei globuli rossi in quanto sono le uniche del corpo umano, insieme a quelle della placenta, che hanno un ricettore specifico a cui legarsi.
Il contagio avviene attraverso l’inalazione di goccioline aerosol di saliva emesse da un soggetto infetto con starnuti e colpi di tosse.
Il virus ha un periodo di incubazione che va dai 4 ai 20 giorni al termine del quale può esserci un disturbo del tipo catarrale/influenzale, che in molti casi è assente, che dura 3 o 4 giorni dopo di che compare l’esantema. Il contagio avviene nei sette o otto giorni che precedono la comparsa dell’esantema, dopo la manifestazione cutanea la malattia non è più infettiva. In tale periodo pertanto se non vi sono altri sintomi è anche possibile riprendere le attività scolastiche.
I sintomi iniziano dopo circa 4/5 giorni dall’infezione e possono variare da soggetto a soggetto e a seconda delle fasi della malattia.
E’ possibile, infatti, distinguere varie fasi dell’eritema infettivo.
Dopo l’incubazione del virus compare una fase pseudo influenzale della durata di 4-5 giorni caratterizzata da:
Molto spesso questa fase è assolutamente asintomatica o con sintomi talmente blandi che passano inosservata.
Quando questa prima fase sembra completamente guarita compare la fase esantematica che si suddivide in tre distinti momenti:
La diagnosi della quinta malattia non è semplice perché specialmente nella fase iniziale altre patologie come: varicella, morbillo, scarlattina presentano un quadro clinico molto simile.
Come già accennato solo in fase esantematica avanzata con un disegno a reticolato delle papule si determina un sintomo tipico. Una diagnosi precisa è fornita dalla ricerca del DNA virale.
Essendo una malattia virale e per lo più ad andamento benigno la quinta malattia non richiede di norma alcun trattamento che non sia qualche giorno di riposo e qualche preparato per remissione di febbre e sindrome dolorosa (paracetamolo). Non sono noti antivirali che risultino specifici per la malattia.
Non esiste alcun vaccino che d’altra parte sarebbe del tutto inutile data l’assoluta benignità della patologia. La prevenzione pertanto si riduce alle comuni norme di profilassi:
Possono insorgere complicanze?Più per gòli adulti che per i bambini.
Come detto la quinta malattia è una malattia benigna che raramente presenta problemi specialmente se contratta nei primi anni di vita. Tuttavia, raramente, è possono insorgere delle complicanze:
Inoltre, poichè l’infezione può trasmettersi da madre al feto attraverso la placenta, se contratta in gravidanza può avere conseguenze sul nascituro:
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