Ortopnea cos'è? Cause, sintomi e rischi della dispnea da decubito.
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L'ortopnea è una difficoltà respiratoria che si manifesta quando il paziente è in posizione supina o comunque sdraiato. È il principale sintomo dell'insufficienza cardiaca ventricolare sinistra ma vi sono numerose altre cause che possono determinare la comparsa di dispnea da decubito. Analizziamo le possibili terapie ed i rischi correlati alla patologia scatenante.
Che cos'è l’ortopnea?
Il termine ortopnea deriva dal greco e più precisamente dall'unione delle parole orto (cioè diritto) e pneo (cioè respiro) ed indica la necessità di un soggetto di respirare in posizione ortostatica cioè in piedi o seduto. Tale termine è il sinonimo di una condizione nota come dispnea da decubito, ovvero della difficoltà che un soggetto ha nel compiere un atto respiratorio quando si trova disteso, in posizione supina. Questo disturbo si manifesta prevalentemente in soggetti anziani, di età maggiore ai 70 anni, in quanto la sua insorgenza è strettamente correlata a fenomeni di insufficienza cardiaca. Si può manifestare a riposo quando per esempio ci si mette a letto per andare a dormire, e spesso viene preceduta dalla dispnea da sforzo, cioè dalla difficoltà respiratoria che si accusa dopo aver compiuto uno sforzo.
Il meccanismo fisiopatologico nasce a livello cardiaco.
Il meccanismo che fa capo alla patogenesi dell'ortopnea è da ricercarsi a livello cardiaco, in tutte le situazioni in cui si ha insufficienza cardiaca, il cuore cioè non è in grado di pompare il sangue correttamente.
Approfondisci cos'è e quali sono le cause che determinano insufficienza cardiaca.
Quando il paziente si sdraia e si pone in posizione supina si ha un fisiologico aumento del ritorno del sangue venoso al cuore, che quindi dalle parti inferiori del corpo e dall'addome si sposta verso il torace e il distretto polmonare. Una volta giunto a livello polmonare, in un cuore sano, il sangue, dopo l'ossigenazione, viene correttamente pompato nuovamente in circolo dal ventricolo sinistro ma, nel caso in cui vi sia insufficienza cardiaca, questo non avviene e si determina una serie di eventi a catena:
- congestione venosa polmonare: cioè il sangue contenuto nei vasi polmonari aumenta di volume.
- Aumento di volume del sangue: nei vasi polmonari determina un aumento della pressione sanguigna nei capillari polmonari.
- Crescere della pressione sanguigna: nei vasi venosi polmonari e nei capillari determina la fuoriuscita di liquido dai vasi e si ha la formazione di un edema polmonare per accumulo di liquido.
- Presenza di edema: causa un impedimento alla ventilazione polmonare, il polmone cioè è meno in grado di espandersi e di far respirare il soggetto correttamente, di conseguenza si verifica la dispnea.
Dato il meccanismo che coinvolge il ritorno venoso al cuore talvolta l'ortopnea può associarsi anche con la dispnea parossistica notturna, cioè con attacchi di dispnea che si verificano durante il sonno e che causano l'interruzione ed il risveglio del paziente.
Tipologie di ortopnea: in base alla causa scatenante e alle modalità di insorgenza.
In base alla causa scatenante ed a come si manifesta l'ortopnea può essere suddivisa in diverse tipologie.
In base alla causa distinguiamo un'ortopnea:
- Ansiosa, quando la causa scatenante è un disturbo di origine psicologica che genera un forte stato di ansia.
- Cardiaca, è la forma più comune ed è legata ad un problema cardiaco, come l'insufficienza cardiaca.
- Respiratoria, forma rara, che si manifesta come complicanza di una patologia respiratoria.
In base alla modalità di insorgenza invece possiamo distinguere un'ortopnea:
- Notturna, se si manifesta soltanto durante la notte o il sonno. È un disturbo sovrapponibile alla dispnea parossistica notturna.
- Obbligata, quando il paziente accusa dispnea ogni qual volta si mette in posizione supina ed è quindi obbligato a porsi in posizione eretta o seduto per poter respirare adeguatamente.
- Progressiva, quando la sua gravità si va accentuando nel tempo, ovvero le difficoltà respiratorie aumentano man mano che passa il tempo, passando da dispnea lieve a dispnea grave o severa.
Le cause della difficoltà respiratoria.
Come precedentemente accennato l'ortopnea è un disturbo spesso correlato a problemi cardiaci ma talvolta vi possono essere altre cause che ne determinano la comparsa.
Tra le cause di ortopnea possiamo avere:
Insufficienza cardiaca.
l'insufficienza cardiaca, in particolare quella ventricolare sinistra, è la principale causa di ortopnea.Infatti, l'insufficienza cardiaca provoca al cuore un maggior lavoro per pompare in circolo il sangue che peggiora in posizione sdraiata.
Patologie polmonari.
Alcune patologie come la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), l'asma, l'enfisema polmonare o la bronchite possono provocare episodi di ortopnea, se si determina la formazione di edema polmonare.
Ansia.
Ansia e attacchi di panico possono essere causa di ortopnea in assenza di edema polmonare. In questo caso la difficoltà respiratoria avvertita dal paziente quando si sdraia è correlata ad un problema di natura psicologica.
Patologie metaboliche.
L'obesità può essere una causa di ortopnea in assenza di edema polmonare. Questo perchè quando un paziente obeso si sdraia, gli strati di grasso tendono a comprimere la zona toracica impedendo una corretta espansione polmonare e causando quindi difficoltà respiratorie.
Ascite.
Pazienti che presentano l'accumulo di liquido in cavità addominale, per esempio per problemi epatici, possono soffrire di ortopnea a causa della compressione che questo liquido esercita sul diaframma e di conseguenza sulla zona polmonare, riducendone la capacità di espandersi.
Problemi diaframmatici.
In pazienti che soffrono di paralisi diaframmatica bilaterale (cioè di una condizione in cui si ha la paralisi del muscolo diaframma che partecipa all'espansione della gabbia toracica durante i processi respiratori) o che soffrono di distrofia muscolare di Duchenne (in cui si ha la progressiva paralisi di tutto i muscoli compresi quelli respiratori) possono soffrire di ortopnea a causa della difficoltà di espansione della gabbia toracica durante l'atto respiratorio.
Sintomi correlati alla mancanza di respiro.
L'ortopnea è un disturbo molto serio che può portare a serie difficoltà respiratorie e alla compromissione della vita del paziente. Talvolta può associarsi a sintomi che sono specifici della patologia che ne ha determinato la comparsa, mentre in altri casi può essere essa stessa l'unico sintomo di una patologia.
Il principale sintomo dell'ortopnea è la difficoltà respiratoria del paziente in posizione supina, che migliora quando questo si pone in posizione eretta o seduto.
A questo si possono associare poi altri sintomi come:
- la presenza di tosse, nel caso di patologie polmonari,
- la presenza di reflusso gastroesofageo, nel caso di problemi diaframmatici o muscolari.
Rischi.
Un paziente che soffre di ortopnea corre il rischio di avere una grave insufficienza respiratoria che può portare alla necessità di una ventilazione meccanica durante la notte per consentire di respirare in maniera adeguata.
Diagnosi: è fondamentale eseguire quella differenziale.
L’eseguire una corretta diagnosi quando si presenta un sintomo di ortopnea è fondamentale al fine di impostare una terapia adeguata. In particolare è utile eseguire una diagnosi differenziale per comprendere se la causa di ortopnea è cardiaca oppure se è da ricondurre ad altre patologie. Il medico può procedere con le seguenti indagini:
- Anamnesi accurata: che serve al medico per sapere quali sono i sintomi esatti accusati dal paziente, quando si manifestano e da quanto tempo sono presenti.
- Esame obiettivo: come auscultazione del torace o del battito cardiaco al fine di individuare segni precoci di insufficienza cardiaca o problemi a livello bronchiale.
- Rx torace o tac toracica: per vedere se a livello toracico vi è un accumulo di liquido.
- Se si sospetta un’insufficienza cardiaca: il medico può eseguire un’ecocardio, cioè un’ecografia cardiaca volta a valutare la funzionalità del cuore.
E' importante che il medico esegua una corretta diagnosi (sia attraverso un'anamnesi accurata che attraverso indagini strumentali quali rx torace o tac toracica ed altri) al fine di individuare la causa scatenante e impostare una terapia adeguata.
La terapia: varia in base alla patologia che ha scatenato l’insorgenza.
La terapia dell'ortopnea non è univoca poiché varia in base alla patologia che ha scatenato l'insorgenza del sintomo. In linea generale possiamo dire che:
- Nel caso in cui l'ortopnea sia determinata da insufficienza cardiaca si dovrà ricorrere all'utilizzo di farmaci specifici, come i diuretici (per ridurre l'edema) o gli ACE - inibitori (farmaci che servono ad abbassare la pressione) al fine di migliorare la sintomatologia e far ridurre o scomparire l'ortopnea.
- Se l'ortopnea è legata a patologie respiratorie si dovrà ricorrere all'impiego di farmaci broncodilatatori o cortisonici (per dilatare i bronchi e consentire una migliore respirazione).
- Nel caso in cui l'ortopnea dipenda dall'obesità bisognerà invitare il paziente a perdere peso, seguendo una dieta sana e iniziando a fare dell'attività fisica.
- In caso di ortopnea ansiosa al paziente è consigliato un consulto psicologico al fine di determinare la causa dell'ansia e l'impiego di farmaci ansiolitici per tenere a bada gli attacchi d'ansia.
- In caso di paralisi diaframmatica è bene che il paziente si rivolga ad un centro specializzato di fisioterapia per tentare il recupero della funzione diaframmatica.