Polipi al colon: benigni o maligni, sintomi, cause ed intervento

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

I polipi al colon sono una patologia caratterizzata dalla neoformazione di escrescenze a livello della parte finale dell'intestino. Sebbene nella maggior parte dei casi siano benigni, essi possono evolvere in maligni e dare luogo alla formazione di tumori. Solitamente non danno sintomi e non vi sono cause accertate ma soltanto dei fattori di rischio. La terapia è soltanto di tipo chirurgico, i polipi vanno rimossi il prima possibile non appena scoperti, per evitare che degenerino.

Polipi al colon: definizione ed epidemiologia.

I polipi sono delle neoformazioni simili ad escrescenze carnose di consistenza morbida che si formano spesso al colon e al retto, le ultime parti dell'intestino crasso. Rappresentano una patologia molto comune, con un'incidenza di circa 30000 casi l'anno, specialmente dopo i 50 anni di età (si riscontrano per il 30 - 40% dei casi tra la V e la VII decade) . Possono essere localizzati in qualsiasi parte del colon, ma sono più comuni a livello del sigma e del colon discendente rispetto che in quello ascendente e trasverso, anche se alcuni pazienti presentano polipi sparsi in tutto il colon.

Sono pericolosi?

I polipi al colon nella maggior parte dei casi sono benigni, ma, col passar del tempo alcune tipologie di queste neoformazioni possono evolvere nella forma maligna. E' quindi molto importante o screening precoce per individuare la presenza di polipi e consultare il medico per valutare l'esportazione.

In particolare il rischio di evoluzione è correlato a:

In quanto tempo da benigni diventano maligni?

Va sottolineato che l'evoluzione da adenoma (polipo) a carcinoma (tumore) è molto lenta e a volte può avvenire nell'arco di 10 - 15 anni, pertanto dopo i 50 anni di età si consigliano regolari controlli annuali per identificare precocemente queste lesioni e rimuoverle senza alcuna conseguenza.

Le tipologie.

I polipi al colon, possono essere classificati in base a diversi parametri come per esempio la forma, il tipo di cellule che contengono e il grado di malignità.

In base alla morfologia distinguiamo polipi:

In base al grado di potenziale malignità che ha un polipo di trasformarsi in un tumore distinguiamo polipi:

In base alle caratteristiche istologiche, ovvero al tipo di cellule contenute, abbiamo dei polipi:

È possibile anche fare una classificazione in base al numero di polipi presenti nel colon e in questo caso possiamo avere:

Cause e fattori di rischio che ne favoriscono la formazione.

La formazione dei polipi al colon, ha una genesi multifattoriale, non riconducibile ad una causa vera e propria ma ad un insieme di fattori di rischio che possono più o meno modificabili.

I fattori non modificabili sono legati a caratteristiche proprie dell'individuo quali:

I fattori di rischio modificabili sono invece correlati allo stile di vita di un individuo e sono rappresentati da:

Sintomi: come invividuarli?

Nelle prime fasi della loro formazione, quando sono molto piccoli, i polipi al colon che siano di natura benigna o maligna, non danno alcuna sintomatologia ed è per questo che spesso non si riesce a fare una diagnosi precoce.

Nelle fasi più avanzate, quando il polipo cresce di dimensioni o quando evolve in neoplasia, possono verificarsi i seguenti sintomi:

Approfondisci le possibili cause di sangue nelle feci.

Come diagnosticare il polipo.

La diagnosi di polipo al colon, specialmente quella precoce, è importantissima per evitare la formazione di tumori all'intestino. Si consiglia, infatti, a tutti i soggetti che rientrano nelle categorie di rischio, di sottoporsi a controlli annuali per poter prendere in tempo la patologia. La diagnosi si esegue con indagini strumentali e di laboratorio tra cui:

Puoi approfondire come si esegue la colonscopia

Cosa fare?

Una volta identificata la presenza di polipi al colon, la terapia a cui viene sottoposto il paziente è di tipo chirurgico. La rimozione dei polipi, infatti, scongiura il rischio di progressione verso un tumore al colon. È importante inoltre conoscere le strategie di prevenzione che possono aiutare il soggetto a non sviluppare polipi all'intestino.

L'asportazione chirurgica. I possibili interventi.

Quando si riscontra un polipo si procede all'intervento di polipectomia, cioè alla rimozione del polipo, indipendentemente dalla natura maligna o benigna per evitare una possibile evoluzione neoplastica. L'intervento può essere svolto per via endoscopica o per via laparoscopica:

Convalescenza.

Dopo l'intervento chirurgico il paziente verrà sottoposto a dei follow up, cioè a degli esami di controllo (ricerca di sangue occulto nelle feci e colonscopia) a cadenza bimestrale, trimestrale, semestrale o annuale in base ai casi, che servono per vedere se si sono riformati dei polipi. Non è raro, infatti, che si riformino in un paziente che ne ha già sofferto.

La prevenzione.

La prevenzione è uno dei metodi principali che abbiamo a disposizione per evitare che si formino polipi al colon. Sia i soggetti che presentano fattori di rischio non modificabili che quelli che non rientrano nelle categorie di rischio, possono beneficiare delle strategie preventive. In generale le linee guida per la prevenzione dei polipi al colon sono:

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