Esaminiamo i sintomi e le cause della prostatite in forma acuta e cronica. Scopriamo le cure farmacologiche e naturali e i rischi che possono derivare dalla prostata infiammata.
La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile che assolve al compito di secernere il liquido seminale che, insieme agli spermatozoi prodotti dai testicoli, costituisce lo sperma. La sua infiammazione, che può essere causata da vari fattori, è una patologia che va sotto il nome di prostatite. Come ogni processo infiammatorio la prostatite è caratterizzata dall’ingrossamento dell’organo causato dalla abnorme afflusso di sangue e dall’edema, ossia accumulo di liquido nello spazio intracellulare. Liquido che l’aumentata permeabilità delle parete dei vasi lascia filtrare dal torrente sanguigno.
La prostatite può classificarsi in base alla durata in:
Prostatite acuta.
Prostatite cronica.
E più dettagliatamente ancora in:
Prostatite batterica acuta. E’ conseguente ad una infezione batterica acuta ossia che insorge in maniera improvvisa con sintomatologia severa e che dopo un tempo ragionevolmente breve subisce remissione. I batteri che più comunemente possono causarla sono: Escherichia Coli, Enterococchi, Klebsiella, Pseudomonas, Proteus, Stafilococco, etc.
Prostatite batterica cronica. E’ sempre conseguente ad una infezione di batteri ma i sintomi della malattia sono contenuti e si evolvono con estrema lentezza per un periodo che perdura almeno tre mesi. Si accompagna a frequenti infezioni delle vie urinarie con guarigioni e ricadute. Spesso è contratta per via sessuale ed i batteri più comuni che ne sono responsabili sono la Clamydia trachomatis ed il Gonococco.
Prostatite cronica non batterica. E’ nota anche come Sindrome pelvica dolorosa. Non è conseguente ad una infezione ed ha una eziologia che non è ben nota ed in cui sembra che giochino un ruolo importante problemi psicologici come stress ed ansia.
Prostatite asintomatica. La mancanza di sintomi fa sì che la malattia venga scoperta in maniera casuale effettuando altri test. Fortunatamente non è foriera di alcuna conseguenza e pertanto nonostante l’ipertrofia della ghiandola non richiede alcun trattamento.
Le cause che portare all’infiammazione della prostata sono svariate ed eterogenee tra loro.Vediamo le principali.
La causa della prostatite batterica acuta è l’infezione di batteri che generalmente colonizzano l’intestino e che pervengono alla prostata attraverso l’uretra. I rapporti sessuali costituiscono il principale veicolo di infezione. Naturalmente questi ultimi non costituiscono il solo mezzo di contagio che può avvenire anche per complicazione di una infezione della vescica e/o dell’uretra e attraverso il sangue e/o la linfa.
La causa della prostatite batterica cronica è sempre un infezione di batteri ma questi sono in numero esiguo. Di norma si tratta di piccoli ceppi di batteri che sfuggono alla terapia antibiotica e si annidano nella ghiandola. La conseguenza è la blanda sintomatologia.
Per le altre tipologie di prostatiti le cause non sono così nitide ed anzi spesso non si riesce neppure ad identificarle. Possono talvolta identificarsi in problemi autoimmuni, problemi psichici, traumi della regione anatomica in cui è posizionata la ghiandola.Di seguito ne elenchiamo le principali:
Infezione di microrganismi che non sono batteri, i più comuni sono: Clamidia e Mycoplasma.
Malformazione dell’uretra.
Traumi provocati da sforzi intensi o pratica sportiva usurante.
Spasmi della muscolatura della ghiandola prostatica provocati da ansia e condizioni di disagio psichico.
Esistono alcune condizioni che si riscontrano associate alla malattia in maniera statistica e pertanto si ritiene che possano concorrere al suo sviluppo le principali sono:
Ereditarietà. Alcuni individui portano scritto nei geni una maggiore probabilità a contrarre la patologia. Coloro che hanno parenti stretti (padre o fratelli) sofferenti di prostatite sono a rischio maggiore a sviluppare il problema.
Avere una età inferiore ai 35/40 anni. Si è verificato che i giovani si ammalano di prostatite con frequenza molto più elevata degli anziani.
Soffrire di una infezione della vescica o della uretra. Gli agenti patogeni possono facilmente infettare la ghiandola data la contiguità anatomica. Pericolose sono le condizioni in cui la cura con antibiotici non eradichi completamente l’agente patogeno. Questo può annidarsi nella ghiandola e dar luogo ad una prostatite cronica. Prostatite che risulterà particolarmente difficile da curarsi. Per evitare tali problematiche quando si effettua una terapia antibiotica bisogna condurla fino al suo termine e non sospenderla appena si remissione della sintomatologia.
Traumi della regione pelvica. Un esempio è costituito da quelli che possono verificarsi andando in bicicletta in special maniera in mancanza di allenamento specifico.
Soffrire di problemi della vescica per cui si necessita l’uso di un catetere per drenare le urine. L’introduzione di questo nell’uretra può produrre irritazione ed infezioni della prostata.
Praticare rapporti sessuali non protetti con molteplici partners o con un partner che pratica rapporti sessuali non protetti con molti partners.
Avere problemi di immunodeficienza.
I sintomi della prostatite variano a seconda dalle cause che hanno indotto l’infiammazione della ghiandola, ma comunque i più comuni sono:
Stimolo alla minzione frequente.
Dolore e/o bruciore durante la minzione.
Evacuazione difficoltosa ed incompleta della vescica.
Incontinenza urinaria. Con improvviso ed incontenibile bisogno di urinare.
Diuresi frequente in special maniera durante il sonno notturno.
Minzione che tarda a partire e che può arrestarsi per poi riprendere dopo qualche secondo. Il flusso delle urine e debole ed intermittente.
Dolori al basso addome, al fondo schiena o al perineo (la regione tra l’ano e lo scroto).
Approfondisci le altre possibili cause dei dolori all'addome.
Dolori al pene o ai testicoli.
Problemi di erezione.
Eiaculazione dolorosa.
Brividi di freddo e febbre improvvisa.
Problemi gastrici con nausea e conati di vomito.
Le complicanze della prostatite sono:
Lo specialista da interpellare in presenza dei succitati sintomi è l’urologo. Questi formulerà la diagnosi basandosi su:
Analisi anamnestica del paziente. Ovvero la storia medica dell’ammalato e di ogni ogni notizia che possa indirizzarlo ad individuare la patologia.
Analisi del quadro clinico e quindi dell’insieme dei sintomi e segni.
Esame obiettivo. Ossia tutte le manovre che consentono di valutare la presenza di segni della malattia. All’esame obiettivo appartiene l’esplorazione rettale. Ossia la valutazione del volume, congestione e dolenzia della prostata palpandola attraverso il retto. L’esame si effettua introducendo nel retto un dito ed esplorando i contorni della ghiandola.
Questa prima fase consente allo specialista di effettuare una ipotesi di diagnosi che dovrà poi essere confermata da una serie di indagini cliniche. Queste sono:
Colture ematiche. Servono a ricercare eventuale infezioni ed eventualmente ad individuare gli agenti patogeni.
Colture delle urine e del fluido, secreto dalla ghiandola, che fuoriesce dal glande quando si massaggia la prostata dal retto. Servono sempre a ricercare infezioni.
Test sullo sperma. Sempre per la ricerca di agenti infettivi.
Cistoscopia. Esame che utilizza uno speciale strumento che introdotto attraverso l’uretra fino alla vescica consente di visualizzare dall’esterno l’intero percorso ed escludere eventuali problemi dell’apparato urinario discendente.
Test urodinamici. Consentono di valutare come si svuota la vescica durante la minzione e conseguentemente in che misura l’ingrossamento della prostata compromette tale meccanismo.
Il trattamento della prostatite è strettamente dipendente dall’eziologia della malattia ossia dalle cause che l’hanno prodotta.
I farmaci che comunemente vengono prescritti sono:
Antibiotici. Di norma vengono scelti in funzione dell’agente patogeno individuato con le analisi colturali. Se alle analisi suddette non si individua alcun patogeno il trattamento della malattia diviene molto più complesso. Frequentemente anche in questi casi si effettua comunque una terapia antibiotica, perchè per motivi non ancora chiariti, la sintomatologia si attenua.
Alfa bloccanti. Sono utilizzati per tenere sotto controllo e lenire i sintomi urinari. Essi infatti hanno la proprietà di rilassare i muscoli prostatici e del collo della vescica favorendo un miglior deflusso delle urine.
Analgesici ed antiinfiammatori non steroidei. Mantengono sotto controllo la sintomatologia dolorosa
Esistono anche trattamenti non farmacologici, cure naturali che possono attenuare la sintomatologia, i più comuni sono:
Massaggio prostatico. Viene effettuato a cadenze periodiche dal medico inserendo un dito nel retto ed attraverso questo palpando delicatamente la ghiandola. Serve ad alleviare la sintomatologia ma in merito a ciò non tutti i pareri sono unanimi ed inoltre la tecnica risulta sgradita alla maggioranza dei pazienti.
Bagni caldi. Servono a rilassare la muscolatura e ad alleviare la sintomatologia dolorosa.
Integratori ed estratti di piante ed erbe. Gli estratti utilizzati sono: quello dei frutti della Serenoa repens e la quercitina presente nel te verde. Viene anche usato il Cernilton che è un prodotto del polline delle api. Come integratori si usano quelli vitaminici a base di vitamina E e D.
Agopuntura. Consiste nell’introdurre lungo particolari linee aghi a varie profondità. E una tecnica che si richiama alla medicina tradizionale cinese e che sembra fornire buoni risultati per controllare i sintomi.
Biofeedback. E’ una tecnica di rilassamento che serve ad alleviare lo spasmo.
Stile di vita. Uno stile di vita più consono può contribuire ad alleviare la sintomatologia. In particolare gli aspetti a cui prestare attenzione sono:
Alimentazione ricca di frutta e verdure e cereali integrali. Serve a tenere sotto controllo la stipsi che aggrava la sintomatologia della prostatite.
Eliminare dalla dieta alimenti piccanti e spezie. Producono irritazione alla prostata.
Eliminare o limitare drasticamente il consumo di alcool e caffeina. Irritano la vescica e stimolano la diuresi aggravando la sintomatologia urinaria.
Non praticare sport che sollecitano la regione pelvica come ciclismo ed equitazione.
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