Scopriamo come si contrae il verme solitario, quali sono i sintomi di questo parassita e quali le cure per eliminare la tenia intestinale o la forma invasiva che può colpire vari organi e tessuti del corpo umano.
Il verme solitario o con linguaggio scientifico Tenia solium è un parassita della famiglia dei Platelminti cestoidi. Questi sono dei vermi nastriformi che possono raggiungere lunghezze ragguardevoli (diversi metri) dotati di una testa munita di ventose ed uncini che gli consentono di ancorarsi alla parete dell’intestino dell’organismo ospite. Il corpo è invece costituito da tanti segmenti (proglottidi) della lunghezza di 1/1,5 centimetri che sono uniti insieme a formare una sorta di catena. I proglottidi all'accrescersi del verme aumentano in numero e producono uova. Essi possono staccarsi ed essere eliminati con le feci dell’ospite senza che tutto questo uccida il verme che riesce a sopravvivere anche con la sola testa ed una piccolissima porzione di collo.
La Tenia solium può infettare l’uomo. Si parla in tali circostanze di teniasi o cisticercosi.
L’infezione di Tenia solium può avvenire secondo due distinte modalità :
Per ingestione di uova. Queste giungono nell'apparato digerente e intestino dell’ospite e da qui sono in grado di migrare in altri organi e tessuti. In questi le uova si schiudono e danno origine alle larve. Si avrà in tal maniera quella che viene denominata infezione invasiva. Questa tipologia di infezione può essere molto pericolosa in quanto provoca delle cisti negli organi dove le larve che provengono dalla schiusura delle uova si sviluppano. Cisti che possono compromettere in maniera severa la funzionalità dell’organo stesso. Particolarmente gravi sono ad esempio le infezioni che interessano il cervello che posso causare aumento della pressione intracranica, idrocefalo, convulsioni e crisi epilettiche. Serie sono anche le infezioni che interessano l’occhio. Queste, infatti, se non adeguatamente e rapidamente trattate, possono condurre alla perdita della vista.
Per ingestione di larve. Le larve si sviluppano nell'intestino e danno luogo al verme che inizierà ad accrescersi. Si avrà in questo caso l’infezione intestinale. Le infezioni intestinali sono, al contrario di quelle invasive, tendenzialmente lievi e foriere di problemi contenuti.
Altre specie di tenia. Appartengono alla medesima specie della tenia Solium e sono in grado di infettare l’uomo anche anche:
Tenia Saginata. E’ un verme parassita dell’uomo appartenente anch'esso ai Platelminti cestoidi ed ha come ospite intermedio i bovini.
Tenia crassiceps. E’ un verme parassita del cane selvatico (coyote) appartenente anch'esso ai Platelminti cestoidi ed ha come ospite intermedio i topi. L’uomo può essere infettato occasionalmente per ingestione di cibi crudi contaminati da uova liberate con le eiezioni fecali del coyote.
I meccanismi che possono portare all'infezione di Tenia nell'uomo.
Come già si è detto nell'uomo l’infezione di tenia si può sviluppare o perchè si è ingerito delle uova o delle larve di verme solitario. Cerchiamo ora di capire come ciò possa avvenire.
ll ciclo vitale della Tenia solium Partiamo per la descrizione del ciclo di nostro interesse dal verme adulto di circa 5 metri di lunghezza installato stabilmente nell'intestino dell’uomo che lo ospita. Nell'intestino la Tenia, che è privo di apparato digerente, si nutre assumendo dall'ambiente che lo circonda alimenti per osmosi. (processo fisiologico che riduce la differenza di concentrazione di due liquidi e ne rende possibile il passaggio attraverso una membrana di separazione) Esso rilascia periodicamente dei proglottidi (3 o 4 ) che vengono espulsi con le feci che transitano nell'intestino. Ogni proglottide può contenere circa 250.000 uova che andranno, in condizione di scarsa igiene, a contaminare l’ambiente circostante. Il ciclo vitale del verme per essere condotto a termine presuppone la presenza di un ospite intermedio che è il maiale. Questo si nutre di alimenti contaminati da uova di Tenia Solium e si infetta. Le uova si schiudono e danno vita alle larve che attraverso il circolo ematico raggiungono organi e tessuti muscolari.
Il ciclo vitale si chiude quando l’uomo consumando carne cruda o non abbastanza cotta di maiale ingerisce le larve e si infetta. Più difficile e rara è l’infezione umana per ingestione di uova.
Sintomi dell’infezione.
La sintomatologia che accompagna l’infezione da Tenia varia a seconda del tipo di infezione.
Infezione invasiva: le uova migrano in vari organi.
Come già detto in questo caso le uova dall'apparato gastrointestinale migrano in tutto il corpo e si installano in vari organi. Quì si schiudono originando le larve. Queste a loro volta inducono formazioni di cisti . Il quadro clinico che ne scaturisce è il seguente:
Cisti diffuse. Si originano negli organi o tessuti dove le uova migrate si schiudono dando luce alla larva. Le cisti ovviamente possono compromettere la funzionalità dell’organo e scatenare una sintomatologia correlata a detta compromissione. Così ad esempio, se ad essere interessato è il cervello (neurocisticercosi ), può, come già accennato, aversi idrocefalo, ossia accumulo di liquido cerebro spinale nella cavità intracranica, conseguente aumento della pressione, convulsioni, crisi epilettiche.
Possibili reazioni allergiche alle larve. Dette reazioni possono avere varia entità di gravità , fino al caso limite dell’anafilassi.
Infezioni batteriche. Gli organi o tessuti compromessi dallo sviluppo di cisti o grumi che sono conseguenti allo sviluppo delle larve di tenia possono essere facili preda di sovrainfezioni batteriche che aggravano ulteriormente la sintomatologia. Infezioni che richiederanno per guarire terapia antibiotica.
Febbre. Causata dalla reazione infiammatoria che si origina per lo sviluppo della cisti.
Infezione intestinale: il verme attacca le pareti dell' intestino.
Il quadro clinico associato all'infezione intestinale da Tenia solium scaturisce dalla compromissione che il verme induce nel fisiologico meccanismo di assorbimento dei nutrienti da parte della parete intestinale, dalla lieve infiammazione che esso provoca per l’aggancio con gli uncini della testa alla parete intestinale e, nei casi più seri, da ostruzioni che lo sviluppo abnorme del verme può provocare. Pertanto i sintomi e segni dell’infezione intestinale da Tenia Solium sono i seguenti:
Nausea e disturbi digestivi.
Dolori all’addome.
Diarrea.
Debolezza derivante dalla scarso assorbimento di nutrienti.
Calo ponderale conseguenza diretta della riduzione di assorbimento dei nutrienti.
Anoressia indotta dal quadro debilitativo che si viene a determinare.
Eosinofilia. Ossia concentrazione ematica eosinofili superiore a 500 per ogni micro litro di sangue. Dove gli eosinofili sono cellule del sistema immunitario che sovraintendono alla risposta che questo scatena nei confronti dei parassiti e quindi nel caso in questione del Tenia Solium.
Fattori di rischio: le condizioni che aumentano le probabilità di contrarre la tenia.
Esistono alcune situazioni che possono ampliare anche in maniera considerevole il rischio di contrarre l’infezione di Tenia. Le più comuni sono:
Consumare pasti senza una precedente accurata igiene delle mani. Portare alla bocca alimenti con mani che non sono state accuratamente lavate aumenta la probabilità di ingerire larve di Tenia solium.
Consumare frutta e verdura non accuratamente lavate. Questi alimenti, che possono essere contaminati dalla Tenia, se vengono consumati senza cottura vanno accuratamente lavati con abbondante acqua onde ridurre il rischio di ingerire le larve del verme.
Consumare carne di maiale cruda o poco cotta. Il maiale che è l’ospite intermedio della Tenia Solium può avere i muscoli infestati dalle larve del verme. Se la carne viene consumata cruda o non abbastanza cotta (tutte le parti della carne devono essere esposte per un tempo ragionevolmente lungo ad una temperatura di circa 60°C) può costituire il tramite con cui si introducono larve nell'intestino. Il verme muore anche se la carne è congelata ad una temperatura di -10°C per almeno una decina di giorni.
Vivere in aree rurali in cui non vi è un corretto smaltimento delle eiezioni del bestiame. Le feci non correttamente smaltite possono contaminare terreni e acque con uova e larve del verme. In conseguenza di ciò possono contaminarsi gli alimenti e da qui l’infezione.
Vivere o viaggiare in aree geografiche in cui è endemica la presenza del Tenia Solium. Naturalmente se il verme è presente su un territorio in maniera stabile la probabilità di contrarre l’infezione sale in maniera considerevole. I luoghi in cui tutto ciò si verifica sono: il Sud Est dell’Asia, la Cina e l’America Latina.
Utilizzare il letame di maiale come concime per l’agricoltura. Se qualche maiale è infetto nelle eiezioni saranno presenti uova di tenia che contamineranno gli ortaggi.
La prevenzione.
La prevenzione ovviamente si pratica tentando di annullare i summenzionati fattori di rischio e quindi:
Lavando accuratamente le mani prima di ogni pasto.
Lavando accuratamente con acqua potabile frutta e verdura che verrà consumata cruda.
Bevendo acqua imbottigliata nelle aree geografiche in cui la Tenia solium è endemica.
Cuocendo frutta e verdura prima di consumarle nelle aree in cui il verme solitario è endemico.
Effettuando una efficace profilassi sugli allevamenti di suini ed eliminando gli animali infetti.
Facendo cuocere la carne di maiale prima di consumarla (va portata ad una temperatura tale e per tanto tempo in maniera da farle raggiungere i 60 °C in ogni suo punto)
Diagnosi del gastroenterologo: esami e test da eseguire per individuare il verme solitario.
Se si soffre di infezione da verme solitario lo specialista a cui bisogna rivolgersi è il gastroenterologo.
Di norma però si fa riferimento in prima istanza al medico di base che se lo ritiene necessario prescriverà poi la visita specialistica. Per una precisa diagnosi saranno comunque necessari una serie di test in quanto l’analisi del quadro clinico non fornisce la certezza della infezione del parassita ma al più un sospetto. I test che comunemente vengono utilizzati sono:
Analisi del sangue. Servono a diagnosticare infezioni di Tenia invasive e mirano alla ricerca di anticorpi prodotti dal sistema immunitario per contrastare l’infezione. Ovviamente la positività a detti anticorpi è indicativa della infezione.
Nel caso in cui venga diagnosticata una infezione invasiva di Tenia, spesso, si rendono necessarie indagini cliniche per testare se organi e tessuti sono interessati da formazioni di cisti. Dette indagini sono essenzialmente tecniche di diagnostica per immagini. Dove la diagnostica per immagini sono tutti quelle metodiche che consentono di visualizzare organi ed aree tissutali che non sono a vista e quindi : ecografia, TAC, Risonanza Magnetica Nucleare. Naturalmente, viceversa, la scoperta di una cisti può far sospettare ad una possibile infezione invasiva di Tenia.
Il trattamento è di norma farmacologico e prevede somministrazione di principi attivi che non vengono assorbiti dall'intestino e che sono letali per il verme.
Il farmaco che è più comunemente utilizzato nel mondo per combattere l’infezione intestinale di Tenia è il Praziquantel, ma in Italia non è commercializzato. Si può assumere il alternativa del Nicosolammide. Questo tuttavia agisce solo sul verme adulto e non sulle larve.
L’infezione invasiva viene trattata in maniera specifica che dipende essenzialmente da dove sono localizzate le cisti provocate dalla Tenia. Comunque generalmente il trattamento è:
Farmaci per l’eliminazione dei vermi (antielmintici).
Antiinfiammatori corticosteroidei. Servono a ridurre l’infiammazione e l’edema che le cisti da tenia provocano nel tessuto o organo colpito.
Intervento chirurgico. In taluni casi può rendersi necessario un intervento operatorio per rimuovere la cisti per evitare una grave sintomatologia e la compromissione dell’organo. Si interviene di solito per cisti al fegato ai polmoni ed agli occhi.
Rimedi naturali.
Nella credenza popolare sono indicati molti rimedi naturali per la cura dell’infezione intestinale di tenia. I più comuni sono: l’aglio, i semi di zucca, la camomilla. Come sempre alla base di tali credenze vi è una blanda azione terapeutica di detti rimedi che comunque non sono in grado di eradicare in maniera efficace ogni tipo di infezione.
Conseguenze e possibili complicanze dell’infezione non curata.
La tenia intestinale se non curata può raggiungere dimensioni ragguardevoli ( anche decine di metri) e provocare:
Infiammazione ed infezione dell’appendice.
Blocco dei dotti epatici, biliari e pancreatici.
Gravi problemi digestivi.
Blocco intestinale.
L’Infezione invasiva può comportare gravi compromissioni e perdita di funzionalità degli organi in cui si sviluppano le cisti.
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