Potassio basso, carenza di potassio nel sangue

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Quali sono i sintomi che il livello di potassio basso nel sangue determina? Scopriamo le cause di ipokaliemia, i rimedi ed i rischi in cui si può incorrere per una carenza di tale minerale, essenziale per molte funzioni dell'organismo, specialmente a livello muscolare e nervoso. Spesso basta correggere l'alimentazione per ripristinare i valori normali.

Potassio basso nel sangue: valori in relazione ai livelli di sodio.

Si parla di potassio basso, o ipokaliemia, quando i valori del potassio scendono al di sotto di quelli fisiologici.

Il potassio è un elettrolita presente nel nostro organismo all'interno delle cellule. E' importante per numerose funzioni fisiologiche, specialmente per la contrazione di tutti i muscoli del corpo, compreso il cuore e per la salute dei nervi. La concentrazione di potassio nel sangue è regolata principalmente dai reni che, attraverso la maggiore o minore escrezione dell'elettrolita con le urine, ne mantengono i valori ematici nel giusto intervallo.

Insieme al potassio viene valutato spesso un altro elettrolita, il sodio,in quanto il rapporto sodio/potassio è un buon indice di idratazione dell'organismo, i suoi valori corretti sono:

Sintomi e conseguenze della carenza di potassio.

La mancanza di potassio nel sangue può provocare la comparsa di sintomi che variano da lievi a molto gravi. I sintomi dell'ipokaliemia sono da attribuirsi al ruolo fisiologico del potassio e quindi allo squilibrio elettrolitico che ne deriva quando esso è molto ridotto. Tra i sintomi più comuni della carenza di potassio abbiamo:

Approfondisci le altre cause che possono determinare crampi e dolori alle gambe.

Attenzione: le conseguenze possono essere anche gravi!

Le conseguenze ed i rischi più gravi della mancanza di potassio sono a carico del sistema cardiovascolare, muscolare e respiratorio.

Una grave carenza di potassio può provocare problemi cardiaci come alterazioni del battito cardiaco con conseguenti aritmie cardiache e blocco ventricolare, situazioni che possono provocare un arresto cardiaco, inoltre può portare a paralisi muscolare generale che coinvolge anche i muscoli respiratori e causa quindi insufficienza respiratoria.

Cause di ipokaliemia di natura patologica o non patologica.

Vediamo adesso quali possono essere le cause di potassio basso nel sangue, quali patologie si correlano a questa mancanza elettrolitica e quali condizioni non patologiche possono avere influenza sull'abbassamento dei valori normali del potassio.

Le cause di natura patologica dell'ipokaliemia sono molto diverse tra loro sia come tipologia sia per gravità. Tra le malattie che possono causare ipopotassiemia, abbiamo:

Vomito e diarrea.

Episodi frequenti e prolungati di vomito e diarrea portano l'organismo alla disidratazione cioè alla perdita di molti liquidi e di conseguenza di molti elettroliti tra cui il potassio. Vomito e diarrea sono sintomi aspecifici di numerose patologie, rappresentano una causa possibile di ipokaliemia nei bambini che spesso, a causa di frequenti influenze e febbre alta, possono manifestare vomito e diarrea persistente. Il vomito può essere causa di ipokaliemia in gravidanza, specialmente nel primo trimestre quando le forti nausee possono provocare frequenti episodi con conseguente perdita ingente di liquidi ed elettroliti.

Sindrome di Bartter.

E’ una rara patologia genetica in cui si ha un'eccessiva eliminazione di liquidi ed elettroliti attraverso le urine a causa dell'alterato funzionamento del sistema di riassorbimento di sodio, potassio e cloro a livello dell'ansa di Henle del rene.

Sindrome di Liddle.

E’ una malattia a carattere genetico in cui si ha ipertensione e riduzione sia dei livelli di potassio che degli ormoni renina e aldosterone a causa di un difetto nel riassorbimento del sodio a livello dei tubuli renali.

Diabete.

Una diminuzione dei livelli di potassio si può osservare nel diabete. L'aumento dei valori di glicemia porta, infatti, a scompensi dell'equilibrio elettrolitico e a fenomeni alcalosi metabolica in cui si ha una riduzione dei livelli di potassio.

Disordini alimentari.

Patologie come anoressia e bulimia possono provocare iperpotassiemia a causa del vomito frequente.

Iperaldosteronismo.

Una patologia in cui si ha un difetto di secrezione dell'ormone aldosterone che viene prodotto in eccessive quantità causando una riduzione dei livelli di potassio nel sangue. Tale riduzione del potassio è dovuta a un'eccessiva escrezione urinaria dell'elettrolita e al concomitante maggior riassorbimento di sodio.

Sindrome di Cushing.

E’ una condizione in cui, per vari motivi, si ha un eccesso di secrezione degli ormoni glucocorticoidi. Ne deriva uno squilibrio elettrolitico generale dell'organismo in cui si osserva anche una riduzione dei livelli di potassio.

Gravi ustioni.

Una grave ustione provoca la perdita di liquidi e di elettroliti nell'organismo a causa della forte disidratazione dovuta all'eccesso di calore e quindi può determinare ipokaliemia.

Vi sono alcune cause di ipokaliemia che non sono di natura patologica.

Alimentazione.

Una possibile causa è l'alimentazione, sebbene sia molto raro che si verifichi una carenza di potassio solo a causa di una scorretta alimentazione in quanto il potassio è presente in numerosi alimenti.

Operazioni chirurgiche.

Alcune operazioni chirurgiche post intervento possono provocare, una riduzione dei livelli di potassio nel sangue. Per esempio interventi di chirurgia bariatrica, volti a ridurre l'assorbimento delle sostanze nutritive possono ridurre anche i livelli di potassio nel sangue, così come operazioni di ileostomia possono portare a un minor assorbimento di potassio con conseguente ipokaliemia.

Farmaci.

Molti farmaci possono provocare ipopotassiemia poiché influenzano il bilancio elettrolitico dell'organismo. Tra questi abbiamo i diuretici, che incrementano l'eliminazione dei liquidi corporei e quindi anche di elettroliti, i lassativi, che determinano una maggiore perdita di acqua e ioni, con le feci, alcuni antibiotici come ad esempio la gentamicina e le penicilline specifiche per lo pseudomonas, farmaci che hanno attività mineralcorticoide elevate, e la terapia con insulina.

Sudorazione.

Un'eccessiva sudorazione, in seguito per esempio a prolungato esercizio fisico, se non seguita da corretta reidratazione può provocare carenza di potassio poiché con il sudore si perdono molti sali minerali.

Digiuno.

Talvolta si possono osservare dei periodi di digiuno a causa di convinzioni dietetiche, di fede religiosa o semplicemente di inappetenza dovuta a stress, ansia o patologia. Un digiuno prolungato può causare tra le altre carenze, come quella di potassio con conseguente abbassamento dei livelli nel sangue.

Tisane.

Chi fa largo uso di tisane ad effetto drenante, snellente e diuretico, può avere un abbassamento dei livelli di potassio dovuto ad un'eccessiva perdita di liquidi ed elettroliti.

Rimediare alla carenza di potassio. Come si fa?

Una volta fatta la diagnosi di ipokaliemia, diagnosi che si effettua mediante un'analisi del sangue, è possibile rimediare. Se il potassio è leggermente basso, si può intervenire semplicemente a livello alimentare e di integrazione, se invece è gravemente basso, si interverrà con terapie endovenose.

Inoltre bisognerà determinare la causa dell'ipokaliemia poiché se questa è causata da una patologia, ben precisa sarà la malattia a dover essere curata prima del sintomo.

Alimentazione e integrazione: scegliamo la più adeguata!

Chi ha il potassio leggermente basso può ricorrere a rimedi di tipo alimentare o a integratori. Il potassio è contenuto in numerosi alimenti ma alcuni di essi sono particolarmente ricchi di questo minerale. Non esiste una vera e propria dieta per l'ipokaliemia ma è possibile inserire nel proprio piano alimentare alcuni tra gli alimenti più ricchi di potassio come:

E' possibile avvalersi anche dell'utilizzo di integratori di potassio.

Tali integratori sono presenti sul mercato in varie forme:

Altre terapie: cloruro di potassio in casi di grave carenza.

Per curare l'ipokaliemia non esistono veri e propri farmaci ma preparazioni farmacologiche a base di potassio al fine di integrare il potassio nell'organismo e aumentarne i livelli ematici. Oltre agli integratori alimentari e alla dieta il potassio può essere reintegrato mediante assunzione di cloruro di potassio liquido o microincapsulato. Nel primo caso le dosi non devono superare i 25 - 50 mEq poiché il cloruro di potassio liquido non è ben tollerato dal soggetto sia per via del suo sapore molto amaro sia per possibili ulcerazioni dell'intestino. Nel secondo caso le microcapsule contengono circa 8 - 10 mEq per capsula e sono più tollerate dall'organismo. La posologia e i tempi di somministrazione vanno comunque definiti dal medico.

Nel caso in cui vi sia un grave deficit di potassio, è bene somministrare questo minerale per via endovenosa. In generale le indicazioni per cui è necessario somministrarlo con questa metodologia sono:

Attenzione!

La terapia endovenosa prevede una somministrazione di circa 40 - 60 mEq/L di potassio da infondere per via endovenosa a una velocità pari a 10 - 20 mEq/h. Anche in caso di gravi perdite di potassio non è comunque necessario somministrare una quantità superiore a 80 mEq/L nell'arco delle 24 ore.

Soprattutto in questi ultimi casi e cioè in forme gravi di carenza di potassio è importantissimo l’ausilio del medico, negli altri casi utilizzate questo vademecum per trarre i maggiori benefici.

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