Catarro nelle orecchie: sintomi, cause, terapia e rimedi naturali
Col termine catarro nelle orecchie nel linguaggio comune si indica una patologia molto frequente nei bambini a causa della conformazione anatomica della zona interessata. Esaminiamo i sintomi della patologia e la terapia più appropriata dai farmaci ai rimedi naturali.
Che cos’è il catarro nelle orecchie?
La locuzione catarro nelle orecchie viene spesso usata nel linguaggio comune per indicare la patologia che, con terminologia specialistica, è nota come: otite media effusiva o anche come otite media catarrale o ancora con l’acronimo OME. Essa è un’ otite e quindi è un processo infiammatorio che interessa l’orecchio medio che si accompagna, in quanto effusiva, ad un accumulo di muco o siero nella cassa timpanica.
L’essudato che si raccoglie nella cassa timpanica può essere:
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Sterile. Nel qual caso la OME è il continuo di una OMA (otite media acuta) guarita o è un problema causato da un trauma
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Infetto da virus o batteri. Nel qual caso la OME si è sviluppata per risalita attraverso la tuba di una precedente infezione delle alte vie respiratorie.
La sua particolarità rispetto all’otite media acuta, con cui ha in comune diverse caratteristiche, e di cui può costituire un naturale prosieguo, è la mancanza del quadro clinico di infezione acuta e quindi dei sintomi di otalgia (dolore all’orecchio) e febbre. La OME è quasi sempre (in più dell’84% dei casi) bilaterale.
Approfondimento sull’ anatomia dell’orecchio. L’orecchio è l’organo deputato alla percezione e traduzione del suono. E’ possibile suddividerlo in tre distinte parti: Orecchio esterno. Formato da: padiglione e condotto uditivo. Esso raccoglie i suoni e li trasporta all’orecchio medio. Il condotto uditivo è un budello che conduce alla membrana del timpano rivestito di peli, ghiandole sebacee e ghiandole ceruminose. Queste ultime secernono una sostanza a base cerosa che è appunto il cerume e che ha il compito di proteggere l’orecchio interno. Orecchio medio. formato da: timpano (membrana che rileva le onde sonore), catena di ossicini (martello, incudine e staffa) che trasmettono le vibrazioni del timpano all’orecchio interno. L’ultimo degli ossicini la staffa è a contatto col labirinto che appartiene all’orecchio interno. L’orecchio medio è in comunicazione con la faringe mediante la tromba o tuba di Eustachio. Questo è un condotto di 2 o 3 centimetri che collega orecchio e faringe. La tuba ha una impalcatura ossea ed è rivestita di mucose del tipo di quelle respiratorie. Su essa agiscono vari muscoli di cui il più importante è quello velo pendulo che assolve alla funzione di addurre ventilazione all’orecchio medio e di bilanciare la pressione tra quest’ultimo e l’ambiente esterno che ovviamente è sottoposto alla pressione atmosferica. Orecchio interno. Trasmette i segnali sonori al nervo acustico e nello stesso è sede dell’organo dell’equilibrio. Questo, per espletare detta funzione, si avvale di numerosi recettori che sono allocati al suo interno. L’orecchio interno consta infatti di due parti:
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Il catarro nelle orecchie è molto frequente nei bambini in età inferiore ai 10 anni. Si stima, infatti, che circa l’80% di questi ha avuto almeno un episodio di otite media effusiva. Fortunatamente essa è anche una malattia che, normalmente, ha una evoluzione abbastanza favorevole. Tanto favorevole che in almeno il 65% dei casi ha remissione spontanea. Comunque, nonostante tutto ciò, e nonostante essa, non si manifesti né con dolore, né con febbre, resta una patologia che non va sottovalutata. Infatti la OME si accompagna, quasi esclusivamente, ad un indebolimento della funzione uditiva di solito reversibile. L’accumulo di muco o siero nello orecchio interno interferisce, infatti, con la fisiologica trasmissione dei suoni che avviene ad opera della catena di ossicini. Per tale motivo, quando il muco verrà assorbito, la funzione uditiva viene completamente recuperata. Il problema sorge però perché la malattia colpisce, di solito, i bambini piccoli nell’età in cui iniziano ad articolare le parole. E quindi la sordità temporanea può pregiudicare o ritardare il processo che conduce ad una corretta articolazione del linguaggio.
Sintomi dell’otite media effusiva.
I sintomi della malattia non sono particolarmente rimarchevoli e questo fa sì che, nel caso di bambini piccoli, sovente non ci si rende conto del problema. La possibile sintomatologia può così riassumersi:
- Ipoacusia (indebolimento dell’udito). Nei bambini piccoli si traduce in una scarsa capacità di ascolto ed attenzione.
Approfondisci cos'è e quali sono le cause dell'ipoacusia.
- Dolore all’orecchio. Presente molto raramente e comunque per periodi brevi. Per cui riesce particolarmente difficile per i genitori notarlo.
- Irritabilità.
- Acufeni (rumori nell’orecchio), vertigini, sensazione di sentire rimbombare la propria voce mentre si parla, nausea. Si tratta ovviamente di sintomi che si presentano quando il problema interessa un adulto.
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Cause e fattori di rischio del catarro nelle orecchie.
Le principali cause che possono indurre otite media effusiva sono:
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Una precedente otite media acuta. E’ una infezione virale o batterica che interessa l’orecchio medio. Una volta guarita l’infezione acuta l’essudato conseguenza del processo infiammatorio si raccoglie nella cavità timpanica e da luogo alla OME.
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Una precedente infezione delle vie respiratorie superiori che risale attraverso la tuba di Eustachio.
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Rinite allergica.
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Sinusite. Infiammazione dei seni paranasali.
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Palatoschisi. Malformazione del palato con fessurazione della parte superiore del palato.
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Malformazioni della tuba di Eustachio. Congenite o causate da malattie come possono essere processi infiammatori, cisti, tumori, etc.
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Barotrauma. Squilibrio tra la pressione atmosferica dell’ambiente e la pressione interna alla cassa timpanica; conseguenza di una compromissione della tuba di Eustachio.
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Radioterapia del distretto anatomico.
Fattori di rischio.
Alcune condizioni aumentano il rischio di sviluppare la malattia. Le principali sono:
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Fattori genetici predisponenti. Esistono sicuramente dei fattori genetici che predispongono a contrare la malattia. Tuttavia all’attuale stato delle conoscenze non sono ben noti quali siano i geni correlati alla malattia. E certo comunque che chi ha fratelli maggiori che ne hanno sofferto ha più probabilità di soffrirne.
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Età compresa tra i 6 mesi ed un anno. E’ il periodo di massima incidenza dell’OME.
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Aver sviluppato un episodio di Otite Media acuta nel primo anno di vita. Il rischio di sviluppare una otite media effusiva aumenta se ci si ammala di otite media acuta nei primi mesi di vita.
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Sesso maschile. Essere maschi da una lieve predisposizione a sviluppare la malattia rispetto alle femmine.
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Fumo passivo. In special maniera quello proveniente della madre fumatrice.
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Allattamento artificiale. L’allattamento al seno conferisce al bambino una immunità per trasferimento con il latte di fattori immunitari della madre.
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Frequentare asili nido. Studi statistici condotti su campioni di consistenza ragionevole hanno evidenziato che i bambini che frequentano asili o nidi hanno probabilità 3 volte maggiore di sviluppare la malattia rispetto ai coetanei che rimangono a casa.
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Allergie (come ad esempio la rinite allergica). Soffrire di problemi allergici implica infiammazione ricorrente delle mucose respiratorie e segnatamente della tuba di Eustachio. Condizione che ne determina la compromissione e da qui l’insorgere della OME.
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Compromissione del sistema immunitario.
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Reflusso gastroesofageo poichè il succo gastrico a causa del reflusso può raggiungere l’orecchio medio e causare la formazione di catarro.
Diagnosi della OME.
La diagnosi per la mancanza dei sintomi acuti non è semplice in special maniera nei bambini piccoli. Lo specialista (otorinolaringoiatra) per effettuarla si avvale di:
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Visita otorinolaringoiatrica.
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Otoendoscopia. Si utilizzano endoscopi sottili e flessibili che introdotti nel condotto uditivo consentono di visualizzare lo stato del timpano e la presenza di muco nella cavità timpanica.
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Endoscopia nasale. Evidenzia lo stato delle cavità nasali e paranasali e quindi la presenza di flogosi in atto e volume delle adenoidi.
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Esame impedenziometrico. Valuta l’elasticità della membrana timpanica e della catena di ossicini.
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Esame audiometrico. Viene effettuato solo se il paziente è abbastanza grande da poter interagire durante il test e serve a valutare la funzionalità dell’udito.
Come si cura il catarro nelle orecchie?
La terapia per il catarro nelle orecchie può avvalersi di farmaci, rimedi naturali e solo in caso di recidive frequenti dell’intervento chiruegico.
I farmaci utilizzati sono:
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Cicli ripetuti per via orale di antinfiammatori non steroidei.
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Cicli di cortisonici. Nei casi gravi e nelle recidive si ricorre ai cortisonici che possono essere somministrati per via orale o per aerosol co appositi nebulizzatori.
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Mucolitici. Principi attivi in grado di fluidificare i muchi come ad esempio l’acetilcisteina.
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Antibiotici. Servono a curare sottostanti infezioni batteriche della rinofaringe e tal volta servono a prevenire sovra infezione batteriche dei muchi accumulati nella cassa timpanica.
Terapia chirurgica.
Se la terapia medica non sortisce effetti o l’otite media catarrale ha continue ricadute si ricorre alla operazione chirurgica. Questa consiste innanzi tutto nella asportazione delle adenoidi. Dove le adenoidi o tonsille faringee sono tessuto linfoghiandolare che ha funzione di difesa e sono posizionate nella parte posteriore della rinofaringe.
Se neppure l’adenoectomia basta si introduce attraverso il timpano un tubicino nella cavità timpanica che consentirà all’aria di ventilare la cavità e favorirà così drenaggio e dissoluzione dei muchi.
Rimedi naturali.
Alcuni rimedi naturali possono coadiuvare la terapia medica. I più comuni sono:
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Evitare il fumo sia attivo che passivo.
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Dormire col capo molto rialzato (2 guanciali).
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Irrigazioni nasali con soluzione salina.
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Cicli termali di aereosol a base di acque sulfuree.
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Frizioni locali con cotone intriso di oleolito di camomilla che ha proprietà antinfiammatorie e mucolitiche.
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Gocce di olio di mandorle che vengono instillate nel condotto uditivo sera e mattina.
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Belladonna 5CH che ha proprietà antidolorifiche.
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Cataplasma di argilla alle proprietà battericida, e antisettica da applicare appena tiepido sull’orecchio.
Complicanze e prognosi.
La complicanza più comune è la sordità reversibile e difficoltà nell’apprendimento del linguaggio che da essa scaturiscono. La prognosi della malattia è solitamente benevola e solo in pochissimi casi la sordità diviene permanente.