Sangue nel catarro: quando preoccuparsi? Cause possibili

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La presenza di sangue nel catarro è un sintomo, abbastanza frequente, di alcune patologie delle vie respiratorie caratterizzate da tosse persistente. Spesso è un sintomo benigno, ma quando è il caso di preoccuparsi? Esaminiamo le cause che possono determinare la presenza di sangue nell’espettorato ed i rimedi per eliminarlo

Cos’è il sangue nel catarro?

Il sangue che stria il catarro o meglio l’espettorato subito dopo un violento colpo di tosse è una situazione molto frequente e, nonostante possa procurare non poche apprensioni, è quasi sempre una condizione assolutamente benevola e priva di rischi.

Spesso la presenza di sangue è la conseguenza della rottura di un vaso sanguigno che irrora l’apparato respiratorio e della successiva, di norma, modesta emorragia.

L’apparato respiratorio ed in particolare bronchi e polmoni, infatti, come ogni altro organo corporeo, sono irrorati dal sangue e quindi includono vene ed arterie.

I polmoni sono alimentati dall’arteria polmonare che è un sistema a bassa pressione mentre i bronchi sono alimentati da vasi che si originano dall’aorta e perciò costituiscono un sistema ad alta pressione. Ora il sangue che imbratta il catarro proviene dall’emorragia di un vaso che appartiene o alla circolazione bronchiale o a quella polmonare. Data la differenza di pressione che esiste tra i due sistemi è legittimo supporre che la maggioranza delle emorragie interessano la circolazione bronchiale ad alta pressione.

Le emorragie che provengono dall’arteria polmonare fortunatamente sono molto rare, e sono quasi sempre imponenti e spesso fatali.

Catarro, clearance respiratoria e tosse.

Catarro è il termine usato nel linguaggio comune per indicare il più tecnico espettorato. Dove l’espettorato è il fluido vischioso secreto dalle mucose che tappezzano l’interno delle vie respiratorie. In condizioni fisiologiche la produzione di muco nelle vie respiratorie è abbastanza contenuta circa 100 millesimi di litri nell’arco di 24 ore. In queste condizioni il muco, che ha funzione di umidificare l’albero respiratorio e di filtrare l’aria inspirata da corpuscoli e da microorganismi, non si accumula e viene continuamente spinto verso la glottide dal movimento coordinato delle ciglia delle cellule che rivestono la mucosa.

Dalla glottide con meccanismo involontario il muco in eccesso passa nel tubo digerente. Il meccanismo di pulizia ora descritto va sotto il nome di clearance respiratoria o mucociliare. Tutto questo in condizioni fisiologiche. Se però nel distretto si scatena una infiammazione il meccanismo viene compromesso.

Il processo infiammatorio libera, infatti, sostanze che aumentano la secrezione di muco e rallentano il battito delle ciglia.

Si compromette così la fisiologica clearance e si accumula muco nelle vie respiratorie. Interviene allora un nuovo meccanismo di difesa che è la tosse. La tosse è una profonda inspirazione seguita da veloce e potente espirazione che inizia a glottide chiusa. Condizione che determina nella cassa toracica un forte gradiente di pressione (differenza tra la pressione interna all’albero e quella esterna). La successiva e rapida apertura della glottide fa si che l’aria spinta dal gradiente di pressione fuoriesca velocemente dalle vie respiratorie trascinando via i muchi ed altro materiale accumulato se questi sono presenti. La tosse è un riflesso indipendente dalla volontà dell’individuo e serve appunto a liberare l’albero respiratorio da materiale accumulatosi. Viene attivato da ricettori presenti nell’albero medesimo che attraverso il nervo vago conducono l’impulso al cervello nell’area dei processi respiratori. Il cervello elabora detti stimoli ed attiva il meccanismo descritto. La tosse può essere cosi forte da determinare la rottura di piccoli capillari presenti nell’albero respiratorio. Situazione che determinerà una contenuta emorragia.

Quando preoccuparsi?

La locuzione sangue nel catarro è l’equivalente nel linguaggio comune del termine tecnico emottisi anzi volendo essere precisi è una emottisi con sangue frammisto a catarro.

Il 90% delle situazioni in cui il catarro si presenta frammisto a sangue sono la conseguenza di un blando processo infiammatorio che interessa le prime vie respiratorie e quindi di un comune raffreddore o bronchite. Nonostante ciò esso è comunque un segno che non va assolutamente sottovalutato perché può, fortunatamente in pochi casi, sottendere anche una grave patologia.

E’ buona norma perciò, in una tale situazione, farsi visitare dal proprio medico curante. Bisogna invece subito interpellare il 118 o recarsi accompagnati in ospedale se il catarro sanguinolento si trasforma in una vera emorragia.

Sintomi e segni che accompagnano il catarro striato di sangue.

Come si desume facilmente da quanto detto il catarro striato di sangue non è una patologia ma un segno clinico e quindi è corretto parlare di sintomi e segni che possono accompagnarlo. Naturalmente poiché le patologie che possono avere tra i loro segni il catarro striato di sangue sono numerose ed eterogenee tra loro anche i sintomi e segni che ad esso potranno accompagnarsi saranno numerosi e non omogenei tra loro. Di seguito ne riportiamo qualcuno tra i più frequenti facendo presente che ovviamente non sempre, anzi quasi mai, si presenteranno tutti insieme nel medesimo soggetto.

Essi sono:

Possibili cause del sangue nel catarro.

Come si è già accennato alla base del catarro striato di sangue possono esserci numerose patologie anche se la più comune è l’infiammazione che deriva da una banale infezione delle prime vie respiratorie e quindi:

Diagnosi: individuazione della patologia di base.

La diagnosi consiste nella determinazione della causa che conduce al segno in discussione e quindi nella diagnosi della patologia che è alla sua base. Per poter procedere in tal senso lo specialista formula una prima ipotesi di diagnosi basandosi sulla osservazione dell’espettorato e dei sintomi ad esso associati. Di seguito riportiamo una tabella esemplificativa di un tale iter.

Ipotesi di diagnosi

Caratteristiche espettorato e sintomi associati

Polmonite da infezione di batteri

Catarro con sangue e pus di colore rossastro

Tosse, febbre, malessere generale, sudorazione, cefalea, dispnea.

Lesioni provocate da tosse stizzosa

Catarro chiaro striato di sangue

Bronchite, BPCO, Cancro ai polmoni

Catarro denso e vischioso striato di sangue

Tosse intensa, malessere generale, dolore toracico.

Ascesso polmonare

Catarro scuro, vischioso, maleodorante.

Tosse, febbre, dolore toracico, calo di peso, ingrossamento dell’ultima falange delle dita.

Embolia polmonare

Catarro chiaro frammisto a sangue schiumoso.

Tachicardia, dispnea, dolore al torace, cianosi, aumento della frequenza respiratoria, ipotensione, turgore delle vene giugulari.

Stenosi della valvola mitralica.

Catarro chiaro venato di sangue

Difficoltà di respirazione da sdraiato, cardiopalmo, affaticamento, astenia

L’ipotesi di diagnosi verrà poi confermata dai risultati delle seguenti indagini:

Approfondisci come si esegue la broncoscopia e quando è necessario farla.

Rimedi per catarro striato di sangue.

Il trattamento consiste nel curare la patologia che è alla base. Poiché le patologie sono varie e non omogenee non è possibile un protocollo terapeutico unico e pertanto si rimanda al trattamento delle specifiche malattia.

Volendo trattare il sintomo occorre sedare la tosse ed a tale scopo si somministrano principi attivi come la codeina che agisce sui centri del cervello deputati allo stimolo della tosse e lo inibiscono.

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