Cisti pilonidale: sintomi, cause, terapie ed intervento della cisti sacro coccigea
La cisti pilonidale, nota anche come cisti sacro coccigea, è una formazione che contiene peli e che va soggetta ad infiammazione e accessi per la regione anatomica in cui si sviluppa. Analizziamo quali sono le cause che la determinano e le possibili terapie per tenere i sintomi sotto controllo senza ricorrere all’intervento chirurgico.
Caratteristiche e stadi della cisti pilonidale.
Le cisti pilonidali sono sacche completamente ricoperte da una membrana che contengono al loro interno un liquido o materiale semisolido e che frequentemente inglobano anche un pelo (pili nidus e da qui il nome) dislocate in maniera esclusiva nella sola regione sacrale coccigea (solco delle natiche).
La lesione si sviluppa nei tessuti tra muscolo ed adipe inizialmente in maniera asintomatica come una leggera tumefazione, ma col passare del tempo, divenendo sempre più voluminosa passa attraverso tre stadi successivi:
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infiammazione della cisti per i continui traumi da sfregamento,
Puoi approfondire come si sviluppa e con quali sintomi si presenta l'infiammazione.
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ascesso ovvero formazione di pus ad opera dei batteri all'interno della cisti che tende a rompersi
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fistola cioè la formazione di una piccola apertura cutanea da cui fuoriescono il pus ed il siero contenuti nella cisti attraverso un canale di comunicazione.
La patologia interessa con maggior frequenza gli uomini. Il rapporto uomo donna è infatti di 3 ad 1. Di norma si presenta nell'età della pubertà dai 13 ai 18 anni.
Cause che determinano la formazione della pilus pinolidalis.
Un tempo si riteneva che le cause delle cisti pinlonidali fossero di natura genetica, oggi, invece si ritiene che esse siano formazioni acquisite.
La constatazione che la cisti pilonidale si formi esclusivamente nella regione sacro coccigea, che quasi sempre inglobi un pelo formato e che, seppure asportata chirurgicamente, tenda a riformarsi, ha indotto ad ipotizzare che lo sfregamento continuo delle natiche sui tessuti dei vestiti quando ci si siede provochi l’ incarnamento dei peli.
Successivamente, i continui traumi causati dalla posizione seduta determinano il meccanismo patogenetico della nascita della cisti.
I traumi meccanici continui a cui la cisti è soggetta, data la posizione in cui si trova, provocano un processo flogistico che induce una infiltrazione di leucociti e questi mescolandosi ai tessuti in disfacimento formano il pus. Si forma così l’ascesso.
L'ascesso che dopo qualche giorno si rompe permettendo la fuoriuscita del contenuto purulento. Il canale tubolare attraverso cui il pus fuoriesce forma la fistola. Il meccanismo però non si arresta e la fistola continua a drenare materiale purulento e, se non tempestivamente curato, l’episodio acuto iniziale si ripresenta e cronicizza.
Sintomi e complicanze della patologia.
Come già accennato inizialmente la cisti pilonidale è asintomatica e si presenta come una piccolissima tumefazione.
Il quadro clinico inizia a divenire evidente con lo scatenarsi dell’infiammazione in seguito alla quale si ha:
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Tumefazione sempre più vistosa della parte che contiene pus .
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Arrossamento dovuto al processo infiammatorio che comporta un maggior afflusso di sangue.
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Dolore locale molto forte.
Possono comparire anche sintomi sistemici dovuti all’infezione come:
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Febbre.
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Cefalea.
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Malessere generalizzato.
Complicanze.
La prima complicanza delle cisti pilonidali è la tendenza a recidivare Esse, infatti, spesso tendono a riformarsi anche se vengono asportate chirurgicamente. Solo dopo almeno due anni dall’intervento si può essere sicuri che non ci sarà una ricaduta.
Se non curata la cisti pilonidale può portare altre conseguenze:
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La cisti può ingrossarsi e diramarsi in varie direzioni su un’area vasta;
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l’ascesso può cronicizzare e causare sintomi sistemici ripetuti come febbre alta e dolori forti ricorrenti;
- raramente la cisti può degenerare in una forma tumorale che è il carcinoma a cellule squamose che si sviluppa di solito su lesioni croniche della cute che si inspessisce ed assume un aspetto squamoso ed irregolare.
Terapia: tecniche di intervento per la cisti sacro coccigea.
Il chirurgo è in grado di diagnosticare la cisti pilonidale con una semplice visita, osservando i piccoli orifizi in sede coccigea dai cui spuntano peli e pus.
Tuttavia per confermare la diagnosi e rilevare il grado di infiltrazione nel tessuto cutaneo può essere utile un’ecografia dei tessuti molli.
Le cisti pilonidali non guariscono spontaneamente, infatti, l’apertura spontanea e la fuoriuscita del pus comporta solo un miglioramento temporaneo ma non elimina la cisti, per cui Il trattamento è solo di tipo chirurgico.
Durante la fase dell’ascesso è possibile incidere la cisti e drenare il pus, mentre per l’intervento definitivo bisogna attendere che il processo infiammatorio ha subito una remissione perché se questo è in atto l’anestesia locale non ha effetto e la cosa imporrebbe al chirurgo di trattare una regione molto più vasta del necessario.
Tecniche di intervento.
L’intervento può essere condotto utilizzando varie tecniche ma, considerando la delicatezza della regione anatomica, e trattandosi di un’ operazione dermatologica, presuppone molta accuratezza e svariati tagli e relative suture di dimensioni molto ridotte dell’ordine dei millimetri.
L’intervento radicale, consiste nell’asportazione chirurgica della parte di cute e di tessuto sottocutaneo che interessa la cisti, l’ascesso e tutte le fistole, può essere realizzato con la tecnica aperta o chiusa.
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Nella tecnica aperta i margini della ferita non vengono suturati, ma colmati con garze e tamponi che vanno cambiati ripetutamente, per facilitare la fuoriuscita completa del pus.Tale tecnica prevede una lenta cicatrizzazione del tessuto,circa 40 giorni, e ripetute medicazioni, ma consente una guarigione completa ed evita recidive.
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Nella tecnica chiusa, invece, i margini della ferita vengono suturati immediatamente. Tale tecnica consente una guarigione più veloce, ma la ferita suturata spesso si riapre ed inoltre vi è maggiore rischio di recidiva.
Entrambi gli interventi vengono effettuati in anestesia locale o spinale.
Negli ultimi anni è stata introdotta una nuova tecnica mini-invasiva che utilizza delle piccolissime lame circolari che consentono di asportare insieme cisti e fistola compromettendo in maniera minima i tessuti limitrofi.
Le cisti pilonidale, come detto, molto spesso sono abbastanza numerose e come se ciò non bastasse sono anche estremamente recidive, la zona che deve essere trattata chirurgicamente è il più delle volte amplissima, per evitare che processi infiammatori ancora in atto possano compromettere una perfetta guarigione, quasi sempre, si opta per non suturare subito i lembi della ferita ma li lascia aperti praticando una zaffatura.
L’intervento delle cisti sacro coccigee è un intervento di routine e non comporta rischi se non quelli connessi ad ogni tipo di intervento.
E' possibile prevenire la cisti pilonidale?
In realtà non vi è alcuna forma di prevenzione sicura, ma è tuttavia possibile mettere in atto alcuni comportamenti per evitare le recidive, soprattutto da parte di soggetti particolarmente irsuti:
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mantenere la zona sacro coccigea depilata e perfettamente pulita ed asciutta;
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utilizzare indumenti comodi per evitare che lo sfregamento irriti la zona del coccige;
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evitare di trascorrere molte ore seduti sempre per evitare lo sfregamento della parte.