Ecografia mammaria: quando farla? A che serve? Procedura e costi dell’ecografia al seno

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Come si esegue l'ecografia mammaria? Quando farla? Quali sono le patologie che può diagnosticare? Approfondiamo il tema.

    Indice Articolo:
    • Caratteristiche
    • Procedura
    • A che serve?

Ecografia mammaria: descrizione e caratteristiche dell'esame.

L’ecografia mammaria è, come il nome stesso indica, una ecografia del seno, ovvero un’analisi di questo mediante ultrasuoni: onde sonore con frequenze superiori al limite massimo percepibile dall’orecchio umano. Essa sfrutta la proprietà dei tessuti di rifrangere questi ultimi in maniera correlata alla loro densità. Pertanto se si scansiona un organo con un fascio di ultrasuoni, si raccolgono gli echi e si esaminano questi in maniera opportuna, è possibile ottenere una mappa della densità dell’organo stesso. Utilizzando un computer ed un software appropriato si riesce ad ottenere una vera e propria fotografia. Tale foto può essere anche tridimensionale e risulta tanto più dettagliata quanto più è elevata la frequenza degli ultrasuoni.

Un vantaggio essenziale di questa diagnostica è che essa non utilizza radiazioni ionizzanti come i raggi X e pertanto è priva di qualsiasi effetto collaterale e quindi ripetibile un gran numero di volte senza alcuna controindicazione. Inoltre essa, e non è cosa da poco, è una tecnica non invasiva e non dolorosa.

Quando farla?

L’ecografia mammaria è utilizzata come esame per completare la mammografia che è una indagine radiologica per la diagnosi precoce delle malattie del seno.

L’ecografia mammaria non rappresenta uno strumento di indagine alternativo a questa ma piuttosto serve a coadiuvarla.

Differenze, caratteristiche e modalità di impiego dell’ecografia al seno e della mammografia.

La mammografia riesce ad evidenziare lesioni piccole, che possono sfuggire, per le dimensioni all’ecografia, ma quest’ultima se rileva la lesione riesce a fornire un maggior numero di dettagli tanto da consentirne una agevole diagnosi. Inoltre la mammografia si adatta bene a donne che hanno raggiunto l’età della menopausa e che per effetto del calo dei livelli di estrogeni hanno subito trasformazioni delle strutture della massa mammaria. Nelle donne giovani invece, in presenza di tessuto mammario denso, la mammografia perde parte della sua efficacia e si rivela più utile l’ecografia che ha anche l’ulteriore pregio di non avere gli effetti collaterali dei raggi X e quindi è possibile ripeterla tutte le volte che è necessario anche in gravidanza.

Essa viene solitamente consigliata dal medico a tutte le donne sintomatiche che presentano:

  • un seno denso e ricco di tessuto ghiandolare: consente, infatti, di individuare i noduli e di riconoscerne la natura maligna o benigna.

Puoi approdfondire le caratteristiche dei noduli al seno.

  • dolore o tumefazione.
  • patologie infiammatorie come mastite o ascesso.

Intorno ai 40 ogni donna dovrebbe fare l’ecografia mammaria come esame preventivo, infatti, come vedremo è fondamentale per individuare precocemente il cancro al seno.

Quanto costa l’ecografia mammaria?

L’esame può essere fatto usufruendo del servizio sanitario nazionale pagando un ticket di circa 30 euro.Un ecografia mammaria eseguita privatamente ha un costo variabile a seconda delle strutture che va dai 60 ai 90 euro.

Come si fa l’ecografia mammaria? La procedura

La paziente viene fatta distendere supina su un lettino a seno nudo con le braccia flesse dietro la testa. Dopo aver cosparso i seni di un gel acquoso li si scansionano con gli ultrasuoni emessi da una apposita sonda che viene delicatamente mossa da un operatore esperto sulla superficie del seno a contatto con la pelle.

La stessa sonda che emette gli ultrasuoni ne raccoglie gli echi ed in tempo reale è possibile osservare le immagini su un apposito monitor. Le stesse possono essere contemporaneamente registrate su un supporto per poterle poi rivedere o stampate su carta.

A cosa serve? Le patologie che può diagnosticare l’ecografia mammaria.

L’ecografia mammaria viene utilizzata non solo per la diagnosi precoce di una delle neoplasie più pericolose in ambito ginecologico: il carcinoma alla mammella, ma anche per quella di un insieme di patologie benigne come: adenomi, fibromi etc. Per rendersi conto dell’importanza di questa tecnica basta considerare che il carcinoma mammario è responsabile, solo nel nostro paese, della morte di 10.000 donne in un anno. E che la speranza di sopravvivenza alla malattia è tanto più elevata quanto più è precoce la diagnosi.

Di seguito elenchiamo le possibili patologie che l’ecografia consente di evidenziare:

  • Carcinoma mammario.
  • Adenomi fibrosi che sono tumori benigni della mammella che si presentano soprattutto in donne giovani e che vanno monitorati perchè possono evolversi in forme maligne.
  • Cisti che sono raccolte di liquidi che si sviluppano nella mammella,
  • Lipomi che sono tumori benigni del tessuto adiposo.
  • Ematomi post traumatici.

Inoltre l’ecografia mammaria viene utilizzata:

  • Per guidare aghi che vengono introdotti nel seno per prelevare cellule di noduli da sottoporre ad esame bioptico onde stabilire se sono di neoplastica o no.
  • Per guidare aghi introdotti per svuotare noduli o cisti.
  • Per valutare l’evoluzione e le dimensioni di un tumore sottoposto a terapia.

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