Gastrite: acuta e cronica. Sintomi, cause, rimedi e rischi
La gastrite è un processo infiammatorio che interessa la mucosa dello stomaco chiamata anche gastrica. L’infiammazione può essere: acuta o cronica a seconda dei tempi di insorgenza dei sintomi e della durata. Analizziamo le cause ed i rimedi per contrastarla e non incorrere nei numerosi rischi che vanno dall’ulcera al carcinoma gastrico.
Caratteristiche della gastrite.
Il termine gastrite dal punto di vista strettamente scientifico indica un comune processo infiammatorio a carico della mucosa gastrica. La mucosa normalmente è molto resistente all'irritazione, ma esistono diverse patologie che hanno come fattore unificante l’infiammazione a carico della mucosa che riveste la parete interna dello stomaco.
Per meglio comprendere quanto detto richiamiamo il significato di infiammazione o flogosi. Si tratta di un meccanismo difensivo del corpo volto a proteggerlo da un’eventuale azione dannosa provocata da entità di varia natura: fisica, chimica, biologica. Sebbene gli agenti che possono provocarla siano moltissimi e tutti diversi tra loro la dinamica e gli effetti saranno, più o meno, sempre gli stessi in quanto non dipendenti dalle cause ma solo dai così detti mediatori della flogosi (sostanze di natura endogena di provenienza interna al corpo) che vengono liberati per l’occasione. Ogni infiammazione, infatti, inizia sempre con una dilatazione dei vasi sanguigni che irrorano la zona colpita e con un aumento della loro permeabilità. In conseguenza di ciò i liquidi passano dal sangue e si depositano nel tessuto formando l’edema. Contemporaneamente anche un considerevole numero di leucociti passa sempre dal sangue ed infiltra la lesione. Il tutto col preciso scopo di confinare, diluire e distruggere l’agente responsabile dell’intrusione ritenuta dannosa. |
Nel linguaggio corrente, inoltre, con questo termine generalmente si indicano anche una serie di disturbi della digestione: pesantezza di stomaco, bruciore gastrico, eruttazioni, difficoltà a digerire che con la reale patologia hanno poco in comune, e che sarebbe più corretto chiamare col nome di dispepsie.
Tipologie: acuta e cronica.
Esistono molti criteri per la classificazione dei numerosi tipi di gastrite: in base all'estensione della lesione della mucosa ed in base alla causa che la provoca, ma soprattutto esse si suddividono, in funzione alla durata del problema, in gastriti acute e croniche.
La gastrite acuta.
La gastrite acuta è un processo infiammatorio, spesso con lesioni di tipo erosivo, che di norma compare all'improvviso con una sintomatologia anche severa ma con durata ragionevolmente breve (a volte solo 48 ore o meno) e spesso si risolve senza alcuna conseguenza.
Essa a sua volta può essere classificata in:
- Gastrite corrosiva, prodotta da agenti chimici, l’esempio più comune è quella provocata da abuso di super alcolici.
- Gastrite erosiva caratterizzata da lesioni alla parete gastrica con possibilità di emorragie. Essa interessa la parte anteriore al piloro, e può essere causata da stress, da agenti irritanti come alcuni medicinali ed in particolare i FANS (l’aspirina), da infezioni batteriche, virali o micotiche. La causa più comune di gastrite erosiva è l’infezione da Helicobacter pylori un batterio che si sviluppa nel muco che protegge la mucosa dello stomaco provocando infiammazione dell’intero stomaco o solo la sua parte anteriore (antrale).
- Gastrite Ischemica causata da un forte trauma o da uno shock alle pareti dello stomaco. Essa è piuttosto rara.
La gastrite cronica.
La gastrite cronica è un’ infiammazione con andamento cronicizzante ossia un processo che dura da molto tempo, che non dà problemi erosivi della mucosa ma degenerativi, ed in cui sono presenti contemporaneamente: infiammazione, distruzione tessutale e contemporaneo tentativo di riparazione della parete gastrica. Tra le gastriti croniche abbiamo:
- Gastriti croniche del fondo o di tipo A. Chiamate così perché si originano nella curva del fondo dello stomaco e sono tipiche dell’età avanzata. Hanno una natura autoimmune (l’infiammazione è sostenuta dal sistema immunitario che attacca il proprio corpo). Aumenta la probabilità di contrarre carcinoma allo stomaco.
- Gastriti croniche dell’antro o di tipo B. Sono di tipo infettivo e con più precisione sono provocate dall'infezione del batterio Helicobacter pylori. Questo prolifera nella mucosa gastrica e produce delle tossine che danneggiano la mucosa. Queste gastriti hanno elevata probabilità di evolversi in ulcere o peggio ancora in carcinoma, in quanto l’helicobater pylori inibisce le normali difese gastriche e favorisce la produzione di tossine.
- Gastriti croniche atrofiche autoimmuni. Sono infiammazioni croniche della mucosa dello stomaco provocate da problemi autoimmuni che senza erodere la mucosa ne producono atrofia (diminuzione del numero di cellule della mucosa della parete dello stomaco e della loro dimensione). Alcuni anticorpi, infatti, attaccano la mucosa la assottigliano e causano la riduzione o la scomparsa delle cellule che secernono acidi ed enzimi. Tale patologia colpisce soprattutto soggetti anziani o soggetti sottoposti a gastroresezione parziale.
Cause che possono comportare l’infiammazione della mucosa gastrica.
Come già visto le cause della gastrite sono svariate e tutte differenti tra loro dato il gran numero di gastriti possibili.
Riassumendo possiamo dire che la gastrite può essere provocata da infezioni, traumi o alterazioni del sistema immunitario.
- Ingestione ripetuta di sostanze che danneggiano la parete dello stomaco. Le principali sono: l’alcool e farmaci antinfiammatori non steroidei. Tipico è il caso di abuso di aspirina o acido acetilsalicilico. Questo attraversa la membrana cellulare e penetra all'interno delle cellule della mucosa dove libera ioni idrogeno provocando lesioni alla cellula.
- Infezioni da parte di virus e/o batteri. Una delle infezioni più comuni è quella operata dall’Helicobacter Pilori. Ma sono anche comuni le infezioni da Stafilococco provocate da cibi guasti contaminati.
- Eccessiva motilità gastroenterica che può far risalire dal duodeno i sali biliari. Questi poiché sono fortemente tensioattivi (abbassano la tensione superficiale) possono danneggiare le membrane cellulari e provocare la gastrite.
- Allergie alimentari ed intolleranze.
- Altre patologie dell’apparato gastroenterico come ad esempio l’epatite virale.
- Problemi psichici come: stress ed ansia.
- Traumi improvvisi con sede anche diversa dallo stomaco quali ustioni estese della cute.
Forme particolari di gastriti possono essere provocate da intervento chirurgico allo stomaco, (gastrite post-gastrectomia), da una reazione allergica ad un’infestazione da ascaridi (gastrite eosinofila) o da cause sconosciute quali la gastrite plasma cellulare che provoca depositi di plasmacellule sulle pareti dello stomaco.
Sintomi della gastrite.
Di solito la gastrite è asintomatica. La sintomatologia, se presente, è anch'essa varia.
Le gastriti acute possono provocare:
- Problemi di digestione.
- Bruciori. Localizzati alla fine dello sterno. Ma che possono propagarsi verso l’esofago. Di norma questo disturbo è accompagnato da sapore sgradevole alla bocca, salivazione abbondante, reflusso acido, eruttazioni.
- Dolore che si irradia alla schiena.
- Nausea e talvolta vomito.
- Sanguinamento della mucosa gastrica. Nei casi di gravi emorragie si può avere vomito di sangue (ematemesi) e anemia.
Puoi approfondire tutti i sintomi della gastrite.
Contrariamente alla gastrite acuta quella cronica presenta una sintomatologia molto blanda talmente blanda che spesso il paziente non si accorge neppure di essere ammalato.
Nel caso che i sintomi siano presenti, si manifestano solo quelli della cattiva digestione:
- Pesantezza e gonfiore di stomaco subito dopo i pasti.
- Digestione faticosa.
- Acidità e bruciori a stomaco vuoto.
Quando invece la gastrite evolve in ulcera i sintomi si aggravano e possono comparire febbre ed emorragie. In tal caso il sanguinamento può dar luogo a sintomi dell’anemia quali astenia, vertigini e debolezza.
Approfondisci sintomi e cure delle'ulcera gastrica.
Diagnosi: gastroscopia e biopsia.
Per la diagnosi lo specialista (gastroenterologo) ricostruisce la storia del paziente e su di essa, e sulla base dei sintomi e segni, formula un’ipotesi di diagnosi.
Ipotesi che sarà avvalorata dall’esame gastroscopico in quanto la radiografia con mezzo di contrasto non sempre fornisce notizie probanti. La gastroscopia è l’analisi dello stomaco, duodeno ed esofago mediante il gastroscopio. Il gastroscopio è costituito da fibre ottiche flessibili ed introdotto nella cavità gastrica, attraverso l’esofago, consente di esaminarne le mucose dall'esterno ed eventualmente di prelevare cellule per un’analisi istologica.
In caso di gastrite cronica si può effettuare una biopsia prelevando un campione di tessuto della mucosa gastrica.
Quali sono i possibili rimedi per la gastrite?
La terapia è ovviamente basata sulla corretta diagnosi. Nella maggioranza dei casi non sono necessarie somministrazioni di farmaci e bastano semplicemente delle correzioni al proprio stile di vita ed una corretta alimentazione.
Per evitare i sintomi della gastrite è necessario uno stile di vita sano che comporta:
- Eliminazione di fumo ed alcool.
- Non effettuare pasti abbondanti ma spezzettarli con regolarità nell'arco della giornata.
- Masticare con calma triturando bene il cibo.
- Aumentare il consumo di liquidi consentiti.
- Aiutare la digestione con passeggiate subito dopo i pasti.
- Combattere il sovrappeso.
- Praticare almeno ½ ora al giorno di attività fisica.
- Condurre una vita meno stressante, cercando di non essere preda dell’ansia.
- Praticare una dieta per la gastrite, adeguata alla risoluzione del problema, che significa evitare tutti gli alimenti che possono irritare ulteriormente la mucosa dello stomaco e che richiedono una digestione lunga e faticosa.
Approfondisci come articolare una dieta per la gastrite.
Tra gli alimenti consigliati vi sono: carni bianche, pesce magro, riso, pasta e minestre, latte, latticini e formaggi freschi.
Tra gli alimenti da evitare vi sono: paste asciutte condite con salse grasse, verdura e frutta cotta, carni grasse ed insaccati, condimenti ricchi di grassi, caffè, vino e liquori.
In molti casi è necessaria una cura farmacologica e talvolta l’intervento chirurgico.
Norme comportamentali e stile di vita.
Terapia farmacologica.
Indipendentemente dalla causa della gastrite i sintomi vengono trattati con farmaci che riducono la produzione di acidi gastrici, ovvero gli antiacidi. La terapia antiacidità prevede diverse tipologie di farmaci.
- Anti acidi. Sono tamponi che neutralizzano l’acidità gastrica e leniscono il dolore. Sono in vendita senza prescrizione medica e uno dei più comuni è il Malox.
- Anti ulcera. Se la precedente categoria di medicinali non sortisce effetti apprezzabili si ricorre agli anti ulcera che riducono la quantità di acido prodotta dallo stomaco.
- Inibitori della pompa protonica. Nei casi più severi si ricorre ai farmaci inibitori della pompa protonica. Farmaci che riducono l’acidità dei succhi gastrici contenuti nello stomaco per un lasso di tempo ragionevolmente lungo (dalle 18 alle 24 ore). Appartengono a tale categoria l’esomeprazolo e l’omeoprazolo.
In caso di gastriti infettive il medico può prescrivere molecole che proteggono la mucosa come il sucralfato.
Per la terapia in caso di infezione da Helicobacter vengono somministrati antibiotici per sradicare il batterio.
In caso di gastrite acuta da stress, che può provocare sanguinamento continuo, o di ulcera con perforazione della parete gastrica è necessario l’intervento chirurgico che comporta l’asportazione dello stomaco o di una sua parte.
Infine i soggetti affetti da gastrite atrofica che può comportare anemia per la riduzione dell’assorbimento di vitamina B/12 devono integrare la vitamina.
Rimedi naturali.
Molti sono i rimedi a base di erbe e di sostanze presenti in natura proposti dalla fitoterapia e dall'omeopatia per i disturbi gastrici.
- Il bicarbonato di sodio è un potente antiacido e può essere assunto occasionalmente, ma il beneficio è di breve durata,.
- Gli estratti di liquirizia hanno provati effetti antinfiammatori.
- gli infusi di camomilla e melissa alleviano gli spasmi.
- lo zenzero è utile contro nausea e vomito e può essere assunto anche in gravidanza.
L’omeopatia suggerisce l’Ignatia in caso di gastrite acuta da stress e la Nux Vomica per le gastriti croniche.
Particolarmente utile contro i bruciori si è rivelata l’argilla sciolta in acqua ed assunta prima dei pasti per almeno dieci giorni. La cura va fatta preventivamente almeno due volte l’anno in primavera ed in autunno.
Possibili conseguenze della gastrite.
Molte forme di gastrite, soprattutto quella acuta, possono sviluppare ulcere sanguinanti in pochi giorni dalla comparsa della patologia.
Il sanguinamento continuo può provocare anemia.
Le ulcere possono provocare perforazione della parete gastrica e può insorgere peritonite a causa del riversamento nella cavità addominale del contenuto dello stomaco.
In presenza di gastrite cronica può verificarsi una stenosi (restringimento) della parte terminale dello stomaco.
Una piccola percentuale di gastriti atrofiche e croniche può evolvere in carcinoma gastrico.
Le complicanze della gastrite cronica autoimmune possono essere:
- Anemia perniciosa. Causata dal cattivo assorbimento della parete gastrica per effetto della malattia della vitamina B12. Vitamina indispensabile per la maturazione dei globuli rossi.
- Carcinoma gastrico, un tumore maligno che colpisce l’antro o il fondo dello stomaco e che spesso produce metastasi nei linfonodi circostanti.