Insufficienza epatica: cos’è? Sintomi, cause, dieta e terapia farmacologica o naturale
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Col termine insufficienza epatica si indica l'insieme di tutte le situazioni patologiche che hanno come comune denominatore una grave compromissione delle funzionalità del fegato.Vediamo quali sono le cause della forma acuta e di quella cronica , quale la terapia farmacologica e quali i rimedi naturali da utilizzare.
Cos’è l’insufficienza epatica?
L'insufficienza epatica è una condizione patologica che colpisce il fegato che, per diverse cause, smette di funzionare correttamente.
Nel nostro organismo il fegato svolge diverse funzioni di tipo metabolico e pertanto un suo malfunzionamento può portare a conseguenze anche fatali.
La patologia può colpire sia gli adulti che i bambini, ma non vi sono dati epidemiologici certi.
L’insufficienza epatica è un'emergenza e richiede il ricovero ospedaliero.
Le funzioni epatiche.
Il fegato svolge le seguenti funzioni:
- Producela bile che nel corpo umano sovrintende ad emulsionare i grassi per favorirne l’assorbimento da parte dell’intestino tenue insieme alle vitamine A,D, E, K in essi contenute, ad eliminare la bilirubina, a neutralizzare l’acidità in eccesso nello stomaco ed a distruggere eventuali microbi introdotti con l’alimentazione.
- Partecipa al metabolismo di proteine, lipidi e glucidi.
- Demolisce alcuni ormoni fra i quali il più importante è l’insulina.
- Secerne i cosiddetti “fattori di coagulazione”. Molecole ed enzimi che sovrintendono alla coagulazione del sangue.
- Demolisce l’emoglobina.
- Converte l'ammoniaca, prodotto tossico della digestione delle proteine, in urea.
- Demolisce varie molecole tossiche e metabolizza i farmaci.
- Ospita cellule del sistema immunitario che fungono da filtro per gli antigeni che ad esso accedono col sangue mediante la vena porta.
Se le funzionalità descritte sono, in vari gradi, compromesse allora si parla di insufficienza epatica.
Gradi e tipologie di questa condizione patologica del fegato.
L'insufficienza epatica può manifestarsi con due modalità ed avere dei gradi di gravità crescenti.
In base alla modalità di insorgenza distinguiamo un'insufficienza epatica:
- Acuta: a rapida insorgenza, colpisce quasi tutto l'organo (80 - 90%) e presenta una sintomatologia molto importante con complicanze serie. Se non trattata in tempo, risulta essere fatale. Se si riesce a superare la fase acuta dell’insufficienza, generalmente, le cellule epatiche si rigenerano e si ha completa remissione.
- Sub - acuta, quando i sintomi compaiono tra 8 e 26 settimane dal momento in cui il fegato si ammala.
- Cronica: ad insorgenza lenta e progressiva, meno grave della forma acuta in quanto a letalità, e con un coinvolgimento dell'organo parziale, ma progressivo. Può risultare in conseguenza ad una epatopatia che si trascina nel tempo. Tale situazione sfocia a lungo andare in uno stadio di completa compromissione delle funzioni del fegato denominata cirrosi epatica che conduce alla morte.
Una seconda classificazione suddivide la forma acuta in:
- Iperacuta, in cui le complicanze insorgono entro 7 giorni dall'insorgenza della patologia.
- Acuta, in cui si ha l'insorgenza di complicanze tra 7 e 28 giorni dall'insorgenza della patologia.
- Sub - acuta, in cui le complicanze insorgono tra 28 giorni e 24 settimane dall'insorgenza della patologia
L'insufficienza epatica acuta può a sua volta essere suddivisa in base all'insorgenza di complicanze.
Una prima suddivisione classifica l'insufficienza epatica acuta in:
- Fulminante, in cui entro 8 settimane si manifestano complicanze gravi come l'encefalopatia (mal funzionamento del cervello dovuto all'accumulo di prodotti tossici che non vengono smaltiti dal fegato).
- Sub - fulminante, in cui l'encefalopatia si manifesta dopo 8 settimane, ma entro le 25 settimane.
In base alla gravità invece possiamo distinguere un'insufficienza epatica:
- Lieve, in cui i sintomi sono sfumati e sovrapponibili a quelli di altre patologie. Si manifesta solitamente con accumulo di gas nell'intestino, sonnolenza dopo i pasti e digestione difficoltosa.
- Moderata, che si manifesta con sintomi importanti, quali ascite (accumulo di liquido nell'addome), astenia, perdita di peso, ittero (colorazione gialla della cute e delle mucose).
- Grave, con sintomi che possono portare alla morte del paziente quali encefalopatia, alterazioni della personalità, coma e tremori.
Le cause che possono provocare insufficienza epatica acuta e cronica.
Le cause di insufficienza epatica variano in base alla forma acuta o cronica. In linea generale le cause possono essere di natura infettiva o legate all'abuso di sostanze quali alcol o farmaci. In alcuni casi può manifestarsi una lieve insufficienza epatica post operatoria, che però tende ad autorisolversi.
Per quanto riguarda la forma acuta le più comuni cause della patologia sono:
- Abuso di farmaci quali paracetamolo, chemioterapici ed antinfiammatori non steroidei.
- Infezioni virali da virus epatotropi (che colpiscono il fegato), quali virus dell'epatite A, B, C, D ed E.
- Infezioni virali da virus non epatotropi, quali Citomegalovirus, virus di Epstein - Barr, virus Herpes Simplex.
- Epatite autoimmune, causata cioè da autoanticorpi diretti contro le cellule epatiche.
- Tossine micotiche, come quella rilasciata dal fungo Amanita phalloides.
- Steatosi epatica gravidica, un accumulo eccessivo di grasso nel fegato che si verifica nelle ultime fasi della gravidanza per cause non conosciute.
Per quanto riguarda invece la forma cronica le cause sono rappresentate da:
- Infezioni virali da virus epatotropi B e C.
- Abuso di alcol.
- Cirrosi epatica conseguente ad abuso di alcol o ad infezioni virali.
- Cirrosi biliare primitiva, causata da un problema ai dotti biliari.
- Emocromatosi, ovvero un accumulo di ferro nel fegato conseguente a patologie genetiche.
- Colangite sclerosante primitiva, una patologia della cistifellea correlata a patologie infiammatorie intestinali.
- Malattia di Wilson, una patologia genetica che determina eccessivo accumulo di rame nel fegato.
- Steatosi epatica non dipendente da alcol, ovvero un accumulo di grasso nel fegato che non dipende dall'abuso di alcol, ma da cause metaboliche.
- Tumore epatico o metastasi epatiche.
Sintomi e conseguenze: come si manifesta la patologia epatica in forma acuta e cronica.
Anche la sintomatologia, così come le cause, differisce tra la forma acuta e la forma cronica dell'insufficienza epatica.
Per quanto riguarda la forma acuta possiamo avere sintomi quali:
- Ittero, ovvero una colorazione giallastra di pelle e mucose. È uno dei primi sintomi di insufficienza epatica ed è causato da un aumento dei livelli di bilirubina nel sangue, conseguente ad un danno epatico.
- Prurito diffuso, causato da un aumento della concentrazione di acidi biliari nel sangue, conseguente ad un danno epatico.
- Distensione addominale con dolori addominali, nausea, vomito ed inappetenza. Talvolta può essere presente anche la febbre.
- Problemi cerebrali, quali accumulo di liquido (edema cerebrale) ed encefalopatia, causata dall'accumulo di sostanze tossiche a livello cerebrale. L'encefalopatia può manifestarsi con sonnolenza, disorientamento ed alterazioni della personalità.
- Alterazioni della coagulazione, con conseguente insorgenza di emorragie cutanee ed interne.
- Alterazioni metaboliche, quali riduzione della glicemia, del potassio e dei fosfati.
- Riduzione della pressione sanguigna e ridotta perfusione di ossigeno ai tessuti (ipossia tissutale, i tessuti ricevono meno ossigeno).
Per quanto riguarda invece la forma cronica, i sintomi sono i seguenti:
- Ipertensione portale, ovvero aumento della pressione a livello della vena porta. Questa determina la comparsa di varici esofagee che possono ingrossarsi, sanguinare e determinare emorragie.
- Ascite, ovvero accumulo di liquido nell'addome causato da una mancata produzione delle proteine epatiche e dall'ipertensione portale.
- Ittero, una colorazione giallastra di pelle e mucose legato all'aumento dei livelli plasmatici di bilirubina.
- Prurito diffuso, legato ad un aumento di acidi biliari nel sangue.
- Encefalopatia causata dall'accumulo di tossine a livello cerebrale. Può manifestarsi con marcata sonnolenza, stato confusionale e disorientamento e può portare al coma epatico.
- Alterazioni metaboliche quali riduzione della vitamina D e conseguente rischio di osteoporosi.
Diagnosi: dagli esami del sangue alle tecniche imaging.
La diagnosi di insufficienza epatica è fondamentale per una prognosi positiva, specialmente per quanto riguarda le forme acute: si esegue mediante visita specialistica ed esami del sangue e di imaging.
In base ai casi il medico specialista può prescrivere:
- Esami del sangue, in particolare dei parametri epatici, quali dosaggio delle transaminasi, gamma gt, fosfatasi alcalina, bilirubina, albumina.
- Esami del sangue volti alla ricerca di virus o di autoanticorpi.
- Esami del sangue relativi ai parametri della coagulazione.
- Ecografia epatica, per valutare le dimensioni del fegato e la presenza, o meno, di alterazioni, quali accumuli di grasso o forme tumorali.
Terapie per l’insufficienza epatica in base ai singoli casi.
Le terapie sono variabili in base alla gravità dei casi ed alla forma, acuta o cronica e prevede anzitutto il trattamento della causa.
L’urgenza del trattamento è legata al tipo di insufficienza epatica, in caso di insufficienza epatica acuta occorre un trattamento immediato.
Trattamento insufficienza epatica acuta.
L'insufficienza epatica acuta rappresenta una condizione di urgenza e pertanto il paziente va ricoverato immediatamente in ospedale nel reparto di terapia intensiva.
Durante il ricovero possono essere somministrati:
- Farmaci e sostanze anti avvelenamento, per trattare le cause legate a tossine micotiche o a sovradosaggio di farmaci.
- Farmaci diuretici per ridurre l'edema cerebrale.
- Lattulosio, per favorire l'eliminazione delle tossine e ridurre l'encefalopatia.
- Fattori della coagulazione.
- Farmaci per il trattamento dell'epatite, quali l'interferone.
Nei casi più gravi è necessario ricorrere al trapianto di fegato.
Trattamento insufficienza epatica cronica.
Per quanto riguarda invece l'insufficienza epatica cronica, questa è una condizione irreversibile e pertanto si possono solo trattare i vari sintomi mediante:
- Lassativi e diuretici per il trattamento dell'ascite. Talvolta può essere necessario aspirare il liquido con un ago, procedura nota come paracentesi.
- Propanololo, per prevenire le varici esofagee.
In caso di insufficienza epatica lieve è possibile il trattamento dei sintomi, quali difficoltà digestive, mediante somministrazione di Biochetasi.
Particolare attenzione va fatta al paziente con insufficienza epatica in cura con benzodiazepine e con antibiotici (quali ad esempio tetracicline e macrolidi), in quanto alcuni di questi farmaci potrebbero aggravare il problema. |
Rimedi naturali: omeopatia, fitoterapia e dieta.
In caso di una lieve insufficienza epatica non rappresentante un'emergenza medica (ad esempio fegato sovraccaricato da farmaci o alcol, ma senza eccessiva compromissione dell'organo), è possibile intervenire mediante rimedi omeopatici o fitoterapici.
Tra i rimedi omeopatici maggiormente efficaci secondo la medicina alternativa, citiamo:
- Phosphorus, per riequilibrare il fegato e ristabilirne lo stato funzionale. Si assume alla concentrazione 9 CH con una posologia di 5 granuli mattina e sera per almeno 2 mesi.
- Chelidonium, da utilizzarsi in caso di problematiche epatiche e biliari, alla concentrazione 5 CH con una posologia di 5 granuli due volte al giorno.
- Hepatine, in tutti i casi di compromessa funzionalità epatica, si assume alla concentrazione 5 CH con una posologia di 3 granuli due volte al giorno, per 30 giorni.
- Lycopodium, da assumere in caso di insufficienza epatica e dolore alla zona del fegato, alla concentrazione 9 CH e con una posologia 5 granuli, due volte al giorno.
Per quanto riguarda i rimedi fitoterapici, quelli maggiormente indicati dal naturopata sono:
- Aloe vera, che grazie al suo contenuto di antrachinoni catartici aiuta a detossificare l'organismo e quindi aiuta il fegato ad eliminare tossine e sostanze tossiche. Si può assumere sotto forma di succo, due cucchiai al giorno.
- Bardana, che grazie al suo contenuto di lignani, sostanze amare ed inulina aiuta ad eliminare le tossine. Si assume sotto forma di infuso (un cucchiaio di radice da porre in infusione in acqua bollente per circa 10 minuti) oppure di tintura madre (40 gocce tre volte al giorno).
- Cardo mariano, che contiene silimarina, un principio attivo che aiuta a detossificare il fegato specialmente nei casi di abuso di alcol e favorisce la rigenerazione delle cellule epatiche. Lo si assume sottoforma di infuso (un cucchiaio di erba da porre in infusione in acqua bollente per circa 10 minuti).
Dieta.
La dieta per l’insufficienza epatica deve essere Ipocalorica a ridotto contenuto di sale e proteine (con integrazione di aminoacidi). , per ridurre la formazione di tossine e scorie azotate responsabili dell'encefalopatia.
Prognosi.
L’ insufficienza epatica acuta ha una mortalità elevata. Si stima che, nel caso di insufficienza epatica acuta, la mortalità varia dall'80% al 65% dei casi, in base alla tempestività di intervento ed alla possibilità di trapianto epatico. la sopravvivenza con il trapianto è superiore al 65%.
Tuttavia in alcuni casi l’insufficienza acuta può essere reversibile.
L'insufficienza cronica è invece progressiva e nella forma avanzata, porta conseguenze molto serie quali cirrosi e carcinoma dalle quali difficilmente si guarisce.
Domande frequenti.
D. Che relazione vi è fra cirrosi ed insufficienza epatica?
R. La cirrosi è una patologia che trasforma il fegato in tessuto fibroso e che è caratterizzata da un progressivo degrado della funzionalità epatica e quindi da insufficienza.
D. L’insufficienza epatica è comune?
R. Abbastanza ma negli ultimi anni con l’introduzione dei test per la diagnosi delle epatiti virali il numero dei pazienti che ne soffre si è praticamente dimezzato.